Di
Fiabe, Incantesimi e Strani Principi -
storie della buonanotte
“Mamma!”
“Zia Ginny”
“Papà!”
Casa Potter era un covo di
vocine assordanti, tutte provenienti dalla camera da letto al secondo
piano. La
progenie dell’Eroe del Mondo Magico era quanto mai inquieta
in quell’afosa sera
di Giugno; e, a complicare ulteriormente la situazione, era giunta la
visita
dei piccoli Weasley, che portava a cinque il numero di bambini urlanti
presenti
nella stanza.
Preso un bel respiro, Harry
si decise ad entrare.
Una scatola di Cioccorane
doveva essere stata aperta per errore, e adesso erano sparse qua e
là, che
gracidavano saltellanti. Al centro, la
piccola Rose teneva per i capelli un furente James; Albus, poco
più in là, tentava
di zittire la piccola Lily, che aveva iniziato a piagnucolare sotto lo
sguardo
stupefatto di Hugo, che teneva saldamente la mano del cugino.
Per la prima volta dopo tanti
anni, Harry Potter si scoprì preoccupato per la propria
sicurezza. Non tanto
fisica, quanto mentale: si ritrovò a domandarsi come avrebbe
fatto a
sopravvivere a quello.
“Harry! Che sta succedendo?”
La voce dura di Ginny lo
raggiunse dalla cucina sottostante. Harry non rispose, pietrificato di
fronte
allo spettacolo che gli si parava dinanzi agli occhi; perso nei
più tetri
pensieri, scrutava accigliato e stupefatto i bambini, incapace di
muoversi.
Non ottenendo risposta, la
donna si affrettò a salire le scale; alla vista dello stato
disperato in cui
riversava la situazione, si limitò a prendere un profondo
respiro e a cacciare
un tremendo urlo spaccatimpani, che stupì le piccole pesti
urlanti tanto da far
sospendere loro per un attimo ogni attività belligerante.
L’inquietante somiglianza
della moglie con Molly Weasley non era mai apparsa tanto chiara ad
Harry come
in quel momento.
“Si, mamma?” Lily, che aveva
istantaneamente smesso di lamentarsi, si era voltata verso la madre con
espressione assolutamente innocente.
James, una ciocca di capelli
scuri ancora intrappolata tra le manine di Rose Weasley, guardava Ginny
con espressione
imbronciata; Albus si era portato accanto ai due, tenendo per mano il
piccolo
Hugo, che non aveva fatto altro che osservare con occhi attenti la
scena fino a
quel momento.
“Ma insomma! Si può sapere
cosa state facendo?”
“…niente.” Albus rispose per
tutti, gli occhi rivolti verso il pavimento.
“ Stavamo per metterci a
letto.” Aggiunse James, non ancora libero dalla salda presa
della maggiore di
casa Weasley.
“Io ho già messo il pigiama!”
trillò allegro Hugo, la mano stretta in quella di Albus.
Ginny parve corrucciarsi
ulteriormente. Alle sue spalle era sopraggiunte Hermione, che sorrise
divertita
alla vista di quella buffa scenetta.
“Andiamo, tutti a letto! E
James, lascia subito quel cuscino!”
Il bimbo, che nel frattempo
aveva trovato il modo di salvare il proprio scalpo dalla presa ferrea
della
cugina, si era precipitato su uno dei grandi cuscini di piume poggiati
sul
letto, e lo brandiva sopra la testa, intenzionato a vendicarsi.
Borbottando, si
avviò verso il grande letto matrimoniale, salendovi con un
salto; Albus lo
seguì, mentre Hugo gli trotterellava dietro, e tentava
piuttosto goffamente di
imitare gli altri due. Ma il letto era così alto…
Non riuscendo a salire,
scoppiò in lacrime.
“Aspetta, tesoro, vieni qui…”
Hermione prese il figlioletto tra le braccia, e lo depose sul letto con
un
sorriso; questi, gli occhi ancora bagnati, ricambiò, e si
infilò sotto le
coperte accanto a James e Albus.
