Videogiochi > Final Fantasy Crossovers
Segui la storia  |       
Autore: DanieldervUniverse    18/11/2015    3 recensioni
Squall e Cloud sono due rivali giurati dal primo giorno di scuola, e al terzo anno ancora non si quietano. Purtroppo il tempo non attenderà, e sotto la guida di Xemnas l'Organizzazione e i suoi alleati trameranno nell'ombra per loschi propositi. Gidan, Tidus, Lightning, Ashe, Yuna, Terra, Bartz, Aerith, Kain, Sephiroth, Jecht, Artemisia, Guerriero di Luce, Axel, Saix, i più grandi personaggi della saga incroceranno i propri destini in questa lotta, tra odio, morte, amore, intrighi e inarrestabili scherzi e gag. Ridete in allegria.
Coppie non canon: Rydia x Zexion; Artemisia x Sephiroth, Ashe x Lightning
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A\N: Eccomi di nuovo. La scuola mi deprime quindi non posso fare a meno di passare il mio tempo libero qui a scrivere.

DII\N: Sei senza speranze.

A\N: Senti genio non giudicare, va bene?


Kain inspirò a fondo l'aria dell'ambiente.

Sapeva di calore e mistero.

Forse muffa.

Il sottosuolo del Garden era davvero un labirinto, non c'era molto altro da dire.

Secondo lui l'idea di Xemnas non era affatto il massimo: lì dentro si sarebbero persi senza chance.

-Questo posto è talmente buio che non vedo neanche la punta del mio naso.

-Forse dovresti abbassare il cappuccio.

Perché?

Il Dragone si volse ad osservare i suoi accompagnatori, alas Xemnas e Demyx, il secondo mentre si abbassava il suddetto capo di vestiario.

-Oh. Non ci credo.

Kain emise un sospiro impercettibile e riprese la discesa.

L'area era avvolta dal buio più completo, eccettuato uno spazio di qualche metro di diametro grazie ad un cristallo luminoso che Xemnas si era portato dietro.

Stavano scendendo delle larghe scale a chiocciola da quando erano entrati.

Grazie alla magia dei dormitori erano stati in grado di trovare gli ingressi nascosti quasi subito, e Xemnas li aveva divisi in gruppi, ognuno con una destinazione diversa.

L'ipotesi che ci fossero altri accessi sparsi per tutto il Garden era più che probabile, ma quelli nei dormitori avevano la precedenza, dato che erano più vicini al loro “covo”.

Ma Kain era tutt'ora infastidito dal fatto che Xemnas avesse volutamente lasciato Saix da parte per fare gruppo con lui: voleva qualcosa da lui.

-Kain rallenta: nell'oscurità la Shinra potrebbe aver costruito o nascosto qualsiasi cosa. E anche se sei un Dragone, su queste scale potresti spezzarti il collo- Xemnas lo richiamò, risvegliandolo dai suoi pensieri.

Dovette arrestarsi, determinando che era quasi fuori dal cerchio di luce.

Avere Xemnas intorno lo rendeva inquieto, e in allerta, ma se avesse cercato di avventurarsi al buio da solo sarebbe potuta finire molto male.

-Cercate di affrettare il passo allora- rispose il Dragone, riprendendo a camminare spedito, ma con un improvviso schiocco uno scudo di energia azzurra apparve di fronte a lui e ci si ritrovò a sbattere contro.

Non si fece male, era talmente teso che riuscì a balzare indietro quasi immediatamente, ma l'elmo gli scivolò sugli occhi.

Se Xemnas l'avesse voluto attaccare in quel momento avrebbe avuto tutto il vantaggio, considerato anche l'appoggio precario e irregolare dei gradini, inadatto a saltare liberamente.

Invece il leader lo raggiunse in tutta calma e senza intenzioni ostili -Rilassati Kain, non andiamo di fretta. Abbiamo tutto il tempo che ci serve.

-Non credo, sai?- rispose il Dragone, rimettendosi l'elmo nella posizione corretta.

Se Cecil l'avesse visto senza la sua tipica aria impeccabile, probabilmente avrebbe riso, continuando a ritornare sull'argomento tutta la settimana.

Ma in fondo a Kain non dispiacevano quelle attenzioni...

-Kain? Che succede? Sei arrossito di colpo- Xemnas ancora una volta lo strappò alle sue farneticazioni, appena in tempo: se non si fosse fermato avrebbe rischiato di sorridere.

