Quel maledettissimo odore non aveva
intenzione di scollarmisi di dosso. Lo sentivo pizzicare il naso,
appiccicandosi sulla lingua in maniera disgustosa. L'acqua che mi
scorreva sulla pelle era sempre troppo fredda e non riusciva a
lavarlo via.
Con un gesto secco aprii il rubinetto al massimo, e
per un momento pensai alla ramanzina che mi sarei beccato quando
Billy avrebbe scoperto che avevo svuotato la caldaia.
Ghignai,
scuotendo la testa sotto il getto che per un essere umano sarebbe
stato ustionante.
Non per me.
Un ringhio cupo mi scosse il
torace, e prima che me ne potessi rendere conto, le piastrelle della
doccia davanti alla mia faccia erano sbriciolate.
“Billy mi
ammazzerà.” Ridacchiai, guardando il danno e grattando
distrattamente via dei pezzetti di ceramica.
Il sangue colava
dalle nocche, ma non ci feci caso, così come non feci caso all'ormai
familiare formicolio che invase il braccio, segno che la ferita si
stava rimarginando.
Maledissi ancora una volta quella dannata
natura che mi faceva avvertire gelida l'acqua, nonostante il bagno
fosse ormai invaso dal vapore, e che mi rendeva insopportabile
quell'odore, dolciastro e nauseabondo, marchio indissolubile di una
razza da sempre nemica della mia.
Di nuovo il mio cervello formulò
la stessa domanda: anche lei, “dopo”, avrebbe puzzato a quel
modo?
Idiota, ovvio che sì.
Non sarebbe più stata la stessa,
non sarebbe più stata la “mia” Bella...
Mia...
Non lo era
mai stata.
Un'illusione, un'ossessione, quello sì.
E dopo quel
bacio l'illusione s'era fatta quasi realtà, e l'ossessione non
sembrava poi più tanto una malattia inguaribile...
Invece la
realtà era un'altra, e l'ossessione era e rimaneva una malattia
senza via di guarigione.
Chiusi gli occhi sotto l'acqua ormai
davvero ghiacciata, e piansi lacrime che sentii scorrere bollenti
lungo la faccia, ben più calde delle gocce che le trascinavano
via.
Un vero uomo, un vero maschio Alfa! Mi dissi
sghignazzando.
In quel momento invidiai quasi Sam, Quil e gli
altri, resi schiavi dall'imprinting, la coscienza totalmente
annullata, la mente volta ad un unico essere col quale vivere la
propria vita per sempre.
Senza scelta.
Senza scampo.
Senza
dolore.
La donna che avevo scelto, amava un altro e non uno
qualunque, no: il mio peggior nemico.
La donna che amavo, lo
sapevo, in fondo al cuore mi ricambiava. Ma il suo sentimento per
“quello” era più forte di ciò che sentiva per me, tanto da
spingerla a desiderare con tutta se stessa di diventare come lui.
E
la ferita che spaccava a metà il mio cuore non si sarebbe
rimarginata mai, nonostante la mia dannata natura di licantropo.
Perché non potevo essere vittima anche io di quella pace dei
sensi che era l'imprinting?
Perché il mio doveva essere un amore
umano, quando io umano non lo ero più?
Chiusi l'acqua e rimasi
immobile a pugni stretti, lo sguardo fisso sulle crepe della ceramica
e un paio di occhi color della cioccolata che mi fissavano attraverso
l'eco dei ricordi.
In salotto, mi trovai di fronte Billy.
Il
suo sguardo mi fece male, ma il dolore che sentii non fece altro che
aggiungersi a quello che già provavo, mescolandosi con esso e
scomparendo nella mia coscienza di umano, che in quel momento più
che mai volevo annegare in quella di lupo.
“Questa volta non
stare via troppo, Jake...”
Furono le ultime parole che udii
prima di tuffarmi nella foresta, rami e foglie che scricchiolavano
sotto le zampe e le stelle sopra le mie orecchie che scomparivano man
mano dietro una coltre di nuvole portatrici di pioggia, quasi che il
cielo volesse piangere con me.
Couldn't
sleep so I went out walking
Thinking about you
and hearing us talking
And all the things
I should have said
Echo now, inside my
head
I feel something
falling from the sky
I'm so sad I made
the angels cry
Tears from the moon
Fall down like rain
I reach for you
I reach in vain
Tears from the moon, tears from the moon
It just ain't fair
this thing called loving
When one step there
and the other feels nothing
I would have done
anything for you
I still love you,
baby I adore you
All day I keep from
falling apart
But at night when
the sky gets dark
Tears from the moon
Fall down like rain
I reach for you
I reach in vain
Stop, stop haunting
me
It should be easy
As easy as when you
stopped wanting me
Tears from the moon
Fall down like rain
I reach for you
I reach in vain
Tears from the moon
Fall down like rain
but tears from the
moon
can't wash away the
pain
Tears from the
moon, tears from the moon
Tears
from the moon, tears from the moon
Piove sopra
Forks... Sai che novità!
Lo scrosciare dell'acqua è lento e
continuo, le gocce formano una coltre fitta che si apre come una
zanzariera man mano che avanzo.
Il rumore dei miei passi nelle
pozzanghere è l'unico suono che rompe la quiete della riserva.
La
pioggia mi inzuppa i capelli, i vestiti che ormai mi si sono
appiccicati addosso.
Spingo adagio la porta, che gira sui cardini
cigolando. All'interno è buio, e istintivamente faccio scattare
l'interruttore, ben sapendo che nessuna luce si accenderà.
In
salotto, tutto è come lo ricordavo, esattamente nella stessa
posizione: il divano dal quale guardavamo le partite, il vecchio
televisore a tubo catodico, il tavolo da pranzo con la sua tovaglia
di plastica a scacchi.
