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Autore: faith_bella    18/11/2015    7 recensioni
Istar è una giovane ragazza della tribù Yerat, allevata secondo le sue regole e i suoi principi. E’ bella e gentile, abile nelle faccende e di buon cuore, ma non è stupida. Istar sa che per chiudere il “cerchio della vita” deve superare l’incontro con Madre Terra, Fratello Fuoco e le Sorella Aria e Acqua. Solo così un giorno potrà prendere per mano Padre Spirito, non importa quali siano i suoi desideri e le sue speranze.
Genere: Angst, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Il cerchio degli Elementi -


Nel ciclo delle stagioni, nel succedersi di giorni e notti, come di mesi e anni, niente è più perfetto del cerchio della vita stessa: la nascita, la crescita, la maturazione e la morte, in un cerchio che si ripete all’infinito. Così è sempre stato e così sarebbe continuato ad essere, terra, aria, acqua, fuoco e spirito non avrebbero rotto tale cerchio.
Gli elementi erano i cardini portanti per gli Yrat e Istar era stata allevata secondo le loro rigide regole.
Fin dal primo vagito non aveva avuto problemi con le proprie radici e in particolar modo con “Sorella Acqua”. Istar era nata vicino a “Grande Fiume” e la sua infanzia era piena di ricordi legati ad essa: rammentava la prima volta che la madre l’aveva fatta entrare nel fiume, per insegnarle a pescare a mani nude i pesci. Oppure la volta in cui con Akna era sgattaiolata via per andare a nuotare nude al tramonto e guardare sorgere “Sorella Luna”.
Istar era felice di ciò che “Sorella Acqua” le aveva donato, non aveva conosciuto molto oltre l’accampamento di tende, ma non sentiva il desiderio di avventurarsi né nella “Grande Pianura”, né fino alle “Grandi Montagne”. Se “Madre Terra” l’aveva fatta nascere in quel luogo doveva esserci un motivo.
I suoi genitori non avevano fatto mancare niente ai loro figli: mentre sua madre si occupava di coltivare, pescare e raccogliere bacche, suo padre cacciava con gli altri uomini. Non facevano parte dei reali della pianura e non erano i più ricchi dell’insediamento, ma Istar era sicura di aver avuto una vita felice. Aveva quattro fratelli e una sorella piccola che aveva allevato, mentre la madre, Iztel, non c’era.
Tutta la sua vita era legata a “Madre Terra” e a “Sorella Acqua”, ma Istar sapeva che presto sarebbero comparsi anche gli altri Spiriti. Il primo era stato “Fratello Fuoco”: si era presentato a lei il giorno in cui aveva passato il confine da bambina a donna.
Istar ricordava con dolore e soddisfazione quel giorno: al sorgere di Sole si era svegliata con una sgradevole sensazione tra le gambe, la madre era accorsa e avevano fatto la scoperta. Quel mattino Iztel le regalò il secondo cerchio di perle e suo padre le donò la prima pelle di Mizk da conciare, per farsi un vestito nuovo.
Ogni ragazza nel suo primo giorno da donna, riceveva quei regali e poi, con il resto della tribù, avrebbe festeggiato tutta la notte. Akna le regalò un osso con pelo di Mizk per i capelli e le altre donne si riunirono davanti alla sua tenda per farle doni e darle consigli per essere una buona moglie.
Al calare di Sole il Capo tribù, Acat, era andato a chiedere il permesso a suo padre, Kan, per fare la cerimonia. Acat era accompagnato dal Capo degli Spiriti, che aveva acceso in suo onore un grande falò.
Il fuoco avrebbe bruciato tutta la notte, oscurando il “Grande Buio” e avrebbe illuminato le danze fino al sorgere del sole. Tutti si sarebbero riuniti per onorare il suo sbocciare a nuova vita e Istar si era preparata con cura per mesi, fin da quando aveva notato il suo petto cambiare.
Tutte le ragazze sognavano quella notte, cucendosi un vestito e sandali nuovi, poi iniziavano a infilare perline colorate per il collare e a farsi i pettini di osso; ma soprattutto pregavano “Fratello Fuoco” di essere le uniche festeggiate e non dover condividere il grande cerchio di fiamme.
Istar quel aveva scoperto di essere l’unica, così ogni uomo tribù avrebbe ballato con lei e suo padre non avrebbe potuto impedirglielo, perché quella festa era per presentarla come donna da sposare. Dopo i lunghi giorni di preparazione e di attesa, Istar non aveva avuto problemi a prepararsi, “Madre Terra” le aveva donato una grande bellezza e una spiccata intelligenza ed era molto abile a cucinare la carne di Uhmk. La sua migliore amica, Akna, non era gelosa, anzi le aveva sempre chiesto di aiutarla dove era carente e così Istar aveva dimostrato di essere umile e paziente; dote molto importante per essere scelta.
