Una galeotta maglietta bianca bagnata
Sara
aveva trovato lavoro come badante presso una sontuosa villa veneta. La
giovane non sapeva che quella nuova opportunità le avrebbe
cambiato la vita.
La
nuova datrice di lavoro della giovane era un’amante dello sport
ed era stata una ballerina professionista e tra le varie amiche e
colleghe poteva vantarsi di conoscere Carla Fracci. La signora Marie
Fletcher necessitava dell’aiuto costante di una badante
perché era diventata invalida a causa di una brutta caduta a
cavallo.
La
signorina era stata assunta direttamente dalla signora Fletcher dopo
che la precedente badante aveva dato le dimissioni per ritornare in
patria.
Marie
era una signora inglese molto ricca che sì era innamorata di un
noto imprenditore veneto dal quale aveva avuto una figlia che era
deceduta in un incidente stradale. Nella sua vita aveva subito molti
luti, ma per fortuna le era rimasto a fianco il nipote.
Nell’abitazione dove abitava la signora viveva anche alcuni
membri della servitù, ma nonostante fosse circondata da persone
l’anziana spesso si sentiva sola perché da poco il suo
adorato nipote era lontano per lavoro.
L’arrivo
di Sara era stata una ventata di novità per la padrona di casa,
infatti Marie e la sua dipendente instaurano un buon rapporto fin
dall’inizio.
Marie
era fiera dell’ottimo lavoro che aveva fatto con il nipote e
sperava che prima o poi quel furfante sì sposasse. Tommaso da
piccolo orfano arrabbiato per essere l’unico sopravvissuto era
diventato un brillante ingegnere informatico e questo lo doveva alla
sua dolce nonna era stata un’ancora di salvezza. Lei aveva
trasmesso al nipote l’amore per le attività agonistica e
così il giovane, ormai alla soglia dei trent’anni, si
trovava con un fisico atletico che attirava molte donne.
Nell’ultimo
periodo Tommaso non era riuscito a rimanere accanto alla nonna come
voleva perché stava lavorando alla creazione di un nuovo
software che gli avrebbe sfruttato un sacco di quattrini. Per
l’ingegnere informatico era di consuetudine concentrarsi
esclusivamente sul progetto che stava sviluppando prima di presentarlo
pubblicamente.
Tommaso
sapeva che la sua adorata parente non era sola ed era circondata da
persone di fiducia, ma trascorreva gran parte del suo poco tempo libero
a conversare con Marie.
Sara
e la sua datrice di lavoro avevano l’abitudine di passeggiare nel
grande parco della villa dove ascoltava i racconti degli episodi della
vita della titolare, ma accaduti decenni prima. La signora aveva
raccontato anche del forte legame che nutriva per il nipote.
Sara
non conosceva personalmente Tommaso, ma lo aveva visto tramite le
svariate foto. Da quelle immagini sapeva che il signorino Trebaseleghe
aveva vinto diverse competizioni sportive, inoltre aveva partecipato a
lunghe escursioni nei boschi della Transilvania insieme alla sua amata
nonnina prima di quel tragico episodio.
La
signorina Fido aveva sempre sognato l’amore romantico quello
narrato nei romanzi inglesi che adorava. La ragazza era appassionata di
letteratura inglese e sognava di incontrare il suo mister Darcy , ma
purtroppo quel desiderio andò in frantumi come un prezioso vaso
calpestato da un elefante. Fin dalla tenera età Sara aveva
desiderato un amore come quello dei genitori che si erano amati fin da
piccoli.
I
sogni romantici della giovane badante si spezzarono quando fu vittima
di soprusi di un tizio di cui aveva fiducia. Da quell’episodio
erano trascorsi un paio di anni e aveva vissuto una vita quasi monacale
dopo il tragico episodio.
Sara
Fido era appassionata di auto e prima di lavorare in villa Fletcher
aveva prestato servizio come addetta alle pulizie in una concessionaria
di auto. In quel luogo aveva incontrato Salvatore, il tizio che
l’aveva importunata. La spiacevole situazione si risolse con
l’arresto del malintenzionato.