-Whoooooo!! Non ci posso credere, Kain che arrossisce!- Demyx, con il suo classico entusiasmo, gli si era parato davanti, come se avesse appena trovato un tesoro inestimabile.

-Finiscila- Kain l'afferrò saldamente per il capo con la mano sinistra, volgendolo verso il fondo delle scale -E cammina.

-Ehi! Che razza di modo è di trattarmi?- protestò quello, ma Xemnas pose pace tra gli animi prima che la situazione potesse degenerare -Non adesso. Pensiamo a restare uniti, fino a quando non avremo finito l'esplorazione.

Il Dragone sbuffò, a disagio, prima di lasciar andare il compagno e riprendere la marcia.

-E comunque, non credo che un solo uomo basti come distrazione. Quelli lassù non sono tutti scemi- continuò Kain, a Xemnas.

-Fin ora non sembra abbiano dimostrato granché- ribadì Demyx.

“Parli tu?” pensò Kain, prima di ignorarlo e tornare a rivolgersi al leader -Quando noteranno la nostra assenza, quanto credi che gli ci vorrà per collegarlo a quanto starà accadendo?

-Se qualcuno lassù riuscirà a scovarci allora merita di farlo. Sono sicuro che il nostro compagno sarà in grado di attirare su di se l'attenzione necessaria abbastanza a lungo- rispose quello, tranquillo -Non preoccuparti di questo ora, Kain, ci sono molte cose che potremmo trovare avventurandoci in questi luoghi. Concentrati sul presente.

“Vuole decisamente tenermi sulle spine. Forse è una nuova tecnica d'interrogatorio. Maledizione Xemnas, cosa cerchi di ottenere giocando con me?” si chiese il Dragone, riprendendo la marcia a passo calmo ma sostenuto.


-Orientamento?- chiese Cloud, abbassando il suo succo.

-Precisamente- rispose Light, mandando giù un sorso di Limit Break (bevanda energetica tipica del posto) color caramello scuro -Volevo mostrarvi come funzionavano i dormitori.

-E la stanza di Firion era parte di questo?- aggiunse Squall, che non aveva ordinato niente.

Lightning fece per alzare le sopracciglia per la sorpresa ma il dolore dovuto al livido sull'occhio destro la fece desistere con un lieve gemito -Ancora non lo so.

-I dormitori sono una costruzione magica- spiegò Ashe, seduta al tavolo con gli altri -Dato che costruire dei dormitori sufficientemente spaziosi avrebbe occupato troppo spazio, hanno preferito incantare la costruzione con un sistema semplice: la magia che pervade i dormitori permette alle persone che vi entrano e vi escono di poter raggiungere il luogo desiderato alla velocità del pensiero, desiderandolo e basta, cambiando forma e disposizione a comando.

-Tuttavia date le decisamente vaste dimensioni effettive dei dormitori e il numero dei collegamenti fisici con il resto del complesso- proseguì Lightning -Non sempre è possibile accontentare tutti, così si rischia di disperdersi nei corridoi, o di restare isolati nel vuoto.

-Momento, non ho capito. Dove sono le camere in realtà?- chiese Squall, interrompendole, mentre Cloud, che si era perso già alla parola magia, fissava con scarso interesse la propria bevanda.

-In uno spazio dimensionale magico, teoricamente un “Vuoto” cosmico, in cui è meglio non entrare. Nella malaugurata ipotesi che uno studente dovesse ritrovarsi nel Vuoto aprendo la porta della propria stanza, ci si aspetta che sia abbastanza furbo da fare un passo indietro e richiudersi dentro- rispose la ragazza.

-Ma alla Shinra non è sembrato interessargli molto. Non sono ancora stati presi provvedimenti per prevenire casi del genere- le fece eco Ashe.

-Quindi, ricapitolando, questa connessione magica con il “Vuoto” permette al dormitorio di piegare lo spazio fisico a piacimento degli studenti, rischiando così di disperderli in un ambiente sconosciuto da cui potrebbe uscire chissà cosa, corretto?- disse Squall, con uno sguardo poco convinto.

-Decisamente- Light annui, convinta.

“Speriamo che Gidan sia abbastanza curioso per entrare lì e portarsi dietro le altre due seccature” pensò il moro.

-Ehi, ragazzini! Non dovreste andare al lezione, eh?- tuonò Barret dal balcone, mentre sfogliava il “Timber Maniacs”, stranamente interessato a quella rivista nonostante fosse qualcosa di spaventosamente illeggibile.

-Chiudi quella fogna Barret- replicò Cloud, che sembrò improvvisamente riprendersi dall'apatia di pochi momenti prima.

