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Autore: amimy    28/02/2009    8 recensioni
E se la situazione non si fosse risolta così facilmente? Se durante gli ultimi istanti di Wanda nel corpo di Melanie qualcuno si fossse accorto che i sentimenti che provava per lei erano molto più potenti di quanto pensava? Stavolta non tutto potrebbe andare per il verso giusto, specialmente perché il triangolo amoroso cambierà, e potrebbe aggiungersi qualcun altro. Ma se fra i due cuori spezzati che rimarranno nascesse qualcosa che nessuno dei due avrebbe mai sospettato?
Ambientata all’inizio del capitolo 58, è precisamente lo stesso capitolo riscritto dal POV di un altro personaggio, ma cambiando il finale…
Genere: Romantico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Jared’s POV: Sentimenti contrastanti.


Il suo grido spaventato rimbombò per le caverne, riempiendomi la mente e offuscando i miei pensieri.
<< Scusa! >> Esclamai, innervosito per la sua paura. Sarei mai riuscito a smettere di recarle simili emozioni negative? Paura, odio, indecisione… ogni lampo di queste sensazioni che i suoi occhi tradivano era l’equivalente di un coltello affilato premuto nel mio cuore.
<< Scusami. Non volevo spaventarti. >> ripetei, sperando che non si fosse accorta del tono incerto e sofferente delle mie parole. Impulsivamente, sentii il mio braccio alzarsi dalla sua spalle e cingergliele entrambe, contro la mia volontà. Quasi fosse stato il mio corpo a non essere più sotto il mio controllo invece che quello di Melanie. Avvertii il mio cuore iniziare a galoppare nel mio petto, in parte per le intense emozioni di quel giorno e in parte…perché? Nemmeno io sarei stato in grado di dare una risposta ad una simile domanda.
<< Che ci fai qui? >> domandò lei all’improvviso, riscuotendomi dai miei pensieri insensati. Udii un leggero affanno nella sua voce, malamente nascosto. Sogghignai fra me e me, al pensiero di non essere l’unico con emoziini tanto irrazionali, quella sera.
<< Ti seguo. È tutta la seran che ti seguo. >> confessai semplicemente. La verità non è sempre la soluzione migliore?
<< Be’, ora smettila. >> ribattè lei, con scarsa convinzione nella voce. Ma nonostante avvertissi la menzogna nella sua voce,il desiderio illogico di restarmi accanto, sentii il mio cuore gelarsi e i miei arti irrigidirsi.
Wanda approfittò della mia indecisione, facendo un movimento scomposto con la spalla per sfuggire alla mia presa. Istintivamente, le mie dita si chiusero attorno al suo polso a mezz’aria, stringendolo nella mia morsa, seppur fossi attento a non procurarle il minimo danno.
Ero cosciente che il braccio su cui avevo avvolto le dita era di Melanie, ma stranamente non era questo ordinarli di essere cauto. Quello non ero più il corpo di Melanie:quella era Wanda…per qualche assurdo motivo, era lo stesso riflesso argentato nei suoi occhi che nei primi tempi mi avevo infuso tanto disgusto a dare una sfumatura fragile al suo volto.
Quello non era il viso risoluto e determinato d Melanie, ma gli occhi e la mente di Wanda, la sua casa. La dimora della sua dolcezza e del suo sconfinato altruismo. Un altruismo che la stava spingendo al punto di non ritorno.
<< Vai a trovare Doc? >> domandai, consapevole di quale significato avesse la mia domanda. Assurdamente, sentire quella parole pronunciate dalla mia voce le rendeva solo più reali, più dolorose e insopportabili.
<< Certo che sì. >>Cos’altro mi resta da fare dopo una giornata come questa? Le cose non miglioreranno, e non sta a Jeb decidere. >> esclamò, cercando di controllare la sua voce, che tradì comunque la sua indecisione con un femito appena percettibile. Ero diventato fin troppo sensibile al suo umore per non cogliere la sua paura repressa che mi dava il tormento.
<< Allora lasciami andare Jared. Vattene. Voglio stare sola. >> esclamò, troppo velocemente per suonare normale.
<< Meglio che venga con te. >> replicai all’istante. come avrei potuto sopportare di perderla, di non vedere più il riflesso argenteo animare i suoi occhi?
<< Presto riavrai Melanie. Ti chiedo soltanto qualche minuto Jared. Concedimelo. >> ribadì lei, e stavolta sentii la convinzione e l’ostinazione trapelare dalla sua voce. Un tono secco, incredibilmente simile a quello di Melanie e incredibilmente inadatto alle labbra controllate da Wanda.
Eppure, le sue parole riuscirono a far breccia per un istante nelle mie convinzioni, facendomi esitare., non sufficientemente da lasciarla andare, però.
<< Wanda, voglio venire per starti accanto. >> mormorai, incerto del significato che davvero avevano quelle parole per me.
