Sono sempre stata una ragazza molto tranquilla, per me esisteva solo la musica, il ballo ed i libri. Mio padre se ne andò di casa quando avevo nove anni, e da lì cominciai a crescere più in fretta del dovuto, lo feci solo per mia madre, per non vederla soffrire e per non sentirla piangere la notte di nascosto, non sapendo che io piangevo in silenzio nella mia stanza, sapendo di non poter fare nulla per aiutarla. Ricordo che mi faceva così male vederla così, che arrivai a pensare che fosse colpa mia se lei piangeva ogni notte, perché non riuscivo a renderla orgogliosa di me e non riuscivo a farla ridere come faceva prima, c'erano giorni che non mi degnava di uno sguardo ed io restavo in silenzio in un angolo del salotto, e mi sforzavo di non far cadere le lacrime. Solo più avanti capii che lei lo faceva per non scoppiare a piangere davanti ai miei occhi, per farsi vedere forte davanti ad una bambina che aveva appena perso tutto il suo mondo. Perché il mio papà per me era il mondo. Dio, come lo amavo. Per me era il mio punto di riferimento. Quel punto che una mattina di Febbraio decise di lasciarmi così, senza un perché e senza guardarsi indietro. Mi lasciò nel buio più totale, in una casa che non era più casa per me da quando lui se ne andò. Non sentivo più quel calore, e forse non c'era mai stato. Il calore che avevo dentro era andato via con lui. E proprio in quell'anno così catastrofico per me, uno spiraglio di luce si aprì. Quello spiraglio era la musica. La sua. Conobbi Michael per caso, facendo zapping alla TV e fermandomi quando la voce di un'angelo mi arrivò alle orecchie. Il grande Michael Jackson. Da quel giorno, la sua voce mi accompagnò in tutti i momenti della mia vita. In particolare quando il mio primo amore (avevo esattamente 6 anni quando lo vidi) mi notò per la prima volta. Era il 7 Settembre 2013, come tutte le mattine facevo jogging, con Michael a palla nelle cuffie. Quel giorno ero particolarmente distratta, tanto da non vedere il mio vicino di casa uscire dal cancello per portare a spasso il cane. Gli andai praticamente addosso, facendo cadere il mio telefono dalla tasca. Lui lo prese e mentre stava per darmelo lo schermo si illuminò. Ricordo ancora la sua faccia stupita nel leggere il nome della canzone. Mi disse che Michael Jackson era anche il suo cantante preferito e che lo seguiva sin da piccolo. Ero così contenta che lasciai stare la mia corsa e passeggiammo insieme parlando di Michael. Ero nel panico totale, lui era bellissimo come lo è ora d'altronde. Il problema erano i nostri 10 anni di differenza. Nei giorni a venire era diventata abitudine incontrarsi e passeggiare insieme, parlando della musica. C'era attrazione e non potevamo negarlo. Questo andò avanti per due mesi. Fino a quando una sera, lui mi chiamò dicendomi se potevamo incontrarci per parlare. Andammo a casa sua, ero tranquilla perché pensavo ci fosse la madre. Invece, sorpresa, la casa era vuota. C'eravamo io e lui e tanto amore da parte mia. Si avvicinò e mi baciò la guancia, sussurrandomi che ero bellissima. Io ero in ebollizione, stavo veramente andando a fuoco. Mise su I Just Can't Stop Loving You e mi baciò, era il mio primo bacio e non lo dimenticherò mai. Insomma, facemmo l'amore sulle note di You Are Not Alone. Lui per me fu il primo, vero e grande amore. Io per lui fui solo un'altra delle tante. Lo sapevo, eccome se lo sapevo. La storia durò solo quella notte, ma qualcosa dentro di me cambiò. La mia vita cambiò. Quando dopo un mese e mezzo, seduta nel bagno con mia cognata, il risultato POSITIVO del test mi sbattè in faccia la realtà. Ero incinta, a 17 anni, di un ragazzo di 27 anni a cui non importava niente di me. Lo chiamai la sera stessa, versando le lacrime più amare di tutta la mia vita. I miei sogni si erano infranti in meno di un secondo. Ci vedemmo a casa sua e dopo vari tentativi di smettere di piangere gli dissi la verità. Quando ripenso alla sua faccia mi viene così da ridere. Era sotto shock. Per farla breve, lui non voleva quel bambino. Cercò di farmi ragionare, fino a quando non lo mandai a quel paese e me ne andai da casa sua. Portai avanti la mia gravidanza senza di lui. La sera mettevo i cd di Michael ed il mio piccolo (Sì, un maschietto) dava calci e cominciava a muoversi. Il 7 Agosto 2014, mentre correvamo in ospedale, passarono in radio Human Nature, ed alle 12.29 nacque finalmente la gioia della mia vita. Lui si presentò in ospedale con delle rose e mi chiese di provare a stare insieme, la motivazione che mi ha dato è stata "Quando l'ho visto ho provato solo amore, e vorrei esserci nella sua vita.". Dopo non poche discussioni con la mia famiglia per il problema dell'età, acconsentirono. Non appena diventai maggiorenne andammo a convivere per dare maggiore stabilità a nostro figlio. Ad oggi Damiano ha 15 mesi ed è un bambino felice con la sua mamma ed il suo papà. È un'amante della musica ed in particolare proprio del nostro amato Michael Jackson. Lui imparò ad amarmi ed a Gennaio celebreremo le nostre nozze. Ecco il motivo per cui ho voluto scrivere qui la storia della mia vita e condividerla con voi. Mi dispiace se vi ho annoiato volevo solo farvi capire quanto Michael mi abbia aiutato anche non essendo fisicamente con me. Ti amo Mike. Grazie per aver reso ogni momento speciale grazie alla tua musica. A Claudio che è l'amore della mia vita. Ti amo. E soprattutto a Damiano, sei l'amore della mamma e non mi pentirò mai della scelta che ho fatto. Cresceremo insieme e ad ogni passo che tu farai io sarò dietro di te per sorreggerti se cadrai. Ora sei qui accanto a me che dormi nella stessa posizione di tuo padre. È così bello vedervi dormire vicino, ti amo tanto. La tua Mami.