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Autore: Lady1990    20/11/2015    4 recensioni
Archibald è un ragazzino di quindici anni quando compie la scelta che gli cambierà la vita. Col passare del tempo, accanto al suo maestro, il signor Fires, scoprirà su cosa si fondano i concetti di Bene e Male, metterà in dubbio le proprie certezze, cercherà di trovare la risposta alle sue domande e indagherà a fondo sul valore dell'anima umana. Tramite il lavoro di assistente del Diavolo, riscuoterà anime e farà firmare contratti, sperimenterà sulla propria pelle il potere delle tenebre e rinnegherà tutto ciò in cui crede.
Però, forse è impossibile odiare il Bene e l'unico modo per sconfiggerlo è amarlo. Proprio quando gli sembrerà di aver toccato il fondo, la Luce farà la sua mossa per riprenderselo, ma starà ad Archibald decidere da che parte stare. Se poi si somma un profondo sentimento per il misterioso e affascinante signor Fires, le cose non si prospettano affatto semplici.
[Revisionata]
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Laeriel si svegliò nella Luce, la stessa che gli aveva dato la vita e lo aveva protetto e amato. Era a casa. Non sapeva come fosse possibile, ma dentro di sé tirò un sospiro di sollievo e ringraziò suo Padre per non averlo abbandonato. 
Alle orecchie gli giunsero gli inni di lode a Dio dei suoi fratelli, che riecheggiavano per tutti i Cieli senza sosta, un canto d’amore eterno che celebrava la Sua gloria. 
Un movimento alle sue spalle attirò la sua attenzione e, quando si voltò, osservò piacevolmente incredulo due grandi ali bianche, che gli spuntavano dalla schiena. La gioia che provò fu immensa.  Aveva creduto di restarci secco sul serio nel momento in cui Lucifero aveva stretto il suo nucleo nella mano e lo aveva ridotto in mille pezzi. Aveva sentito la sua intera essenza bruciare ed emettere un ultimo grido angosciato, dilaniata dalle fiamme infernali. Poi il nulla, ogni dolore era scomparso, così come i pensieri e la coscienza di sé. Tuttavia, l’attimo prima di venire avvolto dall’oblio aveva pregato per la salvezza del suo umano: non gli importava niente della propria sorte, per quanto terribile fosse, piuttosto gli premeva quella di Archie, che tanto aveva sofferto, anche a causa della sua inettitudine come custode. Aveva implorato misericordia per lui, supplicato Dio di perdonarlo, di vegliare su quel ragazzo ingenuo che non si meritava di precipitare nelle tenebre. Che l’Inferno divorasse invece l’angelo di nome Laeriel, che più volte aveva fallito nel conservare la purezza del proprio protetto. Avrebbe accettato di sacrificarsi con piacere, se fosse servito a risparmiare ad Archie la morte o un futuro come schiavo del Male.
E adesso, di nuovo in possesso delle sue ali e dei suoi poteri, capì cosa fosse successo. Fu la voce del Padre a suggerirglielo, un sussurro che parlava a tutto il suo essere, e in un istante sul suo volto si dipinse un sorriso radioso. 
Laeriel era felice di aver ottenuto il perdono divino e intuì il motivo: aveva amato un essere umano più di se stesso, di Dio e di tutto il Creato, tanto da rinunciare al Paradiso e alla sua essenza celeste pur di rimanere al suo fianco. Ma in fondo cos’erano gli uomini se non un’emanazione di Dio? Amando un umano aveva amato Dio, al di sopra di sé e di tutto il resto, con devozione, umiltà e spirito di sacrificio. Non era mai davvero caduto dalla grazia, l’Onnipotente aveva sempre vegliato. Perché è ciò che fanno i padri: vegliano sui loro figli.
Poi gioì per Archie e Samael, ai quali Dio aveva concesso una seconda opportunità. Aveva raccolto l’anima dell’umano e la scintilla del demone e aveva dato loro nuova dimora in corpi mortali: reincarnazione, un evento più unico che raro, poiché Egli non regalava mai altre occasioni. Si dice che la vita, per i mortali, sia una soltanto e così è, ma stavolta il Padre dei Cieli aveva voluto fare un’eccezione, forse mosso a compassione dall’amore che avevano dimostrato di provare l’uno per l’altro, o forse l’aveva deciso sin dall’inizio. Impossibile stabilire se i sentimenti di Archie per Samael fossero stati frutto del libero arbitrio o di una macchinazione divina, ma Laeriel non aveva dubbi che l’umano avesse fatto tutto da solo. Non era stato Dio a costringerlo ad amare un demone, era semplicemente accaduto. 