Tommaso
aveva deciso di andare a far visita alla sua amata nonnina il fine
settimana che avrebbe preceduto alla presentazione del suo nuovo
progetto. Ad esso aveva impiegato anima e corpo tanto che per settimane
aveva dimenticato di radersi e quando decise di partire non aveva fatto
caso al suo aspetto quanto era ansioso di rivedere la nonna, per la
presentazione che ormai sapeva a memoria, ma era anche curioso di
conoscere la nuova assunta in villa.
La
nonna di Tommaso aveva tessuto lodi per la signorina Fido, ma lui si
aspettava di conoscere una dolce e paziente ultracinquantenne al suo
arrivo. Pensando alla badante che accudiva sua nonna , Tommaso
ricordò che la madre a breve avrebbe compiuto 57 anni se fosse sopravvissuta.
Come
tutti i fine settimana da quando era stato assunto Tommaso andava a
trovare l’anziana parente. Lui adorava guidare anche per
tantissimi chilometri e questo lo rilassava.
Quel sabato pomeriggio Sara aveva il compito di lavare la macchina preferita del nipote della signora.
“Il
mio amato e unico nipote ama quell’auto e la usa nelle occasioni
speciali e anche se conosco la tua passione per le auto vorrei
avvisarti di trattarla con cura.”
“Non vorrei lasciarla sola! Inoltre, non vorrei far arrabbiare suo nipote.” rispose Sara.
“Tranquilla,
so che la V 40 è in buone mani e conosco la tua passione per le
macchine. Poi con me c’è Vanda e se avessimo bisogno ti
contatteremmo con il cerca persone” rispose Marie.
Vanda
era il capo delle governati della villa Fletcher e così la
signorina poté incamminarsi nel enorme garage. Nel vedere alcuni
modelli di Volvo e perfino una macchina d’epoca Sara
fischiò per la sorpresa. Quella zona della casa non
l’aveva mai visitata perché se ne occupava Mike, il
vigilante.
Sara
era talmente occupata nel lavare la macchina come si trattasse di un
bimbo che non si accorse dell’arrivo di un’affascinante
barbone.
“Lei
cosa sta facendo a Lizzie?” chiese un Tommaso leggermente
irritato che qualcuno toccasse la sua Volvo preferita, ma allo stesso
tempo anche abbastanza eccitato nello scoprire di chi si prendeva cura
della sua amata macchina.
Sara
non riuscì a dare una pronta risposta a quello sconosciuto
dall’aria vagamente familiare perché spaventandosi lo
innaffiò con la pompa dell’acqua.
Ovviamente
dopo aver bagnato quel misterioso barbone anche la badante non
riuscì a staccare gli occhi dalla maglietta bianca bagnata di
quel uomo.
Quella
maglietta lasciava intravedere un magnifico esemplare di tartaruga
frutto di un fisico da vero sportivo del giovane ingegnere.
“Cosa
le succede non sa distinguere una persona da Lizzie?” chiese
piacevolmente irritato il giovane nipote della signora Marie.
“Senta,
mi dispiace per poco fa ma chi è questa Lizzie e poi mi scusi
chi è lei? Le persone non autorizzate non possono stare qui,
presumo che dovrei chiamare Michele, il vigilante.”
“Veramente
dovrei essere io a porgerle quelle domande.” Disse Tommaso prima
di avventarsi su quelle labbra a forma di cuore e per lui così
eccitanti.
Dal
canto suo Sara per quanto irritata fosse era a contempo eccitata che
era indecisa se schiaffeggiare quel tizio o rispondere quel bacio.
La giovane decise di rispondere a quel bacio sorprendendo Tommaso che fu felice di quel ritorno a casa.
