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Autore: Shan_live_to_run    17/11/2015    0 recensioni
Prima o poi tutti gli scheletri verranno tirati fuori dall'armadio, ma non oggi...
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se siete tra coloro che stanno aspettando il seguito delle altre due storie vi dico solo You gotta have faith.

Per ora la mia isirazione mi porta a questo... :)

 

 

 

 

 

Sempre la stessa storia. Da quanto tempo ormai andava avanti? Nascondersi. Volersi. La lontananza. Ma abbastanza tempo. Insicurezza. Indecisione. Poi ancora volersi e amore. Tanto amore. 
Ma in quel momento Jared non ci voleva pensare, non voleva pensare al groviglio di sentimenti che sentiva nella testa, nella pancia nel cuore... Lui sarebbe arrivato da un momento all'altro e lo avrebbe rivisto dopo che il loro contatto era stato una litigata via telefono due settimane prima di cui nemmeno ricordava il motivo,  una cosa futile di sicuro, come sempre. Non sapeva nemmeno perché era lì in una macchina dai vetri oscurati ad aspettarlo vicino casa. O meglio, lo sapeva fin troppo bene ma tanto non ne avrebbe mai potuto fare a meno e ne era consapevole, che sarebbe sempre finita così. Il suo stupido orgoglio cedeva sempre sotto i colpi incessanti del cuore. 

Odiava ogni volta quel preciso momento,  quello in cui esci da un qualsiasi luogo e vieni assalito dai fotografi che non ne hanno mai abbastanza e sono sempre alla ricerca della carne fresca. È il loro lavoro dopo tutto,  Colin lo sapeva,  ma quel giorno non ne era davvero in vena così decise per la tattica più vecchia ed efficace che conoscesse conto le rotture di scatole indesiderate: cuffiette e iPod. 
Neanche a farlo apposta parte in riproduzione la SUA musica, perchè si, gli apparteneva. Quella musica che compì il miracolo, che arrivò dove nessuno sarebbe mai potuto arrivare, quella musica che ancora oggi lo aiutava a sopportare la mancanza nei lunghi periodi in cui non si vedevano, che gli ricordava continuamente "lui mi ama" cosicché la sicurezza non vacillasse mai.  Ma questo non sempre bastava e capitava anche che,  come due settimane prima, ci fossero discussioni per un nonnulla. 
A volte non succede di proposito ma queste situazioni innescano immensi giri di pensieri che ti riportano domande e dubbi che pensi di aver risolto ma che invece scopri essere sempre lì, in agguato, pronti a instillare il dubbio. Il dubbio che più lo tormentava era quello di essere stato egoista, di non aver fatto le scelte migliori per i suoi figli. Il pensiero che le sue colpe potessero ricadere su di loro era come un macigno.  Ma mentre il vortice di pensieri gli annebbiava lo sguardo contemporaneamente una voce attraverso le cuffiette sembrava volerlo rassicurare con il suo suono armonioso, familiare, caloroso.

Neanche un'ora dopo Colin svoltava per imboccare la via di casa,  ma la sua attenzione venne catturata da un SUV nero che gli sembrava familiare. Scisse la testa. "che stupido" pensò "dopotutto qua chiunque ha un SUV nero!" così dopo aver salutato Claudine entrò finalmente in casa lanciando il borsone su una poltrona e dandosi ancora una volta dello stupido per tutte quei pensieri ma di cui non poteva fare a meno perché ormai certi collegamenti gli venivano automatici.  
Con tutta l'intenzione di fare un bagno ristoratore andò ad aprire l'acqua nella vasca cominciando intanto a spogliarsi delle scarpe e della maglia ma fu a quel punto che venne disturbato da un bussare alla porta,  la porta del retro. Solo poche persone potevano passare da lì: una di loro si trovava in Irlanda, un'altra l'aveva appena salutata,  ne rimaneva solo una. 
Il disappunto per quel disturbo decisamente non gradito lo avrebbero indotto a non rispondere ma sentiva un fremito da qualche parte dentro di lui e senza nemmeno accorgersene fu alla porta: - Dovresti comprare una giacca nuova sai? - seppur camuffato in abiti al limite della barbonaggine, bandana nera in testa e occhiali da sole, in tutta la sua statuarietà, davanti a lui si trovava Jared Leto. 
La faccia quasi impassibile ma con le emozioni i che facevano a cazzotti nella sua pancia, Colin face entrare l'americano in casa non riuscendo tuttavia a trattenere un sorrisino divertito sotto i baffi quando quest'ultimo si tolse bandana e occhiali rivelando una massa di capelli di un rosa indefinito e un paio di sopracciglia decisamente spelacchiate.
Dopo un primo momento ostentata sicurezza l'americano non riuscì a sostenere lo guardo di Colin che sentiva piantato addosso, era lì ma non sapeva che dire,  non sapeva mai che dire durante le loro riconciliazioni perché tutto quello che in realtà voleva era bearsi di quella visione come fossi stata ossigeno.

