16/11/2015
4 recensioniFrigga aveva sorriso al figlio maggiore, asciugandogli con la mano libera le lacrime che gli solcavano le guance "Non piangere, Thor."
"Lui mi odia." singhiozzò il bambino in risposta.
"No, Loki non ti odia. Come potrebbe? Non ti conosce nemmeno. Vedi lui è piccolo, e tu sei grande: lo hai spaventato. Vieni qui, piano, e resta un attimo a guardarlo." la dea cullò il fagotto tra le sue braccia mentre il maggiore eseguiva le sue richieste.
Loki smise di piangere e fissò i grandi occhi verdi e liquidi sul bambino che lo guardava a metà tra l'offeso e il curioso. Sembrava aspettare.
Quando decise che era ora accarezzò la schiena di Thor "Prova di nuovo, più lentamente, così non si spaventa."
Il bambino si avvicinò piano e baciò delicatamente la fronte del fratellino, che questa volta rise contento di quel trattamento. Thor di rimando si aprì in un sorriso "Mamma hai visto mi ha sorriso!" esclamò come se fosse il più grande vanto possibile.
"Sei stato bravissimo." rise Frigga, sorridendo dolcemente ad entrambi.
Forse in fin dei conti non era per forza cupo il destino di quel cucciolo di jotun che stringeva al petto.
Angolino dell'autrice:
Diciamo che avevo bisogno di un po' di dolcezza... E poi non posso essere l'unica a immaginarseli così. Loki da bambino doveva essere sicuramente una peste, ma questo non significa che non potesse essere anche dolce, specie con la madre e il fratello.
Se vi sembra infantile il modo in cui Frigga parla a Thor sappiate che è intenzionale, perché coi bambini piccoli si cerca sempre di evitare discorsi troppo complicati (e poi Thor fa fatica da adulto, figuriamoci a cinque-sei anni).
Va bene, detto questo mi eclisso...
Se vi sembra infantile il modo in cui Frigga parla a Thor sappiate che è intenzionale, perché coi bambini piccoli si cerca sempre di evitare discorsi troppo complicati (e poi Thor fa fatica da adulto, figuriamoci a cinque-sei anni).
Va bene, detto questo mi eclisso...