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Autore: scarlett_midori    19/11/2015    0 recensioni
Catarina Loss.
Semplicemente il nome per farci pensare alla sua bontà e al suo amore incondizionato donato agli altri.
Ma cosa accadrebbe, se Catarina riscoprisse il vero e doloroso Amore?
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Catarina Loss, Magnus Bane, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le condizioni di Matthew Simmons erano peggiorate nelle ultime settimane e Catarina lo avvertiva. 
Ma, nonostante la malattia dell'uomo avanzasse inesorabilmente, il legame tra i due cresceva ogni volta di più. 
La sera, dopo il ritorno di Catarina dal lavoro, Matthew le faceva trovare una buonissima cena. 
Passavano il loro tempo a chiacchierare, a parlare del più e del meno, a guardare degli stupidi quiz alla tv. 
E poi ridevano, ridevano come bambini. 
Inoltre, Matthew stava aiutando la Stregona con la mensa dei poveri, cosa che la rendeva davvero grata e felice. 
Le piaceva avere Matt lì.
Lo apprezzava anche quando lui cadeva a terra, svenuto o sfinito. Oppure perdeva conoscenza. 
Era a quel punto che Catarina si diceva di essere stupida ed egoista e cercava di convincere se stessa a portare Matt in ospedale. 
Ma cosa avrebbe fatto l'ospedale, se non rendere l'umore dell'uomo pessimo?
Inoltre, se ne sarebbe andato via, non appena avesse ripreso conoscenza. 
Così, la sera la figlia di Lilith si accomodava su una poltrona accanto al letto e osservava l'uomo dormire.
Finalmente aveva acquistato un nuovo cappello, verde smeraldo e con deliziose rifiniture azzurre. Lo stesso azzurro della pelle di Catarina. 
La Stregona aveva sorriso a quel pensiero, appena visto il cappello e per la prima volta desiderò che Matthew potesse vederla per quello che era in realtà. Purtroppo non era possibile, non poteva rischiare di perderlo. 
Doveva assicurarsi di farlo stare bene nelle sue ultime settimane.
Catarina poggiò una guancia su una mano, respirando profondamente. 
Gli occhi verdi dell'uomo erano chiusi, aveva la pelle bianca e un nuovo accenno di barba sul viso. 
Il petto si alzava lentamente su e giù, come ogni volta in cui Catarina rimaneva a fissarlo, ovviamente. 
Ma quel ritmo così scandito e tranquillo la faceva sentire bene; faceva apparire tutto come una favola. 
Durante il sonno, Matthew sembrava un semplice uomo non segnato dalla malattia e dalla morte. 
L'infermiera si lasciò andare a quei pensieri e, nel frattempo, socchiuse gli occhi. 
Il sonno arrivò lentamente e dolcemente, nonostante il freddo.

*~*~*

L'aria di Marzo continuava ad essere gelata, nonostante le nevicate fossero diminuite da qualche giorno. 
Quella sera, Matthew era in piedi e aveva le guance leggermente arrossate. 
Era accanto a Catarina e la stava aiutando a preparare la cena, alla quale avrebbero partecipato anche Magnus e Alec. 
Lui ne sembrava entusiasta, Catarina un po' meno. Non voleva che Magnus risultasse indelicato nei confronti di Matthew. Anche se, solitamente, lo Stregone era un'ottima compagnia, non disdegnava le sottili battutine che facevano arrossire i presenti e i diretti interessati. 
Era anche per quella ragione che Catarina aveva raccomandato allo Stregone un comportamento gentile ed era stata contenta a proposito della partecipazione di Alec. 
Il cacciatore era davvero gentile e silenzioso. 
La Stregona sorrise e guardò Matthew indaffarato.
«Non pensavo fossi un cuoco così bravo» notò lei. 
«Beh, era il mio lavoro prima di... Prima della malattia.»
«Oh.» Un attimo di silenzio.
«E avevi anche un ristorante?»
«Era, o meglio lo è ancora, di mia moglie. La sua famiglia possiede una grande catena di ristorazione qui a New York, a Dallas e a Los Angeles.»
Catarina rimase decisamente sorpresa, non pensava che Matthew potesse essere un personaggio noto... Ed infatti, l'uomo smentì le sue credenze poco dopo. 
«Ma, nonostante questo, io sono solo un piccolo cuoco. Era mia moglie a prendersi tutti i meriti» disse ed un sorriso amaro apparve sul suo volto. 
«È per questo che, beh, vi siete lasciati?» chiese, ma se ne pentì subito dopo. 
«Non devi rispondere, se non vuoi, scusami» aggiunse.
«Anche per questo. Non l'amavo più da molto, ormai. L'unico in quella famiglia che mi apprezzava era il padre, anche se ormai non ha più notizie di me da mesi» raccontò. Finì poi di decorare i tortini al cioccolato e li mise nel frigorifero.
«Raccontami di te: hai parenti qui?»
Catarina aggrottò le sopracciglia, cercando qualcosa da dire.
«I miei genitori sono morti» disse ma poi pensò "più o meno".
«Non ho fratelli e sorelle. Ma Magnus è come un fratello per me.»
«Capisco. E nessun amore? Una persona meravigliosa come te.»
Sorrisero entrambi.
«No, o almeno, nessuno da tanto tempo.»
Tanto, tanto, tanto, tanto tempo...
Matt allungò una mano verso Catarina, pronto a farle sentire il suo conforto, ma subito venne interrotto dal suono del campanello e da una voce squillante all'esterno della casa che urlava "siamo noi!".