Di certo, Laeriel non avrebbe mai immaginato che il bambino a cui era stato assegnato si sarebbe rivelato talmente importante da spingere proprio un demone a dare una svolta alla lotta tra Bene e Male. Perché Archie era stato uno strumento, un mezzo per arrivare a Samael, la cui redenzione aveva rappresentato lo scacco matto di Dio su Lucifero. Un emissario del Male aveva aiutato il Bene a vincere, senza rendersene conto. Laeriel aveva compreso il disegno troppo tardi, ma per fortuna il Signore aveva già operato attraverso di lui, facendogli adempiere al suo compito. Poiché un essere umano che si innamora di un demone poteva già essere considerato una sorta di miracolo, ma un demone che si innamora di un umano aveva ancor più del miracoloso: amare i mortali significa amare Dio e Samael, amando Archie, si era innamorato ancora una volta di Dio, che lo aveva riaccolto tra le Sue braccia.
Così, senza alcuna memoria a guidarli lungo il cammino, prigionieri in una diversa forma e con diversi nomi, Archie e Samael un giorno, forse, si sarebbero incontrati sulla terra. Difficile prevedere se sarebbe successo o meno, ma Laeriel confidava in Dio e nel Suo progetto. Si augurò che Archie trovasse quella felicità che aveva sempre sognato, se l’era ampiamente guadagnata.
Chiuse gli occhi e continuò ad ascoltare la voce del Padre. L’ennesima valanga di informazioni lo travolse, lasciandolo un po’ intontito.
Gli Exurge Domine erano in crisi, ma non perché avessero perso una battaglia, quanto perché per la prima volta non avevano idea dell’esito della guerra. Da sempre convinti che esistesse una linea di confine netta tra Bene e Male, adesso non sapevano più cos’era giusto o sbagliato. Credevano fosse contro natura e inaudito amare un demone, una creatura non più meritevole nemmeno dell’amore di Dio, eppure uno dei Suoi figli si era innamorato di un Caduto, uno dei Nove Principi dell’Inferno e uno fra i più potenti e fedeli alla causa di Lucifero, per giunta. E quel demone, a dispetto di ogni logica, aveva ricambiato l’umano, riguadagnando la grazia. Quindi era l’amore l’arma vincente? L’amore di un essere umano, poi. E come avrebbero fatto a far innamorare altri demoni di altrettanti esseri umani? E Lucifero? 
Per quanto tali domande li gettassero in confusione, ora si stavano tutti chiedendo come mai avessero sempre agito con la medesima spietatezza di coloro che combattevano. Con la certezza che gli angeli non fossero capaci di pensare il Male e i demoni il Bene, erano caduti nell’errore e nella cecità, ignorando il fatto che già Lucifero si era dimostrato un’eccezione alla regola al principio dei tempi: il più luminoso, bello e forte degli angeli si era ribellato al Padre e aveva conosciuto il Male, quindi non era da escludersi il ragionamento inverso, cioè che un demone potesse conoscere il Bene. E infatti era successo: Samael era stato la seconda eccezione. 
La verità era che non esistevano confini precisi, ogni cosa era destinata a mutare e tutti, angeli e demoni compresi, possedevano il libero arbitrio. La crociata degli Exurge Domine aveva assunto nuovi contorni, nuovi scopi mai concepiti e il futuro, ora più che mai, appariva pieno di possibilità.
Comunque, da quando Samael se n’era andato, nelle profondità dell’Inferno Lucifero era all’erta, non avrebbe permesso che un altro dei suoi cadesse vittima di quella trappola. I demoni erano vigili, decisi più che mai a non farsi coinvolgere più del necessario. Avevano stabilito nuovi ruoli, nuove regole, nuove gerarchie. Lucifero non voleva lasciare più niente al caso e avrebbe monitorato l’operato delle sue schiere con meticolosità, pieno di rancore per la sconfitta subita e per la prima volta spiazzato dall’evolversi degli eventi.
La guerra si sarebbe protratta ancora, ben lungi dal giungere ad una conclusione, ma all’orizzonte, finalmente, si poteva scorgere la speranza. La strada era irta di ostacoli, eppure il traguardo non era impossibile da raggiungere. Archie aveva aperto una porta che tutti credevano sigillata e aveva mostrato una via che mai nessuno aveva considerato. Come Gesù Cristo era stato il Messia degli uomini, così Archibald Blackwood era stato inconsapevolmente il Messia di angeli e demoni: aveva spalancato non solo i loro occhi, ma anche il loro cuore.
