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Autore: 50shadesofLOTS_Always    19/11/2015    0 recensioni
Dopo la comparsa di Morgana,l'Impero di D'Hara comincia a vacillare,rischiando un vero e proprio crollo che sembra trascinare con sè anche il futuro delle Terre Centrali. Crollo che potrebbe sconvolgere anche il rapporto fra Richard e Kahlan,fra i quali si interporrà anche Cara fino ad ora rimasta in silenzio. Che cosa potrebbe accadere?
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Cara, Kahlan, Nuovo personaggio, Richard, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è magia più potente dell'amore'
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Erin giocherellava con una ciocca dei suoi capelli mentre se ne stava seduta a gambe incrociate sul letto. Sospirò,ripensando al trambusto che aveva causato con la propria curiosità e si sentì tremendamente in colpa. Fin da piccola,credeva che suo padre fosse l’uomo più forte ed in gamba del mondo,ma quel pomeriggio lo aveva visto fragile e tanto indifeso,fra le braccia di sua madre.
Si lasciò sfuggire un gemito stanco,quando qualcuno bussò alla porta << Chi è? >> chiese,senza neanche sollevare il capo << Cadetto Noah Evremont >> rispose il ragazzo oltre la porta. Sorrise << Entra >> acconsentì e smise di gingillarsi coi capelli,per posare i suoi smeraldi sul ragazzo che faceva capolino con una buffa espressione giocosa .
Entrò,lanciandosi un’occhiata furtiva dietro di sé prima di entrare e nella stanza,chiudendo nuovamente la porta. Stava rischiando grosso << Come sta tuo padre? >> domandò,sedendosi sul bordo del letto << Non lo so. E’ tutto il pomeriggio che non lo vedo >> mormorò mogia << E’ per questo che non vedo un sorriso sul tuo volto? >> chiese,sollevandole il mento con due dita << Noah,mi sento in colpa. Sono una Depositaria >> << Molto carina >> commentò lui con un sorrisetto.
Per certi versi,Noah le ricordava suo padre. Spiritoso,affascinante,sincero. Bello da far male << Smettila... – lo rabbonì,senza usare un tono infastidito per poi tornare seria - Non posso comportarmi così,non devo. Ho ferito mio padre.... >> concluse,passando distrattamente le dita sulla stoffa scura del proprio abito << Sono sicuro che non è arrabbiato con te. Ti vuole bene,sei la sua bambina >> la rassicurò pacato << Già... E tu non dovresti essere qui,se tieni alla tua testa >> gli ricordò con un tono fra il divertito ed il lusingato << Non mi vuoi qui? >> gongolò impertinente il cadetto << Sì,ma non voglio che ti squalifichino o sorbire un sermone da parte di mia madre... >> rispose lei,inarcando un sopracciglio biondo.
<< Sai... – esordì - Il Cercatore della Terza Era,quando fece costruire la cupola di Aydindril e mancava l’ultimo cuneo da togliere,disse... >> << “Se vuoi veramente qualcosa,devi correre il rischio di farla crollare”. – completò lei,interrompendolo - Lo so,ma qui non c’è di mezzo un palazzo: c’è la tua testa e la mia libertà... >> << Va bene,me ne vado. – sollevò le mani in segno di resa e si alzò in piedi – Posso chiedervi un’ultima cosa,Depositaria? >> << Sì >> concesse,sollevando gli occhi al cielo << Posso avere un vostro bacio? >> domandò lui,sorridendole.
Quella era l’unica debolezza di Erin: le labbra di Noah. Un dolce pensiero che la faceva addormentare la notte con ancora il sapore di cannella in bocca. Noah amava i dolci alla cannella ed anche lei. Uno dei tanti tratti comuni con suo padre. Balzò giù dal letto e gli si avvicinò mentre la lunga gonna,scivolava sul pavimento marmoreo. Gli aggiustò la divisa scura,su cui spiccava il simbolo dei Rahl e lo fissò negli occhi blu,come quello del lontano oceano di cui aveva tanto sentito parlare,ma che di fatto non aveva avuto possibilità di ammirare << Uno solo >> sussurrò e Noah abbassò le mani,posandole sui fianchi della ragazza attirandola a sé delicatamente. Come se fosse fatta di vetro << Solo uno >> ribadì,carezzandole una guancia mentre le sfiorò le labbra. Le sue dita si infilarono nei lunghi capelli biondi di Erin,quando il suono della porta che veniva aperta li fece scattare come molle.
