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Autore: Flitwick    21/11/2015    3 recensioni
«Bisogna saper perdere Lake, un bravo soldato accetta sempre la sconfitta, ora, da bravo, leva i tuoi soldatini gialli.» filosofeggiò l’accusato, ravviandosi la fluente chioma castana.
Le risate di Parsifal coprirono l’immediata- e poco lusinghiera- risposta di Lance, che, con riluttanza, tolse i suoi carri armati dall’Eurasia, mentre veniva invasa da un oscenissimo esercito fucsia evidenziatore.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Galvano, Lancillotto, Merlino, Morgana, Principe Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Risiko
 
 
«Ma non vale! Gwaine, stai barando, fai vedere le mani! Scommetto che hai un altro dado!» esclamò Lance, contrariato, mentre la sua armata veniva miseramente dimezzata nel giro di pochi secondi.
 
«Bisogna saper perdere Lake, un bravo soldato accetta sempre la sconfitta, ora, da bravo, leva i tuoi soldatini gialli dal mio nuovo continente.» filosofeggiò l’accusato, ravviandosi la fluente chioma castana.
 
Le risate di Parsifal coprirono l’immediata- e poco lusinghiera- risposta di Lance, che, con riluttanza, tolse i suoi carri armati dall’Eurasia, mentre veniva invasa da un oscenissimo esercito fucsia evidenziatore.
 
Merlin aveva cercato di trattenere Lance dall’uccidere anche Morgana dopo che aveva accidentalmente distrutto la sua “Invencible Armada Amarilla” con una lunga battaglia durata ben sette tiri di dadi. («Se tu sei poco fortunato e anche un po’ scarso non è colpa mia. Fai svegliare Mordred con i tuoi piagnistei e ti ammazzo, ci ho messo venti minuti per farlo addormentare.»).
 
Nonostante le minacce della consorte, il povero Lance non si diede per vinto, argomentando le sue tesi sulla disonestà di Gwaine e sulla cosiddetta sfiga che lo accompagnava da quando era nato.
Dopotutto, non aveva tutti i torti, ma dato il suo pessimo tempismo e la sfiga sopracitata, l’unica cosa che ottenne fu l’apparizione di un Arthur Pendragon selvatico con i capelli come un porcospino spettinati e un’insana voglia di sbranare chiunque lo avesse destato dal suo sonno ristoratore.
 
Detestava i suoi amici che si presentavano a casa sua durante le vacanze di Natale, odiava le vacanze di Natale, e disprezzava il Natale
«Sei come Scrooge  in a Christmas Carol.» aveva scherzato Merlin una sera mostrandogli la foto di un papero con gli occhiali, intento a discutere con un batacchio con un naso eccessivamente lungo e delle orecchie che avrebbero fatto invidia al suo fidanzato.
La cuscinata in faccia se la meritò tutta.
 
«Potrei sapere cos’è tutto questo baccano, di grazia?» borbottò, sedendosi vicino a Leon, che molto diplomaticamente, stava osservando la scena tentando di non ridere.
La faccia crucciata di Lance era assolutamente impagabile.
 
«Giochiamo a Risiko, Arthur.» rispose Merlin entusiasta, mentre Gwen faceva accomodare sul divano un  Lancelot piuttosto irritato che continuava a borbottare possibili vendette contro i suoi compagni. «Vuoi unirti a noi?»
 
Si stropicciò gli occhi, grugnendo. I giochi di società erano in assoluto la cosa che più non sopportava delle vacanze natalizie. Tutti quelle urla su quale numero fosse uscito o chi avesse un asso per fare scala reale.
Sarebbe tornato molto volentieri nel mondo dei sogni, sperando che quello sciagurato nipote con cui era costretto a condividere il letto, tacesse per le prossime cinque ore.
 
«No grazie, per stavolta passo.» Col cavolo che si faceva trascinare da quei babbei a giocare a Monopoli o a quello che era. L’ultima volta che aveva accettato lui e Gwaine erano quasi arrivati alle mani perché aveva sbirciato i suoi indizi sul dottor Plum a Cluedo.
E non era stato un bello spettacolo, per niente.
 
 
Avviandosi verso la sua camera, infilò le mani nelle tasche dei pantaloni morbidi, gustandosi il dolce tepore delle coltri. «Cos’è, hai paura di perdere, Arthur?» La voce canzonatoria della sorella lo raggiunse, facendolo fermare in mezzo al corridoio.
 
Mai sia che un Pendragon venisse considerato un codardo, ne andava del suo onore.
Fece dietrofront, sedendosi nuovamente al tavolo e afferrando le piccole armate rosse nella scatola.
 
Per stavolta avrebbe ceduto.
 
 
 
 
Merlin sospirò, guardando il tabellone mentre Arthur sghignazzava, agitando i dadi di attacco nella mano destra. Il suo povero, e ultimo, carro armato azzurro era circondato da migliaia di armate rosso Pendragon, ormai in attesa della fine.
 
«Allora, Merlin» esordì il biondo guardando le ultime munizioni del fidanzato, senza nascondere un lampo di soddisfazione nello sguardo. «Ti arrendi o vuoi la rivincita?»
 
Morgana sghignazzò, cullando un piccolo Mordred piuttosto assonnato, Arthur non si smentiva mai.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Buonsalve!
>< oddio come sono emozionata! La mia prima storia su Merlin! Che ansia! Ho scoperto da poco questa serie tv e me ne sono completamente innamorata!<3
Per quanto riguarda la ff spero di non essere andata OOC, nel caso, ditemelo per favore, ho cercato di impegnarmi e mi auguro che questa scenetta stupida vi abbia almeno fatto sorridere.
Detto questo, mi dispiace per voi, mi auto(?) do il benvenuto in questo bellissimo fandom! *^* megalomane.
 
Se avete dei commentini, dei consigli(la storia non è betata, spero di non aver scritto castronerie) mi farebbe tanto piacere leggerli :3 anche due paroline, mi farebbero molto piacere.
Tanti biscotti e cioccolatini a tutti!
 
Eurydike
 
Merlin fandom, beware, Eurydike is here now(?)
 
  
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