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Autore: Diamons    19/11/2015    1 recensioni
Quel giorno io e Benson avevamo fatto un patto, lui mi portava la carne che mi piaceva tanto e io in cambio non lo picchiavo. Solo che non riuscivo a non picchiarlo...
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fredward 'Freddie' Benson, Samantha Joy 'Sam' Pucket
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno io e Benson avevamo fatto un patto, lui mi portava la carne che mi piaceva tanto e io in cambio non lo picchiavo. Solo che non riuscivo a non picchiarlo e quindi due o tre giorni dopo Freddie si presentò con foglio in mano e mi disse di firmare se volevo la carne e io pensai:" Cosa non si fa per la carne." E quindi firmai senza leggere, non sapendo peró che un secchione come a Freddieward mi aveva teso un trappola. Infatti sul quel foglio c'era scritto che ogni volta che lui mi portava la carne, io, gli dovevo dare un bacio. Quando me lo disse volevo morire e gridando dissi "Benson hai 5 secondi di vantaggio per iniziare a correre". Lo rincorsi per tutto Bushwell Place finché non lo presi ma lui dalla tasca cacció la carne. "Puckett ti ho portato la carne in cambio il bacio, come dice il contratto" mi disse "Benson te lo puoi scordare" gli risposi "Non puoi sottratti al contratto se no non ti farò vedere i compiti" "Ma quando mai me li hai fatti vedere" "Quando mai te li ho fatti vedere? Ieri chi te li ha dati? Tua zia?" "Prima di tutto mia zia è in carcere e poi Benson lasciami in pace, vattene, non ti sopporto, la carne non portamerla più...." "Sam... ma... non fare cosi...io volevo solo un bacietto come sei suscettibile". Dopo la sua frase me ne andai ma lui mi segui. Andai a casa mia e dopo un po' quello scemo di Benson bussò alla mia porta, visto che mi aveva seguito, ma io non aprì. "Sam dai apri... non fare cosi... ti chiedo scusa" mi disse con voce davvero dispiaciuta, "Sam dai apri..." "Benson vattene" gli risposi "No non me ne vado affinché non mi apri, se no al mio tre sfondo la porta....1.....2....". Lo dovetti aprire, e appena aperta la porta i suoi occhi si scontrarono con i miei mentre io mi ero incantata a vederli, vidi che avanzava verso di me e poi mise le sue mani su i miei fianchi e poi avvicinó il suo viso al mio e mi bació. Io non riuscivo a muovervi, sembrava che il mio cervello non desse ordini al mio corpo, come se il mio cuore non battesse. Non volevo sentire quelle sensazioni, anche perché una Puckett non é cosi, ma con lui mi capitava e non riuscivo a fermare quei sentimenti. Dopo avermi baciato si allontanó, e mi guardó negli occhi, non mi distoglieva lo sguardo da dosso. Dovevo essere più forte del mio cuore, quindi mi scostai e gli diedi uno schiaffo e gridando come una pazza gli dissi "Stupido non farlo mai più... VATTENE". Lo spinsi fuori dalla porta e chiusi quest'ultima con tutta la forza e la rabbia che avevo. Andai a mettermi sul letto e li incominciai a pensare da quando Freddie Benson aveva iniziato a piacermi. Chissà perché mi aveva baciata... e io avevo fatto un enorme cazzata a mandarlo via. Cosi mi alzai da quel letto e andai da lui. Arrivata davanti la porta volevo tornare indietro ma poi cambiai idea e bussai, aspettai due o tre minuti ma nessuno veniva ad aprirmi e cosi stavo per andarmene ma appena mossi un piede sentii qualcuno che mi tirò. Era Freddie. Mi tiró cosi forte che cademmo. "Non si tira così una donna, stupido Benson" mormorai. Lui rise e poi mi disse "Perché tu saresti una donna?" "Che cosa vorresti insinuare Benson?... Vedi di non scherzare con me" "Io invece voglio scherzare, la precedenza alle finte donne". Dopo questa frase diventai una tigre di quelle che attacca forte, mentre lo spingevo e picchiavo non vidi che eravamo arrivati nel bagno della stanza di Freddie. Il bagno era tutto bagnato, credo che lui avesse appena finito di farsi una doccia. Scivolai e quello stronzo di Freddie, cosi lo devo chiamare, apri la doccia. "BENSON QUESTA ME LA PAGHI" gridai e lo trascinai con me nella doccia, in tal modo che il bagno se lo faceva anche lui. "Puckett sei molto bella quando sei arrabbiata e allo stesso tempo bagnata" mi disse guardandomi negli occhi e poi mise le sue mani sui miei fianchi e mi bació. "Freddie ho freddo ti ricordo che siamo in pieno