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Autore: Omega_Alice    14/11/2015    1 recensioni
Ed eccomi tornata! Ma questa volta, porto un crossover (il mio primo e si spera che ce ne siano altri, incentrati su questi bellissimi personaggi)!
Surprise Jimme! Happy birthday!
"And I remember when I met him, it was so clear that
he was the only one for me.
We both knew it, right away.
And as the years went on, things got more difficult --
we were faced with more challenges.
I begged him to stay. Try to remember what
we had at the beginning. He was charismatic, magnetic,
electric and everybody knew it. When he walked in
every woman's head turned, everyone stood up
to talk to him. He was like this hybrid, this mix of
a man who couldn't contain himself.
I always got the sense that he became torn
between being a good person and
missing out on all of the opportunities that life could
offer a man as magnificent as him.
And in that way I understood him
and I loved him.
I loved him, I loved him, I loved him.
And I still love him.
I love him."
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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And I'm back! Questa volta è una piccola chicca presa dal GDR di cui faccio (ancora) parte, “Le Complicanze”! Capirete presto il perché del nome.

 

Oh, e come dimenticarsene! Buon Compleanno Jimme!

 

 

AND I STILL LOVE HIM

 

 

 

Se avesse potuto scegliere, Frank avrebbe voluto passare il resto della giornata sul divano a fare (essenzialmente) nulla. Magari avrebbe potuto fare una maratona di “Revenge” con Claudia o guardare le repliche di “How I met your mother” in televisione. Questo, ovviamente, se avesse potuto scegliere. Le cose, nella “casa dei pazzi”, andavano via via peggiorando, complicandosi, soprattutto dopo la questione di “Brock-la-faccia-di-merda-doppiogiochista” Rumlow. Nessuno si fida più di nessuno e la tensione che aleggiava attorno a loro era quasi palpabile: Claudia era costantemente irritabile, sospettosa e tesa. John non era da meno (chissà da chi aveva preso Claudia, di conseguenza...), sempre pronto a cominciare una discussione e per quanto Sherlock cercasse in tutti i modi di calmarlo, ogni suo tentativo risultava vano. Dal canto suo, Frank aveva mollato l'università. Magari avrebbe potuto ricominciare, ma più avanti. Oh, e come dimenticarsene. C'era anche Jim. Jim “mi-dispiace-ma-devo-abbandonarti-di-nuovo. Hope-you-don't-mind.” Moriarty. Frank aveva sempre creduto alle parole dell'uomo, ai suoi rari “Ti amo”. Davvero, ci aveva creduto.

 

 

And I remember when I met him, it was so clear that
he was the only one for me.

 

 

Beh, dopotutto era stato lo stesso Consulting Criminal a dargli un corpo (un corpo dai capelli rossi), il Natale di due anni prima. Glielo aveva “regalato” dicendogli: “Ti proverò che sei gay.” Frank, prima di avere un corpo ed essere umano, era stato un Dalek. Esatto, uno di quegli alieni che assomigliavano per qualche strano motivo ad una saliera. Ma lui, non era mai stato come tutti quelli della sua specie. Era stato rinchiuso, infatti, nel manicomio dei Dalek perché non riusciva a provare odio. Il rosso non aveva mai biasimato Jim per avergli dato un corpo, anzi. Lui adora essere umano. Lo biasimava, invece, perché ogni fottutissima volta che succedeva qualcosa in casa (qualcosa di pericoloso, come Brock Rumlow che aveva cercato di catturarli per conto dello S.H.I.E.L.D o quando Bill Wintergreen, l'ex marito di Claudia, aveva cercato di venderlo ai Servizi Segreti Australiani), la reazione di Jim era sempre la stessa. Prendeva le sue cose e spariva. Solitamente per mesi e mesi, senza una chiamata o un messaggio, lasciandolo da solo senza sapere se fosse ancora vivo o se sarebbe mai tornato. Ma, in grazia (o in sfortuna) di chissà quale Dio, da circa un paio di settimane, il “caro” Consulting Criminal, era tornato. E Frank, per la prima volta nella sua vita, lo aveva odiato con tutto sé stesso. Lui, il Dalek incapace di provare odio. Per l'ennesima volta, gli aveva spezzato il cuore. Per l'ennesima volta, aveva tradito la sua fiducia.

 

 

We both knew it, right away.
And as the years went on, things got more difficult --
we were faced with more challenges.
I begged him to stay. Try to remember what
we had at the beginning.

