Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: A_GleekOfHouseStark    16/11/2015    1 recensioni
AU ambientata in una Westeros dove il tiranno Aerys Targaryen ha deciso di adottare gli Hunger Games, basandosi sul modello della nazione di Panem, per punire la popolazione che quindici anni fa, seguendo Robert Baratheon, Jon Arryn e Ned Stark, si ribellò al suo potere. Ogni anno otto tributi vengono spediti in un'arena per combattere l'uno contro l'altro, ad uccidersi a vicenda sotto gli occhi delle famiglie impotenti che possono solo seguire le vicende dagli schermi nelle proprie case.
Otto tributi partono.
Uno solo però è destinato a tornare indietro.
Genere: Angst, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Joffrey Baratheon, Jon Snow, Shireen Baratheon, Un po' tutti, Ygritte
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La Morte
“Death doesn’t let you say goodbye”
 
Le mani di Jon erano ancora lorde del sangue di Joffrey Baratheon ma non gli importava perché tutto ciò che voleva era arrivare da Ygritte in tempo.
“In tempo per dirle addio.” Pensò.
Si alzò e iniziò a correre verso la parte opposta della cornucopia, ma riusciva già a scorgere la ragazza in ginocchio sull’erba. Ella gli lanciò un’occhiata che lo scosse come nessun terremoto avrebbe mai potuto fare. Loras Tyrell era davanti a lei, non si era ancora mosso dopo averla colpita, e brandiva la sua lancia dalla punta rossastra, gocciolante di sangue. La ragazza ad un tratto si lasciò cadere in avanti, sfinita, senza lasciare a Jon il tanto desiderato tempo per dirle un’ultima parola.
Ygritte era morta e non c’era modo di tornare indietro.
Non riusciva prendersela totalmente con Loras, d'altronde non aveva agito vigliaccamente come Joffrey, però in quel momento riusciva a provare per lui solo disprezzo; tuttavia il destinatario principale del suo odio non era quel ragazzo, che nonostante tutto sembrava sollevato, quanto piuttosto quel sistema sbagliato in ogni sua parte, quel gruppo di persone che dall'alto muovevano i fili e li costringevano a partecipare ad un gioco mortale.
"La morte non ti permette di dire addio" Esclamò con tono quasi saccente il giovane Tyrell senza staccare gli occhi dal cadavere. In quello stato, Ygritte pareva così indifesa, così diversa dalla ragazza spavalda e intrepida che Jon aveva conosciuto qualche giorno fa.
Tu non mi hai permesso di dirle addio.” Rifletté il bastardo del Nord, ma non ebbe la forza per dirlo ad alta voce perché non riusciva a smettere di fissare quel corpo esanime e ancora non si capacitava che tutta la sua vita, le sue speranze e i suoi sogni fossero stati spazzati via dal colpo preciso di Loras Tyrell.
“Dovresti smettere di guardarla.” Esclamò di nuovo il biondo interrompendo il silenzio. “Non vuoi avere quest’immagine come suo ultimo ricordo.”
“L’ultimo bel ricordo che ho di lei non avrebbe dovuto essere l’ultimo.” Ribatté con freddezza pensando a quel bacio disperato che le aveva rubato prima che si separassero. “Era così giovane, così piena di vita… Aveva davvero una chance di tornare a casa.”
“E mia sorella non era giovane? Lei non meritava di tornare a casa?” Sputò con rabbia quelle parole.
“Nessuno di noi ha voluto tutto questo!” Rispose esasperato “Nessuno pianificava di essere qui, ma fin dal momento in cui siamo stati estratti sapevamo che sette di noi avrebbero incontrato morte certa!” La scintilla di disprezzo verso il mondo si stava tramutando in un fuoco che iniziò a divampare e quindi gli permise di continuare a gridare: “Se non vi foste offerti, sareste entrambi a casa vostra, circondati dalle persone che amate e che vi amano, quindi devo correggermi: non è vero che nessuno voleva essere qui perché voi due avete deciso spontaneamente di venire al macello! Puoi incolpare me per aver voluto distrarti in modo da salvare Arya, puoi incolpare Ygritte per aver scoccato quelle frecce ma la verità è che sapevate cosa avreste affrontato!”
“Allora è stata tutta colpa mia! Io mi sono offerto senza dirle niente, io non volevo tornare a casa, io ho pensato di venire al macello!” Urlò come per liberarsi di un peso “Margaery non doveva seguirmi, non l’avevo previsto. La sua morte è stata un effetto collaterale del mio egoismo e del suo amore nei miei confronti perché lei non aveva idea dell’inferno che l’Arena sarebbe stata e se mai ce l’avesse avuta, non gliene importava! Puoi incolparla per essersi offerta volontaria, ma non puoi biasimarmi per aver voluto vendicare la sua morte.”
Jon era sconvolto, ma non ebbe bisogno di trovare una risposta perché Loras lo incalzò continuando il suo discorso “Sai cosa mi ha detto in punto di morte? Di vincere. E sai cosa le ho risposto? Nulla! Quindi, Jon Snow, questa…” Si girò verso il cadavere di Ygritte “Questa era l’unica cosa che potevo fare prima di perdere definitivamente anch’io. Non potevo permettere all’assassina di mia sorella, l’unica persona che mi ha sempre amato, di farla franca, ma adesso il mio compito è finito.”
“Cosa vuoi dire?”
“Farò quello per cui mi sono offerto volontario.”
Loras Tyrell estrasse un coltello dalla cintura e iniziò a tracciare un profondo solco verticale dal polso salendo verso l’incavo del gomito.
“Cosa diavolo stai facendo?”
Egli alzò lo sguardo e per un attimo si fermò.
“L’unico modo per fermare questa sofferenza è smettere di fare qualsiasi altra cosa.”
“Non capisco…”
“Troppe persone a cui tenevo se ne sono andate Jon Snow e credo che tu non sappia cosa vuol dire vedere parti di te morire insieme a loro, una dopo l’altra. Non ho mai voluto vincere questi giochi perché che la mia è una battaglia persa in partenza.”
“Quello che stai facendo è arrenderti!” Provò Jon a dissuaderlo da quella follia senza neanche avere un valido motivo “Sono sicuro che ci sono altre persone al di fuori di questo campo di forza che tengono a te. Nessuna battaglia è persa in partenza!”
Loras s’infiammò e rispose con parole cariche di disprezzo e rabbia:
“Tu non sai niente! Non azzardarti a farmi la morale e non saranno di certo le tue parole a farmi cambiare idea! Credi sia stato facile arrivare a questa conclusione?” Urlò e lasciò cadere il coltello per terra, ma dal suo avambraccio stava già uscendo troppo sangue. “Ormai è troppo tardi per tornare indietro.” Concluse mostrandogli il braccio martoriato.
Jon non disse nient’altro e si limitò a constatare tra sé e sé che Loras Tyrell non aveva urlato neanche una volta perché evidentemente per lui la prospettiva di smettere di stare al mondo, di smettere di soffrire, valeva quel dolore atroce provocato dalla lama. 
“Congratulazioni. Hai vinto.” Disse il biondo alla fine “Ora però vattene bastardo. Non ho bisogno di assistenza, sono a posto così.”
 
