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Autore: grety95    17/11/2015    1 recensioni
Flae non sa nulla della Vita. E' cresciuta in una gabbia, non ha mai visto il Mondo.
Flae non ha emozioni, vive per essere usata. Nessuno si è mai interessato veramente a lei, ma una notte Maria, una strana donna dagli occhi color sangue, la libera dalla sua prigione offrendole una nuova esistenza...
Quali progetti ha il destino per lei? E' finalmente padrona di se stessa, o sta per essere rinchiusa in un carcere diverso, più pericoloso e forse letale?
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale, Maria, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Jasper/Maria
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Precedente alla saga, Breaking Dawn
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Jasper cercò le parole giuste nella propria mente, quando l’inconfondibile odore di Peter si fece più intenso, preannunciandone l’arrivo. Era stato lui a chiedergli quell’appuntamento, a notte fonda, quando sarebbero stati tutti talmente occupati a cacciare che nessuno avrebbe fatto caso a loro. << Mi devi delle spiegazioni, Jazz >> iniziò il ragazzo dai capelli a spazzola << E sarà meglio che siano valide >> Il generale si stupì dell’odio intrinseco in quelle frasi << Allora, perché non hai finito ciò che avevi iniziato? Te l’aveva praticamente consegnata! >> Jasper non sapeva cosa rispondere. Solitamente era Peter il più misericordioso tra loro due, benché lui percepisse le emozioni altrui con un’intensità infinitamente maggiore. << Non è come pensavamo >> decretò infine << E com’è allora? >> lo rimbeccò l’altro, mentre la furia e la preoccupazione aumentavano dentro di lui << Forse c’è speranza, Peter. Ho sentito, qualcosa… >> Davanti all’espressione incredula dell’amico, il Soldato si risolse a raccontargli di come i suoi piani fossero saltati a causa di quella specie di scossa. Con grande delusione di Jasper l’espressione, e le emozioni, di Peter, divennero ancora più cupe << Cosa pensi che significhi? >> domandò << Non lo so con certezza, ma potrebbe essere una cosa buona >> Il ragazzo sospirò sconsolato << Beh, sei tu l’esperto. Sei tu che lei ha messo al comando, io sono solo il tuo braccio destro. Cosa proponi, dunque? >> Jasper fissava l’orizzonte << Parlerò a Maria, non appena sarà tornata dalla caccia. La convincerò che se Flae deve essere una risorsa, gli altri non devono aver paura di lei. Non più del dovuto, almeno… >> Peter diede un calcio ad una pietruzza, scagliandola lontano << E noi? Aspettiamo che si inventi una maniera diabolica per ucciderci tutti?! >> Il generale si spazientì; sentiva che il suo amico era sull’orlo del delirio e lui doveva fermarlo. << Non ho bisogno del tuo aiuto, non ora! >> gli ringhiò Peter, tentando di resistere all’ondata di calma che il Soldato gli trasmetteva << Ragiona! >> lo rimproverò l’amico << Se convincerò Maria a far collaborare Flae con gli altri, so esattamente come persuadere loro a fidarsi di lei . Se va tutto bene, col tempo capirò l’origine ed il motivo delle scosse. Ben presto Maria si stancherà del suo burattino. Con un po’ di fortuna riuscirò a portare la novellina dalla nostra parte, e allora nessuno di noi dovrà più temere nulla! >> L’idea sembrava buona, ma Jasper sentiva che il compagno non era del tutto convinto << Non basta! >> sbottò quello d’un tratto << E se non funzionasse? Se Maria trovasse qualcun altro? Quella ragazzina è solo il primo dei nostri problemi… Jazz, se vogliamo essere liberi, dobbiamo estirpare la minaccia alla radice! >> Quelle parole segnarono profondamente il generale. Dopotutto, per quanto sostenesse il contrario e cercasse di autoconvincersi, una parte del suo cuore ardeva ancora per colei che l’aveva reso immortale << Anche se uccidessimo Maria… >> iniziò con la voce incrinata dal dolore << Cosa cambierebbe, Peter? Cosa ne sarà di noi? >> Questa volta il ragazzo dai capelli a spazzola non sapeva come ribattere. Lui, esattamente come Jasper e tutti gli altri, era conscio di quell’unica, solida certezza: quella vita, per quanto orribile, era l’unica possibile per gli Immortali. Flae fissava il cielo stellato, immobile sulla paglia del fienile. Per quanto ciò che vedeva la lasciasse indifferente, il poter osservare il paesaggio era una cosa talmente nuova per lei che non poteva farne a meno. Ancora non riusciva a ricordare dove fosse stata prima di svegliarsi in quella stanza buia, ma sapeva di non aver mai visto nulla di simile fino a quel momento. Fu là che la trovò Jasper, ed in quel momento sembrava una neonata qualsiasi, così persa nei suoi pensieri. Sentendo la paglia scricchiolare, la ragazza si voltò di scatto. Il primo istinto fu quello di ringhiare ed assalire il vampiro a pochi passi da lei, ma poi si ricordò delle raccomandazioni di Maria sul fatto di controllarsi, quindi scosse la testa ed incrociò le braccia sul petto. << Vedo che stai già migliorando >> iniziò il biondo in tono di sfida << Sì >> rispose prontamente lei << Da quando hai tentato di uccidermi! >> Il generale si sentiva impotente, esposto: era più acuta di quanto pensasse. << Non ho intenzione di attaccarti, per ora… >> continuò Flae << Voglio solo sapere perché >> Se da una parte Jasper sentiva di doverle la spiegazione vera, dall’altra non si fidava di lei. Dopotutto, lui non sembrava avere alcuna influenza su quella novellina e se lei avesse spifferato tutto a Maria, per lui, Peter e gli altri sarebbe stata la fine. << Non tentavo affatto di ucciderti… >> mentì il Soldato << Stavo solo testando le tue attitudini >> La ragazza sbuffò << Perché, il braccio rotto di quel tipo non ti bastava come prova? >> Jasper stava perdendo la pazienza: nessuno, a parte forse Peter ed indubbiamente Maria, gli aveva mai tenuto testa a quel modo. << A proposito di quel tipo… >> iniziò << Non devi mai più fare una cosa del genere, lo dico nel tuo interesse! >> << Non l’ho fatto apposta >> replicò Flae << Non ho potuto evitarlo, io… >> << Lo so >> le concesse il generale, ammettendo quella che in fondo era anche una sua debolezza << La sete inibisce qualsiasi controllo >> Poi la guardò dritta negli occhi << Noi però siamo una squadra. Farne parte è l’unico modo per restare in vita, ricordalo! >> Le si avvicinò e le sollevò il mento << E se vuoi avere le spalle coperte… non devi attaccare i tuoi compagni! >> Prima ancora che uno o l’altra se ne accorgessero, la scossa si insinuò tra loro, così forte che dovettero separarsi. << Mi chiedevo se l’avessi sentita anche tu >> disse Flae in una smorfia di dolore << Sì… >> sussurrò Jasper, felice di sapere che esistesse qualcosa che anche lei poteva percepire, oltre alla sete. << Non so cosa sia… mi succede solo con te >> confessò la ragazzina << E’ come se tu avessi qualcosa di speciale che lo fa accadere >> Jasper esultò segretamente: il mistero andava via via svelandosi. Certo, era ben lontano dalla soluzione, ma era comunque un passo avanti. << Nemmeno io lo so >> ammise poi << In ogni caso sono il tuo generale ed è compito mio prepararti alle battaglie. Quindi, ora raggiungiamo gli altri. Prima capiscono che non devono temerti, meglio sarà per tutti noi >> Flae fece qualche passo nella direzione del Soldato << Sì >> sussurrò, ma lui le si parò davanti, sbarrandole la strada << Non ho sentito bene >> la apostrofò << Sì, signore >> si corresse lei << Ottimo >> concluse Jasper sorridendo << Va avanti. Preferisco averti bene sott’occhio, prima che combini qualcos’altro >> Fu così che si incamminarono nelle tenebre: la recluta ed il generale, senza sapere che da quel momento in poi le loro vite sarebbero cambiate per sempre.
   
 
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