 


Il rosso scosse la testa, cercando di scacciare quei pensieri fastidiosi e si alzò controvoglia dal divano, dirigendosi verso la cucina. Avrebbe potuto farsi un panino... O finire il vasetto di miele in frigo. La seconda opzione suonava decisamente migliore di qualunque altra. Infatti, il rosso, aveva una piccola addiction per il miele. Sarebbe stato capace di mangiare un vasetto al giorno. Okay, una volta lo aveva fatto, ma solo una! Claudia, preoccupata per la sua salute, aveva nascosto tutte le sue scorte di miele ed era lei stessa a fornirgli il “dorato nettare” e a metterlo a stecchetto, se necessario. Frank sorrise dolcemente a quel ricordo. Tutto attorno a lui era buio (perché si, aveva deciso di chiudere tutte le persiane della sala) e a stento riusciva a vedere dove metteva i piedi. Di conseguenza, non vide la sedia su cui sbatté il mignolo del piede e nemmeno figura che era seduta sopra la malfamata arma di tortura per le dita.

 

-Merda!- imprecò il rosso, appoggiandosi al tavolo con una mano. Sospirò e alzò in piede, cercando di massaggiare il dito dolorante, quando qualcosa gli sfiorò la mano. Spalancò gli occhi e si ritrasse velocemente, andando a sbattere contro il muro mentre una mano cercava a tentoni l'interruttore della luce.

 

-... Frank.- sussurrò una voce al ragazzo fin troppo conosciuta. Serrò la mascella con forza, mentre i suoi occhi azzurri sembrarono illuminarsi.

 

-Pensavo di essere stato abbastanza chiaro, James. Ti avevo dato una scelta e tu hai scelto di andartene. Quindi perché sei ancora qui?- ringhiò. Sentiva gli occhi scuri di Jim addosso, che lo scrutavano, passando su tutto il suo corpo. La rabbia ribolliva dal fondo dello stomaco del rosso mentre serrò i pugni con forza.

 

Avrebbe voluto tirargli un altro pugno, ma questa volta non si sarebbe limitato ad un livido, no. Gli avrebbe rotto il naso fino a farlo sanguinare così tanto da causargli un'emorragia. Jim poteva sentire il battito accelerato del suo stesso cuore. La natura dormiente del Dalek di Frank si stava risvegliando. L'uomo dagli occhi neri sospirò e si alzò.

 

-Devo parlarti, Frank. Voglio solo chiarire.-

 

-Oh, ma certo. Perché, ovviamente, importa sempre e solo quello che vuoi tu e non quello che voglio io, mh? Mi sbaglio, forse?- sputò fuori dai denti con rimorso.

 

-Non ho detto questo.-

 

-Ma è quello che intendevi. Quello che intendi ogni cazzo di volta! “Ciò che voglio, ottengo”! E' sempre stato così, James!-

 

Jim sospirò e si pizzicò la radice del naso, per poi alzare nuovamente lo sguardo.

 

-Possiamo parlare, solo per un po', come due persone civili?-

 

Frank prese un profondo respiro, aprendo e chiudendo i pugni spasmodicamente. Okay, lo avrebbe ascoltato, poi avrebbe deciso di conseguenza. Infondo, lui era l'uomo che... Amava? Lo amava ancora? Sospirò e abbassò lo sguardo. Pian piano, la luce emanata dai suoi occhi si affievolì.

 

-Okay, avanti. Cosa vuoi dirmi?- rialzò lo sguardo sul Consulting Criminal.

 

Jim sorrise e si alzò, avvicinandosi al rosso.

 

-Lascia che ti spieghi una cosa. Una cosa che il tuo cervello rifiuta di capire ogni volta che me ne vado, che lascio la “tranquillità” della casa.- si ritrovò praticamente faccia a faccia (o meglio, faccia a petto) con lui.

-Io ho potere, Frank. Tanto, forse troppo. Sono uno degli uomini più potenti ed influenti dell'Inghilterra. Avere potere significa anche avere nemici e credimi, ne ho una lista chilometrica. I nemici sono capaci di spezzarti e di usare tutto ciò che ami contro di te. Il potere è una cosa pericolosa, Frank. Ecco perché ogni volta vi abbandono, vi lascio. Lo faccio per proteggervi.-

Lo fissò negli occhi, cercando di capire le sue reazioni mentre continuava a parlare. -E' difficile andarsene ogni volta, credimi. Credi che mi piaccia farlo, lasciandovi? Lasciando te? Credi che mi piaccia sapere che non posso... Chiamarti o mandarti un messaggio, senza sapere se stai bene? Credi che per me sia divertente, sapere che tu sei in costante pericolo?- si ritrovò ad alzare la voce, cosa che non gli capitava spesso.

