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Autore: KamiSaDB    21/11/2015    0 recensioni
Yami Ikeda è un ragazzo Giapponese di 27 anni che frequenta l'università. In seguito ad un grave incidente stradale in Yami cambieranno molte cose, vedrà esseri strani e soprattutto scoprirà cosa succede quando si muore, ovvero, come nascono le stelle.
Yami stringerà un forte legame con il suo medico personale, Ethan Black, di cui poi se ne innamorerà.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anche dopo una settimana, i due continuavano a frequentarsi, non erano proprio fidanzati e soprattutto nessuno sapeva della loro relazione, anche se probabilmente Tako avrebbe scoperto tutto, dato che Yami non era molto bravo a mentire e la verità gli si leggeva negli occhi, però ci provava a non farsi scoprire, o almeno ci sperava.
Nè Ethan nè Yami avevano mai discusso sul fatto di diventare una coppia, oltre ad essere troppo timidi per prendere un discorso del genere, forse era meglio rimanere solo... amanti.
Dopotutto loro stavano parecchio bene assieme, uscivano spesso e si divertivano a passare le giornate assieme, ovviamente avevano i loro momenti romantici, ma preferivano non approfondire il discorso sulla loro relazione, avrebbero aspettato che il destino li portasse a fare la loro scelta nel momento giusto.
Erano le 17:25 del pomeriggio e si trovavano a fare l'ennesima passeggiata. Fuori faceva molto freddo e le strade erano coperte da un sottile strato di neve. Ethan indossava un pesante cappotto grigio, dei jeans, degli stivali e aveva i capelli legati con una coda bassa. Yami invece indossava un cappuccio, una sciarpa e dei jeans bianchi, anche lui indossava un cappotto, abbinato alle delle semplici scarpe da ginnastica nere.
Caminnavano molto vicini con le mani dentro le tasche dei cappotti.
-Ti va di andare in biblioteca?- Chiese Ethan.
-Come?- Yami voltò lo sguardo verso di lui.
-Ti piacciono i libri, no?-
-Certo che mi piacciono, ma ti annoieresti.-
-Perchè dovrei? Vedi che anche io ho passato metà della mia vita sui libri, che credi.-
-Ti annoieresti perchè io starei a leggermi tutti i libri di letteratura, non quelli di scienze o medicina.-
-Anche se io e la letteratura non andiamo molto d'accordo, non significa che io non ne leggerò mai uno. E comunque, non crederai che io ti lasci leggere un libro in santa pace?- Continuava ridendo Ethan.
-Che vorresti dire?-
-Se vuoi leggere un libro dovrai portarlo a casa.-
Yami lo guardò sconvolto, sempre sorridendo.
-Cos'è, una minaccia?- Continuava Yami fissandolo.
Ethan si mise a ridere per poi cominciare a correre per il marciapiede. Yami lo inseguì correndo anche lui lungo il marciapiede. Si inseguirono finchè non arrivarono alla biblioteca, che non si trovava troppo lontano da dove si trovavano qualche momento prima.
Ethan entrò correndo dentro l'edificio beccandosi un rimprovero dalla ragazza che lavorava lì. Poi arrivò anche Yami correndo e si fermò afferrando Ethan da dietro.
-Non è un parcogiochi qui, signor Ikeda.- Disse la ragazza.
Yami imbarazzato fece un inchino e si scusò.
Nel frattempo si allontanarono e si avvicinarono ad acluni scaffali.
-Come mai sapeva il tuo cognome?- Disse incuriosito Ethan.
-Vengo spesso qui, ormai mi conosce. E poi te l'ho detto, qui mi conoscono tutti, anche se io la maggior parte di loro non so nemmeno chi siano.-
-Strano, a quanto ho capito tu non sei un tipo molto sociale, come mai sei così noto?-
-Allora non mi credi quando ti dico che metà della popolazione di questa città ci ha provato con me?-
Ethan rise. -Con quel faccino che ti ritrovi non puoi sperare di passare inosservato.-
-Ahah.... peccato che io abbia 27 anni e che non dovrei apparire alla gente con un faccino carino da ragazzino di 12 anni appena compiuti.-
-Perchè dici questo? Sei così carino con quegli occhioni.- Continuava a ridere Ethan.
-Hai finito di fare lo spiritoso?- disse seccato Yami.
Ethan lo guardava sorridendo.
-Allora? Qual'è il tuo reparto?- Gli chiedeva Ethan.
-Mmmm... In questo scaffale ci sono libri abbastanza belli. Penso che mi butterò qui per oggi.-
-Ok, io faccio un giro!-
Yami gli annuì senza nemmeno guardarlo, ormai i suoi occhi erano occupati a leggere un libro di fantascienza.
Ethan si allontanò e andò dal lato opposto allo scaffale dove era immerso Yami. 
Yami era in piedi davanti allo scaffale  con il libro tra le mani e la testa bassa, intento a leggere. Ethan, dall'altro lato, stava messo nella stessa posizione, con un libro in mano, ma non leggeva veramente. Spostò dei libri su una mensola dello scaffale in modo che potesse vedere Yami attraverso questa. Poi abbassò di nuovo lo sguardo indifferente. Yami alzò gli occhi e intravedeva Ethan fra i libri dello scaffale. 
