Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Hermione Weasley    10/03/2005    11 recensioni
I capelli sporchi di sangue, gli stavano appiccicati sulla fronte madida di sudore, quella bocca che tante volte l'aveva insultata durante la scuola, era semichiusa in un ghigno di dolore e sofferenza, quelle mani sempre ben curate, erano tagliate e livide. I gelidi occhi grigi, nascosti dietro le palpebre tremanti.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ehm ehm. Mi vergogno quasi * *

Prima di tutto volevo veramente scusarmi per il mio immane imperdonabile mastodontico ritardo. E' stato un po' un periodaccio con scrittura e tutto il resto. L'ispirazione era andata in vacanza e con lei anche la mia voglia di scrivere. Avevo buttato giù alcune bozze, ma mi facevano tutte schifo, quindi ho preferito aspettare per riprendere la storia.


Il capitolo è "strano" vi avverto, non è affatto la trama che avevo programmato, ma mi è venuta giù così di botto, mi sembrava di veder apparire sullo schermo le parole di un altro, e invece è tutta farina del mio sacco. Gli avvenimenti hanno preso una piega del tutto inaspettata. No, non vi preoccupate Ron e Hermione ci sono sempre, insieme ai loro problemi, avevo intenzione di dedicare tutto questo capitolo alla loro "storia" ma dai picchia e mena, è finita diversamente.


Il prossimo capitolo sarà solamente su loro due.


Basta, vi sto annoiando a morte, lo so! ^^;;

Scuse infinite. Ecco il 10imo capitolo! Spero vi piaccia!

Baciotti


HERMIONE WEASLEY


______________________________________________________________________


Let Love Be Your Energy

Lascia che l'amore sia la tua energia


10


And if you've got no love for me then I'll say goodbye

If you're willing to change the world

Let love be your energy

I've got more than I need

When your love shines down on me

If you're willing to change the world

Let love be your energy

I can't contain how I feel

When your love shines down on me


Let Love be Your Energy, Robbie Williams




La sensazione dell'acqua che ti scivola addosso. Acqua bollente, fumante che corre sulla pelle, in una corsa folle e irrefrenabile. E insieme a quell'acqua sembra che anche i tuoi problemi vengano portati via, uno ad uno, senza esclusione di niente. E ti senti una persona nuova, con una vita nuova e nessun ostacolo ti sembra poi tanto insormontabile.


Questa magra, piccolissima consolazione rimaneva ad Hermione. I vestiti appallottolati sul pavimento, i rubinetti della vasca aperti, fumo in tutta la stanza, come in un'enorme sauna.

I suoi movimenti erano meccanici, stizziti, probabilmente non si stava minimamente rendendo conto di quello che stava facendo.

La testa svuotata di ogni suo pensiero, i suoni ovattati, la vista annebbiata, il fumo che ti impedisce qualsiasi distinzione di ciò che ti circonda. Il vuoto.


Uscì dalla vasca, trascinandosi lungo il bordo e poi tirandosi su con estrema fatica. Afferrò uno degli enormi asciugamani che facevano bella mostra sui radiatori della stanza. Aprì la porta del bagno accompagnata da un nube di vapore candido. Si strinse nell'asciugamano alla bell'e meglio. I capelli fradici le stavano appiccicati sulla fronte, sul viso, lungo la schiena e le spalle. Si abbandonò sul letto, e prima di potersene rendere conto, stava già dormendo.


*


Nebbia. Una nera collina. Ombre. Suoni, sussurri. Il vento. I corvi che volano in tondo. Freddo. Il cielo grigio. La pioggia. Brividi. Sussurri. Una voce. Una ragazza. Un'ombra. Spirito. Voce spezzata, voce incrinata. Paura. Brividi. Parole. Nessun senso. Urlo. Nessun suono. Striscio, gattono, mi trascino. Una lapide. Iscrizioni.

Elisabeth. Morta. Uno spirito. Occhi di fuoco. Grido. Nessun suono. Tremo. Brividi. Paura.

Il buio.

Vendetta.


*


Hermione si svegliò di soprassalto. Aveva freddo. Si mise a sedere sul letto, ma dovette stendersi praticamente subito. Si sentiva la testa pesante, le palpebre di piombo.

