Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Seira95    14/11/2015    4 recensioni
Titolo molto probabilmente provvisorio.
Storia ambientata dopo la sconfitta dell'organizzazione. Shinichi spiega a Ran cos'è successo in quegli anni in cui lui era scomparso, ma omette un dato importante: l'APOTOXIN4869.
Ormai diplomanti, Shinichi e Ran stanno per finire le intemperie dell'università, dopo l'esame finale hanno intenzione di farsi una vacanza solo loro due. Per quest'occasione Shinichi vuol'essere completamente sincero con lei. Ci riuscirà? E lei come reagirà?
E se aggiungiamo un po' di scompiglio creato da dei genitori protettivi e da dei suoceri gelosi, come andrà a finire?
Dal prologo:
“Ma perché hai detto ai tuoi della nostra vacanza?”
“Perché non avrei dovuto? Non credo che sia una cosa da nascondere.” Rispose lei.
“Sì invece! Se lo viene a sapere mia madre, non so cosa ci possa combinare!” Ribatté subito lui.
Lei lo guardò confusa. “Shin, smettila di pensare male di tutto. I nostri genitori non combineranno nulla.”
Lui alzò un sopracciglio. “Non conosci mia madre"
Spero che vi abbia incuriosito, una buona lettura.
Ps. questa storia è collegabile alla mia one-shot:"Sboccio Di Un Amore In Una Notte D'inverno"
Seira
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'L'Amore vero è indistruttibile '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccoci al primo capitolo.
E' un capitolo di transito perciò sarà più corto dei miei standard. Spero che vi piaccia e scusate le mie poche parole, ma sono sconvolta da ciò che è successo a Parigi.
Ringrazio a tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo, le vostre opinioni mi danno la forza di continuare a scrivere. Un grazie anche a chi ha inserito la storia tra le preferite e le seguite, sono felice che vi piaccia. E'
Un grazie a chi l'ha solo letto per aver dedicato un po' di tempo alla mia storia.
Un bacio,
Seira.
Ps. Spero che, leggendo, liberiate la testa all'insana inumanità di questo momento.
PRAY -FOR-PARIS


Capitolo 1

In Viaggio Verso...



 

Aveva l'affanno, le braccia pensanti che quasi non le sentiva più, i muscoli delle gambe che minacciavano di non reggerlo più in piedi.
Posò l'ultima valigia nel porta bagagli della macchina. Ma quante cose si era portata? Solo per una settimana?
Ancora non riusciva a capacitarsene di quante cose potessero portare le donne in valigia, in fondo bastava solo portarsi il cambio per quei giorni e pochi costumi, al massimo si sciacquavano, Shinichi faticava a far diventare la sua valigia 18 Kg, mentre quella di Ran pesava il doppio se non di più.
“Ti raccomando, quando arrivi chiamami!” Ran fece il suo ingresso nel garage, con la madre e le sue ultime raccomandazioni.
Chiuse il portabagagli e la raggiunse accarezzando il viso, era leggermente pallido. “Come stai?” Qualche giorno prima aveva preso un virus che le si era attaccato allo stomaco impedendole anche di mangiare.
Lei sorrise cercando di tranquillizzarlo. “Sto bene Shin, mi sto portando dei farmaci in caso ho una ricaduta durante la vacanza.”
Eri mise le mani sulle spalle di sua figlia. “Però cerca di non affaticarti troppo e tu,” Si girò verso Shinichi. “Prenditi cura di lei!”
Si limitò ad annuire non volendo proferir alcun tipo di parola per non creare discussioni di nessun genere con la madre della sua ragazza, le mamme tendono ad essere molto apprensive nei confronti dei propri figli soprattutto ad ora di viaggi.
“Mamma ti ho detto che sto bene! E ti prometto che ti chiamo quando arrivo.” Le rispose seccata la figlia.
Shinichi annuì concorde dirigendosi verso il lato del guidatore. “E' meglio andare, ci sono due ore di macchina e vorrei arrivare per cena. Ci vediamo la prossima settimana, Mouri-san.” Sembrava strano anche a lui chiamarla così, ma dopo l'intero smembramento dell'organizzazione anche Kogoro e Eri si sono dati una seconda possibilità.
Eri abbracciò per l'ennesima volta sua figlia. “Stai attenta!”