-So benissimo di essere un fottuto egoista, perché facendoti stare con me, tu rischi la tua vita inconsapevolmente! Eppure continuo a farlo, a fare tutto ciò che posso per proteggere te e chiunque in questa maledetta casa! Brock era pronto ad uccidervi tutti e me ne sono andato di modo che lo S.HI.E.L.D seguisse me e non più voi.- la sua voce si affievolì pian piano. Si leccò le labbra e scosse la testa. -Voi siete... L'unica famiglia che mi è rimasta e non posso permettermi di perdere anche voi. Tutto ciò che ho fatto fin'ora l'ho fatto solo ed esclusivamente per proteggervi. So' quanto tutto questo vi abbia ferito, ma se anche chiedessi scusa non credo che cambierebbe molto. Ho... Cercato di fare del mio meglio, ma a quanto pare non è stato abbastanza.- fece una risatina mesta.

-Tu ora mi odi e molto probabilmente mi vorresti morto. Non ti biasimo, anzi. Hai tutte le ragioni del mondo per volermi fuori dalla tua vita. Se vuoi che me ne vada, basta che tu me lo dica e non mi vedrai mai più. Sarai libero dal mio peso.- sussurrò l'ultima frase lentamente, alzando lo sguardo su Frank.

 

Quest'ultimo era rimasto zitto durante tutto il monologo dell'inglese e quando finì di parlare, si concesse diversi minuti di silenzio per pensare ad una risposta, perché in quel momento, la sua rabbia parve scemare pian piano. Deglutì e si voltò velocemente, fissando il soffitto scuro. Gli occhi si erano fatti improvvisamente umidi e si odiò. Non poteva piangere per Jim. Non di nuovo!

 

 

He was charismatic, magnetic,
electric and everybody knew it. When he walked in
every woman's head turned, everyone stood up
to talk to him. He was like this hybrid, this mix of
a man who couldn't contain himself.

 

 

Si passò con forza la manica della felpa sugli occhi, asciugandosi qualche lacrima scesagli sulle guance e prese un profondo respiro, prima di voltarsi nuovamente e fronteggiarlo.

 

-Ho cercato in tutti i modi di tenerti accanto a me, Jim. Ci ho provato, per molto tempo. Eppure tu... Te ne andavi ogni volta. Così ho iniziato a chiedermi se tu mi abbia mai amato davvero, o se forse ero io il problema. Non sapevo più che pensare.- lo guardò negli occhi, cercando di farsi coraggio. -Poi... Torni e te ne esci con questi discorsi... Discorsi che non sono da te, maledizione! Io non so più cosa pensare di te.-

 

 

I always got the sense that he became torn
between being a good person and
missing out on all of the opportunities that life could
offer a man as magnificent as him.

 

 

L'uomo dagli occhi scuri lo scrutò, senza fare una parola, lasciandolo continuare.

 

-Tu hai un modo tutto tuo per mostrare affetto alle persone e il problema è proprio questo. In parte sapevo benissimo che tu lo stavi facendo per proteggerci, ma dall'altra parte ho sempre trovato questo tuo atteggiamento estremamente fastidioso. Te ne vai, ci abbandoni tutti e non pensi a quanto stiamo male ogni maledetta volta!-

 

-Te l'ho appena spie-...-

 

-Non interrompermi.- lo guardò seriamente Frank, puntandogli il dito contro. Jim sospirò e annuì. -Grazie. Dov'ero... Ah, si. Lo so, ma piuttosto, la prossima volta che te ne andrai -perché sappiamo entrambi che probabilmente lo rifarai-, lascia un bigliettino, uno stramaledettissimo segno! Okay, non puoi chiamarci, mandarci sms o lasciare dei... Segnali che ci indichino che sei vivo e stai bene. Ci sta, lo accetto. Ma tutto questo è estremamente frustrante. Io ti amo cazzo! E ho paura di perderti e non vederti tornare mai più...- sussurrò l'ultima frase con estrema fatica serrando i pugni e fissando il pavimento.

 

Sentiva il peso dello sguardo di Jim addosso, cosa che rendeva ancora più difficile cercare di trattenere le lacrime. Fortunatamente, una Claudia addormentata fece il suo ingresso in cucina (aiutando a rompere quel silenzio innaturale che si era creato fra i due); e sbadigliando si avviò verso il frigorifero. Lo aprì e storse il naso.

 

-Frank, abbiamo finito i succhi. Dobbiamo scriverlo sulla lista, così domani John va a fare la spesa.- biascicò ancora in una sorta di dormiveglia. Chiuse il frigo e, dopo aver preso una bottiglietta d'acqua, uscì dalla cucina così com'era entrata. I due uomini non si stupirono più di tanto, in quella casa quel genere di cose erano la normalità.

 

Il Consulting Criminal sospirò e piegò il viso di lato, serrando le labbra in una linea sottile.

