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Autore: Fraywood_Granger    16/11/2015    4 recensioni
Ricordate quel momento, alla fine del Principe Mezzosangue, quando Ginny racconta dei consigli che Hermione le ha dato per far colpo su Harry? Lasciarlo perdere per un po', mettersi con altri... Sì, ma cosa si saranno dette, esattamente?
[Questa storia partecipa al contest "Missing Moment Contest", indetto da HermioneJeanGranger]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Nick autore EFP: Fraywood_Granger

Nick autore forum: Fraywood_Granger

Rating: Verde

Genere: Commedia, Romantico

Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger

Coppie: Harry/Ginny, Ginny/Michael

NdA: per la lettura consiglio di ascoltare "This is how we do" di Katy Perry - non per il testo, ma per il ritmo e la musicalità, che secondo me ci stanno abbastanza bene.



Di Pozioni e consigli
 

Ginny sospirò lievemente, girando in modo meccanico le pagine del libro di Pozioni, senza vedere realmente le righe inchiostrate. Prima che se lo potesse impedire, lo sguardo scattò in su per l'ennesima volta, verso la poltrona dove Harry stava sfogliando un libro. Anzi no, non si trattava di un libro qualsiasi: era Il Quidditch attraverso i secoli – glielo aveva chiesto lei, rossa in volto, poco prima, in un momento di audacia, salvo poi tornare alla svelta nel suo angolino.

Ginny, smettila subito. Concentrati!

Inoltre, il Decotto di Scintillazione può essere usato anche in casi ove...

“Ginny, allora, pronta per ripetermi Pozioni?”

La ragazza alzò lo sguardo perplesso su Hermione. “Eh?”

Lei la guardò, spazientita. “Non mi avevi chiesto di interrogarti sull'uso del Decotto di Scintillazione?”

“Io... ehm... io non ho ancora finito, in realtà!”

Hermione sospirò, sedendosi vicino a lei e togliendole il libro di mano. Invece di chinare lo sguardo sul volumetto, come Ginny temeva, lo chiuse, mettendoselo sulle ginocchia e appogiandoci i gomiti sopra. Poi si sporse in avanti, dedicando così tutta la sua attenzione all'amica. Sorrise. “Si tratta di Harry, non è vero?”

Ginny arrossì fino alla radice dei capelli. “Ecco, io...”

“Ginny, devi sapere che Harry, molto probabilmente, appartiene a quella categoria ben nutrita di ragazzi a cui non piace essere...” Esitò.

“Essere?” chiese l'altra, ansiosa.

Braccato.

“Ma io non lo bracco!” esclamò allora la ragazza, guadagnandosi all'istante un'occhiataccia da parte di Hermione. “Sssh, vuoi parlare più piano?” sibilò infatti lei.

“Scusa” bisbigliò Ginny, più rossa che mai. “Dicevo... io non lo bracco affatto!”

“No, hai ragione, non lo bracchi. Ma gli fai sapere in tutti i modi che gli piaci... Capisci quello che intendo, vero?”

Ginny capiva perfettamente, purtroppo. Le mani di pasta frolla ogni volta che lo incontrava. La sua incapacità di pronunciare una frase completa di senso compiuto al primo tentativo. E poi quella canzone, al primo anno, per san Valentino... Al solo pensarci, Ginny aveva ancora voglia di autoseppellirsi per la vergogna sotto le tonnellate di neve che si stavano accumulando proprio in quel periodo nel parco, vicino al lago... Scacciò il pensiero, annuendo al culmine dell'imbarazzo.

“Ecco, ai ragazzi questo non piace. Si sentono come se ci si aspettasse qualcosa da loro” disse Hermione, guardandola gentile.

Ginny iniziava a capire. “E dunque?”

Dunque, ecco il mio consiglio. Sei interessata davvero a lui?”

Lei era incredula. “Ma sono cose da chiedere?” la rimbrottò.

Hermione fece un sorrisetto. “Bene. Dunque, il mio consiglio è di non farglielo capire.

Ginny la guardò sconsolata. “Nel caso non te ne fossi accorta, lo ha già capito.”

L'amica fece un verso frustrato. “Oddio, Ginny, certe volte sei peggio di Ron! Allora vorrà dire che farai finta di non essere più interessata, okay?

“E in che modo, scusa?” Ciò che le veniva proposto era semplicemente inconcepibile. Fare come Hermione, sveglia, sicura, intelligente, davanti a lui? Controllare la voce, evitare di strozzarsi con il succo di zucca ogni santa volta che lo vedeva entrare in Sala Grande per dirigersi verso il tavolo di Grifondoro? Quando succedeva, la prima reazione della sua mente era sempre oh mio Dio, sta per venire a parlarmi. Oh mio Dio, ma gli piaccio, allora! Questo, ovviamente, prima di ricordarsi che anche lui apparteneva alla Casa di Godric e che con ogni probabilità era solo venuto a mangiare qualcosa: allora, il cuore le sprofondava nel petto e lei si dava della stupida.

Sì, Ginny, sei proprio una stupida.

Quello che Hermione aveva in serbo per lei, però, era un'idea ben diversa. Con un sorriso furbo, le si avvicinò ancor di più, sussurrando: “Tanto per cominciare, potresti trovarti un ragazzo.”

Lei strabuzzò gli occhi. “Che cosa?!

Questa volta ricevette uno piccolo schiaffo sul braccio. “Merlino, vuoi parlare più piano?

“Scusa, scusa!”

“Dicevo, che c'è di strano? Ci sono dei ragazzi carini e molto gentili, qui. Anche se non ti piacciono come Harry, intanto mettiti con qualcuno e lascialo perdere momentaneamente... fa' finta che ti sia passata, trattalo come lo tratto io, sii un'amica, ma nulla di più – dopotutto, non è poi un'idea così stramba.”

Ginny sospirò. “Ma chi dovrei scegliere, poi?”

“Beh, questo spetta a te – guarda per esempio Michael Corner, di Corvonero, non è affatto male, oppure il suo amico Anthony Goldstein...”

Ginny ci pensò su seriamente giusto un paio di secondi, prima di prendere una scelta fulminea; era infatti ancora ben decisa a non farsi convincere a ricorrere a quelli che lei riteneva degli infimi sotterfugi. “No, è davvero un'idea troppo sciocca... Hermione, io non ce la farei mai!” disse con tono lamentoso, in attesa di una reazione che, però, non arrivava.

Prese un respiro. Poi un altro. Infine sospirò, chiudendo gli occhi; era ancora dubbiosa. “Michael, dici?”

Hermione annuì convinta, ritrovando all'improvviso l'entusiasmo di poco prima. Sorrise, sforzandosi di non ridacchiare. “Dico!

 

***

Qualche tempo dopo...

“GINNY! Ti sei messa con Michael Corner e non mi hai detto niente?”

“Aspetta, Ron, posso spiegare...”

  
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