- Non c'è che dire,  il rosa ti dona. Ma sei venuto qua solo per far bella mostra della messa in piega? Perché se è così potevi pure risparmiarti il viaggio - Colin non voleva cedere all'impulso che sentiva, per questo si girò dando quasi la schiena al suo ospite per non rischiare di lasciarsi andare. Era quasi surreale. Ognuno sapeva esattamente come si sentiva l'altro, sapevano esattamente i desideri l'uno dell'altro. Eppure non stavano facendo niente, ognuno rinchiuso n suo imbarazzo. 
- No no che centrano i capelli.. Questo, ecco, insomma lo sai no... - Jared giocherellava con gli occhiali in mano cercando di trovare le parole, ma un nodo d'ansia gli stringeva la gola. Come poteva dopo 10 anni avere ancora una fottutissima paura di poterlo perdere anche solo per una parola sbagliata? Ma non era solo quello,  era paura di perderlo e basta. 
Colin si girò pure fissandogli lo sguardo addosso - Ascoltami… io,  non so nemmeno cosa dire,  quante volte ci siamo già passati? Non lo so.. Forse per te sta diventando troppo impegnativo forse non è questo quello di cui hai bisogno,  forse è meglio se torni alle tue modelle, alla tua musica! Così non dovrai più fingere!- sputò fuori tutta la frustrazione che si portava dietro da un periodo a quella parte la andò Jared interdetto e con gli occhi sbarrati - Ma cosa stai dicendo??  Ne abbiamo già parlato,  te l'ho già spiegato! Io DEVO. Non ho alternativa! Lo sai! Cazzo,  dopo dieci anni non può essere ancora così! - una vena di terrore e preoccupazione passò negli occhi del cantate mentre alzava le braccia al cielo in un gesto esasperato - Cole,  guardami - si avvicinò e lo prese per le spalle incatenando i propri occhi con i suoi - Te lo giuro su quello che ho di più caro che non è passato giorno in questi anni in cui non ti abbia amato. Anche quando non sembrava,  quando eravamo distanti,  quando eravamo divisi non c'è stato un momento in cui io abbia dubitato. Quello che è fuori sta fuori,  la maschera che indosso per gli altri la abbandono quando entro nel nostro mondo - l'irlandese ancora lo guardava negli occhi, quegli specchi di acqua limpida, un'onda di emozioni contrastanti dentro di lui che cercava di contenere, ma sapeva che l'unica che prevaleva su tutto era l'amore. Completo, assoluto,  totale. - Ti amo così tanto ti che non vorrei mai essere la causa del tuo male! Se la mia presenza è un ostacolo allora vai! Non potrei vivere con questo peso.... - Colin si girò dandogli ancora una volta le spalle,  appoggiandosi con entrambe le mani al piano della cucina per sostenersi perché pronunciare quelle parole gli costava sangue e non sapeva se avrebbe retto se Jared,  prendendo sul serio le sue parole,  fosse uscito adesso da quella porta. Ma non successe nulla. Silenzio poi sentì calore sulla pelle della sua schiena nuda e l'abbraccio di Jared stringergli il petto.

Chiuse gli occhi respirando il profumo della sua pelle e, come un sogno, ricordò: un falò in una notte stellata, la sabbia sotto di loro,  l'odore della pelle abbronzata e contro di lui il contatto che non si aspettava. Girò leggermente la testa per trovare un paio di occhi azzurri che lo fissavano lasciando una muta richiesta. Senza aggiungere parole inutili si era alzato per dirigersi verso il camerino dove alloggiava, lo sapeva che lo avrebbe seguito. 
E  così fu. Si girò consapevole della  presenza dietro di lui e lo spinse contro la parete stringendolo per le spalle, fissò lo sguardo nei suoi occhi per un lungo secondo per poi spingere la sua bocca contro la sua che per contro non oppose nessuna resistenza. Entrambe lo stavano aspettando. Lo tirò dentro e lo spinse sul letto; quella notte fatta della pelle abbronzata e profumata di Jared,  delle sue labbra morbide,  dei suoi sentimenti contrastanti ma che al contempo non era riuscito a contenere aveva cambiato per sempre la sua vita e tutto quello che era sicuro di essere, il virile Colin Farrell, si dissolse al contatto con l'uomo davanti a lui.