Laeriel rise e si unì al coro degli angeli, cantando l’onnipotenza del Signore e rendendoGli grazie per tutto.
All’improvviso la Sua voce invase di nuovo la sua coscienza e in un attimo seppe cosa doveva fare. 
Si sporse ad osservare giù, tra i mortali, finché non individuò la città e l’edificio indicatigli dal Padre. Aguzzò la vista e il suo sguardo si posò su una donna, sdraiata sul letto di un ospedale. Stava partorendo ed era bellissima, come può esserlo solo una madre che sta mettendo al mondo il proprio figlio: il suo viso era rosso per lo sforzo, le rughe le solcavano la fronte, i denti erano digrignati per la fatica e i suoi lamenti disperati rimbalzavano fra le mura della stanza, eppure in quel momento era ammantata della Sua luce. Il dottore e l’ostetrica la incoraggiavano a spingere, a non mollare, le tenevano la mano, esortandola a donare la vita alla creatura che portava in grembo e non vedeva l’ora di nascere. Si stupì che il piccolo non avesse ancora un angelo custode, ma un secondo più tardi intuì che Dio stava aspettando lui. 
Laeriel sorrise, si sporse e cadde. Sbatté freneticamente le ali, ma non fermò la discesa, impaziente di conoscere il suo nuovo protetto. Mentre precipitava, scoccò una rapida occhiata intorno a sé e vide dei custodi risalire, pronti ad assumere un altro incarico, e altri cadere in picchiata dai Cieli, diretti in ogni angolo della terra. Rise di cuore e alcuni lo imitarono, e nell’aria si diffuse la loro risata argentina.
Atterrò al fianco della donna proprio quando il dottore stava estraendo il bambino, che emise il primo vagito, e con gesti esperti tagliò il cordone ombelicale.
“Il nome?” chiese alla madre.
“Sam.” soffiò lei con un filo di voce, esausta ma felice.
Il neonato strillava come un ossesso, con la faccia gonfia e le manine chiuse a pugno. Prima di consegnarlo all’infermiera affinché lo lavasse, il dottore gli accarezzò la testa pelata, eccezion fatta per qualche ciuffo di capelli neri, e gli diede un buffetto sulla guancia. 
“Benvenuto, Sam.” gli sussurrò con dolcezza.
Laeriel si avvicinò immediatamente ed entrò nel campo visivo del piccino. Lo scrutò per un paio di secondi, pieno di stupore, poi sorrise intenerito e gli ammiccò. Sam gorgogliò e, come se avesse percepito la sua presenza, smise subito di piangere.


 

Fine 





Ed eccoci qui, alla fine di un’altra avventura che mi ha preso due anni. È stato faticoso, a volte ho pensato di abbandonare il progetto, ma grazie a voi, lettori silenziosi e recensori pazienti, sono andata avanti. Il vostro sostegno è stato decisivo e vi ringrazio dal profondo del cuore per aver seguito le peripezie (e le seghe mentali) di Archie. Che dire, in questa storia ci lascio un pezzo di me, mi sono impegnata molto e quasi non mi sembra vero di averla conclusa. Devo assimilare lo shock XD 
Per chi ancora non l’avesse fatto, vi invito a farmi sapere se la storia vi è piaciuta o vi ha fatto schifo, sono aperta anche alle critiche, purché costruttive, e siete liberi di segnalarmi eventuali errori o incongruenze che avete riscontrato durante la lettura (se ce ne sono, spero di no >.<), poiché mi aiuterete nella revisione che seguirà a breve. Mi auguro di non essermi persa dettagli importanti per strada ^^’
Poi, per chi fosse interessato, ho una pagina facebook (Lady 1990) in cui ho inserito le immagini di Archie e Samael e spero di trovarne qualcuna anche per gli altri (finora non sono stata fortunata). Tali immagini, ovviamente, sono solo indicative e non rispecchiano a pieno il personaggio come me lo sono immaginato io (o come ve lo siete immaginato voi), quindi prendetele solo come spunti ^^
Concludo qui, mi sono dilungata fin troppo. Grazie a tutti, vi mando un bacione!
Lady1990

  
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