E la sedia a rotelle di Billy.
Uno
spesso strato di polvere ricopre tutto quanto, come un lenzuolo
bianco steso su un cadavere.
Quarant'anni.
Il tempo è passato
per queste vecchie cose.
Non per me.
Allora, quando tutto
questo è iniziato, mi chiedevo spesso quando sarebbe finita, quando
la mia vita avrebbe ricominciato a scorrere.
Quando avrei
ricominciato ad invecchiare.
C'era solo un modo, mi dicevano:
trovare la forza, o un buon motivo, per smettere di trasformarmi in
lupo.
O, al contrario, esserlo fino alla fine dei miei giorni.
C'è
stato un periodo in cui l'ho desiderato.
Ma non ho mai trovato il
coraggio di farlo, e tornai qui.
Perché in quei giorni che mi
sembravano tutti uguali, uno filato all'altro, senza sosta, senza
tregua, un'immagine continuava a tormentare la mia mente di lupo: un
paio di occhi color della cioccolata, caldi, intensi, tanto grandi da
annegarci dentro.
Quegli occhi che mi avevano catturato un giorno
in riva al mare, per non liberarmi più, rendendomi quasi schiavo;
davanti ai quali dovevo dire sì, anche se mi costava un dolore
immenso, anche se voleva dire perderli per sempre.
Mi avvicino
alla sedia di Billy lasciando grosse impronte gocciolanti sul
pavimento, e mi inginocchio accanto ad essa, sfiorando un bracciolo e
togliendo la polvere.
Il mio vecchio se ne è andato quarant'anni
fa, è andato a riunirsi ai nostri antenati e il suo spirito non è
più legato a questa sedia, ha ricominciato a muoversi libero e
senza impedimenti.
Io, invece, non ho ancora smesso di
trasformarmi in lupo.
Lasciammo la città il giorno stesso del suo
funerale; troppe domande, troppi pettegolezzi nella piccola Forks,
impossibile passare inosservati ancora a lungo.
Un alito di vento
leggero entra dalla porta spalancata ed agita piano le ragnatele sul
soffitto. Mischiato all'odore della pioggia, un profumo dolce mi
solletica le narici.
Nessun suono precede il suo avvicinarsi,
sento solo un tocco leggero sulla spalla, e poi lei è qui, accanto a
me.
Con la coda dell'occhio scorgo un ricciolo di capelli rossi,
nel quale sono rimaste intrappolate centinaia di piccole
goccioline.
Aspiro a pieni polmoni questo strano odore che non è
umano, ma neppure appartiene a quella razza che dovrebbe essermi
nemica.
La sua mano è sulla mia, e non è gelida, seppure sia
candida come la neve, ma tiepida al contatto con la mia pelle
bollente, e nelle sue vene scorre caldo sangue, spinto da un cuore
che batte rapido come le ali di un uccellino.
E io che credevo di
essere una creatura strana...
Mi volto un poco, e sento il suo
respiro sulle mie labbra, i nostri sguardi si incrociano, e torno per
l'ennesima volta a navigare in quel mare color del cioccolato che
temevo avrei perso per sempre.
Eccola, la mia vera
ossessione.
L'ho capito nell'istante stesso in cui l'ho vista la
prima volta, tra le braccia di Rose.
A causa sua avevo amato
Bella, e quello che mi legava a sua madre, non è nulla in confronto
a ciò che mi unisce a lei.
Mi sorridono, questi occhi di
cioccolata, un sorriso caldo e confortante come un abbraccio, triste
perché è la mia stessa angoscia che riflettono.
Eccola, la mia
dolce malattia, la ragione per cui continuo a trasformarmi in lupo,
per cui ho smesso di invecchiare.
Ma fino a quando?
Nessun
licantropo è mai vissuto tanto quanto me, nessuno ha mai continuato
così a lungo questa vita...
“Nessuno sa se io sia immortale
come loro, Jake...” la sua voce melodiosa è un sussurro che si
mescola al ticchettare della pioggia “Solo il tempo ce lo saprà
dire.”
L'imprinting non è solo amore senza coscienza, senza
scampo, senza dolore.
Il nostro futuro è incerto, ma desidero
viverlo con lei, a qualunque costo.
E lei lo sa, non ha bisogno di
leggerlo nei miei pensieri.
Non importa per quanto ancora dovrò
continuare a trasformarmi in lupo, l'unica cosa che voglio è potermi
specchiare ogni giorno in questi occhi color della cioccolata che ho
imparato ad amare ancor prima che lei nascesse.
“Ti amo, Jacob
Black.”
Me lo dice senza parole,semplicemente proiettando i suoi
sentimenti nella mia mente, travolgendomi con un bacio che ci fa
finire distesi sul pavimento impolverato.
“Ti amo anch'io,
Renesmee Cullen.”
Dunque dunque, la mia prima ff su Twilight...
Scritta,
giusto con un pochetto di ritardo^^, ispirandomi al prompt del contest
proposto da Akane "Gli elementi del contenuto" doccia-cioccolata.
Intanto,
ringrazio Akane per aver ideato il contest; purtroppo l'ispirazione m'è
giunta in ritardo, ma la ff l'ho scritta ugualmente perché era
un'ideuzza che già girava vagamente tra i miei neuroni sperduti^^
Ringrazio
Silen per avermi suggerito questa bellissima canzone, "Tears from the
moon" dei Conjure One, che ne detengono tutti i diritt,i così come S.
Meyer detiene i diritti di Jacob e Renesmee.
Un grazie enorme a Kara che se l'è letta in anticipo, l'ha betata, e ha sopportato le mie pippe mentali^^'
E grazie a chi ha avuto la voglia di leggerla e sì, magari anche di lasciare un segno del suo passaggio ^^