-Non sei neanche capace di lanciare insulti degni di questo nome eh? CHOCOBO evoluto!

-Scusatemi un attimo- fece Cloud ai suoi commensali, alzandosi per poi afferrare saldamente la spalliera della sua sedia.

-Cloud, non è che mi passi il nuovo numero del “Daily Apple”, già che vai lì?- gli disse Ashe, senza neanche voltarsi.

Mentre i gemiti dell'omone riempivano rapidamente l'aria, il giornale arrivò volando, permettendo alla ragazza di prenderlo bruscamente al volo e cominciare a sfogliarlo.

Squall e Light poterono chiaramente notare la prima pagina: “Anniversario della morte di Braska Pellegrinaggio alla tomba del leggendario eroe” torreggiava come titolo, mentre i sottotitoli riportavano “Vayne Solidor: Un uomo esemplare morto per proteggere i nostri figli”, “Imperatore Gesthal: Onore al caduto. Possa il suo sacrificio guidarci”.

-Se almeno ci credessero- mormorò Lightning, prendendo un altro sorso (ignorando con naturalezza il fatto che Barret stesse gridando di dolore come un folle).

-Il mondo sta andando a rotoli- replicò Squall, indifferente alla questione.

-Perché mai?- chiese la ragazza, abbassando la lattina sul tavolo.

-Tanto per cominciare il modo in cui ci hai attaccati stamattina.

La presa di Light si fece forte tanto da accartocciare l'oggetto -Q-q-quello che c'entra?!- esclamò, rossa di vergogna in volto.

-Perché l'hai fatto?- insisté Squall, incurante.

-Non ti riguarda!

-Invece si, altrimenti non avrei questo- replicò con freddezza il moro, mostrando un taglio sul mento.

-T-t-tu devi pensare ai fatti tuoi!

Attirata da tutto quel trambusto imprevisto Ashe sbucò da dietro il giornale, cogliendo quasi subito le guance arrossate della compagna di stanza e il suo sguardo tremolante.

Si soffermò sulla forma della bocca, tremante e sinuosa, e sui muscoli tesi del volto, in piena tempesta.

“Kawahi” pensò, mimando la parola con le labbra, in silenzio.

Perdendo interamente l'interesse per la causa sugli scarichi nocivi delle fabbriche Gesthaliane, “un vero e proprio Sin secondo gli abitanti di Luka”, la ragazza lasciò adagiare il giornale sul tavolo, per poi appoggiare i gomiti e reggersi il volto con le mani, restando a fissare incantata il dialogo che si svolgeva davanti a lei.

Almeno finché Cloud non tornò al tavolo, tenendo in mano quello che restava della sedia -Cosa mi sono perso?

-N-niente!- rispose Ashe con enfasi, risollevando il giornale di colpo e nascondendo così la sua faccia rossa.

Light e Squall tacquero di colpo, voltandosi verso di lei.

Poi la ragazza volse il capo, con un'aria vagamente triste “Ecco, lo sapevo. Lei non apprezza questo mio lato brusco e irascibile. Deve odiarmi davvero per reagire così”.

“Ohhhh, quando si arrabbia è irresistibile! Quanto vorrei poterglielo dire...” pensava intanto l'altra, con il naso incollato alle pagine.

-Cloud, perché hai preso il Timber Maniacs?- “Quella rivista spazzatura da quattro gil” chiese Squall.

-Non credo che a Barret dispiaccia- rispose con semplicità il biondo.

-MALEDETTO GALLETTO RUSPANTE!

-Che c'è? L'unico neurone che avevi è scappato così non sei più in grado d'insultarmi come si deve oh no- fece Cloud voltandosi verso il barista e sbiancando di colpo.

-IO TI BRUCIO IL CULO CLOUD!- gridò Barret, prima che il braccio-mitragliatrice potesse iniziare a caricare i colpi.

-Si salvi chi può!- i quattro balzarono in piedi con una rapidità impressionante, dandosela a gambe il più in fretta possibile, inseguiti dai colpi di mitragliatore e dal gigante nero insanguinato e infuriato.

-Ottimo modo di iniziare la mattinata!- esclamò Ashe, sovrastando il fragore.


Snow prese un lungo sorso dalla cannuccia del suo caffè riscaldato, mentre Barret scatenava l'inferno.

Il biondo si teneva un pezzo di ghiaccio sulla guancia sinistra, proprio lì dove il “Lightning Punch” lo aveva colpito in pieno.

