20/11/2015
3 recensioniWhen I first saw you from across the room
I could tell you were curious, oh yeah
Girl I hope you're sure what you're looking for
'Cause I'm not good at making promises.
I could tell you were curious, oh yeah
Girl I hope you're sure what you're looking for
'Cause I'm not good at making promises.
Dimitri non riusciva a distogliere i suoi pensieri da Anja.
È così bella, e quegli occhi... aspetta, ma che mi prende? No, no e poi no, è solo una scorbutica bisbetica che mi sto trascinando dietro per avere quei dieci milioni di rubli, tutto qui. Scosse la testa fra sé e sé.
Ormai erano giorni che cercava di convincersi che fosse davvero così, che non provava niente di particolare per la
granduchessa Anastasia, o Anja, non sapeva nemmeno lui chi fosse veramente quella ragazza misteriosa ma tosta come poche.
Vlad, il buon vecchio Vlad, aveva intuito cosa stava succedendo tra i due e aveva iniziato fin da subito a fare allusioni, addirittura
già nel treno che doveva condurli a Parigi e che successivamente era deragliato. Il giovane in realtà sapeva che ciò che diceva l'uomo era assolutamente vero; nonostante questo gli rispondeva acido ogni volta, tentando, invano, di scacciare quelle sensazioni. Il fatto era che lei era qualcosa di... straordinario. Non aveva mai conosciuto una ragazza così.
Dietro quell'atteggiamento da dura e quell'indipendenza acquisita durante gli anni trascorsi nell'orfanotrofio si celavano dolcezza, fedeltà, un cuore d'oro. Da quando l'aveva conosciuta Dimitri era iniziato a cambiare: prima era un manipolatore costantemente a caccia di denaro per riscattarsi dalla miserabile vita che aveva condotto negli anni addietro, ora stava scoprendo i lati nascosti della sua personalità, come il suo essere romantico e capace di innamorarsi, la gentilezza, la saggezza.
Più che cambiarlo, Anja lo stava involontariamente aiutando a trovare il vero se stesso.
Quel flusso di pensieri fu interrotto nel momento in cui Anja fece il suo ingresso indossando il vestito nuovo che lui stesso le aveva comprato. Smise di respirare e la osservò con uno sguardo perso. L'abito le stava ancor meglio di quanto avesse immaginato:
risaltava il suo fisico snello, le sue curve e il bellissimo colore dei suoi occhi, inoltre faceva contrasto con i lunghi capelli ramati.
Poco dopo iniziarono a danzare, sotto suggerimento di Vlad, dato che la ragazza doveva imparare tutte le abitudini di corte e di conseguenza le varie tipologie di danza; lì credette di perdere la ragione. Si perse a fissarla negli occhi mentre i loro corpi si muovevano ondeggiando a ritmo di valzer, come se sapessero danzarlo da sempre, come se lei l'avesse nel sangue.
Ultimamente si era trovato spesso a pensare se quell'orfanella potesse davvero essere l'ultima dei Romanov.
La somiglianza con la giovane Anastasia che lui ricordava era impressionante... anche la sua innocenza, solitamente celata ma che più volte era emersa durante la permanenza con i due uomini, gliela ricordava parecchio.
In quel momento i due cominciarono ad avere giramenti di testa, perciò si fermarono.
«Forse è meglio se ci fermiamo», disse Dimitri.
«Ma siamo già fermi», rispose perplessa Anja con i suoi occhioni sgranati.
Basta, Dimitri, basta!!!
A quel punto i loro volti, quasi fossero attratti da delle calamite, iniziarono ad avvicinarsi e la vide socchiudere gli occhi.
Perse ogni freno inibitore e ormai era sul punto di sfiorarle le labbra, quando si ritrasse.
Lei lo fissò stranita e un po' delusa.
Delusa? Cosa?
Si allontanò in direzione della cabina confuso e spaventato. Si sedette sul suo letto immergendo le sue mani nei capelli castani.
Quella lotta interiore proseguiva da giorni, torturandolo, facendogli perdere il sonno certe notti.
Non riusciva a capire se si trattasse di qualcosa di positivo o meno, era la prima volta che un sentimento così lo travolgeva.
