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Autore: Kerberos 1001    23/11/2015    1 recensioni
Osservare e riferire gli eventi è il compito precipuo di ogni buon Osservatore.
Alle volte, però, questo dovere può risultare alquanto più oneroso di quanto si creda, soprattutto quando il tuo compagno desidera a tutti i costi una rivincita ...
Genere: Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi l’atmosfera del gigante gassoso è talmente limpida che riesco a vedere i mari di elio liquido.
Tutto merito della tempesta che ha ininterrottamente rimescolato i gas superficiali nel corso dell’ultimo mese: ho tenuto puntato apposta un sensorium per poter registrare e rivedere a mio piacere quell’incredibile spettacolo della natura e credo che ne allegherò una copia alla prossima comunicazione in partenza per la Base Centrale, come corollario per l’arricchimento scientifico e artistico. Studiando le registrazioni in archivio, credo di aver scoperto qualcosa di interessante: si direbbe che fenomeni di questo tipo si ripetano periodicamente, sotto l’influenza di qualche corpo esterno, che però rimane al di fuori della portata di osservazione. Certo, apparentemente il periodo è dell’ordine del migliaio di lustri, però è già qualcosa averlo notato! Almeno credo …
La console mi chiama, l’intervallo per la colazione è terminato; potrei prendere l’ascensore, ma preferisco i corridoi: mi piace fluttuare in microgravità, godo della meravigliosa sensazione di libertà concessami dall’assenza di peso. Sbuco dal tunnel che corre parallelo al pozzo dell’ascensore negli ultimi cinquanta metri fino all’osservatorio e saluto con un sorriso l’interfaccia del sistema principale. So che non mi può rispondere, non è personalizzato fino a questo punto, però mi può vedere attraverso le migliaia di occhi che possiede all’interno della nostra casa e credo che in fondo apprezzi il mio gesto, almeno un poco.
OPERATORE ORGANICO, BENVENUTO. È ORA DI INIZIARE LA SESSIONE ODIERNA. VUOI PROCEDERE ALL’AUTORIZZAZIONE?
Sistema non può comunicare in altro modo che per videate di testo e suonerie come quella che ha interrotto le mie fantasticherie, poco fa; riduttivo, se vogliamo, ma più che sufficiente per le nostre necessità: non sono mai stato un gran chiacchierone!
OPERATORE ORGANICO! L’AUTORIZZAZIONE?
Si sta spazientendo. Ritengo che, in lui, qualsiasi interruzione o variazione della routine costituisca l’equivalente del dolore fisico: del resto, non è che un semplice calcolatore adibito alla raccolta delle informazioni. Un’enorme mole di informazioni, d’accordo, ma nulla più di questo; mentre procedo al riconoscimento mediante impronta del palmo, impronta retinica e analisi feromonica, sorrido: sono stato ripreso da un colossale registratore, in versione spaziale! Se non proprio buffo, è per lo meno ironico, se ci pensate bene.
AUTORIZZAZIONE CONFERMATA. INIZIO LE ATTIVITÀ PREVISTE PER IL PERIODO ODIERNO. QUALCHE PREFERENZA, OPERATORE ORGANICO?
Preferenza? E perché mai dovrei esprimere delle preferenze? Sistema è progettato e configurato per registrare qualunque tipo di segnale per mezzo dei suoi sensorium su trecentosessanta gradi sferici, entro un raggio di un paio di parsec, con uno spettro talmente vasto di emissione che lascerebbe sconcertato più di un esperto! Anzi, sono convinto che almeno un paio delle onde che ha registrato nel corso della sua esistenza e che ha diligentemente ritrasmesso, stiano ancora facendo preoccupare qualcuno, alla Base, considerata la complessità delle loro armoniche di fondo! L’unico problema, a mio parere, è che chi l’ha piazzato qui, a ridosso dei confini dell’Universo, non abbia avuto sufficiente coraggio da renderlo totalmente senziente e, di conseguenza, autosufficiente: sfiducia? Paura?
O forse soltanto quella romantica idea secondo la quale, per assicurarsi del buon funzionamento di una macchina, è necessaria la costante vigilanza da parte di un senziente organico? Qualunque sia la ragione, io sono qui, a tenere compagnia a Sistema: solo io e lui, o esso, se preferite. Non faccio per vantarmi, ma credo ormai di essere diventato talmente esperto di quel curioso, antico gioco chiamato scacchi, in tutte le sue varianti, da poter battere chiunque senza neppure guardare la scacchiera! D’altra parte, è esattamente quello che faccio ogni volta con Sistema … anche se lui è troppo rigidamente programmato per accorgersene.
