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Autore: Ciuffettina    19/11/2015    4 recensioni
Zachariel era un fervido sostenitore del libero arbitrio... a modo suo però!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zaccaria
Note: Cross-over, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
- Questa storia fa parte della serie 'Il dietro le quinte della Bibbia'
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Il serafino Zachariel (o Zaccaria, come preferiva farsi chiamare) era un fervido sostenitore del Libero Arbitrio: gli umani, specialmente i Prescelti e i Profeti, erano liberissimi di rifiutare il loro ruolo, in un certo senso era più gratificante se all’inizio rifiutavano, nessuno vuole sentirsi inutile e Zaccaria non faceva eccezione.
Il suo compito era convincere i recalcitranti che la loro scelta si sarebbe rivelata oltremodo sgradevole e che c’era sempre un’alternativa, ovviamente quella che voleva, non lui, ma il Grande Capo. Sapeva esattamente quando era il caso di spingere e quando bisognava, invece, tirare.

Formalmente non obbligava nessuno e lo stesso fece con Giona: non lo fece trasportare a Ninive, obbligandolo a predicare ma mandò un suo sottoposto (detestava parlar direttamente con quelle scimmie senza peli e cercava di evitarlo, per quanto possibile) a riferirgli il messaggio, lasciandolo poi libero di scegliere se andare o no.
E subito il profeta, fedele al suo nome(1), s’involò ma non per Ninive, s’imbarcò, invece, per Tarsis.
E ora toccava a lui, Zaccaria, fargli capire l’errore della sua scelta: ordinò a Mermeoth, l’angelo delle tempeste, di scatenarne una sopra la nave che trasportava Giona.
I marinai tentarono inutilmente di tornare a riva ma quando capirono che si era scatenata per colpa del profeta, lo gettarono in mare.
Ovviamente, essendo un Profeta, non poteva fare una brutta fine, pertanto fu ingoiato da una balena e lasciato lì a meditare per 3 giorni, poi Zaccaria mandò un altro dei suoi sottoposti (uno valeva l’altro) a fargli una proposta che non poteva rifiutare: andare a Ninive e predicare o restare a marcire nella pancia di quell’animale per il resto dei suoi giorni ma, che fosse chiaro, non era una minaccia.
Giona fece la scelta più saggia, per cui il cetaceo lo vomitò su una spiaggia, da lì il profeta si recò a Ninive a recare il messaggio: o gli abitanti si convertivano entro 40 giorni o la città sarebbe stata distrutta (con loro dentro).
Per fortuna gli abitanti si convertirono in massa.

Zaccaria si stiracchiò soddisfatto alla sua scrivania: i suoi metodi persuasivi erano sempre vincenti e che nessuno osasse dire che non lasciava gli umani liberi di scegliere!

 
*****

Racconto ispirato ai capitoli 1, 2 e 3 del “Libro di Giona”
1) Giona significa "colomba".
   
 
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