Dopo tre mesi di vacanze estive oggi è ricominciata la scuola. Appena varcati i cancelli cerco subito la mia migliore amica, Giulia. Frequentiamo la stessa classe e in tre anni abbiamo imparato a conoscerci e a fidarci l'una dell'altra. È si, sono già in quarta superiore e l'anno prossimo avrò gli esami. Personalmente sono un po' agitata ma per ora non mi preoccupo, ho ancora un anno che voglio godermi appieno.

La trovo seduta sul muretto nel cortile della scuola, al solito posto dove mi siedo io tutte le mattine da ormai tre anni. Normalmente sono io la prima delle due ad arrivare a scuola ma oggi mi sono fatta accompagnare in macchina a mia mamma arrivando solo dieci minuti prima del suono della campanella quando, invece, prendendo il bus, arrivo circa mezz'ora prima.

Mi siedo subito a fianco a lei e incominciamo a parlare del più e del meno, ma soprattutto di come abbiamo trascorso le vacanze estive. Quest'estate ci siamo incontrate pochissimo a causa dei numerosi impegni e viaggi di entrambe.

Come in ogni scuola ci sono i ragazzi più popolari che si possono subito notare dalla grande quantità di ragazze che gli sbavano dietro. Nella nostra scuola il gruppetto era formato da tre ragazzi inseparabili, sempre in cerca di conquiste. A destra c'era Davide, molto alto, capelli biondi e occhi azzurri, non troppo muscolo, il classico bel biondo, alla sua sinistra Tommaso, biondo con occhi scuri in contrasto con i suoi capelli, bravissimo nel calcio; mentre al centro si trovava il loro “leader”, Alessio, alto con i muscoli al posto giusto, capelli castani abbastanza lunghi (forse un po' troppo) che gli ricadevano sugli occhi marroni molto penetranti che riuscivano ad ammaliare qualunque ragazza.

Non sopporto quel tipo di gente che si crede il più bello del mondo e lo mostra. E quindi come ogni anno rinnovo il mio odio “insensato” nei confronti di queste persone. Inoltre si portavano a letto ogni giorno una ragazza diversa. Non riesco proprio a capire come possano usare delle donne come degli oggetti da una botta e via e come certe ragazze si lascino usare così. Andando a vanti speravo di non doverci mai avere a che fare. Ma evidentemente il mio destino non era d'accordo.