Serah lo fissava insistentemente dall'altro lato del tavolo, con lo sguardo vagamente preoccupato.

-Fa tanto male?- chiese con esitazione.

-Tranquilla, mi hanno dato colpi migliori!- fece il biondo, con aria strafottente e un sorriso smagliante quanto prova del suo scarso QI.

“In realtà no, ma tanto vale” si disse in testa il biondo.

-Scusa, mia sorella a volte tende ad essere molto aggressiva, o protettiva nei miei confronti- rispose Serah, allontanando il proprio sguardo da quello del ragazzo, sentendosi in colpa.

-Oh, lo capisco. Anche io sono così con i miei ragazzi. Guai a chi li tocca!

-I-i-i-i-i-i-i T-t-t-t-tuoi r-r-r-ragazzI?- chiese Serah, fraintendendo a pieno regime, ma il biondo non se ne accorse.

-Si. Siamo come un grande famiglia, inseparabili.

*Immagini sufficientemente softcore che si addensano nella mente di Serah in quanto lei è ancora innocente fino alla nausea* -D-d-davvero.

-Davvero davvero!- sentendosi di colpo a suo agio Snow lasci andare il pezzo di ghiaccio e si stravaccò nel modo più scomposto possibile sulla sedia -Allora, perché mi seguivi?


Per Garneth non era stata una mattinata facile.

Nonostante Galuf fosse un insegnante forte, gentile e molto compassionevole, quasi un adorabile nonno che cercava solo una scusa per prenderti in braccio e portarti davanti ad un caldo camino con una copertina di lana e raccontarti avventure mozzafiato, lei non era esattamente portata per il lavoro fisico.

Era esausta, e grondante di sudore.

La gola era talmente secca e riarsa che non si sarebbe sorpresa molto se si fosse ritrovata a sputare sangue.

Era distrutta al punto che non riusciva neanche a pensare.

Ed era già una settimana che lo faceva.

Sconsolata cadde in ginocchio, cercando di recuperare l'aria che le veniva a mancare, ma sembrava inutile.

Temeva di svenire da un momento all'altro.

Galuf le si avvicinò lentamente, con sguardo indagatore, prima di calare un pungo deciso verso il suo petto.

Il contatto fu leggero, quasi come una carezza, ma d'improvviso l'energia le si diffuse nei muscoli e l'aria riempì i suoi polmoni in abbondanza.

-Tranquilla scricciolo, ogni sforzo sarà sempre ricompensato in egual maniera- disse l'anziano combattente, con uno sguardo vagamente sofferente ma ancora dolce, prima di sollevarla delicatamente e rimetterla in piedi.

-La pausa del mezzogiorno è quasi iniziata, vai a farti una doccia e riposati un po- le consigliò con uno sguardo incoraggiante.

La ragazza fece un mezzo inchino a mo di ringraziamento, ancora frastornata, prima di volgersi e fare un passo.

Si sentì un *clack* e di fronte a lei esplosero una miriade di fiori, talmente tanti da occupare il suo campo visivo per intero, ed in mezzo ad essi apparve quella mezza scimmia perversa da cui tutte le compagne l'avevano messa in guardia.

Il ragazzo atterrò di fronte a lei, con una rosa brillante stretta tra i denti e un sorriso smagliante (completo di scintillio finale all'estremità della bocca), per poi esibirsi in un semplice gioco di prestigio per cui da un paio di semplici margherite che ruotavano tra le sue dita apparvero due veri e propri bouquet ricolmi di ogni genere di fiore colorato esistente.

-AHHHHH!!!! PERVERTITO!- in un lampo Garneth scattò nella direzione opposta, lasciando Gidan con lo sguardo spento a fissarla andare via.

-EHI! Aspetta!- gridò poi il ragazzo partendo all'inseguimento, abbandonando i mazzi e prendendo la rosa brillante in mano.

-LA MIA ROSA SELVAGGIA!- Firion apparve in mezzo i petali dispersi dal vento, rincorrendo il biondo a perdifiato e con gli occhi quasi fuori dalle orbite.

-Firion! Hai dimenticato la teca!- gli gridò dietro Maria, cercando di raggiungerlo tenendo l'oggetto stretto al petto.

-I giovani- Galuf commentò, con un pizzico di nostalgia.


A\N: Capitolo fortuitamente capitato a pennello.

DII\N: A pennello con cosa?

A\N: Mi serviva di aprire il rubinetto a far uscire lo stress.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy Crossovers / Vai alla pagina dell'autore: DanieldervUniverse