<< Non è il caso. Non ha senso. >> rispose, e l’indecisione tradita dalla sua voce mi lasciò un barlume di speranza. Paradossale che fossi proprio io, che tanto l’avevo odiata, a essere così restio a perderla. << Ma, Wanda, io…ho ancora così tante cose da dirti. >> le parole mi sfuggirono di nuovo dalle labbra, troppo passionali e sincere.
<< Non mi serve la tua gratitudine, Jarec, credimi. >> disse, accarezzando impercettibilmente il mio nome pronunciandolo. Quel suono mi riscosse, dandomi la forza per non arrendermi. Non l’avrei persa. A qualunque costo.
<< Cosa posso darti allora? Qualunque cosa mi chiederai, e io esaudirò il tuo desiderio. Voglio regalarti almeno un ricordo, prima di perderti. >> dissi, la sincerità che traboccava dalla mia voce. Sperai con tutto me stesso che l’avvetrtisse.
<< Una bugia. Dimmi che vuoi che io resti. >> sussurrò con voce strozzata, quasi quelle parole le costassero un’immane fatica. Il sollievo sul mio volto, invece, era evidente. Non avrei dovuto mentire, ma lei non doveva saperlo. Finalmente, lieto di poter cedere ai più primitivi desideri del mio corpo, la strinsi al mio petto, posandole le labbra sulla fronte.
<< Resta qui Wanda. Resta con me, con noi. Non riesco a immaginarti lontana, non so come…come… >> la mia voce mi morì in gola, mentre mi rendevo conto della veridicità delle mie parole. Non una menzogna: parole che mi sgorgavano direttamente dal cuore… la strinsi ancor più forte, con tutta la cautela di cui ero capace. Feci un profondo respiro, inspirando il suo profumo. Non di Melanie, di Wanda: il prfumo del duro lavoro, dato dall’odore acre della terra, e della purezza, sprigionato direttamente dalla sua anima.
<< Grazie. >> momrorò, con evidente incertezza e desiderio.
<< Apetta… >> ribattei, riluttante a lasciarla. Sentii la mia presa sulle sue braccia perdere forza sotto il peso della sconfitta. Era tardi. Non sarei riuscito a impedirle di lasciarmi. Quella certezza inesorabile e struggente mi provocò una fitta al cuore, senza eguali. Lentamente, lasciai che le mie braccia sciogliessero la presa donandole la libertà. E il peso delle sue scelte.
<< Ti amo,Wanda. >> sussurrai. E il mipo cuore saltò un battito. Mai avevo provato sensazioni tanto forti, in tutta la mia vita. nemmeno Melanie, la mia amata, era capace di regalarmi simili sensazioni. E fu in quel momento, accortomi della sincerità delle mie parole, che decisi che sarei andato fino in fondo. Fino alla fine.
<< Ti voglio bene. >> rispose lei con un sospiro rassegnato e impaurito.
<< No. No, non lo dire. Non capisci, Wanda? So che ora ti sarà impossibile credermi, ma ti devi sforzare! Ti prego, ascoltami. Non ti voglio bene. Io. Ti. Amo. >> confessai, enfatizzando le ultime parole. Parole inssensate, ma scaturite dal profondo e perciò inarrestabili, implacabili.
<< No. Tu ami Melanie. >> disse. E aveva ragione. Ma allo stesso tempo, anche le mie parole erano sincere.
<< Amo entrambe. Com’è possibile? >>
<< Tu ami il suo corpo, e di conseguenza me perchè lo abito. >>
<< No. Io amo la tua anima. >> giurai, mente le mie labbra si piegavano in un sorriso incerto per il gioco di parole.
<< Non ti lascerò andare. >> urlai, mentre la caverna si riempiva del suono potente della mia voce. Afferrai entrambe le sue braccia, costringendola ad appiattirsi contro il mio petto. Ripetei: << Non ti lascerò. Non m’importa se ami Ian. Lo sopporterò. Sopporterò qualuqnue cosa, purchè tu rimanga al mio fianco. >>
E come un dono del cielo, ecco la mia speranza, la mia luce, comparire: un debole ma evidente lampo d’incertezza scaturì dai suoi occhi, infondendomi ancora nuova forza, come una cscossa elettrica. Forza per difendere ciò che amavo. Fino alla fine.

Note dell’autrice(pazza):
Lo so, un’idea più assurda non mi sarebbe mai potuta venire. Wanda/Jared non è soltanto una coppia improbabile, è assurda! Ma mai quanto quella che si formerà nel corso della storia, e i problemi non saranno pochi…
Se vi ho incuriosito almeno un poì’ vi prego di commentare, mi farebbe immensamente piacere anche un commentino piccinon piccino… Al prossimo capitolo, che posterò se seguirete, altrimenti non so…
Attenzione: I dialoghi della prima parte di questo capitolo non sono miei, ma della Meyer, come i personaggi. L’idea invece è frutto della mia mente bacata XD…ho saltato alcuni dialoghi che giudicavo irrileventi, per non annoiarvi e per far capire subito a cosa volesse arrivare Jared. Senza contare che sono tremendamente impaziente e non ce la facevo più a tenermi l’idea in testa!
P.s.:domani è il mio compleanno, mi regalate una recensione? Ciaooo

   
 
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