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Autore: tyelemmaiwe    19/11/2015    7 recensioni
All’interno del racconto “La moglie del marinaio” (Racconti incompiuti), compare il personaggio di Zamin, una vecchia contadina che lavora nelle terre di Erendis nell’Emerie, la terra dei pastori di Numenor.
Ho voluto provare a raccontare uno spaccato dei pensieri di questa anziana donna mentre guarda la piccola Ancalime crescere, e mentre osserva Erendis dirigere la sua bianca e silenziosa casa.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Vi ringrazio di avermi portato il messaggio del re, signori. Ora vi prego di ritirarvi.” Di nuovo dei messaggeri da parte del re, e di nuovo dama Erendis non li fa nemmeno sedere un momento nel portico per riposare un poco. Finirà per chiedere al re di affidare i suoi messaggi agli uccelli o addirittura al vento, pur di non vedere più uomini.
Di dame veloci nella corsa ce ne sono, qui nello Yozayan, ma i messaggi li hanno sempre portati gli uomini, e finché qualcosa non cambierà, continueranno a portarli loro. E se anche li portassero le donne, gli uomini comunque non scomparirebbero dall’isola, come vorrebbe la signora. Dice sempre che vive meglio senza vedere gli uomini, ma gli uomini continuerà a vederli, ed è meglio che se ne faccia una ragione e che impari a distinguere il mascalzone dal bravuomo. C’è sempre il frutto marcio e quello buono, e lo stesso è con le persone.
Anche la principessa Ancalime sta crescendo così: la vedo spesso vicino alla madre, dritta e fredda come lei. Non è così che dovrebbe essere una bambina di quell’età! La piccola però è felice, oggi. Deve aver ottenuto il permesso di rimanere nei pascoli, mentre la signora rientra. Sua madre dovrebbe lasciarla correre qui nei prati più spesso, e non tenerla dentro quella casa fredda tutto il giorno.
E’ una bimba sana e forte, ma stare al chiuso la farà ammalare e appassire come i fiori senza l’acqua, possibile che la signora non lo capisca? Le ho parlato tante volte, per spiegarle che cosa farebbe veramente bene alla sua bambina, ma non mi ha dato retta, non abbastanza. A una dama tanto altera poco importa delle preoccupazioni di una vecchia contadina come me, lei che parla la lingua nobile e veste sempre di bianco.
E’ una donna buona, la signora, e intelligente, ma troppo spesso si scorda di guardare anche la terra su cui posa i piedi. Ci sono cose della vita e di questi campi che lei non vede,anche se ha deciso di viverci in mezzo.
Se continuerà così, anche questa povera bambina crescerà male, come un agnello a cui la madre non insegna a brucare l’erba giusta.
Anche la bianca signora dovrebbe uscire nei campi, qualche volta, e respirare un po’ di aria buona. Non può sempre star chiusa a pensare al sire Aldarion che se ne è andato e l’ha lasciata qui!
Ha un bel marito, e deve capire veramente come farlo tornare e come tenerselo. Alla fine, sarà questo a farle ottenere il comando!
Ci sono tante giovani, qui nei campi, che sembrano docili come agnelline, ma che in realtà hanno il piglio dell’aquila. Le mie figlie, per esempio. Sapesse la signora come sono forti e come sanno tenere in pugno casa e famiglia, le mie figlie!
Ci sono furbizie dell’esser donna che dama Erendis non vuol capire. Lei ha paura di soffrire, e, io penso, anche di combattere su terreni che non conosce. Ma a volte la vita ti porta via dal tuo pascolo, e bisogna continuare a lottare lo stesso, con la testa alta, altrimenti che ne sarà di te?
Tutti soffriamo e facciamo fatica, anche il grande re là nella città all’Est, eppure lui sopporta e continua a governare con saggezza, sire Meneldur.
Io sono troppo vecchia per continuare a faticare nei campi, dovrei potermene stare al sole e godermi i miei ultimi anni, ma c’è troppo da fare, anche per soddisfare la signora. C’è il latte da mungere, il formaggio da preparare, e le pecore vanno tosate, quando arriva la bella stagione.
Le bestie, se vuoi allevarle, te ne devi prendere cura, altrimenti le lasci selvatiche, ma poi non puoi pretendere da loro latte lana e figli. Da bambina mi dicevano che gli elfi sapevano domandare uova agli uccelli e latte alle capre, senza allevarle. Forse possono davvero, belli e saggi come sono, ma noi siamo uomini, e gli animali li alleviamo da sempre, e sempre li alleveremo, se so qualcosa di come funziona il mondo e quest’isola.
