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Autore: Ely_fly    20/11/2015    1 recensioni
Piccolo esperimento ^^
I nostri Digiprescelti dovranno preparare uno spettacolo su "Orgoglio e pregiudizio". Fin qui tutto semplice, ma... A chi toccherà il ruolo principale? Riusciranno i nostri amici a sopravvivere?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Ragazzi! Siete arrivati!» esclamò Miyako, agitando allegramente una mano in direzione di Takeru e Hikari, che si stavano avvicinando con tutta la calma del mondo, le mani intrecciate.

A quella vista, per poco Daisuke non si strozzò con la sua stessa saliva e cominciò a uscirgli il fumo dalle orecchie.

«Ma quanto siete carini?» urlò Mimi, posandosi le mani sulle guance e lasciandosi andare a una serie di urletti da fangirl isterica. I due ragazzi arrossirono lievemente, mentre Sora cercava di ricondurre la castana alla ragione.

Taichi fece per correre verso di loro, quasi a voler controllare lo stato di salute della sorella, ma in quella il DigiVarco sul computer di Kōshirō si illuminò e l’attenzione di tutti si rivolse in quella direzione.

 

Una ad una, delle figure luminose uscirono dal varco e si stabilizzarono davanti ai ragazzi, che a malapena trattenevano l’emozione.

«Daisuke!» Il primo a correre verso il suo compagno fu Veemon, seguito a ruota da Agumon e poi da tutti gli altri. Per qualche minuto, l’aria si riempì di “Da quanto tempo!” e “Quanto mi sei mancato!” e di gridolini di gioia. Quando i saluti furono terminati, i ragazzi si sedettero sulla spiaggia con i loro amici digitali, dividendo quel che si erano portati per merenda. Takeru ed Hikari rifiutarono gentilmente, ancora pieni dal gelato preso alla torre, cosa che ai Digimon interessò ben poco: più cibo per loro!

 

«Allora, ragazzi, novità?» domandò Jyō, passando distrattamente la mano sulla testa di Gomamon.

«Già, è un po’ che non abbiamo notizie» aggiunse Ken, guardando interrogativo il suo Wormmon.

I Digimon tacquero di colpo e i ragazzi sentirono un brivido freddo corrergli lungo la schiena.

Non era un buon segno.

«In effetti…» cominciò Agumon, evitando lo sguardo di Taichi. «Di notizie ce ne sarebbero, ma non sono buone.»

«Cos’è successo? Siete stati attaccati?» domandò preoccupato il ragazzo, osservando meglio il suo Digimon alla ricerca di eventuali ferite.

«Non ancora, ma nell’aria si sente qualcosa. Qualcosa di oscuro» confessò Tentomon, le antenne vibranti.

«Inoltre, da nord arrivano notizie poco rassicuranti, di intere comunità di Digimon scomparse nel nulla» aggiunse Gabumon, abbassando lo sguardo a terra.

«Scomparse? In che senso?» domandò Miyako.

«Nel senso che non ci sono più, no?» esclamò Daisuke, come se fosse ovvio (ed effettivamente tutti i torti non li aveva), alzandosi in piedi di scatto. «Ragazzi, dobbiamo intervenire!»

«Non sappiamo ancora di cosa si tratta» gli fece notare Yamato, guardandolo storto.

«Ma dobbiamo comunque fare qualcosa! Non possiamo lasciare che i Digimon scompaiano così, sotto il nostro naso! Ci siamo presi l’incarico di difendere Digiworld ed è quello che faremo!» si infiammò il ragazzo, agitando un pugno in direzione del biondo.

«Non sto dicendo che non lo faremo, sto dicendo che prima dobbiamo informarci su cosa sta minacciando Digiworld» ribatté Yamato, alzandosi in piedi a sua volta e sovrastando l’altro.

«Adesso basta, calmatevi!» esclamò Sora, mettendosi in mezzo, una mano sul petto del suo ragazzo e una a qualche centimetro dal naso di Daisuke. «Non c’è bisogno di litigare tra noi, dobbiamo mantenere la calma per poter essere in qualche modo d’aiuto. Daisuke, la tua voglia di fare è davvero ammirevole ma…»

«Che cosa c’è di tanto apprezzabile in una precipitazione che lascerebbe per forza metà delle cose in sospeso, e non porterebbe alcun vantaggio né a te né agli altri?» intervenne Yamato, citando il signor Darcy.

«Oh, il signorino sta studiando la parte, eh?» domandò sarcastico Daisuke, incrociando le braccia e sbuffando.

«Che parte?» domandò Veemon confuso, ma la sua domanda si perse nella risposta poco educata di Yamato, prontamente redarguito da Sora che cercava di mettere pace tra i due.

 

«Aaaaaaaaargh!!!!»

L’urlo di Miyako risuonò nell’aria e tutti, Digimon e umani, si voltarono verso di lei.