Le trombe squillarono e i due conduttori annunciarono Jon Snow come vincitore della quindicesima edizione dei Giochi, ma lui non riusciva ad esserne felice. Ovviamente era sollevato di essere sopravvissuto a quell’incubo e di avere la possibilità di tornare a casa, a Kharold, ma allo stesso tempo sapeva che quell’esperienza non l’avrebbe dimenticata facilmente. Forse non l’avrebbe dimenticata affatto, perché ogni anno l’Arena uccide sette giovani, sette innocenti, ma qualcosa muore anche nel sopravvissuto. Ygritte gliel’aveva detto e ora non poteva far altro che crederle.
Sulla strada verso il Nord ripensò a coloro che erano morti affinché lui potesse essere su quel treno: Shireen, così piccola ma allo stesso tempo davvero intelligente, i fratelli Tyrell, terribilmente coraggiosi e testardi, Joffrey, la sua unica vera vittima e del quale ogni tanto vedeva ancora il sangue sulle proprie mani, Gendry, l’altro bastardo, sempre silenzioso e alleato di Arya, sua sorella conosciuta troppo tardi ma alla quale aveva voluto bene fin dal primo istante e la cui morte lo aveva segnato di più. Poi c’era Ygritte. Quello che c’era stato fra loro due non si poteva definire in alcun modo. Non era amore, ne era consapevole, ma qualunque cosa fosse stato odiava che un insieme di cause di forza maggiore glielo avesse portato via .
Ma soprattutto odiava che la morte gli avesse impedito di dirle addio.
La stessa morte che ormai era come una presenza costante attorno a lui.
La stessa morte che aveva preso possesso anche di una parte di lui, nonostante fosse ‘il Vincitore’. 


Note dell'autrice :3
Eccoci alla fine di questa storia. Ammetto che è nata così, un po' per noia durante un pomeriggio quest'estate, ma vedere che è stata apprezzata mi ha reso davvero felice. Volevo ringraziarvi per essere arrivati fino alla fine e spero di scrivere qualcos'altro in questo fandom il prima possibile in modo da ingannare l'attesa per il sesto libro/sesta stagione.
Alla prossima!
-A_GleekOfHouseStark

P.S: Dieci punti a chi indovina la citazione :D
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: A_GleekOfHouseStark