Characters: Stiles Stilinski; Derek Hale;
Pairing: DerekxStiles { sterek };
Rating: nc-14
Genre: angst; introspettivo;
Words: 746
Warning: slash; lieve h/c;
Prompt di: Bacinaru Efp ~ TW, Sterek, Derek perde il controllo
dopo essere stato ferito dai cacciatori e uccide per sbaglio un innocente.
Stiles non sa come reagire a questo, ma sa che non può lasciarlo da solo.
Disclaimers: I personaggi di Teen Wolf appartengono a chi di diritto.
Scritta per l'Angst Day della
Winter is Coming Week @We
are out for prompt
L'abitacolo della jeep puzza di terra, sudore e sangue e Stiles trema mentre
guida.
Le parole hanno tentato più volte di farsi strada oltre la sua gola ma, ogni
volta, con la coda dell'occhio guarda il corpo di Derek, che ha quasi dovuto
trascinare di peso sul sedile accanto a sé, e non c'è più niente che possa dire.
Spinge sull'acceleratore, sperando di lasciare indietro ciò che ha visto, che
invece continua a seguirlo nello sguardo spento di Derek, nelle sue mani sporche
di sangue e nelle sue spalle ricurve. Quasi non respira, Derek, è come se avesse
smesso di farlo quando ha squarciato il corpo di una ragazza (un'innocente, e se
di persone innocenti ne esistono poche al mondo, Stiles è convinto che lei fosse
una di quei pochi) e lei si è accasciata ai suoi piedi, vuota come una bambola
di carne.
Stiles ha continuato a guidare fino ad uscire dai confini di Beacon Hills.
Vorrebbe continuare a farlo per tutta la notte (per sempre), perché nel momento
in cui il motore della jeep smetterà di riempire la sua testa, sa che torneranno
i pensieri e lui non è pronto ad affrontarli. Ma la spia della benzina si
accende e le luci dell'insegna di un motel in lontananza sembrano comparse
apposta per loro.
Derek non si muove, nemmeno quando la jeep è ormai parcheggiata e Stiles, in
piedi sotto la pioggia accanto alla portiera aperta, gli fa cenno di scendere.
«Derek, please.»
È una supplica tremante e terrorizzata la sua, lui per primo non sa con quale
forza si stia reggendo ancora in piedi, quando invece vorrebbe gettarsi per
terra e urlare o chiamare suo padre e raccontargli tutto quanto e poi
urlare comunque e grattarsi gli occhi, finché il corpo di quella ragazza non si
cancellerà dalla sua memoria.
«Vattene.» la voce di Derek è un sibilo masticato.
Stiles non si sposta, aggrotta la fronte e tende le orecchie, credendo di aver
sentito male, ma gli occhi del Mannaro si sollevano su di lui – solo quelli e
bastano per sentirsi addosso i suoi artigli e, nella carne, le sue zanne –
fissandolo con omicida cattiveria.
«VATTENE!» Il ruggito ha il suono di un verso animale.
Stiles cade indietro, le mani che affondano nel fango della strada e i piedi che
nevroticamente lo spingono indietro, strisciando lontano da quel mostro che ha
appena fatto a pezzi il corpo di qualcuno.
La schiena si è scontrata contro un albero solitario che costeggia la strada; al
di sotto delle sue fronde nere, ha trovato un vago riparo dalla pioggia e, con
le gambe strette al petto e le braccia a circondarsi in una ricerca di calore,
guarda la propria jeep. Guarda Derek, che è tornato a sprofondare nel sedile,
ricurvo su se stesso come una colonna di marmo crollata.
Vederlo così è la parte peggiore. Guardarlo mentre si chiude nelle proprie colpe
e torna ad essere solo, a buttarlo fuori dalla sua vita – qualsiasi sia la vita
che lo aspetta dopo quello che ha fatto.
Stiles si morde un labbro. Ha freddo, è bagnato, è stanco, è spaventato e non sa
cosa sia giusto fare.
«Derek non è stata colpa tua.» soffia da lontano, ma qualcosa dentro di sé gli
dice che non è vero. Non del tutto. I cacciatori lo hanno ferito, loro lo hanno
spaventato, ma è stato lui ad uccidere quella ragazza (una di cui Stiles
non conosce nemmeno il nome e, anche se non cambierebbe niente, vorrebbe
conoscerlo, vorrebbe poter chiedere perdono alla sua famiglia e pregarli perché
capiscano).
«Mi hai sentito?»
Dalla jeep non arriva più nessun suono.
Sono le sirene delle volanti a svegliarlo, il lampeggiare blu e rosso che
vortica intorno a loro quando la polizia di stato li raggiunge.
Da qualche ora, Stiles ha lasciato la solidità del tronco per tornare accanto
alla jeep, lì dove il terreno sembra cedere sotto ai piedi e dove Derek è
rimasto. Avrebbe potuto andarsene, scappare, invece ha scelto di rimanere e
quando la mano di Stiles ha ricercato tremante la sua, alla fine ha ceduto: vi
ha intrecciato le dita e l'ha stretta così forte da fargli scricchiolare le
ossa.
Quando lo Sceriffo Stilinski li trova, tra pistole puntate e poliziotti pronti
al fuoco, Stiles è seduto in terra contro il cerchione della jeep, gli abiti
bagnati di acqua, sangue e fango e un lupo, travestito da uomo che fissa il
vuoto con il capo poggiato alle sue cosce.