La fronte imperlata di sudore. Tremava. Non avrebbe saputo dire esattamente perchè stesse tremando. Quegli occhi. Due tremendi occhi di fuoco che la squadravano fissi e dopo, un urlo agghiacciante. Il sangue che si gela il cuore che cessa di battere, voglia di urlare e nessun suono che ti esce dalle labbra, voglia di correre e le gambe incollate irrimediabilmente al terreno. La collina nera, i corvi e le lapidi.

Hermione tentò di fare mente locale. Doveva essere un cimitero, probabilmente il piccolo Campo Santo che si stendeva a qualche miglio da Hogsmeade.

Non dovette farsi molte domande per capire chi fosse quella ragazza. Si strinse nell'asciugamano e solo allora si rese conto di non essere vestita.


Si costrinse ad alzarsi dal letto, non aveva nessuna intenzione di stare a vegetare tra le coperte. Una strana e assurda convinzione andava via via facendosi strada nella sua testa.

Lei l'aveva chiamata, Lei aveva richiesto la sua presenza. E Hermione non poteva far altro che ubbidire.

Sarebbe andata al cimitero, un mazzo di fiori, e qualche lacrima. Si sentiva in dovere di farlo e l'avrebbe fatto.

Raggiunse l'armadio molto lentamente e cominciò con altrettanta flemma a vestirsi. Prese le prime cose che le capitavano sottomano, era già tanto che il cervello stesse rispondendo ai suoi deboli impulsi, non aveva nessuna voglia né forza di pensare alla moda in quel momento.

Legò i capelli in una coda di cavallo, si infilò il mantello e scese le scale.

Giunse nella Sala d'Ingresso, era deserta. Doveva essere molto presto e in effetti quando uscì sui prati si rese conto che potevano essere al massimo le sei del mattino. La luce era poca, e il buio inghiottiva ancora gran parte del parco.

Camminò in solitaria in direzione del sentiero per Hogsmeade, solo allora si rese conto che in tutto quel verde, qualcosa non andava.

Una persona si muoveva in penombra nei pressi del lago. Alta con i capelli rossi. Era Ron, senza ombra di dubbio.

Si voltò facendo per andargli incontro, ma si bloccò all'istante.

Aveva passato i primi dieci minuti di dormiveglia tentando di capire che cosa avesse fatto la sera precedente, ma un po' per gli strascichi dell'alcool un po' per il gran mal di testa che aveva, non era riuscita a ricomporre quel puzzle, per ora rimasto ancora irrisolto.

Vedendo Ron qualcosa era tornato fuori, come un fiore che sboccia all'improvviso, inavvertitamente, stupendo tutti i presenti.

Qualcosa le stava impedendo di andare da Ron, una sensazione, la consapevolezza di aver fatto qualcosa. Di avergli fatto qualcosa.

Hermione era una persona puntigliosa estremamente pignola e attualmente non sapere quello che lei stessa aveva fatto, la stava mandando nei pazzi. La irritava, e non poco.


Cosa aveva detto a Ron? Che cosa gli aveva fatto?

Le sembrò tutto così assurdo. Lei, sempre precisa e pronta a tutto, non aveva la risposta a quella domanda. Ron, sicuramente non l'aveva vista, decise quindi di fare silenziosamente retromarcia e evitare la sua compagnia fino a che non avesse scoperto gli avvenimenti della sera precedente.

Le sembrò inutile stare a rimuginarci troppo sopra, non le sarebbe venuto in mente niente sforzando le meningi in quel modo. Doveva aspettare, pazientare e attendere, che qualcosa o qualcuno le facessero tornare vividi nella mente i ricordi della serata che la notte si stava portando via con sé.


*


Rabbrividì stringendosi ancora di più nel golf color porpora che la Signora Weasley gli aveva mandato , secondo l'ultima lettera di Bill, Molly ne aveva fatto uno per tutti i membri dell'Ordine. Sorrise al pensiero di sua madre intenta alla lavorazione di una ventina di golf fatti a maglia.

Fece una smorfia al pensiero di Piton con uno stupendo golf verde scuro, con le iniziali "SP" lavorate sul petto.


Stupido Pappacefalo pensò Ron.


Era la terza volta che faceva il giro del lago, rimuginando, camminando senza sapere bene dove stesse andando. Aveva freddo ma nessuna intenzione di coprirsi di più. Non aveva dormito molto quella notte. Le parole di Hermione gli rimbombavano nella testa. Non sapeva esattamente come comportarsi di fronte a un tale fiume di parole in corsa. Una parte di lui si sentiva offesa, in effetti non erano state affatto amorevoli le frasi che la ragazza gli aveva rivolto, ma l'altra si sentiva soddisfatta perchè in fondo quel mucchio di insulti non servivano ad altro che nascondere una dichiarazione, e più ci pensava e più la cosa gli sembrava palese.