Ran le diede un bacio sulla guancia e salì in macchina. “Ciao mamma!” La salutò un ultima volta dopo che Shinichi aveva aperto il garage con il telecomando e mettendo in moto la macchina.
Una volta che si furono allontanati dall'abitazione emisero entrambi un sospiro di sollievo, si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere.
“Credevo che alla fine salisse in macchina con noi!” Esclamò Shin, andando verso l'autostrada.
Lei sorrise, allungando una mano verso di lui e prese ad accarezzargli la barba e i capelli, lasciando, poi, la mano dietro la nuca. “Per fortuna che non l'ha fatto.”
Immettendosi nell'autostrada e mettendo la marcia più alta, spostò la mano dal cambio sulla coscia scoperta della sua compagnia. “Sicuro di star bene? Mi sembri stanca.”
Lei annuì anche se lui non poteva vederla. “Un po'”
“Abbiamo due ore di strada, perché non riposi?” Le chiese con lo sguardo concentrato sulla strada.
Ran scosse la testa, ma non poté trattenere uno sbadiglio. “Sicuro che non sia un problema?”
Lui scosse la testa leggermente divertito. “No per nulla, riposati, io intanto chiamo mia madre.”
Ran si accucciò sul sedile del passeggero e nel frattempo Shinichi chiamò sua madre.
-Pronto, tesoro- “Si avverte che per i passeggeri del volo AFP1456 per Tokyo...
“Ciao mamma, volevo dirti che mi sono messo in viaggio. Ma cos'è tutta questa confusione? Sei all'aereoporto?”
-Ma che dici! Sto guardando la televisione e c'è una scena dentro un aereo porto!-
“Che stai architettando, mamma?”
-Ma nulla tesoro! Tu piuttosto, stai attento! Dai ci sentiamo quando arrivi.-
Chiuse la chiamata senza dargli il tempo di rispondere.
Con una smorfia Shinichi pose il suo cellulare nel vano porta oggetti, sua madre non gliela raccontava giusta, conoscendola stava organizzando qualcosa e ogni cosa che pensava non gli piaceva.
Sbuffò spostando un attimo lo sguardo su Ran, sorrise vedendola accucciata che riposava con la testa appoggiata sullo sportello.
Per lui era il suo angelo, una pietra preziosa. Gli era stata data 5 anni fa una seconda occasione e per nulla al mondo voleva perderla.
Dopo che, con tanta fatica, tutti i membri dell'organizzazione furono arrestati e tutti i documenti di essa sequestrati, finalmente poterono trovare l'antidoto così che lui e Shiho potessero ritornare ai loro vecchi corpi.
Si presentò all'agenzia di Kogoro in ginocchio per conquistare almeno il rapporto d'amicizia con Ran, le aveva spiegato il motivo della sua assidua assenza, le aveva raccontato dell'organizzazione che anche lei aveva sentito nei telegiornali, ma non riuscì a dirle tutta la verità. Le nascose a lei come a tutto il resto del mondo l'esistenza di quella pillola. La FBI aveva scelto, come unica decisione giusta, eliminare tutti i file che parlavano dell'APOTOXIN4869 e quindi renderlo un file top secret, così che neanche i giornali potessero parlarle di ciò.
Gli era stato dato il consenso di parlare di ciò con Ran, ma lui, in quanto codardo, non lo fece. Conan Edogawa era morto sotto le mani dell'organizzazione per un dato fattore X neanche quello rilevato.
Come facilmente intuibile l'agenzia investigativa chiuse per mancanza di clienti dopo molto casi che non riuscì a risolvere Kogoro, per questo, infine, decise di ritornare ad essere un poliziotto.
Agli inizi con Ran non era stato facile. Riavere fiducia in lui e non avere l'ossessione che da un giorno all'altro lui se ne andasse per lei non era stato facile. Ma pian piano riuscì a conquistare di nuovo la sua fiducia e dopo il diploma decise di dichiararsi a lei e di andare a vivere insieme.
Ed ora da tre anni tra alti e bassi stavano insieme e lui si sentiva l'uomo più felice del mondo, anche se sapeva di aver omesso una cosa così importante, soprattutto il fatto che lui in realtà era sempre stato con lei, però si ripromise che le avrebbe detto tutta la verità, affrontando la sua paura di perderla.
“Sembri in sovrappensiero...” Un sussurro lo distolse dalla sua riflessione.