Terribile! L’ho fatto di nuovo! Mentre il mio povero partner elettronico apriva tutti i ricevitori iniziando a scansionare il vuoto, io mi sono perso nelle mie fantasticherie, nelle mie considerazioni personali, assolutamente contro il regolamento, per non parlare dello spirito di casta, quello che fa di noi Osservatori uno degli elementi portanti, essenziali a dir poco!, nella lotta contro il nemico comune dei viventi! Credo che mi punirò severamente, non appena avrò un minuto libero …
OPERATORE ORGANICO, PERCHÉ SOGGHIGNI A QUEL MODO? C’È FORSE QUALCHE ERRORE NELLA PROCEDURA CHE IO NON HO NOTATO, AL CONTRARIO DI TE?
Errori? No, no, nessun errore, mio caro Sistema. Anche perché non potresti commetterne neppure se fossi in grado di volerlo: i tuoi codici sono del tipo ad auto-apprendimento predittivo-correttivi, pur se debitamente limitati per impedirti di raggiungere la vera autocoscienza, quella che ti consentirebbe di decidere del tuo futuro: l’unico tipo di errore che ti è consentito è la distruzione fisica causata da qualche agente esterno, ed anche in quel caso, subentrerebbe il backup! Ecco, bravo! Ora che ti sei tranquillizzato e rincuorato, che ne diresti di un bel torneo di scacchi? Decidi tu il numero di scacchiere, stavolta, sorprendimi … te ne prego!!

ANNOTAZIONI PERSONALI – SISTEMA: HO PERSO ANCORA! MALAMENTE, PER GIUNTA! CHE NERVI! COMINCIO A CREDERE CHE OPERATORE ORGANICO, IL MIO AVVERSARIO, BARI: È IMPOSSIBILE SPIEGARE LA COSA ALTRIMENTI.
IO RICORDO OGNI PARTITA GIOCATA CHE SIA STATA IN QUALCHE MODO REGISTRATA SIN DALL’INVEZIONE DEGLI SCACCHI; HO LETTO TUTTA LA LETTERATURA SPECIALISTICA E QUELLA ANCHE SOLO LONTANAMENTE CORRELATA; HO STUDIATO ATTENTAMENTE IL MIO AVVERSARIO, RIGIOCANDO LE NOSTRE PARTITE IN SOLITARIO, SIMULANDO SCENARI DIFFERENTI AD OGNI SUA MOSSA, CALCOLANDO LA RISPOSTA OTTIMALE E RIPARTENDO DA QUELLA PER PREVEDERE LE MOSSE SUCCESSIVE … PERÒ NON RIESCO A VINCERE! OPERATORE ORGANICO MI BATTE SEMPRE, NONOSTANTE LE SUE PROBABILITÀ DI RIUSCIRCI SIANO MOLTO PROSSIME ALLO ZERO. CURIOSO. DOVRÒ PENSARE SERIAMENTE AD UNA NUOVA STRATEGIA …
ANNOTAZIONI UFFICIALI – BASE CELEPHÄIS: REGISTRATA ATTIVITÀ DI TIPO NON IDENTIFICATO IN VICINANZA DELL’ORLO. AD UNA PRIMA, SOMMARIA VERIFICA, SEMBREREBBE TRATTARSI DI UN OGGETTO DI DIMENSIONI COSPICUE, IN LENTO AVVICINAMENTO DALL’ALTRO VERSANTE. È DIFFICILE TRACCIARLO: NON PRESENTA FORME NOTE DI PROPULSIONE; NON EMETTE RADIAZIONI; NON SEMBRA POSSEDERE UNA MASSA CALCOLABILE. UNICO FATTO CERTO IN PROPOSITO, SI DIRIGE VERSO DI NOI, EVITANDO LE ZONE PERICOLOSE E MANTENENDOSI IL PIÙ POSSIBILE NEL CONO D’OMBRA DELLE RADE STELLE PRESENTI. MISURE PREVENTIVE: PUNTARE UN SENSORIUM SU DI ESSO, OSSERVAZIONE CONTINUA; EFFETTUARE ANALISI SPETTRALE APPROFONDITA DELLA REGIONE OCCUPATA DALL’OGGETTO, PER TENTARE UN’ESTRAPOLAZIONE NEGATIVA; AD ANALISI COMPLETATA, AVVERTIRE OPERATORE ORGANICO.

