Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Ricorda la storia  |      
Autore: resi    16/11/2015    1 recensioni
Questo è un piccolo racconto che ho voluto far raccontare a Kaori. Una breve pagina della sua vita, o meglio di evento molto particolare della sua vita. Mi sono semplicemente chiesta: come avrà vissuto Kaori la sua prima notte a casa Saeba dopo la morte di suo fratello? Spero che questo piccolo racconto possa piacervi. Grazie a tutti i lettori!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hideyuki Makimura, Ryo Saeba
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Sono passate circa 24 ore da quando Ryo è entrato in casa mia con una faccia che non faceva sperare in nulla di buono. Erano le undici passate ma Hideyuki e Ryo non si facevano ancora vedere …
“Che cosa staranno combinando?”, pensai, seduta a tavola al mio solito posto.
Quel giorno io mi sentivo felice, era il mio compleanno. Avevo appena varcato la soglia dei miei primi 20 anni di vita. Volevo festeggiare, ero eccitatissima al pensiero di trascorrere una piacevole serata fatta di allegria e di canti di auguri!
Fin dal primo pomeriggio avevo cominciato a cucinare tutti i miei piatti forti, dal primo al dolce, con tanta cura e amore, sperando di stupire mio fratello e il nostro unico ospite, sempre ben gradito a casa nostra, anche se certe volte mi divertivo a maltrattarlo un po’ … infondo il nostro era una sorta di gioco e un modo un po’ particolare per dimostrarci l’un l’altro un affetto sincero.
Mi ero impegnata molto anche nel pulire e sistemare la casa nel migliore dei modi, con qualche decorazione rosa qua e là, giusto per accentuare l’allegria dell’occasione.
Già mi immaginavo i commenti sarcastici di Ryo sul colore delle decorazioni e delle candeline, “non in linea con la mia natura da virago” … Un sorriso si formò sulle mia labbra a quel pensiero poco cortese, ma in fondo era divertente e ironico.
Mi sedetti a tavola, in attesa di vedere spalancare la porta di casa. Ma il tempo passava e io cominciavo ad innervosirmi …
“É mai possibile che debbano fare ritardo proprio nel giorno del mio compleanno? ”
Dopo altre due ore il nervoso si trasformò in preoccupazione …
“Forse è successo qualcosa, un impegno urgente o un imprevisto … Ma perché non mi avvisano?”
Passarono altre due ore, e la preoccupazione si trasformò in angoscia …
“Ormai sono le 23 passate … Basta! Vado fuori a cercarli”
Non appena formulai la mia intenzione ecco che la porta si aprì, ma ad entrare fu solo Ryo …
“Ryo … ma cosa è successo? Perché avete fatto così tardi??”
L’uomo di fronte a me non mi guardava nemmeno in faccia … si vedeva che aveva un macigno dentro lo stomaco e  non sapeva come fare a tirarlo fuori.
“… dov’è mio fratello?”
Ryo non rispose subito, tirò fuori dalla tasca un piccolo astuccio e me lo porse.
“Che cos’è? … Un anello …”
“Me lo ha dato Hideyuki, è il tuo regalo …”
“Ma perché non me lo ha dato lui direttamente, Ryo dov’è mio fratello?”
“… Mi dispiace Kaori … è colpa mia … non avrei mai dovuto lasciarlo solo in questa nostra indagine … Non ho potuto salvarlo …”
“ … Come?”
I miei occhi si spalancarono all’inverosimile, non riuscivo a capire quello che Ryo mi aveva appena detto, o meglio, non volevo capire … Ma ormai era troppo tardi. Lo sapevo. Sapevo che il mio amatissimo fratello non sarebbe mai più tornato da me, non avrei più goduto dei suoi sorrisi e dei suoi abbracci caldi e confortevoli. Non lo avrei più visto, mai più.
All’improvviso la forza decise di abbandonarmi e le mie gambe cedettero. Mi ritrovai per terra a piangere lacrime amare che non riuscivo a fermare …
“No … mio fratello no … no …”
Ryo probabilmente sentì una dolorosa morsa al cuore, lo capii dal suo sguardo; infondo io so che mi vuole molto bene e che in quel momento voleva aiutarmi in qualche modo.
Prese una valigetta che aveva con sé, l’aprì e me la mise sotto gli occhi  …
 
“Cosa sono questi soldi? Perché me li mostri?”, gli chiesi ancora in lacrime.
“Sono i soldi che i delinquenti del Silky Club volevano dare a Hideyuki per tenersi fuori dai loro affari … prendili tu, vattene via da qui, allontanati da me e rifatti una vita altrove”
“Come posso accettare soldi macchiati del sangue di mio fratello!? No … non li voglio … e non voglio nemmeno lasciarti …”
Raccolsi un po’ di forze e, asciugandomi gli occhi, mi rimisi in piedi.
“Non ho nessuno al mondo, tu sei l’unica persona che posso considerare come un parente, come un fratello … Resteremo insieme … e insieme saremo City Hunter”.
 