Ma sofermarsi su questi pensieri non serve, non alleggierirà la giornata né mi toglierà dalle spalle tutte queste preoccupazioni.
E, soprattutto, non insegnerà qualcosa a questa principessina selvatica. E’ una bambina tanto curiosa, ma sono troppe, le cose che non sa. Parla bene ed è educata, ma non sa nulla della terra, o del cielo, non canta come fanno gli altri bambini, né si costruisce da sola i suoi giochi. Toccherà a me insegnarle,a lei che ha una madre troppo fredda e un padre a cui piace più quel mare sempre in tempesta che starsene a casa dove dovrebbe stare, ad occuparsi della figlia che ha messo al mondo. Capitasse qui e non fosse l’erede del re, sarei io a insegnargli il dovere di un marito, a lui come a tutti quegli altri venturieri che la gente ammira tanto.
Uomini irresponsabili! C’è bisogno delle loro braccia qui, non sul mare. Sul mare non ci sono pecore da pascolare o campi da arare, e non ci sono bocche da sfamare, soprattutto. Ci sono solo i pesci e gli uccelli, ma quelli si sfamano da soli.
“Zamin, ci sono dei fiori nuovi, qui!”. I fiori che girano col sole. Era ora che li trovasse! Ai bambini piacciono sempre, quei fiori grandi, con quei bei petali gialli: li usano spesso, per giocare. Voglio spiegarle per bene perché crescono anche qui e cosa fanno.
A questa Herinke la campagna piace, in fondo. Chissà che crescendo non diventi una bella regina che sa vivere anche lì dove le altre regine non vanno mai.

Note dell’autrice:
eccomi di nuovo, e stavolta, finalmente, sono in compagnia di una signora! Zamin era una contadina dell’Emerie, la regione centrale dell’isola di Numenor, dove si trovavano tutti i pascoli dell’isola. Lavorava nei terreni appartenenti a Erendis, la moglie di Tar-Aldarion, e ha visto crescere Tar-Ancalime, aiutandola anche, una volta cresciuta, a nascondersi nei pascoli per sfuggire ai suoi tanti pretendenti e ai costanti richiami del consiglio, che chiedeva a gran voce che la principessa scegliesse un marito.
Ho voluto provare a raccontare quelli che potevano essere i pensieri di Zamin mentre guarda Ancalime giocare nei campi (cosa che, veniamo a sapere, Erendis non le permetteva spessissimo di fare…).
Non ci viene detto se Zamin avesse figli, e se si quanti fossero, ma io qui ho voluto immaginarla con almeno due figlie, forse anche tre.
Ho immaginato che Ancalime, in questa storia, abbia quasi sette anni, quindi è ancora molto piccola e, ovviamente, curiosissima di tutto ciò che scopre nelle campagne.
Herinke è una parola quenya che significa piccola dama, ed è l’appellativo con cui Zamin si rivolge ad Ancalime nel racconto “La moglie del marinaio” che si trova nei Racconti Incompiuti.
I fiori che cito sono ovviamente i girasoli, fiori che io amo tantissimo e che, mi sono immaginata, crescessero volentieri in zone così poco alberate e in cui il sole arrivava in abbondanza e senza ostacoli.
Yozayan è la versione Adunaic del nome “Terra di dono”, uno dei nomi dell’isola di Numenor. Ho immaginato che tutti gli abitanti chiamassero l’isola Numenor, e che usassero anche gli altri nomi in elfico dell’isola senza problemi, ma forse le donne e gli uomini come Zamin la chiamavano spesso anche col suo nome in Adunaic.
Infine, la “lingua nobile” a cui accenno è il Sindarin: ne Il ritorno del re viene chiamato così dagli uomini e dalle donne di Gondor, e mi piaceva l’idea che anche Zamin, millenni prima, la definisse così. Forse non era una definizione già diffusa, ma mi sembrava in linea con il personaggio, così ho deciso di inserirla.
Inoltre, voglio approfittare di queste note per ringraziare di cuore la mia beta, Melianar, per la sua infinita pazienza e per il sostegno che mi da!
Spero veramente che anche questa breve storia vi piaccia, fatemi sapere i vostri pareri, positivi o critici che siano!
A prestissimo! (spero XD)
Tyelemmaiwe
  
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