Si allontanarono e sorrisero alla donna in bianco che entrava nella stanza << Mamma >> mormorò Erin,sperando che sua madre non percepisse la tensione fra lei e Noah. Sperò ardentemente che tutto filasse liscio << Madre Depositaria >> esordì Noah,inginocchiandosi << Alzati,figliolo – gli rispose Kahla,scrutandolo circospetta – Spero di non avere interrotto niente >> << Assolutamente,Milady. Stavo per tornare nei dormitori >> assicurò il cadetto,scuotendo leggermente il capo.
Si congedò con un’altra veloce riverenza,in silenzio,sotto lo sguardo di Kahlan che si voltò verso la propria figlia,quando la porta venne chiusa << Papà dov’è? >> chiese,deglutendo sonoramente << E’ in camera >> rispose Kahlan,congiungendo le mani davanti al grembo << Non volevo fargli male >> bisbigliò Erin contrita,intrecciando le dita nervosamente << Sta’ bene,piccola mia. – le disse,sorridendo - Vieni qui >> sussurrò calma,allargando le braccia. Erin la guardò,come se fosse la visione di uno spirito buono e vi si gettò contro,abbracciando i fianchi di sua madre. Si lasciò sfuggire un singhiozzo mentre sua madre le pettinava i capelli con le dita << Volevo solo capire... >> balbettò fra le lacrime << Non c’è niente di male in questo,Erin... Va’ tutto bene,tranquilla >> le rispose,stringendola più forte. Erin si lasciò cullare dalla presenza materna mentre i minuti passavano inesorabili.
<< Ti racconterò tutto,se vuoi. Ma devi esserne sicura,perché non è una bella storia >> esordì Kahaln,interrompendo il silenzio. Erin sollevò gli occhi verso i sua ed annuì << Sì,voglio sapere >> rispose con vigore. Le labbra della Madre Depositaria si incresparono in un lieve sorriso d’orgoglio << Sei proprio come tuo padre... – mormorò quasi più a sé stessa,poi prese un lungo respiro – Tutto è cominciato circa una dozzina di anni fa. Ricordi quando ti raccontai come conobbi tuo padre? E come venne nominato Cercatore di Verità? >> << Sì,nei Territori dell’Ovest da nonno Zedd >> disse la ragazza << Esatto. All’epoca,tuo padre non conosceva le Terre Centrali ed io rimasta sola. Fu il mio primo amico,dopo mia sorella Denee. Eravamo giovani e... Non riuscivo ad ignorare la presenza di un bel ragazzo come tuo padre. – sorrise e le sue guance si imporporarono - Zedd lo capì e mi lanciò un avvertimento ma inconsapevolmente,mi innamorai di tuo padre... Eravamo giovani ed una notte,nel bosco,ci baciammo. – il sorriso svanì e Kahlan si rabbuiò - Il mattino seguente sapevo di non poter restare e decisi di allontanarmi dalla missione. Stavo male al pensiero di lasciarlo da solo,ma avevo più paura di fargli del male coi miei poteri... disse ed il silenzio calò come un drappo polveroso – Sottovalutai la mia scelta e col mio allontanamento,lui venne catturato da una Mord-Sith >> << Denna? >> domandò Erin mentre un brivido le percorse la schiena quando sua madre annuì,socchiudendo gli occhi come se il ricordo le provocasse dolore << Zedd non potè proteggerlo e fu fatto prigioniero >>. 