Sara
decise di rispondere con foga al bacio e si stupì quanto le
piacesse tutto ciò, ma forse questo era dovuto al fatto che
questa volta non era stata costretta e che finalmente era riuscita a
voltar pagina. E con una sconsideratezza che non era sua tolse quella
maglietta bianca fradicia e per la giovane fu come vedere il David di
Michelangelo. Nel frattempo il dio greco barbuto era colpito
dall’audacia della donna misteriosa che non esitò a
togliere la maglietta fradicia della sua partner.
Presa
dalla passione Sara decise di toglierselo dall’impellenza di
provocare piacere a quel seducente giovane, per poco l’ingegnere
non venne guardando quei seni perfetti così decise di farla sua
e stranamente entrambi vennero nello stesso momento.
Dopo
un po’ di tempo e ad essere saziati di certi appetiti
arrivò l’imbarazzo per la giovane che si rivesti in fretta
e furia per aver compiuto quegli atti sul luogo di lavoro.
Mentre
si compose per ritornare dalla signora Fletcher decise che le avrebbe
parlato di un certo problema dopo la cena. Probabilmente Marie avrebbe
cercato di dissuaderla dal dare le dimissioni, ma chissà cosa
avrebbe pensato il nipote.
Sara
pensava che probabilmente se fosse stato per il nipote avrebbe perso il
lavoro nonostante la congiunta non era sola e non correva nessun
problema mentre la badante era intenta a farsi uno sconosciuto sul
luogo di lavoro.
Nel
frattempo Tommaso, dopo aver salutato velocemente la nonna che lo aveva
spedito a ripulirsi, per uno strano motivo non incontrò la
badante e il fatto lo infastidì ma era alquanto soddisfatto per
il piacevole incontro di poco prima che tutto il resto perse importanza.
Quella
giovane era molto interessante e per quel poco che ci aveva parlato
aveva notato in lei una certa audacia e ciò gli provocava un
notevole rigonfiamento dei pantaloni.
La
cena si sarebbe tenuta dopo poco tempo e quando i due amanti si
rincontrarono ci fu un iniziale imbarazzo ma nessuno dei due diretti
interessati era propenso a svelare la questione.
“
Tommy, mio caro, cosa succede? Per caso una vespa ti ha punto la lingua
perché hai perso la tua proverbiale chiacchera? Non saluti Sara,
la mia badante.”
“Scusami nonna, ma ero distratto. Comunque piacere di conoscerla nuovamente signorina!”
“Vi siete già conosciuti? Che bello!” rispose la signora.
“Si,
nel garage.” Le rispose la badante cercando di non far rivelare
nulla e imprecando dentro di sé per non averlo riconosciuto. Del
resto era curiosa se il nipote di Marie aveva intenzione di dire
all’anziana parente quanto era accaduto qualche ora prima, ma
sembrava che nemmeno lui volesse rivelare il loro segreto.
La giovane era turbata per il timore di perdere il lavoro, ma non solo era rimasta nuovamente folgorata dal nipote del suo capo.
L’ingegnere
per quella serata aveva deciso d’indossare un completo nero e si
era rasato la folta barba bionda dorata. Ciò che stupì il
giovane fu la ragazza che stava accudendo sua nonna, da quando le
badanti erano così giovani e attraenti?
Una
cosa era certa si sarebbe divertito a tenerla sulle spine. Per tutta la
durata della cena la povera donna temette per la sua occupazione.
Quello che temeva Sara non era quello che stava progettando Tommy…
Durante
la cena Marie notò una certa tensione tra il nipote e la sua
badante. L’anziana signora pensò che il suo amato nipotino
era sorpreso dell’età della sua badante, ma era ignara di
quello che era successo in precedenza.
La
cena prosegui nei migliori dei modi senza che i due amanti occasionali
accennassero alla loro avventura nel box macchine della villa.
Quando
Sara terminò di far cenare la signora Marie le disse:”
vuole che mi ritiri per un po’ nelle mie stanze in modo di
lasciarti da sola con vostro nipote?”