L'arrivo di Alec e Magnus sconvolse leggermente l'uomo e non per la piccola età dimostrata dai due o dal fatto che fossero fidanzati, ma la cosa che sconvolse Matt fu l'abbigliamento di Magnus.
«Luccicante» commentò infatti con un sorriso e l'altro annuì allegramente.
«Io sono Alexander Lightwood» sussurrò il Cacciatore, leggermente imbarazzato da tutta la situazione.
«E io Magnus Bane. Immagino già avrai sentito parlare di me.»
Catarina guardò l'amico, poi rise.
«Piacere, i sono Matthew Simmons e sì, Magnus ho sentito parlare di te.»
«Spero bene» commentò lo Stregone.
«Ovviamente.»
Forse alla parola fratello, Catarina avrebbe dovuto aggiungere minore, dato l'aspetto di Magnus. La Stregona rise; dimenticava sempre che per i Mondani tutto era diverso e che di certo non conoscevano l'esistenza dei Nascosti (o almeno la maggioranza di loro).
«Matthew è un cuoco, ha cucinato lui per noi, questa sera» disse Catarina dopo, portando i piatti colmi di cibo a tavola. 
«Cucina italiana» notò Magnus con piacere. 
«Allora, Matthew, raccontaci qualcosa di te» disse poco dopo, mentre gli altri già mangiavano e si complimentavano con il cuoco.
«Sono un cuoco, o almeno lo ero. Ho molti hobby, tra cui la lettura, la pittura, il...»
L'uomo rimase un attimo incantato, nel cercare di capire il senso della fantasia che decorava la camicia di Magnus.
«Il?» chiese Catarina e controllò che l'altro si sentisse bene.
«Giardinaggio» aggiunse poi Matt e cominciò a mangiare qualcosina. 
«Tu di cosa ti occupi, Alexander?»
Il Cacciatore arrossì, non abituato ad essere al centro dell'attenzione.
«Io, beh, uhm...»
«Va all'università» intervenne improvvisamente Catarina, sapendo che a diciannove anni era una consuetudine per i giovani mondani.
«Oh. E cosa studi?»
«Lingue» mentì Alec. Morte e demoniache, avrebbe aggiunto, ma non lo fece.

Il resto della serata sembrò trascorrere abbastanza bene. Il cibo era stato ottimo, la compagnia ugualmente. Infatti le uniche lamentele di Magnus furono a proposito del divano, ma questa volta, l'amica gli diede ragione. 
Sembrò essere andato tutto per il meglio, almeno fino a quando, sulla soglia della porta, Matthew non svenne e perse conoscenza.
«Dannazione» disse Magnus.
«Per l'Angelo» esclamò Alec spaventato. 
«Aiutatemi a portarlo di là, poi andate via, per favore» sussurrò Catarina. 
Magnus vide la sua pelle diventare lentamente azzurra. 
«Tanto non si riprenderà fino a domani mattina» lo rassicurò l'amica.
«Posso fare qualcosa per te?» chiese lo Stregone, poco dopo.
«Sì» sussurrò lei e diede un piccolo foglio all'amico.

*~*~*

Catarina aveva poggiato una mano azzurra sulla testa di Matthew e si era stesa al suo fianco, cominciando a curarlo.
Le tornò alla memoria quando, anni prima, aveva poggiato le mani sulle tempie dell'amico Magnus e aveva cancellato dalla sua memoria ogni traccia del ricordo della vampira Camille Belcourt.
O almeno i ricordi delle ultime settimane. 
L'amore lo aveva distrutto e, per un attimo, Catarina si chiese se non le stesse succedendo la stessa cosa.

 
   
 
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