<< Cosa gli fecero? >> chiese Erin esitante. Kahlan la fissò,come per accertarsi che sua figlia fosse sicura di voler sentire il resto << Lo torturarono,lo resero inerme. Lo umiliarono. Denna gli mise perfino un collare... – disse e sentì sua figlia sussultare - Lo portarono alla pazzia. Quando lo salvai,non era più di un fantoccio privo di vita... >> << Ma è passato molto tempo >> rispose la giovane,con voce flebile << Erin,non è così semplice... – sospirò - Quando eri ancora piccola,un mattino mi allenai con Berdine e per sbaglio,mi colpì al braccio. Tuo padre andò fuori di testa ed ordinò che tutte le Agiel fossero sequestrate. Berdine ci avrebbe rimesso la pelle,se non ci fossi stata io... >>.Si staccarono dall’abbraccio e si fissarono reciprocamente negli occhi << Io continuo a non capire >> ribadì Erin,giocherellando con una ciocca dei propri capelli << Tuo padre odia questo posto. Odia sé stesso. Il D’Hara gli ricorda costantemente di chi è figlio... >> << Allora... >>. Kahlan la interruppe sollevando una mano << No,non odia noi. Odia suo padre e tutto il male che ha fatto. Da allora,cerca di espiare colpe che non gli appartengono... Non ci vuole vicino a quegli arnesi perché non vuole che ci accada nulla... >> si spiegò infine.

****

Richard sollevò la testa,distogliendo gli occhi dalla tazza che teneva in mano. Osservò Kahlan entrare nella stanza e chiudersi la porta alle spalle. Tornò a guardare nel vuoto,bevendo un sorso della calda bevanda. Lei gli si sedette accanto << Hai intenzione di non parlarmi ancora per molto? >> domandò,scostandogli una ciocca di capelli dalla fronte. Lui mise via la tazza, senza mai voltarsi a guardarla << Mi sento stupido... >> << No,caro... – lo consolò lei, facendoglisi più vicina – Sei solo preoccupato per la tua famiglia... >>. Richard sospirò pesantemente e voltò il viso verso di lei,osservando le iridi di un bel color smeraldo. La fissò a lungo e lei fece lo stesso mentre il silenzio faceva da sovrano nei lussuosi appartamenti di Lord e Lady Rahl. Richard si appoggiò al corpo di Kahlan,cercando calore e lei lo accolse in un morbido abbraccio,accoccolati sul divanetto.
Dopo un po’,il Cercatore inspirò lentamente assaporando in profumo della propria Depositaria. Senza rendersene conto,lasciò scivolare la propri mano sul ventre e poi su un fianco dell’amata,arricciando lievemente la stoffa dell’abito. Prima che potesse fermarsi,le posò un bacio sulla gola per poi procedere lungo il collo fin dietro il lobo dell’orecchio << Richard? >> lo chiamò sottovoce << Sì,amore? >> << Sono stanca. Oggi ho avuto una pessima giornata... >> si lamentò << Ti prego,Kahlan... Mi manchi. Non abbiamo mai un po’ di tempo per noi... >> ribattè lui,senza darle tregua.
‘Come posso contraddirlo?!’,pensò lei trattenendo un gemito quando avvertì le labbra del marito succhiarle la pelle. Altri baci dolcemente lussuriosi le provocarono i brividi lungo la spina dorsale. Lo afferrò per le spalle e lo scostò da sé per poterlo guardare in viso,che accarezzò poi con la punta delle dita delicate. Richard inclinò la testa e si appoggiò a quella mano,tanto gentile << Kahlan,mi dispiace per oggi... Perdonami >> mormorò,scrutandola di sottecchi << Per cosa? >> domandò lei,confusa << Non devo pronunciare il suo nome davanti a te... – rispose,riferito a Denna - Non te lo meriti >> << Oh,Richard... Ma cosa vai a pensare? >> gli chiese retorica,come se lo stesse rimproverando bonariamente. Si sollevò un poco per poterlo baciare sulla punta del naso,lasciando scivolare le proprie dita fra i capelli del marito << Solo gli spiriti sanno quanto ti amo... >> bisbigliò Richard,prima di abbassarsi su di lei e baciandola teneramente sulle labbra.
   
 
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