 
 
 
 
Ed eccomi qui, ad un giorno di distanza nella mia nuova camera da letto, in una nuova casa, quella di Ryo … è mezzanotte e sento di essere molto stanca, ma non riesco a dormire, preferisco restare seduta vicino alla finestra a guardare la luna.
Mi sento così spaesata, vuota, triste, disperata … è cambiato tutto nel giro di poche ore. Mio fratello è morto … non ho potuto nemmeno vedere la sua salma.
La mia vecchia casa verrà presto venduta e io mi ritrovo con quest’uomo, Ryo, a cui io voglio bene ma di cui, in fondo, so molto poco. Sia chiaro, gli sarò sempre grata per quello che ha fatto per me, ma in questo momento sono completamente distrutta … non so di chi mi posso fidare, il mio unico punto di riferimento, mio fratello, mi ha lasciato. Come posso adesso ricominciare da capo, così di punto in bianco?
Ryo è un brav’uomo, ma non è mio fratello.
La mia testa sembra voler esplodere e il mio cuore sembra lacerato, e sento di stare sanguinando internamente.
Mi alzo di scatto … di corsa vado sul terrazzo … mi manca l’aria.
Fa freddo fuori ma non mi importa … Almeno il disagio fisico mi aiuta a pensare di meno alla mia disgrazia.
Così guardo il cielo, la luna è più splendente del solito …
“Fratello mio … perché te ne sei andato così? Non ho auto nemmeno il tempo di dirti quanto ti volevo bene”
Resto fuori per un tempo indefinito, poi il freddo eccessivo parla per me. Dovevo rientrare in casa se non volevo ammalarmi.
Inizio a girovagare come un fantasma, ormai conosco l’appartamento un po’; Ryo questo pomeriggio mi ha mostrato tutte le stanze …
“Questa sarà camera tua, e questa è la mia. Sono vicine come puoi notare, quindi se necessiti di qualcosa, bussa pure”
Il suo atteggiamento era un po’ distaccato ma avevo perfettamente capito che Ryo era in imbarazzo, non sapeva come comportarsi con me. Ho apprezzato molto la sua sincerità, nessun atteggiamento pietoso, nessuna moina sdolcinata e nessuna frase di circostanza. Anche per questo dovevo essergli grata.
Continuo a girovagare, in cerca di chissà cosa. Perché io ho bisogno di qualcosa, ma in questo momento non riesco a capire proprio nulla. Non so perché, ma senza rendermene conto mi trovo di fronte alla camera di Ryo.
Ora ho capito e mi dico:
“Kaori, non puoi restare sola, continui a girare per casa cercando Hideyuki ma lui non c’è. Poche storie ragazza mia e ammettilo: hai bisogno di un contatto umano. È inutile che fai la dura. Oggi hai pianto sì e no per 5 minuti. Non bastano … devi sfogarti … se non vuoi scoppiare devi cercare conforto”.
“Ok – disse un’altra parte di me – hai ragione, ma da chi vado? Da Ryo?? Non posso … mi vergogno … e poi non so nemmeno come potrebbe reagire a una simile richiesta … Non voglio che si faccia strane idee. Però hai ragione, ho bisogno di lui …”
Sono ancora un po’ titubante … la mia mano si alza, sta per bussare alla sua porta ma sembra che ci sia una forza invisibile che la trattiene. Poi cerco di farmi coraggio, che ho da perdere? Al massimo giro i tacchi e me ne vado … Così, finalmente, busso alla sua porta …
Toc toc
“Avanti”
Entro piano, faccio qualche passo verso la sua direzione … era sdraiato sul letto. Mi guarda … sembra che aspetti che io parli, che gli dica cosa ci faccio in camera sua a quell’ora di notte …
Non riesco a parlare, guardo in basso, i miei occhi si riempiono di lacrime … accidenti Kaori, parla! Non fare la stupida, ha bisogno di un po’ d’affetto! È così difficile dirlo??
“Sì – mi dico – è difficile”
“Vieni qui Kaori”
Era stato Ryo a parlare … che faccio adesso?
“Coraggio, non mordo”
Piano piano mi avvicino a suo letto ..
“Siediti, dai”
Obbedisco, alzo lo sguardo e subito i nostri occhi entrano in contatto … mi scruta, cerca di capire quello che non riesco a dire. A un certo punto mi avvolge con un braccio e mi fa sdraiare assieme a lui e, nel contempo, mi copre con la sua coperta per tenermi al caldo.
Io sono imbarazzatissima … ma quel contatto mi piace, mi fa bene …
“Sentiti libera di agire come vuoi piccola, non ti giudico”
Come mi capiva … aveva capito che stavo trattenendo le lacrime, perché non volevo dimostrarmi debole. E così inizio a piangere, prima sommessamente, poi i singhiozzi si fanno più udibili. Sento che mi stringe ancora di più, come se volesse impedirmi di andare a pezzi, mi contiene … Non mi permette di provare la paura di non farcela. Continuo così per almeno un’ora … ormai la sua povera maglietta è inzuppata dalle mie lacrime … Poi comincio a calmarmi …
“Se vuoi puoi restare qui questa notte, non ti lascio sola. E ti prego non pensare male. Non vederti come persa fra le braccia di un uomo che conosci a mala pena … stanotte sei tra le braccia di un fratello”.
 
 
Non hai idea, caro lettore, di quanto conforto mi hanno dato quelle parole, tutte le mie remore, tutto il mio imbarazzo svanirono. Anche adesso, a distanza di anni, non provo minimamente vergogna per quella notte passata abbracciata a lui. E anche se ora i miei sentimenti sono cambiati, anche se quell’affetto si è trasformato in un amore forte e incondizionato, non potrò mai dimenticare il sentimento fraterno che ci ha legati a lungo … Quella notte ero davvero tra le braccia di mio fratello.
 
 
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: resi