Era pieno di dubbi e paure ma, nel profondo, sapeva che lui e Anja erano fatti per stare insieme.
Lei sarebbe diventata il suo nuovo inizio.
È così bella, e quegli occhi... aspetta, ma che mi prende? No, no e poi no, è solo una scorbutica bisbetica che mi sto trascinando dietro per avere quei dieci milioni di rubli, tutto qui. Scosse la testa fra sé e sé.
Ormai erano giorni che cercava di convincersi che fosse davvero così, che non provava niente di particolare per la
granduchessa Anastasia, o Anja, non sapeva nemmeno lui chi fosse veramente quella ragazza misteriosa ma tosta come poche.
Vlad, il buon vecchio Vlad, aveva intuito cosa stava succedendo tra i due e aveva iniziato fin da subito a fare allusioni, addirittura
già nel treno che doveva condurli a Parigi e che successivamente era deragliato. Il giovane in realtà sapeva che ciò che diceva l'uomo era assolutamente vero; nonostante questo gli rispondeva acido ogni volta, tentando, invano, di scacciare quelle sensazioni. Il fatto era che lei era qualcosa di... straordinario. Non aveva mai conosciuto una ragazza così.
Dietro quell'atteggiamento da dura e quell'indipendenza acquisita durante gli anni trascorsi nell'orfanotrofio si celavano dolcezza, fedeltà, un cuore d'oro. Da quando l'aveva conosciuta Dimitri era iniziato a cambiare: prima era un manipolatore costantemente a caccia di denaro per riscattarsi dalla miserabile vita che aveva condotto negli anni addietro, ora stava scoprendo i lati nascosti della sua personalità, come il suo essere romantico e capace di innamorarsi, la gentilezza, la saggezza.
Più che cambiarlo, Anja lo stava involontariamente aiutando a trovare il vero se stesso.
Quel flusso di pensieri fu interrotto nel momento in cui Anja fece il suo ingresso indossando il vestito nuovo che lui stesso le aveva comprato. Smise di respirare e la osservò con uno sguardo perso. L'abito le stava ancor meglio di quanto avesse immaginato:
risaltava il suo fisico snello, le sue curve e il bellissimo colore dei suoi occhi, inoltre faceva contrasto con i lunghi capelli ramati.
Poco dopo iniziarono a danzare, sotto suggerimento di Vlad, dato che la ragazza doveva imparare tutte le abitudini di corte e di conseguenza le varie tipologie di danza; lì credette di perdere la ragione. Si perse a fissarla negli occhi mentre i loro corpi si muovevano ondeggiando a ritmo di valzer, come se sapessero danzarlo da sempre, come se lei l'avesse nel sangue.
Ultimamente si era trovato spesso a pensare se quell'orfanella potesse davvero essere l'ultima dei Romanov.
La somiglianza con la giovane Anastasia che lui ricordava era impressionante... anche la sua innocenza, solitamente celata ma che più volte era emersa durante la permanenza con i due uomini, gliela ricordava parecchio.
In quel momento i due cominciarono ad avere giramenti di testa, perciò si fermarono.
«Forse è meglio se ci fermiamo», disse Dimitri.
«Ma siamo già fermi», rispose perplessa Anja con i suoi occhioni sgranati.
Basta, Dimitri, basta!!!
A quel punto i loro volti, quasi fossero attratti da delle calamite, iniziarono ad avvicinarsi e la vide socchiudere gli occhi.
Perse ogni freno inibitore e ormai era sul punto di sfiorarle le labbra, quando si ritrasse.
Lei lo fissò stranita e un po' delusa.
Delusa? Cosa?
Si allontanò in direzione della cabina confuso e spaventato. Si sedette sul suo letto immergendo le sue mani nei capelli castani.
Quella lotta interiore proseguiva da giorni, torturandolo, facendogli perdere il sonno certe notti.
Non riusciva a capire se si trattasse di qualcosa di positivo o meno, era la prima volta che un sentimento così lo travolgeva.
Era pieno di dubbi e paure ma, nel profondo, sapeva che lui e Anja erano fatti per stare insieme.
Lei sarebbe diventata il suo nuovo inizio.