“Grazie cara, io e mio nipote abbiamo molto da raccontarci! Non ti dispiace se ne parliamo domani?”
“Per
me va bene, non voglio rubarle altro tempo.” Rispose alla
signora, ma poi rivolgendosi ad entrambi Sara disse:” Se avete
bisogno di qualunque cosa non esitate nel chiamarmi.”
“In effetti, avrei bisogno di parlarle più tardi.”
“E
la signora Marie?” rispose Sara imbarazzata e alquanto
preoccupata per la richiesta di colui che non aveva riconosciuto.
“Se ne occuperà Vanda!” rispose l’ingegnere.
“Tranquilla,
sono d’accordo con mio nipote. Se lui ha bisogno di conoscerti o
di qualsiasi altra cosa per me va bene. Prima di ritirarti però
avvisa Vanda!”
Alla
fine Sara avvisò Vanda e trascorse circa un’oretta nel
dubbio cosa le avrebbe detto il nipote della sua datrice di lavoro. Una
cosa era certa, quel tale, quel Tommaso era un bel pezzo di manzo oltre
che un grande amatore. Però continuava a chiedersi se valeva
perdere il lavoro, per aver seguito il suo istinto. A tutte quelle
domande l’unica risposta era: NO, ma…
La
vita era una sola e spesso era dura, ma questo lo sapeva molto bene e
intuiva perché aveva perso tutti i suoi freni, tutte le sue
paure e per una sola volta aveva seguito l’istinto decidendo di
provarci con un tizio troppo seducente. In quell’occasione era
lei ad aver preso la decisone, era stata libera di compiere
quell’azione. Solo che il suo istinto era un po’ sadico, ma
come diamine aveva potuto cedere con una persona che avrebbe avuto la
possibilità di licenziarla.
Era troppo immersa in quei pensieri che si spaventò per la seconda volta al cospetto del giovane di villa Flatcher.
Tommaso
fu rassicurato dalla anziana parente della professionalità di
Sara e quando si avviò verso la stanza della badante stava
fantasticando sulle tante doti.
“Salve, signorina Fido. Anche quando non sono tutto trasandato si spaventa?” chiese ironicamente Tommy.
“Non
sono una persona paurosa e la sua capacità di presentarsi
all’improvviso come un vampiro che mi destabilizza” rispose
Sara arrossendo.
“Si,
ma prima non era molto imbarazzata…Per fortuna che adesso non
vuole innaffiarmi! Già per quello potrei prendere in
considerazione l’idea di licenziarla”
“Le
ripeto che se non fosse per la sua attitudine nell’apparire
all’improvviso non mi sarei comportata in quel modo.”
“Vuol dire che nemmeno ci saremmo divertiti dopo?” chiese sarcastico Tommy.
“Non
nego quello che è successo un paio di ore fa, ma se
l’avessi riconosciuta non sarei arrivata fino a quel punto. Non
è nella mia etica professionale intrattenere dei rapporti intimi
con il primo che capita e nemmeno con il nipote del mio capo!”
“Non
si preoccupi del fatto che sono il nipote del suo capo. Mia nonna ha
tessuto lodi nelle sue capacità e quindi non deve temere per il
suo posto di lavoro, ma sarei lieto di conoscerla meglio. Inoltre, non
mi piacciono questi toni formale con una ragazza con cui ho trattenuto
rapporti intimi. Quindi che ne dice, iniziamo da capo?”
“La ringrazio!”
“Ehm, no! Ti ringrazio Tommaso!” la corresse l’ingegnere.
“Ok, grazie Tommaso. Piacere, sono Sara” rispose la badante
Alla fine i due giovani insieme alla signora Marie trascorsero un bel fine settimana.
Tommaso
era molto interessato a conoscere meglio la badante della nonna, ma non
negava che l’attrazione che c’era stata al primo incontro
era sempre presente ma decise di comportarsi da gentiluomo.
L’ingegnere informatico decise di trascorrere che in futuro avrebbe trascorso più tempo a Villa Fletcher.