Il suo fiato sul collo e un leggero bacio sul collo gli fecero scorrere un brivido lungo la schiena,  strinse a sua volta le braccia di Jared che lo stavano abbracciando e lasciò andare la testa indietro per appoggiarla all'incavo del suo collo, tenendo ancora gli occhi chiusi beandosi di quel contatto che gli era mancato così tanto. Alla fine cedette: si girò e lo strinse a se unendo la sua bocca a quella di Jared con una foga tale da farlo arretrare, ma lui era  suo ossigeno e ne aveva bisogno,  adesso,  senza più aspettare! Passavano la loro vita ad aspettare e invece non ce ne sarebbe stato bisogno per lui era lì, adesso!

Senza staccarsi da lui lo spinse fino all'altra stanza dove lo spinse sul divano, Jared si aggrappó a lui ricambiando la foga dei baci e delle carezze. Ne avevano bisogno entrambe,  entrambe stanchi di aspettare sapevano che dovevano approfittare di ogni  momento senza sprecarli in inutili liti, per loro il tempo era la cosa più preziosa che potessero avere perché non era mai abbastanza.

Frustrazione, passione, rabbia,  amore. 
Si ritrovarono alla fine nel letto,  abbracciati sotto le lenzuola, Jared con la testa abbandonata alla spalla di Colin, abbracciato a lui godendo del calore della sua pelle.
-Cole? - lo richiamò Jared accarezzandogli una guancia, Colin,  che fino a un attimo prima era stato sovrappensiero con lo sguardo fissato nel vuoto,  si girò verso di lui e piegò le labbra in un sorrisino quasi intenerito perché dopo tutti quegli anni ancora l'espressione corrucciato di Jared sembrava quella di un bambino e non poteva resistere a quello sguardo -Cosa c'è? - gli chiese passandogli piano la mano su un braccio -prime non mi hai risposto,  ma io parlavo sul serio.   Ti Amo Colin. È difficile vivere così ma se non avessi la certezza che tu da qualche parte ci sei per me,  sempre con un bacio,  un abbraccio, una carezza,  conforto, io non riuscirei ad affrontare la mia vita. 
Lo sai quanto è spietato questo mondo e se non ti aggrappi con le unghie vai giù e come una stella cadente un attimo prima brilli e quello dopo già scompari.  La cattiveria delle parole può far male più di uno schiaffo.. Lo sai già cosa dicono di me, ancora non era ufficiale la mia interpretazione del ruolo di Joker e gia dicevano "il nuovo Joker è gay". Non mi posso permettere di perdere la reputazione, dovresti capirmi.. - Colin lo stava ascoltando,  in silenzio,  senza aver smesso ancora di accarezzargli il braccio, cosa poteva dire? Lo sapeva che Jared aveva ragione da vendere, sapeva bene che nel loro campo non c'era pietà: un giorno sei "in" e un giorno sei "out" e ovviamente ognuno faceva del suo meglio per sopravvivere. Colin A quel punto della sua carriera poteva quasi permettersi tutto, ma non era così per l'altro. 
Eppure se fossero stati assieme Jared avrebbe potuto riflettersi nella sicurezza della sua carriera ed andare avanti lo stesso. Ma Jared non era uno che viveva di luce riflessa, lui doveva brillare su tutti se no non sarebbe stato contento. 
Ma nella vita bisogna fare delle scelte a un certo punto, scelte che loro stavano rimandando da sempre. -Lo so,  so quanto è dura perché lo è per entrambe..  Ma so che tu sei forte,  tu sei testardo e orgoglioso e non ti farai buttare giù. A tutto il resto troveremo una soluzione...  Prima o poi - gli diede un bacio sulla fronte e si strinsero ancora di più l'un l'altro con la sensazione che finché fossero stati assieme nella loro bolla niente e nessuno li avrebbe distrutti.

Tutti e due però sapevano che là fuori c'era il mondo,  il mini il che non perdonava e che li sfidava ogni giorno. I due, in silenzio,  stavano avendo gli stessi pensieri "Cosa fare? " e nessuno dei due aveva una risposta. Erano davvero disposti a lasciar andare tutto? Ma poi tutto cosa? Uscire allo scoperto e rischiare di perdere tutti i risultati avuti fino a quel momento per vivere di pane e amore come due adolescenti innamorati o lasciare che tutto quello che erano stati per dieci anni, quello che avevano conquistato con n lacrime e sangue, morisse per seguire la strada della fama verso cui entrambe erano già avviati?

Forse non la volevano davvero una risposta a quelle domande, non ora,  non adesso che il calore dei reciproci corpi li stava scaldando sciogliendo per quei pochi momenti ogni dubbio, non ora che finalmente si sentivano a casa l'uno nelle braccia dell'altro.

   
 
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