 

-Frank, so quanto male vi ho fatto, a tutti voi e in modo particolare a te.-

 

-Dirlo non cambierà le cose. Come posso fidarmi di te, ora? Chi mi dice che non te ne andrai di nuovo, lasciandomi solo?-

 

Jim lo guardò negli occhi. Non poteva dargli torto, aveva ragione. Era già successo che dopo che se n'era andato qualcuno era morto. E quel qualcuno era stato Sebastian. Sospirò al ricordo, ancora gli faceva male, non avrebbe mai superato quel trauma. Deglutì e scosse la testa scacciando il ricordo dell'ex compagno e tornò a guardare Frank.

 

-Purtroppo, quello che posso fare è ben poco.- sorrise mestamente -Posso offrirti la mia vita, ma è una vita breve; posso offrirti il mio cuore, anche se ignoro quanti altri battiti sopporterà.
Ma ti amo tanto da sperare che non te la prenderai se sarò così egoista da provare a rendere felice il resto della mia vita trascorrendolo con te.-

 

 

And in that way I understood him
and I loved him.
I loved him, I loved him, I loved him.

 

 

Frank era convinto che per un millisecondo, il suo cuore aveva smesso di battere. Ne era certo. Guardò Jim in silenzio, senza sapere cosa dire. Era spiazzato. Era tutto quello che aveva sempre voluto che l'uomo gli dicesse. Si morse il labbro inferiore e alzò una mano. Il Consultin Criminal lo guardò perplesso. In quel momento non sapeva cosa aspettarsi dal rosso. Una carezza... O uno schiaffo. Probabilmente non lo aveva convinto abbastanza.

Invece, Frank lo afferrò per il bavero della giacca del suo Westwood (ovviamente) e lo baciò con forza. Sbatterono i denti l'uno contro l'altro ma a nessuno dei due importava. Jim affondò le dita fra i capelli rossi del ragazzo e ricambiò con foga quel bacio troppo necessario per non essere dato. Si staccarono solo un minuto dopo, per riprendere fiato. Il rosso respirava affannosamente e aveva le labbra arrossate e il Consulting Criminal non era certo in condizioni diverse. I suoi occhi parevano ardere mentre lo sguardo vagava lungo tutto il corpo del ragazzo.

 

-Jim.-

 

-Si, Frank?-

 

-... Ti amo.- sussurrò a bassa voce, stringendolo in un abbraccio possessivo.


Jim sorrise contro la spalla del rosso, ricambiando quel dolce abbraccio che aspettava da tanto, troppo tempo.


-Anche io, rosso.-
 


And I still love him.
I love him.

 

 

 

 











Frank è costui (un figo che va oltre il figo): https://sweettasteofyouth.files.wordpress.com/2013/06/20ae0-untitled-15_1300x982.jpg?w=640&h=482

 

 

Angolo autrice:

 

Ed eccoci alla fine! Se siete arrivati a leggere fin qua, allora complimenti! Siete dei sopravvissuti! Okay, scherzo. Passando alle cose serie: la fanfiction scritta per il precedente compleanno di sua signoria Jimme (nonché il Jim fuggitivo del nostro GDR -ti si ama, Jimme♥-), nell'angolo autrice, citava anche la Jinkie, ovvero la coppia fra Frank e Jim et voilà! Ecco a voi una Jinkie! Anche se, ad essere veramente puntigliose, questo sarebbe un AU, dato che molto probabilmente questi due tesori non torneranno insieme. *sigh*

 

A ben vedere, il nostro GDR potrebbe essere definito come un fandom a sé. Siamo... Particolari, ecco, e soprattutto, complicati. Tutto è complicato, nella casa dei pazzi: le relazioni lo sono, le diverse situazioni che gli abitanti della casa affrontano pure... Eppure, in un modo o nell'altro si risolve sempre tutto. Si, ci sono state perdite, cuori infranti e fiducia rovinata. C'è chi è sparito, nascondendosi per leccarsi le ferite (Brock *coffcoff*), c'è chi va e chi viene (nel nostro canon, John sarebbe sparito e sarebbe entrato un nuovo personaggio ma diciamo che, per comodità, teniamo John) e c'è chi resta.

 

Claudia, Frank e Jim sono “il gruppo originale”, chiamiamoli pure “gruppo Alpha” (… Che, oddio, sarebbe bellissima una role con loro tre Alpha- No, okay. Mi calmo. Okay, I'm fine, I'm cool. I'm fine) e da loro è partito tutto. La casa dei pazzi, loro, sono una grande famiglia ed è proprio questo il bello. Una famiglia pazza, che nel suo piccolo fa di tutto pur di sostenersi a vicenda e risolvere anche le situazioni più controverse.

 

E quindi... Che dire. Cercherò di fare una serie su “La casa dei pazzi”, perché meritano di essere trascritte e fatte conoscere al mondo! (?)

 

E questo, lo faccio anche per te, Jimme! Tanti auguri e felice diciannovesimo compleanno!

 

Omega_Alice

  
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