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Autore: ThorinOakenshield    15/11/2015    2 recensioni
Puntò i suoi grandi occhi dolci nelle pupille scure del suo padrone, immerse in quel mare verde acceso che col tempo aveva imparato ad amare. “Insieme?” sibilò con la voce tremante dall’emozione.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Megamind, Minion
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Puntò i suoi grandi occhi dolci nelle pupille scure del suo padrone, immerse in quel mare verde acceso che col tempo aveva imparato ad amare. “Insieme?” sibilò con la voce tremante dall’emozione. Aveva fatto fatica a formulare quella domanda così concisa, poiché la sua voce si stava trasformando in una serie di singhiozzi. Avrebbe servito il suo padrone fino alla fine e, qualsiasi piega avrebbero preso gli eventi, sarebbero rimasti per sempre insieme. Ma non era solo a causa della commozione che Minion si sentiva pizzicare gli occhi: temeva la morte. Non la sua, quella del suo signore.
Megamind rilassò il volto in un sorriso dolcissimo. “Insieme” sussurrò con voce appena percepibile.
Ora gli occhi di Minion erano ancora più lucidi e pareva che stessero per esplodere da un momento all’altro.
L’alieno rimase ancora un attimo fermo, a fissarlo intenerito. Per buona sorte gli bastò una frazione di secondo per ricordarsi che intorno a loro tutto era fuoco e fiamme e che dovevano fare la festa al nuovo bulletto della città.
Alte colonne di fumo si libravano nel cielo nero come la notte.
“Su, avanti, schiena contro schiena, come abbiamo provato diverse volte.” Megamind diede le spalle al suo amico ed egli fece lo stesso.
Titan fece un’espressione ironicamente commossa. Mise entrambe le mani sul petto. “Oh, che scena dolce!” I suoi occhi divennero due piccole fiamme e il suo sguardo si indurì. “Peccato che morirà insieme a voi!” Con un grido di battaglia si gettò sui due amici.
Megamind e il pesce si separarono rapidamente, evitando il pugno.
Il cattivo colpì il muro, provocando la sua rottura. Corrugò la fronte e digrignò con rabbia i denti, come se fosse stato un lupo affamato.
L’alieno blu approfittò della distrazione di Titan per colpirlo alle spalle. Bastava un solo sparo e quell’incubo sarebbe finito, avrebbe finalmente lavato via gli errori del passato con gesta gloriose. Tutti gli sarebbero stati riconoscenti e finalmente sarebbe stato amato. Quasi fece fatica a crederci, gli sembrava troppo bello e assurdo per essere vero.
Purtroppo il nuovo super cattivo si riprese subito e trapassò il ventre di Megamind con un palo spezzato.
L’alieno rimase un attimo sbigottito. Il tutto era stato talmente rapido da lasciarlo spiazzato. In poco tempo avvertì in bocca il sapore metallico del sangue. La voce disperata di Minion gli giunse confusa alle orecchie, si sentiva come se fosse stato dentro una campana di vetro: i suoi gli rimbombavano intorno, senza raggiungere completamente l’udito.
Ridendo vittorioso, Titan sferrò un potente calcio all’alieno, costringendolo a terra.
Megamind andò a sbattere violentemente contro il muro.
Il pesce robot era immobilizzato dal dolore. Tornò presente a se stesso non appena notò quel bastardo avanzare famelico verso il suo migliore amico. Le sue intenzioni erano più che palesi: finirlo.
Minion si riscosse e corse furioso verso Titan, mentre le lacrime scorrevano copiose lungo le sue guance, confondendosi con l’acqua della boccia di vetro.
Il piranha provò ad allontanare il cattivo dal suo padrone, ma egli lo fece ruzzolare a terra, senza problemi.
Il robot rimase a guardare la scena, impotente.
Fortunatamente, Megamind non aveva mollato neanche per un secondo la sua arma vincente. Così, prima di venir incenerito da quello sguardo di fuoco, premette il grilletto.
In men che non si dica, una pallottola penetrò nella carne di Titan, facendogli fare la fine che meritava.
 
Nonostante i circuiti rattrappiti, Minion trovò la forza per balzare in piedi e precipitarsi dal suo padrone. “Megamind!” lo appellò singhiozzando.
L’alieno spostò il volto verso il suo fedele amico, sentendo le palpebre farsi sempre più pesanti.
Il piranha aveva la vista sfocata, ma riuscì ugualmente a notare il bellissimo sorriso che gli stava rivolgendo Megamind.
“Non muoverti, non muoverti” gli ordinò tassativamente Minion, esaminando con lo sguardo la profonda ferita dell’alieno. Non appena si rese conto della gravità della situazione, avvertì un conato di vomito e diventò preda dei singulti.
Megamind alzò la mano e sfiorò con dolcezza e affetto la boccia di vetro.
“Mi dispiace tanto, padrone,” pianse convulsamente il robot, “il mio compito era proteggerla e ho fallito miseramente. Dovevo essere io quello trafitto da un palo, non voi.”
“Minion, ti prego” mormorò l’alieno blu con le poche forze che gli rimanevano. “Non piangere. Devi sentirti fiero, poiché mi hai reso la persona più felice della Terra. Se non fossi stato al mio fianco per tutto questo tempo, avrei lasciato tutto.”
Quelle parole toccarono il pesce nel profondo. Tuttavia non riusciva a smettere di sentirsi in colpa.
Però, in un certo senso, Minion aveva svolto il suo lavoro egregiamente: aveva protetto il suo signore dalle angherie che era stato costretto a sopportare quand’era piccolo. Gli aveva fatto da scudo per difenderlo da tutte le cattiverie che le persone avevano riversato su di lui. Senza la compagnia del suo fedele robot in quei giorni bui, probabilmente Megamind si sarebbe lasciato andare.
“Promettimi una cosa.”
A quelle parole, Minion si fece tutto orecchi. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per il padrone e gli sembrava doveroso rispettare le sue ultime volontà.
L’alieno lo fissò supplichevole. “Continua a vivere, sii felice e vivi anche per me.”
Il pesce sgranò i grandi occhi color cioccolata: come avrebbe fatto ad andare avanti senza la sua altra metà?
“Ti prego” lo supplicò piangendo Megamind, dopo aver preso un altro po’ di aria. “Non morirei in pace sapendo che tu soffriresti per tutta la vita.”
Minion si trovò costretto ad annuire e si giurò che avrebbe fatto il possibile per mantenere la promessa fatta al suo signore. Anche se sarebbe stato difficile.
L’alieno tastò un’altra volta il suo amico e lo accarezzò, come se avesse voluto consolarlo col tatto. “Non piangere per me, amico mio. Sono felice, poiché non esiste morte più dolce di perire tra le tue braccia.” Queste furono le sue ultime parole, prima di esalare l’ultimo respiro e raggiungere i suoi genitori nell’altro mondo.
 
L’Antro di Lucri:
 
So già che i fan sfegatati di Megamind mi odieranno a morte per questo, ma è stato più forte di me.
Megamind è uno dei pochi film d’animazione che mi è rimasto nel cuore e ieri l’ho riguardato dopo parecchio tempo.
Adoro il rapporto di amicizia e di reciproca protezione che intercorre tra l’alieno e Minion, quindi è stato più forte di me buttare giù questa pappardella xD.
Spero che vi sia piaciuta. Non odiatemi troppo.
*Va a fare penitenza in un angolo*.

   
 
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