-Che stai facendo?- Chiedeva Yami.
-Sto leggendo, non vedi?- 
-Cosa leggi?-
-Un bel libro.-
-Posso vedere la copertina?-
-No- Ethan rideva come sempre.
-Perchè?-
-Perchè lo sto leggendo io.-
Ethan nel frattempo camminava nascondendo il suo volto fra i libri che li dividevano. Yami lo seguiva dall'altro lato dello scaffale, cercando di non perderlo di vista.
Ethan si divertiva a fargli questo tipo di scherzi e quando Yami capì le  sue intenzioni  iniziò a ridere e stare al suo gioco.
Mentre Ethan si divertiva a farlo impazzire, a Yami venne in mente un modo per far cadere lui nella trappola. Si abbassò e si mise a gattonare lungo il corridoio che avevano creato gli scaffali pieni di libri.
E il piano di Yami funzionò alla perfezione. Appena Ethan non lo viste più decise di girare lo scaffale e andare dove era Yami, ma non lo trovò nemmeno lì. Yami nel frattempo si era andato a rifugiare dietro un'altro scaffale.
Ethan cominciò a girare quel reparto della biblioteca, sperando di trovarlo nei paraggi. Appena capitò davanti a Yami, quest'ultimo lo tirò da un braccio e se lo portò vicino. Ethan era sorpreso, c'era cascato in pieno, non immaginava Yami si fosse nascosto apposta, anzi si era anche preoccupato. 
-Questa volta ho vinto io. Dovevi vedere la tua faccia mentre mi cercavi disperatamente hahahah - Yami rideva compiaciuto per quello che aveva fatto.
-Mi hai fatto spaventare.- Anche Ethan rideva, felice di averlo ritrovato e di vederlo così felice. L'idea di venire in biblioteca era stata brillante, Yami amava quel posto, e non c'era posto migliore per renderlo felice, soprattutto se con lui c'era Ethan. Ethan sapeva sempre come renderlo felice e farlo divertire, cosa che nessuno era mai riuscito a fare così bene. I genitori di Yami erano persone severe ed era rarissimo che portassero i propri figli ad un parcogiochi o che gli comprassero giocattoli. Avevano un solo giocattalo, uno lui e uno suo fratello, ma Yami non ci giocava quasi mai, preferiva leggere, giocare all'aperto oppure andare al parco ad osservare la gente che passava per la strada. Dopo il loro trasferimento in Francia, Yami passava le giornate in camera sua ad osservare la strada dalla finestra di casa sua, non voleva nemmeno uscire, tanto lo avrebbero solo disprezzato per i suoi occhi a mandorla, o cose simili, poi lui non sapeva parlare bene il francese quindi era difficile socializzare con qualcuno, era difficile socializzare con i giapponesi, immaginate con dei francesi. Ethan invece era diverso rispetto agli occidentali che aveva conosciuto, forse perchè prima era troppo piccolo per capire le intenzioni delle persone. Sia Ethan che il dottore che lo aveva curato dopo l'incidente in ospedale erano occidentali, ed erano molto simpatici nei suoi confronti. 
Si trovavano entrambi dietro uno scaffale, in giro non c'era nessuno e la ragazza che li aveva sgridati sembrava non si volesse muovere dalla sua scrivania. L'atmosfera era perfetta per qualcosa di romantico, così Ethan gli mise le mani sui fianchi e si avvicinò lentamente a lui, per dargli un bacio. Yami inizialmente si fece trascinare dai suoi sentimenti e dalla voglia che aveva di dargli un bacio, poi però ci ripensò, lo scherzo di prima non era abbastanza. Così scivolò via dalle mani di Ethan prima che quest'ultimo arrivasse a baciarlo. Si mise a correre per tutto l'edificio ridendo. Ethan spalancò gli occhi, forse lo aveva fatto divertire un po' troppo, e adesso non riusciva a fermarlo,e per di più si sarebbe beccato un'altro rimprovero da quella ragazza. Però la vista di Yami che rideva in quel modo gli fece dimenticare tutti i suoi pensieri e decise di inseguirlo, fregandosene della ragazza.
Si misero a correre per tutto l'edicicio finchè Yami non scivolò sul pavimento lucido, proprio davanti la scrivania della bibliotecaria. Yami scoppiò a ridere, e lo stesso fece Ethan appena lo viste a terra. La ragazza invece non rideva, anzi era parecchio irritata.
-Insomma, signor Ikeda! Le sembra questo modo di atteggiarsi in un luogo pubblico?-
Yami si alzò spolverandosi e si scusò nuovamente.
-Sbaglio o lei era quello che rimproverava la gente che parlava e disturbava qui dentro? Dov'è finita la sua serietà?-
-Perdonami, ora andiamo via.-
Entrambi uscirono dall'edificio e si avviarono verso casa ridendo.
Durante la strada Ethan stringeva Yami con un braccio. Stavano davvero bene, soprattutto Yami, adesso aveva qualcuno che teneva davvero a lui, aveva trovato qualcuno con cui essere... piccolo, qualcuno che lo proteggeva e che sarebbe rimasto al suo fianco, per sempre. In quel momento non importava nessuno, solo loro, lui e il suo dottore.
   
 
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