Quel giorno aveva segnato il definitivo passaggio dalla sua vita di bambina, fatta di corse sulla spiaggia e i bagni nella Grande Acqua, a donna; ed era stato indimenticabile.
Fin dal giorno seguente Istar aveva ricevuto molte visite di giovani e alla fine con l’approvazione di Kan aveva scelto il coraggioso figlio di Capo Acat. E quando anche i “Grandi Spiriti” si erano espressi attraverso il Capo degli Spiriti, Balam era stato più che felice di averla come sposa.
Il giovane aveva così iniziato una capanna, mentre Istar conciava la pelle di Mizk per farne un tappeto; tutto il villaggio li vedeva come una nuova famiglia, nata nel Cerchio.
La ragazza era felice, finalmente avrebbe dato modo a Madre Terra di fecondarla, a Fratello Fuoco di scaldarla, a Sorella Acqua di lavare via il male e a Sorella Aria innalzarla a madre feconda.
Il giorno del loro matrimonio arrivò fin troppo lentamente per Istar, che ogni giorno riceveva da Balam un pezzo di carne o un altro dono; il giovane scalpitava perché la cerimonia avesse luogo.
Al sorgere di Sole il villaggio si riunì davanti alla sua tenda, le donne la vestirono e le colorarono la pelle; gli uomini presero Balam e lo prepararono.
Quel giorno però Fratello Sole non sorse e al suo posto soffiò Sorella Aria dalla pianura; ma questo non fermò Istar, che uscì accompagnata dalla famiglia e si unì al villaggio attorno al Grande Fuoco, attendendo che Acat lo accendesse. Il Capo tentennò, Sorella Aria non aveva smesso di protestare e stava iniziando a chiamare a sé il pianto di Sorella Acqua.
Quando iniziò a piovere e il vento si alzò più forte, attorno al falò il vociare si fece prepotente, alcuni mormorarono che il Cerchio della Vita non era favorevole a quell’unione, eppure le parole del Capo degli Spiriti erano state buone.
Fratello Fuoco venne acceso, Acat abbassò la torcia e Istar chiuse gli occhi, pregando che non capitasse nulla. Le sue preghiere non vennero ascoltate, il fuoco si spense e tutti urlarono di disapprovazione, tale era la forza con cui Aria protestò. Balam, preoccupato, la raggiunse, insieme a suo padre. Le prese la mano e si avvicinò per dirle qualcosa di bello, sotto lo sguardo dei presenti.
Tutti videro quando dal cielo calò un turbine d’aria, acqua e terra che avanzò rapida verso il villaggio. La potenza di quell’unione di elementi sradicò i pali dello steccato e li scaraventò contro i presenti, che scappavano spaventati.
Istar correva verso la tenda, quando vide un palo attraversare il villaggio e trafiggere Balam.
La malasorte la colpì come un pugno, era già vedova ancora prima di essere sposa.
Istar dovette così subire la conseguenza a quell'orribile giorno: un collare di perle nere venne chiuso al suo collo, insieme a quelli colorati e non poté fare altro che andarsene in cerca di una nuova famiglia.
Sorella Luna compì il suo viaggio nel cielo tre volte prima che Istar arrivasse al villaggio della pianura in cui vivevano dei lontani parenti di Iztel e si fermò, poiché qui nessuno conosceva la sfortunata vicenda.
Passarono mesi e quando Aria smise di soffiare, arrivò Nacon, un guerriero che cercava moglie. Le chiese di sposarlo quasi subito e Istar fu costretta dalle donne ad acconsentire, sebbene il guerriero fosse più vecchio di lei.
Un altro cerchio colorato venne chiuso al suo collo il giorno della loro unione. Istar sperava di tornare a casa, ora, ma Nacon non le aveva detto che veniva delle montagne; attese la fine della cerimonia per annunciarle che sarebbero partiti immediatamente.
Il cuore di Istar morì quando vide sparire il mare, la pianura e poi gli alberi; tutti in favore di pietre fredde e vento gelido. Viaggiarono fino ad un villaggio in cui, scoprì, era nata la madre di Iztel. Senza saperlo Istar compì il viaggio inverso delle sue ave e chiuse un cerchio.
Nata con Acqua e Terra, era cresciuta con Fuoco e divenuta donna grazie a Aria, Istar passò una vita accanto a Nacon. Poi una notte sognò Fratello Spirito e comprese di essere arrivata alla fine; quella notte sarebbe stata libera prendendo Fratello Spirito per mano; così Istar compì l’ultimo viaggio nel Cerchio.



 
NoteLa storia fa parte del concorso “Sfida di scrittura creativa del Raynor’s Hall – Bando IV” con tema ad estrazione “IL CERCHIO” con termine di consegna delle storie 1/12/2015 e con massimo 8mila caratteri spazi inclusi. Per l’immagine ringrazio Lara, mentre Sonia devo ringraziarla per averla letta in anteprima e avermi dato il benestare per la pubblicazione. 
I nomi presenti sono di origine Maya.
   
 
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