Anime & Manga > Creepypasta
Segui la storia  |       
Autore: Lux in Tenebra    14/11/2015    3 recensioni
(Continuo della fiction Deep Inside)
"Era trascorso un anno da quando le loro strade avevano preso vie completamente differenti e mentre la luna di sangue si alzava alta nel cielo scarlatto, la fioca luce della speranza si riaccendeva nelle tenebre di un mondo oramai dimenticato e sepolto nella memoria."
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Offenderman, Slenderman, Splendorman, Trendorman
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Le disavventure degli Slenders'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 



Blood Moon

 

 



1. Far away.

 


Ero disteso sul mio letto, perso completamente nei miei pensieri a fissare il soffitto, sperando con tutto me stesso che il sonno mi stringesse tra le sue braccia. Passare l'ennesima nottata insonne con gli occhi sbarrati ad osservare le crepe presenti nella mia camera non sarebbe stato l'ideale.

 

Tutto intorno c'era un silenzio glaciale, quasi come se ogni cosa avesse smesso di respirare per quei secondi.


Dalle mie labbra invisibili trapelò un sospiro carico di una cupa malinconia.


Non andrò da nessuna parte di questo passo...
 

Pensai, rigirandomi varie volte, per infine tornare alla posizione iniziale.
 

Come sospettavo... proprio da nessuna parte eh?
 

Era passato così tanto tempo dall'ultima volta che avevo dormito bene, troppo tempo: era come se ci fosse un peso, di cui non riuscivo a comprenderne la natura, al centro del mio petto che non accennava a dissolversi, facendosi pericolosamente sempre più pesante ogni volta che un foglio del calendario veniva staccato dal muro.

 

Avevo provato tutti i tipi di infusi per calmare il mio intero essere, ma tutti i miei sforzi erano stati vani. Ottenni come unico risultato dei colpi di sonno improvvisi nel bel mezzo della giornata che mi facevano addormentare nei posti e nelle posizioni più strane, finché uno dei miei fratelli, resosi conto della situazione, non mi avesse svegliato.

Ero sconfortato da quella situazione che sul momento mi pareva inspiegabile.

 


"Sigh! Per quanto dovrò andare avanti così?" borbottai ad alta voce, sperando che il mio subconscio mi sentisse e si decidesse a smetterla di andare sotto e sopra con la velocità di un treno impazzito.


"Credo per un bel po' se non ti calmi" rispose una voce femminile proveniente dalle tenebre, la cui melodia mi parve assai familiare.

Sobbalzai sul posto e mi misi a sedere di scatto per verificare che non fosse stata solo la mia mente a giocarmi uno scherzo di pessimo gusto.

 

Quanto avevo sperato di risentire quel suono, sebbene non l'avessi mai ammesso a nessuno per paura di venire deriso.


Esaminando l'intera stanza con lo sguardo, notai subito la persona che aveva pronunciato quelle parole, illuminata per metà dalla luce della luna, e non resistetti all'impulso di parlare, mentre la mia bocca veniva mossa da una forza invisibile agli occhi:

 

"Che diavolo ci fai qui?!" esclamai sorpreso e allo stesso tempo confuso, mentre dentro di me i più vari sentimenti si mescolavano in una frenetica danza.


"Come che diavolo ci faccio qui? Ti ho detto che sarei tornata e ho mantenuto la mia promessa" rispose lei con semplicità, come se fosse stata la cosa più naturale del mondo, sedendosi poi ai piedi del letto, proprio di fronte a me. Sembrava quasi una visione.

 

La cosa che trovai strana, oltre alla sua improvvisa apparizione, era il fatto che fosse molto meno vestita del solito: non portava né la felpa, né la sua consueta maglia bianca, né i jeans.

 

Indossava invece un completino di pizzo rosso, uno di quelli che le donne utilizzavano per certe "occasioni speciali", come soleva sempre ripetermi un mio certo fratello minore con una passione fin troppo smodata per il gentil sesso.


Era tornata, lo aveva fatto per davvero! E io faticavo ancora a crederlo, squadrandola con lo stesso sguardo di un cucciolo che si era perso nel folto della foresta per non ritrovare più la strada di casa.


"Sembri molto confuso" constatò Aliaga, appoggiandosi sulle braccia e avvicinandosi lentamente a me con un portamento che definire inappropriato sarebbe stato poco. Non era decisamente da lei comportarsi a quel modo.


Sentii un fuoco divampare fino alle guance e, sfortunatamente, in punti in cui sarebbe stato meglio se non l'avesse fatto.

Lei poggiò le mani sul mio ventre, rimanendo seduta sulle ginocchia e scrutandomi con uno sguardo che lasciava poco ad intendere.


Deglutii, sentendo l'improvvisa necessità di farlo, mi si stava formando un groppo in gola, e la inquisii con un tono privo di ogni tipo di sicurezza:

 

"Potrei sapere cosa stai facendo? E perché sei vestita in quel modo?" mi ritrassi un po', resistendo all'inspiegabile urgenza di di rimanere lì dov'ero mentre il mio cuore, dopo mesi di torpore, riprese a gridare acutamente.


Lei, notando la mia agitazione, portò le mani morbide sul mio viso, circondandolo gentilmente con il calore della sua pelle. Era spaventoso come potesse farmi ancora quell'effetto nonostante tutto ciò che era successo.


"Sto cercando di porre rimedio a questo lungo anno di assenza, Slender... non vorrei fosse poi troppo tardi per tornare indietro" rispose con un tono di voce così basso da parere un sussurro, ma la sentii benissimo.


