titolo: Hana Kotoba
autore: GazettE_no_Aijin
genere: triste, sentimentale, malinconico
avvertimenti: slash, OOC
probabilmente
Capitolo 1:
Non riesco a fissare la mia
immagine nello specchio…questo mio riflesso pallido non riesco proprio a
guardarlo. Distolgo gli occhi da quella superficie, dove la persona che si
riflette non sono io. Perché? Perché devo sempre ridurmi in questo stato?
Non dovrei…però
l’amore ti logora in questo modo?
Mi riscuoto dai miei pensieri
aggrappandomi al lavandino aprendo l’acqua calda…probabilmente sono
l’unica persona che con un caldo torrido può usare l’acqua calda
Me lo fai sempre notare tu quando
siamo agli studi, come fai ad accorgerti di ogni mia sciocca abitudine?
Senza che me ne accorga una
lacrima scivola sulla mia guancia bianca. Vorrei non avere più lacrime da
versare per questa mia sciocca debolezza, per un amore sbagliato, e
vorrei poter essere più forte, più forte di questi
sentimenti che provo, forte come te, con la tua espressione
sempre sicura. Mi irrita, mi irrita moltissimo questa mia sciocca fragilità,
perché non posso fregarmene come te? Perché devo innamorarmi? Odio questo
sentimento, che riesco a lenire solo con la tua presenza.
Ma posso io
odiare l’amore? Sono una contraddizione vivente…odio
quell’amore sbagliato, quell’amore che non ricambierai mai.
Non ne posso più di stare così.
Stringo i pugni delle mani fino a quando le mie nocche non diventano bianche, e
socchiudo gli occhi, riaprendoli un attimo dopo su quel mio riflesso spento,
questi miei occhi artificialmente azzurri sono così vuoti…sembrano quelli
di una bambola, una di quelle bambole di porcellana, con gli occhi di vetro,
occhi che si rompono…
forse i miei occhi si romperanno per le
troppe lacrime che mi fai versare.
Si romperanno come questo
specchio…questo specchio sul quale picchio stancamente il pugno,
osservando la mia immagine andare in frantumi, come la mia anima.
I miei occhi forse sono la mia
anima, è per quello che ho sempre le lenti, così nessuno vede la mia anima, ma
tu l’hai vista, chissà se ci hai fatto caso…
Adesso il muro davanti a me è
spoglio, vuoto, come me.
Fa molto più male il mio cuore che
questa piccola ferita sulla mia mano che ora gocciola sangue sulla superficie
di marmo bianco: fa un bell’effetto, un certo contrasto. Il rosso cremisi
contro il bianco puro del marmo. Il mio sangue macchia,
sporca quel candore immacolato.
Getto distrattamente uno sguardo
fuori dalla finestra, accorgendomi che sono appena le prime luci
dell’alba, non saranno neppure le sei, perché diavolo avevo intenzione di
uscire?
Non mi curo del taglio, ma esco
sull’immobile pianerottolo di casa mia. Come mai una persona come me si
riduce a uscire all’alba, dopo una notte praticamente insonne, e per
giunta con una mano sanguinante? Devo sembrare davvero un idiota
L’amore fa schifo, ti riduce
davvero male
Mi accorgo di essere in strada
quando una voce ben nota mi chiama: la sua voce la riconoscerei sempre, anche
se bisbigliasse il mio nome in mezzo alla folla
“Ruki?? Ma che cavolo ci fai in giro a quest’ora??” mi chiede leggermente preoccupato.
“Reita…io…ero
uscito un attimo..”
“e questo lo vedo, ma da
quando in qua tu esci a fare una passeggiata alle 6 della mattina?”
perché non riesco a dormire, sei sempre nella mia mente. La tua immagine dietro
ai miei occhi non mi concede di tenerli chiusi il tempo sufficiente per
addormentarmi. Vorrei trovare il coraggio per dirtelo, un giorno, ma so che non
ce la farò mai.
“ero uscito….tu piuttosto che—“
“e per giunta stai sanguinando!”
“eh? Ah, si questo….pazienza, come mai sei qui?”
“Vieni qui,
andiamo, fammi vedere la mano….tanto siamo vicini a casa tua” mi
prende la mano, quella sana, e mi tira leggermente verso casa mia.
Mi muovo come un automa, mi sento
come in trance. Riesco solo a fissare la strada, e la tua schiena. Ti fermi di
scatto davanti alla porta di casa mia guardandomi.
“le chiavi, gioia,
altrimenti non entriamo” gli porgo le chiavi distrattamente, e senza
capire come, mi trovo seduto sul divano. Mi risveglio dal mio stato quando
sento le tue dita sulla mia pelle, e la ritraggo di scatto
“dai Ruki,
lo so che brucia un po’, ma su…”
Brucia più il tocco delle tue dita
che il disinfettante per me
Finisci in fretta, neanche me ne accorgo, troppo incantato a fissare le tue mani.
“come te lo sei fatto?”
“cosa?”
“il taglio….”
“ah…un piccolo
incidente….non mi hai detto come mai eri in giro all’alba”
gli chiedo sviando l’argomento
“certo che è a posto”
certo, ti amo semplicemente da morire ma ho una paura folle di dirtelo, come
può non andare bene?
“Comunque anche tu eri in giro all’alba, come mai?”
“solo un giro, nulla di più…tu?”
“all’alba?non è un orario insolito le 6 per farsi una passeggiata?” mi chiede curioso “io dovevo parlare con te”
“all’alba?non è un orario
un po’ insolito venire a parlare con le persone alle 6 della
mattina?” gli faccio eco
“ecco scusami, ti avrei
disturbato di certo…per fortuna che ti ho incontrato per strada, almeno
non ti ho svegliato” mi dice abbassando un po’ gli occhi…non
voglio fargli notare che mi fa piacere semplicemente il fatto che lui sia qui,
seduto sul basso tavolino di fronte al mio divano, all’alba, perché
voleva parlare con me.
“figurati, dovevo comunque
alzarmi presto” rifletto per un attimo: è uno strano orario per parlare
con una persona….che sia successo qualcosa?
“cosa dovevi dirmi? Dato l’orario non è che è successo qualcosa?”
“no, o meglio non di
grave” rispondi vago
“ma è successo qualcosa,
anche se non grave” di scatto posa un dito sulle mie labbra, e sussulto
al contatto
“shhh,
lasciami parlare, senza interrompermi per favore”
Ecco, altra piccola cavolata di storia XD
Penso saranno massimo tre/quattro capitoli non di più....due già li ho scritti XD
Commentini sono sempre molto graditi ^.^
Edit: grazie a Aredhel
Noldoriel: grazie cara^^ la mia pessima abitudine di
mettere le virgolette ovunqueXD
Grazie mia adorata Kyo che te la sei letta in anteprima, e hai anche approvato *_*