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Autore: Alexia Anderson    16/11/2015    1 recensioni
Dal 1° capitolo:-Respira molto lentamente, solo lo stretto necessario, e aspetta. Devono credere che siamo morte, così non avranno paura di avvicinarsi.-Il mio cuore batteva a tempo con il canto delle cicale e a malapena riuscivo a stare ferma. Sembrava che quelle anime antiche, uscite dai loro corpi terreni, si stessero affollando intorno a noi.
Questa storia la dedico alla mia amica autrice Alter_gioia e al mio amico autore Konsaurusrex
Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Carrie Beff, Corey Riffin, Laney Penn, Nuovo personaggio
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
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L'ESTATE DEI FANTASMI CAPITOLO 3 : Un'apparente giornata normale (pt 2) Strisciai verso i frigoriferi sul retro, per evitare di cedere alla tentazione di tirare pizzicotti a Carrie mentre faceva la stupida con Corey. A giudicare da come annuiva mentre le parlava del suo modellino della Torre Eiffel, sembrava che Ben ne avesse una a grandezza naturale nel cortile. Lo conoscevano da sempre e non era poi così interessante. Era appassionato di modellini e fumetti e in chiesa ci tirava sempre i capelli. C'erano solo due cose che valeva la pena sapere su di lui: che gli avevano dato il nome di un personaggio di Shakespeare (Corey Jaron BENVOLIO Riffin) e che aveva iniziato a lavorare come magazziniere per il signor Ourso* dopo che la madre aveva scoperto di avere un tumore al seno. Agguantando un paio di biscotti-gelato, li superai facendo più rumore possibile Laney:- Allora quello spirito lo invochiamo domani?- Le guance di Carrie diventarono rosse, come se fossero state schiaffeggiate Carrie:- Come ti pare Laney.- Corey:- Evocare spiriti? Siete delle streghe o roba simile?- Laney:- Siamo sensitive. Le anime perdute parlano più forte al cimitero.- Corey:- Sul serio?- Carrie:- E' solo un gioco.- Lei stritolò la lattina talmente forte che le nocche della mano le diventarono bianche. Laney:- No,è una cosa seria. Solo che non vuole vantarsene, tutto qui.- Corey:- Potrei vedere come fate, una volta?- Carrie:- Se vuoi, te lo mostro io.- Il suo tono di voce diventò più dolce Corey:- D'accordo.- Carrie:- Se vieni a casa mia, posso insegnarti ad ascoltare nel modo giusto.- Pagai il mio gelato e me ne andai prima che gli promettesse di svelargli i nostri incatesimi segreti. Appena aprii la porta, fui investita da un forte odore di cipolla e peperoni verdi fritti. Mio padre era in piedi ai fornelli e teneva la padella più lontana possibile dal corpo, per non sporcare la sua nuova divisa blu con su scritto dietro: OFFICINA SIDERURGICA E MECCANICA DA JESSIE. Vederlo preparare la cena era come assistere ad un musical. Le pentole sbattevano fra loro, l'olio sfrigolava e le salsicce fischiavano quando le incideva con la punta del coltello. Sotto tutto quel baccano, lo sentivo canticchiare a bocca chiusa. Eravamo solo io e lui: la mamma era morta in un incidente d'auto quando io avevo tre anni. Tutti i miei ricordi sulla mamma si limitavano ad una lunga chioma di capelli castano-rossi e un costume da bagno rosso. Quella sera gli chiesi varie cose sui fantasmi, ma l'argomento non si concluse. Lui non ne voleva parlare. Metà rosa e metà blu, la mia camera era esattamente un incrocio tra la stanza di una bambina e di una ragazza. Se da una parte c'erano delle ballerine dipinte ad acquerello, sull'altra avevo appeso una serie di poster di pop star che mi fissavano: era per colpa loro che dovevo andare a cambiarmi in bagno. Messa la mia camicia da notte bianca, mi sedetti sulla mia scrivania (bianca) che avevo dall'asilo. Finalmente, nascosto tra una pila di quaderni, trovai il mio libro degli incantesimi, uguale a quello di Carrie. Avevamo scritto un incantesimo all' inizio, un avvertimento, a chi avrebbe aperto il quaderno nero, che non fossimo io e Carrie: CHIUDI QUESTO LIBRO AL PIU' PRESTO, O TI CRESCERA' UNA PUSTOLA SULL'OCCHIO PER OGNI INCANTESIMO CHE LEGGERAI. Una parte di me avrebbe voluto incontrare Corey con un paio di occhiali da sole e delle bende domani. Sfogliai le pagine per trovarne una vuota, subito dopo quella con la ricetta per sconfiggere i lupi mannari e quella dell'elisir di lunga vita. Avevo in mente di usare il titolo COME METTERSI IN CONTATTO CON I MORTI, ma dopo la conversazione avuta con mio padre, non ne ero più tanto sicura. Nonostante questo, dovevo comunque scrivere qualcosa. A papà piaceva dire che parlare con Dio era normale, mentre sentire la sua risposta non era proprio un buon segno. Ricordando quelle parole, fu facile trovare una definizione per la nostra ultima scoperta. La scrissi il più velocemente possibile, poi infilai il libro nel cassetto, con la penna e tutto. A differenza degli altri incantesimi, non immaginavo che avremmo usato tanto spesso COME PERDERE IL LUME DELLA RAGIONE. *Il signor Ourso è il proprietario del Red Stripe, dove Corey lavora come magazziniere. E' scorbutico, irascibile e non ha amici o parenti. AnGoLo AuTrIcE: Ma buonasera!!! Sono contenta di essere riuscita ad aggiornare. Non ho fatto i compiti di latino, di italiano e neanche di matematica a causa di QUALCUNO di mia conoscenza che non risponde ai miei messaggi. Comunque: parlando della storia, che ve ne pare? Se volete sapere cosa si sono detti Laney e suo padre a cena, non esitate a chiedermelo. Detto questo aspetterò fino alle 11 la risposta di quel QUALCUNO (CHE SPERO ABBIA CAPITO DI COSA E SOPRATUTTO DI CHI STO PARLANDO). Commentate ok? Un bacio, ciauuuuuussssssss.
   
 
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