inverno" riusci a dire solo questo quando fini il bacio. "Si hai ragione" e chiuse l'acqua e uscimmo fuori dal bagno inzuppi. "Facciamo una cosa... ora ti do una mia felpa, un asciugamano e ti prendi il fono cosi ti asciughi e tuoi vestiti mettili sopra alla lavatrice che dopo vengo io e li metto nell'asciugatrice" mi disse ed io annui semplicemente aspettando la felpa per poi andarmi ad asciugare. Mi porto la felpa ed andai in bagno, asciugai i capelli e mi misi la felpa. Mi andava a vestito corto, possibile che Benson era più alto di me? Boh. Uscii e vidi che mi stava aspettando, facendo segno sull'orologio per farmi capire che ero stata un sacco di tempo in bagno. Io risi poi fu lui ad entrare e perse più tempo di me in bagno. Quando uscii gli dissi "Benson sei stato più di me in bagno" "Ma non dire sciocchezze" mi rispose e poi rise ma poi diventò serio e mi domandò "Puckett... allora come mai sei venuta qui?" "Vedi...io ho fatto un errore prima a darti lo schiaffo...s...cu...sa" gli risposi con molta difficoltà anche perché una come me non chiede mai scusa. Mi venne vicino e mi abbracció dicendomi di non preoccuparmi perché anche lui aveva sbagliato. "Allora...ordino la pizza?" mi chiese "E me lo chiedi pure? Certo che si" gli risposi ridendo. " "Benson accendi i riscaldamenti fa freddo... i miei vestiti si sono asciugati? Cosi dopo aver mangiato la pizza me ne vado..." gli chiesi "Puckett, ora li accendo, i tuoi vestiti non si sono asciugati e poi piove come a che dove vuoi andare!!!?!!" mi rispose. "Che cosa, piove??" gridai e andai, mentre lui andava ad accendere i riscaldamenti, ad affacciarmi alla finestra e vidi che pioveva a dirotto. "E io come me ne torno a casa?" "Semplice non ci torni" "E dove dormo? "Semplice qui" "CHE COSA?! TU SEI MATTO" "Dai, fammi compagnia il piccolo Benson la notte ha bisogno di compagnia" mi disse con quella faccia dolce ma allo stesso tempo da prendere a schiaffi e io annui semplicemente. La pizza arrivò e la mangiammo. "Bionda, ho dimenticato di dirti, che con la mia felpa sei molto attraente...". Oddio io in quel momento, lo volevo sparare , se avessi avuto una pistola in mano lo avrei fatto, ma non la avevo, e quindi dovetti rifarmi con le parole. "Benson non rompere, e non lo dire più, perché ti faccio fuori" e lui disse gridando "SAMANTHA PUCKETT CON LA MIA FELPA É MOLTO BELLA E MOLTO ATTRAENTE" "BENSON INIZIA A CORRERE" gli dissi. E lui iniziò a correre davvero, ma questa volta non arrivammo in bagno, perché il cretino inciampó e cadde. Appena vidi che era caduto, mi buttai sopra di lui come vengono buttati i sacchi della spazzatura nelle apposite discariche e si udii un grido di dolore, quello di Freddie. Poi però si girò di scatto e con forza e quindi i ruoli si ribaltarono. "Pensi di battermi? Ma devi ricordati che a mamma non la batte nessuno" e con questa frase , con un forte spintone, lo spinsi e di corsa mi alzai e spensi la luce ma poi me ne pentii perché come non vedeva lui nel buio non vedevo io e mi diedi una botta in testa, come per dire "Cosa ho combinato?". E piano piano mi muovevo affinché non sentii qualcuno che mi prese in braccio, era Freddie, chi altro poteva essere se stavamo solo noi due. "Ben..." non fini di dire la frase che lui mi bació e poi, sempre con in braccio, accese la luce e mi fece scendere. "É stata una mossa scorretta la tua, ora me la dovrai pagare" mi disse. Io ero ferma vicino al muro e vidi lui che veniva verso di me "Samantha, tu dentro me crei qualcosa che neanche io so spiegare e quindi non posso farne a meno di starti vicino..." "Benson questo si chiama amore" gli dissi facendo un sorriso e andai in cucina a finire la pizza e lui mi seguii e nessuno dei due disse una parola, finche non feci io il primo passo "Benson guardiamoci un film, a una condizione però, per farti felice, ti abbraccerò e ti darò dei bacetti". "Puckett non é che mi ami?" mi chiese "Puó darsi" gli risposi "E quindi non ti do fastidio se tu un bacio?" "No, visto che già me ne hai dati svariati senza il mio permesso". Lui non rispose venne solo verso di me e mi bació. Il mio cuore batteva all'impazzata non si fermava. Poi mi sussurrò all'orecchio "Puckett io ti amo" "Anche io" gli risposi e questa volta lo baciai io.
   
 
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