«Non ne posso più di sentirvi litigare! Ma vi pare il momento? Abbiamo la recita tra due settimane e adesso scopriamo che Digiworld è in pericolo, non possiamo permetterci di litigare!» esclamò la ragazza, guardando in cagnesco Daisuke e Yamato, che distolsero lo sguardo, colpevoli.

«Miyako ha ragione. Dobbiamo calmarci tutti e organizzare le cose come si deve» intervenne Kōshirō.

«Per prima cosa, per quanto grave possa essere la situazione a Digiworld, i Digimon hanno bisogno di riposare e noi pure» dichiarò Taichi. «Tra l’altro, domani abbiamo le prove della recita. Dobbiamo organizzare il nostro tempo tra quello, la scuola e Digiworld.»

«Sono sicura che ce la faremo!» esclamò Mimi, fiduciosa.

«Per il momento, torniamo a casa e facciamoci una bella dormita. Domani mattina prima di scuola, ci incontreremo al parco davanti a scuola e metteremo a punto un piano d’attacco» continuò Taichi, nel suo miglior tono da leader. I ragazzi annuirono, concordi e anche i Digimon dimostrarono la loro approvazione.

«Ovviamente a scuola non potrete venire, starete a casa e ci incontreremo una volta finite queste benedette prove, d’accordo?» concluse il ragazzo, guardando le creature digitali.

«Ma le prove di cosa?» domandò Agumon incuriosito.

«La recita della scuola, partecipiamo tutti» spiegò Iori, cominciando ad entrare nel dettaglio, ma venne bruscamente interrotto da Daisuke: «Sì, sì, vi racconteremo andando a casa. Ora dobbiamo andare, Hikari, ti accompagno?»

Hikari, Takeru e tutti gli altri lo guardarono con gli occhi sgranati.

«Che c’è?» chiese il ragazzo, con una smorfia.

 «Ehm, Daisuke, caro, so che con l’età ti stai rintronando sempre di più, ma… Posso ricordarti che non più tardi di un’ora fa Hikari è arrivata qui mano nella mano con Takeru?» domandò Miyako, indicando con un cenno della mano i due ragazzi, che assunsero una bella tonalità ciliegia.

Tutti i Digimon si voltarono verso di loro con un’espressione maliziosa, ma i due decisero di ignorarli.

«E con questo?» domando Daisuke, caparbio.

«E con questo, genio, vuol dire che stanno insieme! Ma si può essere così tonti?!?» gridò Miyako, alzando le braccia al cielo per non strangolare l’amico.

Takeru e Hikari ormai erano sul punto di scavarsi una fossa nella sabbia per seppellirvicisi e non uscirne mai più.

«Ma loro non stanno insieme!» esclamò in risposta il ragazzo. «Quindi io posso accompagnare a casa Hikari.»

«Io ci rinuncio» annunciò Miyako, recuperando la sua borsa e raggiungendo Hawkmon.

«Un caso perso» concordò Yamato, avvicinandosi a Gabumon insieme a Sora, seguita a ruota da Biyomon. «Ragion per cui, noi ce ne andiamo. Qualcuno gli faccia un disegnino, per favore» aggiunse in tono caustico, facendo un cenno di saluto all’indirizzo di tutti. Sora fece un gran sorriso e si allontanò mano nella mano con lui, i loro Digimon al fianco.

 

«Vedi? Loro si tengono per mano. E stanno insieme» disse Miyako, senza alcuna pietà, all’indirizzo di Daisuke.

«Lo so che stanno insieme, li prendiamo in giro un giorno sì e l’altro pure per questo. Non sono mica stupido!» ribatté il ragazzo.

«E fino a qui ci sei. Bene. Ora. Hai visto il post su Facebook?» continuò Miyako, tra le risate degli altri, mentre Mimi provvedeva a mostrare il post ai Digimon.

«L’ho visto e commentato. E allora?»

«E allora, testa di rapa che non sei altro, secondo te cosa vuol dire?»

«Che Hikari ha battuto forte la testa e che c’è un malinteso?»

Prima che la ragazza saltasse alla gola di Daisuke, Hikari decise di intervenire. «Daisuke, Miyako ha ragione. Io e Takeru oggi siamo usciti, abbiamo parlato e…» Si interruppe, per cercare le parole.

«E stiamo insieme» intervenne il biondo, poggiandole una mano sulla spalla. Lei arrossì leggermente, ma non si sottrasse al contatto, facendo andare Mimi e Miyako in pieno delirio da fangirl.

«Quindi, se non ti spiace, accompagno io Hikari a casa» concluse Takeru, con un’occhiata veloce a Taichi, che diede il suo consenso con un’occhiata altrettanto veloce.

I due ragazzi chiamarono i loro Digimon, che ormai stavano morendo dalla curiosità, e si avviarono verso la fermata della metropolitana, lasciando Daisuke con la bocca aperta.

 

«A quanto pare Yamatuccio ha dato qualche lezione a Takeru» commentò Taichi, ghignando.

  
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