Hermione provava qualcosa per lui, era evidente, ma adesso il problema era rendersi conto di quello che lui provava per lei. E attualmente, quello per Ron, era il problema più complicato davanti al quale si fosse mai trovato.

Ma d'altronde, le sue avventure, le sue esperienze non erano state forse che vani tentativi per cercare di colmare quel vuoto? Quel vuoto che lei creava in lui. Quel vuoto che avrebbe voluto riempire con attimi e momenti vissuti con lei e con nessun'altra. Non era forse la disperata ricerca di sicurezza? Aveva bisogno di convincersi che Hermione per lui non era che un'amica, una splendida incredibile amica che gli stava accanto nei momenti difficili che lo sorreggeva negli attimi di smarrimento. Eppure c'era sempre stato un vuoto tra di loro, una distanza che in qualche modo andava colmata, e che Ron, seguendo chissà quali pensieri, aveva riempito con altre ragazze. Le sue avventure fisiche o metaforiche che fossero non l'avrebbero più stimolato né appagato, si era reso conto che avrebbe scambiato mille notti con una qualsiasi di loro in cambio di un sorriso di Hermione. Un sorriso di quelli che solo a lui riservava, un sorriso carico di emozioni e affetto, di cui Ron non aveva forse mai capito il significato, se non quando gli erano venuti irrimediabilmente a mancare. L'aveva allontanata da sé, estraniata dalla sua vita e adesso ne pagava le conseguenze. Cosa credeva? Che Hermione fosse un automa, uno stupido pezzo di latta che non provava alcuna emozione?

Bè la sera precendente lei gli aveva dato la prova che contraddiceva tutto questo.

Era ubriaca, lo sapeva, ma aveva visto quel bagliore nei suoi occhi, quella sincerità nelle sue lacrime, che adesso era praticamente convinto che gli avesse detto la verità, verità che era rimasta racchiusa nei pensieri di lei, una manciata di emozioni represse.


Una folata di vento gli spettinò i capelli. Lo costrinse ad alzare lo sguardo verso la collina che portava all'Ingresso del castello.

Fu un attimo. E la vide. Era praticamente certo che la cosa non fosse stata reciproca, lei era voltata verso il sentiero per Hogsmeade e solo per qualche remoto e assurdo caso avrebbe potuto rendersi conto di essere stata vista.

Le andò dietro facendo ben attenzione a non farsi sentire. L'avrebbe seguita, tenendosi a debita distanza. Capì che probabilmente era una delle sue solite cavolate, ma stavolta volle andare fino in fondo.


*


Nonostante fossero le sette passate il cielo era rimasto grigio e pieno di nuvole.

Hermione si trovava davanti ad un cancelletto arrugginito che la sorpassava di poco in altezza. Al di là di questo i morti riposavano.

Il vento ululava e i corvi volavano sulla sua testa. Qualche albero spoglio rompeva la monotonia del Campo Santo.

Allungò una mano tremante verso il cancello e lo spinse.

Si aprì con un sordo e angusto cigolio. E tutt'a un tratto l'idea di andare lì da sola le sembrò la cosa più stupida di questo mondo.

Ma ormai era arrivata fino a lì, perchè non andare avanti? Che aveva da perdere?

Niente, le sembrava di aver già perso tutto.

Lasciò il cancelletto aperto e si avviò su per uno stretto viottolo che divideva due immensi prati verdi. Tante piccole lapidi di forma e dimensioni diverse lo costellavano.

Ogni tanto un mazzo di fiori, qualche margherita gialla o un crisantemo viola, facevano capolino dalla massa monocroma che le si stendeva davanti agli occhi.

Non sapeva esattamente come avrebbe fatto a trovare la tomba di Elisabeth, ma fu come se quello fosse l'ultimo dei suoi problemi.

Camminava lentamente. I corvi gracchiavano. Il vento ululava.

Si lasciò trasportare verso ovest, in una parte di cimitero dove il poco sole non batteva.

Una lapide attirò la sua attenzione. Era molto grande. Un angelo con le ali spiegate vi stava sopra. Vi si avvicinò non si scompose minimamente quando lesse il nome sul marmo.