“Ma non abbiamo voglia di
dormire!” sbottò Rose, che era salita nel
frattempo su uno dei due lettini
singoli presenti nella stanza, e teneva una Lily dallo sguardo curioso
accanto
a sé.
“Non abbiamo sonno!”
scandì Hugo, come se si trattasse di un ostacolo
insormontabile. Agli sguardi
di approvazione di James e Albus, sorrise soddisfatto.
“Vorrà dire che troveremo il
modo di farvi addormentare nonostante questo…”
sospirò Ginny, un sorriso
esausto sul volto. In certi momenti si ritrovava a comprendere il
perché sua
madre sembrasse sempre sul punto di una crisi di nervi a fine giornata:
se era
difficile gestire tre bambini, figuriamoci sette! E
“Che ne dite se la zia
Hermione vi racconta una favola?” Esclamò Ron
allegro. La moglie lo trafisse
con lo sguardo; se sperava di cavarsela lasciando a lei tutto
il da fare e
correndo di sotto a discutere di Quidditch con Harry, si sbagliava di
grosso.
“Oh,
sì!” trillò Lily, allegra.
“Qualcosa di romantico,
mamma!” proseguì Rose, lo sguardo vagamente
sognante. “Cenerentola, magari!”
“Cenecosa?” domandò
Albus con espressione scettica.
“Ma sì, Al, è una Fiaba
Babbana! Papà la stava raccontando a Lily l’altra
sera, ricordi?”
Ron soffocò a stento una
risata, immaginando Harry Potter che, chino accanto al letto della
bambina, si
prodigava nel narrare di Principesse, Vestiti, Balli e Scarpette di
Cristallo…
Per la seconda volta in meno
di un minuto, uno sguardo incendiario – reso serpentescamente
sinistro
dal riflesso della luce sulle lenti degli occhiali -
lo ridusse al silenzio.
“Ma è…sdolcinata!”
scandì Albus, con evidente disgusto.
“Roba da femmine”
sentenziò
Hugo, sperando di ricevere un altro sguardo di approvazione.
“Una fiaba di Beda, allora!”
Suggerì James.
“Noi volgiamo sentire una
storia romantica!”
“E noi non volgiamo
scocciarci con una cosa da femminucce!”
“Fate piano, ragazzi. Sono
sicuro che Zia Hermione conosce qualcosa capace di mettervi
d’accordo…”
“Trovato!” esclamò la
donna, lo sguardo di chi ha appena avuto una tempestiva illuminazione
“Vi
racconterò una fiaba che troverete di certo
interessante… la storia del BalloDelCeppo.”
“Eh?” fece Ron, guardando la
moglie come se le fosse improvvisamente spuntato un altro naso.
“Cosa?” fece Harry,
riscossosi a quel nome familiare a un passo
dall’addormentarsi, appoggiato allo
stipite della porta.
“Bello! Non ce l’hai mai
raccontata, mamma!” esclamò Rose.
“C’è un principe?” chiese
ansiosa Lily.
“Ed è divertente?” Incalzò
Albus.
“Sicuro! E lo Zio Ron resterà
qui e mi aiuterà a raccontarla. Siete pronti?”
Ron le lanciò uno sguardo
stupito e alquanto torvo, ma dovette arrendersi di fronte alle
esclamazioni
entusiaste dei bambini. Chissà cosa aveva in mente
Hermione…
“Iniziamo subito, allora!
C’era una volta…”
Salve a tutti! Questa storia
rappresenta il mio personale esordio nel fandom di Harry Potter;
finalmente mi è venuta l'idea giusta, era da un
pò che volevo scrivere qualcosa sui personaggi di questa
splendida opera, che personalmente adoro. E' una Bi-shot, dunque, oltre
a questo capitolo, ce ne sarà un altro. Mi sono divertita un
mondo a scriverla, e spero che farà sorridere anche voi,
regalandovi una piacevole lettura. I commenti sono sempre graditissimi!
NinfaDellaTerra