Shinichi sorrise alla strada e allungò una mano ad accarezzarle la coscia. “Stavo pensando a mia madre, al telefono era molto evasiva. Tu come stai?”
Appoggiò la mano sopra quella di Shinichi e la strinse. “Molto meglio, devi finire di pensare ai nostri genitori.”
“Sembra che siano diventati tutti apprensivi! Peggio di quando ti ho chiesto di andare a vivere insieme.” Si lamentò sbuffando.
Lei sorrise. “Probabilmente è perché stiamo andando lontano da loro, dove non possono arrivare.”
Accigliò le sopracciglia, non era sicuro che Ran parlasse solo della loro vacanza. “A proposito, manca quasi mezz'ora e arriviamo.”
Lei annuì e per il restante tempo stettero in un dolce silenzio. Shinichi attento sulla strada e Ran lo osservava come spesso faceva.
Le piaceva farlo, far perdere lo sguardo in tutto il suo corpo: dalle mani che stringevano il volant; dalle gambe rilassate che premevano dolcemente i pedali; ma soprattutto amava perdersi in quello sguardo blu così intenso, concentrato sulla strada.
Forse lo faceva perché per molto tempo non aveva avuto la possibilità di farlo e in quel periodo, così buoio, nella sua mente stava svanendo l'immagine di lui. Ora invece, in qualunque momento, anche quando Shinichi non c'era, voleva ricordarsi ogni suo minimo particolare...
Arrivati in Hotel, mangiarono un boccone veloce al bar mentre il personale dell'hotel portava le loro valige in camera.
Dopo aver finito di mangiare, passarono dalla reception a ritirare la chiave della loro camera.
Prima che Ran potesse aprire la porta della loro camera, Shinichi l'abbracciò da dietro cingendole i fianchi. “Finalmente in vacanza solo tu ed io.”
Lei sorrise chiudendo gli occhi rilassandosi nell'abbraccio del suo ragazzo. Quest'ultimo prese a tormentarle il collo, provocandole brividi lungo la schiena.
“Dai Shin, così non ci riesco ad aprire la porta.” Tentò di convincerlo.
Lui allungò la mano verso quella di Ran che teneva la chiave la prese e fece scattare la serratura della porta.
“Risolto...” Le disse con un ghigno stampato in faccia e trascinandola nella stanza.
Lei si voltò nel suo abbraccio mentre Shinichi chiudeva la porta con un piede. Si baciarono famelici l'uno dell'altra. Dopo parecchi minuti, Ran si distanziò da Shinichi non prima di un ultimo bacio e prese ad osservare la loro camera. Stupefatta da tanta eleganza.
Accanto alla porta d'ingresso c'era un'altra porta che portava al bagno. Il letto matrimoniale era posizionato in mezzo alla stanza di fronte al grande specchio sopra la scrivania. Accanto al letto c'era una vetrata che ricopriva l'intera parente della stanza con una porta in vetro che dava su balcone. Una vista mozzafiato di tutto il litorale, a quell'ora pieno di luci.
Si avvicinò ad essa per osservarlo meglio. Anche Shinichi si avvicinò dietro di lei, le accarezzò la schiena con un dito. “Che dici? Ho buon gusto?”
“Molto buon gusto direi...” Gli rispose incantata.
L'afferrò per i fianchi e la fece girare verso di lui. “Ora tocca a me osservare una stupenda vista.” Le sussurrò avvicinandosi alla sue labbra.
Lei sorrise allontanandosi leggermente. “Non sarà solo questo la nostra vacanza, vero Shin?”
“Che intendi dire?” Lei risposte con un'altra domanda tentando di avvicinarsi ancora una volta a lei.
Gli mise un dito sulle labbra tentando di farlo desistere dal suo intendo, almeno per il momento. “Non ci chiuderemo in camera per tutta la durata della vacanza...”
“Non sarebbe male come idea...” Rispose allusivo.
Storse le labbra in disappunto allontanandosi da lui. “Voglio uscire Shin, voglio andare a mare, a ballare. Sono stata troppo tempo a casa in quest'ultimo periodo, sono un cumulo di stress.”
“Ci sono tanti modi per smaltire lo stress...”
“Shin!!” Lo rimproverò, cercando di non ridere.
“Va bene, va bene.” Alzò le mani in segno d'arresa. “Ovvio che andremo a mare e usciremo.”