Elisabeth Taffin

Agosto 1978 - Ottobre 1992


Allungò le dita verso le scritte ripassandone il contorno. Quando si rese conto che qualcosa non andava. La lapide diceva Ottobre 1992, ma non era possibile! Quello era l'ottobre del 1997, Elisabeth era morta solo pochi giorni prima e non cinque anni addietro. Si sentì rabbrividire. Ma subito prese coscienza degli avvenimenti. Qualcuno le stava giocando uno scherzo un terribile scherzo. Cominciò a controllare tutte le tombe e ogni iscrizione che leggeva più il sangue le si gelava nelle vene.


Su ogni lapide, le medesime parole:


Elisabeth Taffin

Agosto 1978 - Ottobre 1992


Fece immediatamente marcia indietro, doveva essere una trappola, un inganno, qualcuno voleva confonderla, spaventarla. Corse in direzione del cancelletto, la testa ancora girata verso l'angelo di pietra. Andò a sbattere contro qualcosa o meglio qualcuno.

Alzò gli occhi incrociando quelli azzurri e spauriti di Ron.

Iniziò a scuotere la testa mettendoglisi a fianco. Tentò di parlare ma la gola era secca e arida, nemmeno una parola uscì dalle sue labbra. Fu lui a parlare per primo.


-Herm, che sta succedendo?-


Le si fece istintivamente più vicino, entrambi si guardavano attorno.

Hermione aveva le labbra incollate, serrate l'una contro l'altra.

Poi all'improvviso una sagoma scura attirò la sua attenzione.

Strattonò la manica di Ron in modo che anche lui guardasse da quella parte.

Via via che si faceva più vicino, Hermione ne distingueva i lineamenti dolci, l'espressione gentile, il pastrano nero, i baffi argentei.

Era quell'uomo il padre di Elisabeth, quello che aveva incontrato alla Testa di Porco il giorno prima.

Hermione deglutì facendo scivolare la sua mano in quella di Ron.

L'uomo si faceva sempre più vicino.

Quando non ci furono che un paio di passi a dividerli dall'individuo, l'uomo parlò.

Aveva gli occhi bianchi, le braccia rigide lungo il corpo.


-Sei bella come lei- sussurrò.


Hermione si sentì mancare la terra sotto i piedi. E all'improvviso una fiammata, il calore del fuoco e l'uomo inghiottito dalle fiamme, lingue rosse che gli attanagliavano le membra.

Ron sgranò gli occhi stringendo la presa sulla mano di Hermione, entrambi troppo spaventati per parlare. La cosa macabra era che l'uomo non batteva ciglio rimaneva impassibile via via che le fiamme lo consumavano, non un grido, un gesto, niente di niente. Quegli occhi bianchi che fissavano il vuoto.

E all'improvviso, così come erano arrivate, le fiamme si dileguarono, e al loro posto, una figura alta magra, il viso scavato, i capelli lunghi neri, una donna longilinea dai tratti marcati.


-Lestrange- fu tutto quello che Hermione riuscì a dire.


La donna scoppiò a ridere.

-Ahahahah! Stupida mezzosangue, dovresti vedere la tua faccia.- si fece seria -Hai per caso visto un fantasma?- ricominciò a ridere tenendosi le mani sulla pancia.


Era lì sola con l'assassina di Sirius e la mano di Ron stretta nella sua.


_______________________________________________________________________

E vabbè io l'avevo detto che era strano, si discosta da tutto il resto, ma è stato tutto quello che sono riuscita a fare!


Adesso vedrò di riprendere il ritmo di scrittura, come si conviene^^;;

Io e Nightmare abbiamo un'idea in cantiere per una ff insieme, nevvero Fede?

Bè vedremo che cosa viene fuori.

E poi...e poi anche una con Cho89 si si, promesso Sari :*


E insomma se avessi il tempo vi ringrazierei uno ad uno, ma purtroppo non ne ho nemmeno a pagarlo oro.

La prossima volta farò i ringraziamenti personali, uno ad uno, promesso.


Scusate questa povera pazza ^^

Ok dopo aver implorato il vostro perdono!

Un'ultimissima richiesta: lasciate una recensioncina da bravi!


Un baciottone a tutti coloro che hanno continuato a seguirmi :*

Grazie grazie grazie


Hermione Weasley




  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Hermione Weasley