"Non credi di stare correndo un po' troppo? Per quanto mi riguarda, non sei benvenuta in questa casa!" esclamai con una punta d'astio, quella ferita ancora aperta dentro di me che pulsava dolorosamente.


Si bloccò e, tirando un sospiro molto lungo, mi rivolse un leggero sorriso smorzato:
"Non mentirmi, lo so che non mi odi fino a questo punto e mi dispiace, ma non avrei potuto fare altrimenti. A volte mi chiedo se mi avresti accettato a braccia aperte sapendo la verità, ma la risposta alla fine è sempre negativa" dichiarò mentre riprese a carezzarmi le guance con delicatezza e i suoi occhi furono attraversati da un sottile velo di tristezza.

"E per questo mi avresti raccontato e avresti continuato a raccontarmi frottole se non l'avessi mai scoperto?" chiesi indignato, cercando di mantenere un'apparenza calma, mentre dentro di me si stava scatenando una vera e propria tempesta.
Non me ne resi nemmeno conto, non feci in tempo a reagire a ciò che venne dopo, accadde tutto come un fulmine a ciel sereno.

 

Si avvicinò a me senza preavviso, facendo rincontrare le nostre labbra ancora una volta. Dopo che la natura era rinata con l'arrivo della primavera, giunta al suo massimo splendore con l'estate, avvizzita nuovamente con l'autunno e infine riaddormentata con l'inverno, avevo potuto risentire quelle intense sensazioni del nostro primo bacio, quasi come se la distanza non avesse cancellato niente e quella spaccatura tra di noi non fosse mai esistita.

 

Ero solo uno stolto che non riusciva a domare le sue stesse emozioni e, non rendendomene conto, mi abbandonai completamente al contatto tra le nostre labbra.

 

In quel preciso istante udii una nota lontana chiamarmi per nome, mentre piano piano il volto della donna che avevo davanti si appannava sempre di più, coperto da una nebbia che non riuscivo a dissolvere.

Mi sentii come se fossi stato aggrappato ad un filo sottile che era sul punto di rompersi, cercando con tutto me stesso di prolungare vanamente quegli attimi. Quello si spezzò, facendo diventare tutto nero e cancellando definitivamente quell'illusione.

Il delicato sogno si infranse, riportandomi al mondo reale.

 

Non ero in camera, mi ero semplicemente addormentato sulla mia poltrona preferita con il libro che stavo leggendo sulle gambe.

Portai la mano al viso, strofinandomelo per risvegliarmi dal torpore residuo di quei momenti così vividi da sembrare reali.

 

“Fratellone, è arrivata una lettera ed è dai nostri genitori!” esclamò una figura alta. I pallini multicolori del suo vestito mi confusero per qualche secondo.

Uno Splendor felicissimo mi stava di fronte, saltando sul posto ed esibendo un pezzo di carta rettangolare davanti al mio muso.

Aveva tutte le ragioni per essere felice, quelle lettere ci venivano mandate raramente per motivi di sicurezza e riceverne una voleva dire che o era successo qualcosa di stupendo o di terribilmente grave. Comunque la seconda era da escludere, dato che le ultime arrivavano solo a me, essendo io il maggiore e colui su cui ricadevano tutte le responsabilità.

 

Stupido sogno…

 

Pensai con un moto di rabbia, cercando di riappropriarmi della mia compostezza, e mi alzai in piedi, poggiando il libro da parte e afferrando la lettera.

 

“Vediamo un po'...” dissi, cercando di tenere i miei sentimenti per me e concentrandomi su quel pezzo di carta. La fissai per qualche istante per poi aprirla con cautela, scoprendone il contenuto.

 

All'interno c'era un biglietto di colore rosso con delle scritte nere molto sottili ed eleganti, delle linee argentate incorniciavano il tutto. Ciò significava una cosa sola: guai e anche grossi all'orizzonte.

 

“Cos'è?” chiese Splendor, sbirciandone il contenuto da sopra la mia spalla con la sua solita curiosità infantile.

 

“E' un invito per la festa della Luna di Sangue e siamo stati tutti convocati per l'occasione...” feci una lunga pausa, lasciando ricadere il braccio con il foglietto ancora tra le dita e lasciandomi pervadere da un senso di sconforto “dobbiamo ritornare.”

 

Quello per me era decisamente il momento peggiore per fare rientro a casa.

 

 

 

 

L'autrice nell'angolo dice:

 

Buon giorno, buona sera e buonanotte a voi lettori :) (dipende da che ora state leggendo questo capitolo), finalmente mi sono decisa a continuare questo racconto dopo tanti ostacoli e difficoltà.

Se siete nuovi di questa serie (cosa che dubito, ma potrebbe pur sempre capitare), vi consiglio di leggere la prima parte (Deep Inside) sul mio profilo (oppure no u.u, ma probabilmente si capirà ben poco), ne vale la pena e si legge velocemente. Ho finito di scrivere a tarda notte, quindi spero di non aver tralasciato obbrobri ortografici nel testo.

Spero che vi piaccia e, se vi va, dei commenti fanno sempre piacere ad una scrittrice come me ^^.

Il terzo capitolo dell'altra mia storia è attualmente a buon punto, quindi spero di non metterci molto per finirlo.

 

P.S. Ieri notte ho sentito quel che è successo… credo che nessuna parola basterebbe mai per descrivere un tale scempio :( #PrayForParis

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Creepypasta / Vai alla pagina dell'autore: Lux in Tenebra