Lei sorrise soddisfatta, ma per sicurezza aggiunse. “Bene, anche perché ti puoi sognare di toccarmi con un dito.”
“Cosa?!” Shinichi sembrava più che turbato.
Lei sbuffò sedendosi sul letto. “Shin non puoi ridurre tutto a quello!”
“Ma non lo farei mai! Come puoi solo pensarlo?” Stavolta fu la volta di Shinichi arrabbiarsi.
Lei sbuffò ancora una volta abbassando lo sguardo sul pavimento, irritata, si sentiva incompresa.
Con un sospiro Shinichi si avvicinò a lei accovacciandosi sulle ginocchia e sorridendole. “Non vuoi permettermi di venerare la mia donna così che da dimostrarle quanto io l'ami?”
Lei sorrise di rimando, non potendo far altro, non potendo resistere al suo sorriso. Gli accarezzò la guancia e gli donò un bacio a fior di labbra. “Certo che no, ma ci sono tanti modi per dimostrarmelo, no?”
Lui annuì dandole ragione, ma “Ma devi ammettere che sono più bravo a dimostrarlo quando ti faccio ansimare sotto di me.”
Ran arrossì violentemente a quelle parole e lo spinse e lui perse l'equilibrio e si sedette a terra. “Sei un'idiota!!”
“Ah si?” Le chiese stupito.
Non le diede neanche il tempo di rispondergli che le saltò addosso, buttandola sul letto e incominciando a farle il solletico. Iniziarono una guerra lui con il solletico e lei con i pizzicotti e implorandolo di smetterla. Shinichi riuscì a bloccare i polsi sopra la sua testa e si ritrovarono occhi negli occhi, lui sopra a Ran e lei che in consciamente gli stringeva le gambe intorno ai fianchi.
Si guardarono intensamente, con i respiri pensati per la precedente lotta.
“Ran io sono pazzo di te e non credo di far nulla per nasconderlo, non posso farci niente se mi attrai da farmi impazzire e di desiderarti anche nei momenti meno opportuni. Ti amo è questo è per me il miglior modo di dimostrartelo, ma se per te questo non basta, ti accontenterò.” Le sussurrò sfiorandole il naso.
Come poteva non amarlo di più, se è possibile, dopo quello che le ha detto?
Le spuntò senza volerlo un sorriso smagliante, fece forza sui polsi così che Shinichi la lasciasse andare, una volta che le mani furono libere l'abbracciò con tutta la sua forza.
“Grazie Shin, Ti amo.” Gli disse prima di baciarlo con passione.
Lui non si lasciò sorprendere e la baciò con altrettanta passione.
Ogni giorno che passava si rendeva conto di quanto fosse dipendente da lei, quanto la sua felicità e serenità contava più di quella sua. Voleva darle il mondo, voleva esaudire ogni suo desideri solo per vederla sorridere, a lui sarebbe bastato. Ora voleva solo venerarla e farle capire quanto realmente lui dipendeva da lei.
La spogliò con calma, senza fretta, diede attenzione ad ogni centimetro del suo corpo prima accarezzandolo con il palmo della mano e poi con la bocca. Baciò ogni lembo di pelle che riuscì a raggiungere.
Ran si inarcava sotto di lui e impazziva al suo tocco, lo voleva, lo desiderava. Voleva essere un tutt'uno con lui.
“Shin...” sussurrò rauca stringendogli i capelli e alzando il bacino verso quella parte di lui sempre pronta ad accoglierla sull'attenti.
“Cosa?” Le chiese lui torturandola.
“Ti voglio, Shin...” Non si fece scrupoli aveva troppo bisogno di lui.
Lui sorrise baciandola con passione ed entrando in lei lentamente. Entrambi persero un battito per l'intensità del momento. Ran si sentì morire e prese a muoversi sotto di lui. Lui aumento la velocità assecondandola.
Si amarono come se fosse la prima volta e l'ultima. Occhi negli occhi, persi uno nell'amore dell'altra. E niente e nessuno poteva spezzarla.



-Sto salendo sull'areo, lì tutto sotto controllo?-
-Sì Sì, sembrano tranquilli. Siamo ancora sicure di quello che stiamo facendo?-
-Su! Non fare la guasta feste, infondo andremo a controllare che vada tutto per il meglio!-
-Speriamo!-
-Scusami, devo chiudere, l'aereo sta per decollare-
-Ci vediamo all'aereo porto-



 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Seira95