Sistema è folle! Mi ha avvertito della presenza dell’oggetto in avvicinamento soltanto ora, dopo più di una settimana dall’avvistamento di quella … cosa! Ma dico, stiamo scherzando?! Potrebbe trattarsi di una nuova arma della Marea, della prima mossa in vista di un attacco! Doveva analizzarlo! Questa è stata la spiegazione che mi ha propinato per la sua scempiaggine! È semplicemente inaudito! E nel frattempo, l’oggetto si è avvicinato: non deve avere fretta, perché in sette giorni ha percorso meno di un parsec. Si direbbe quasi che vada avanti per inerzia …
Che si tratti di un relitto di qualche genere? Se è così, mi chiedo quanto grande dev’essere stato in origine.
Ciò non toglie che il mio partner elettronico si sia dimostrato superficiale, al limite della stupidità: che l’oggetto in avvicinamento non abbia ancora dimostrato intenzioni ostili non è una scusante per il suo comportamento oserei dire criminale! È in gioco la sopravvivenza dell’essere senziente, che diamine!, e lui si perde in elucubrazioni burocratiche, citando le procedure operative di primo contatto: ora so perché hanno dato il nome di una città onirica a questa base, però sono convinto che nemmeno Lovecraft avrebbe saputo concepire un simile incubo!

Sono passati due giorni e il nostro visitatore continua ad avvicinarsi, lento e poderoso; non è un relitto, di questo ormai siamo certi: ha cambiato rotta tre volte, per puntare dritto su di noi, lungo una traiettoria ad energia minima, schivando quasi con grazia un paio di supergiganti rosse. Non ci parla, non ci ascolta, però ci vede, e molto bene anche! Sistema è convinto che stia eseguendo continue, microscopiche variazioni d’assetto per tenere la prua allineata con il nostro asse principale; devo ammettere che comincio a trovarmi d’accordo con lui …
Fortunatamente, sembra non avere intenzione di bloccare le nostre comunicazioni dirette alla Base; a voler essere più precisi, sembra che non gliene importi proprio nulla. Non so perché, ma questo mi preoccupa persino di più.
OPERATORE ORGANICO? POSSO DISTURBARTI?
Ah, già! Da quando gli ho fatto quella lavata di capo per la sua dabbenaggine, Sistema è diventato ancora più formale ed ossequioso, ligio ai regolamenti in modo quasi maniacale: so benissimo che è una macchina e non può fare altrimenti, ma adesso comincia davvero ad esagerare!
OPERATORE ORGANICO, HO RIFLETTUTO SULLA NOSTRA ATTUALE SITUAZIONE …
Possibile, anche se improbabile: schemi, riflessi, simulazioni. Proprio come nelle sue partite a scacchi.
C’È UN PARTICOLARE CHE MI DISTURBA. UNA DOMANDA.
Una sola? Sei fortunato, ragazzo mio! Davvero fortunato, fattelo dire!
NOI CI TROVIAMO ALL’ORLO DELL’UNIVERSO, SIAMO LA SENTINELLA AVANZATA DEI SENZIENTI NEI CONFRONTI DEGLI ATTACCHI E DEI PIANI DELLA MAREA, NELL’IPOTESI CHE LA MAREA ORIGINI DA OLTRE I CONFINI DELL’UNIVERSO CONOSCIUTO.
Ovvio! Pedante, pedante, pedante!
MA SE È DAVVERO COSÌ, E QUELL’OGGETTO, COME ORMAI SEMBRA ASSODATO, NON È MAREA – PERCHÈ IN CASO CONTRARIO CI AVREBBE GIÁ INFILTRATO O DISTRUTTO – CHE COS’È? E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, DA DOVE ARRIVA?
Che mi venga un accidente! E questa da dove gli è arrivata? Sistema è semi-senziente, altrimenti non sarebbe in grado di svolgere i compiti di osservazione cui è preposto, ma non dovrebbe essere in grado di compiere analisi di questo genere! In fin dei conti, è poco più di un colossale registratore! Che mi sia sbagliato? Che alla Base si siano accorti della possibilità che i Sistema, col tempo, potessero trascendere i limiti della programmazione imposta ed evolvere una coscienza? Che abbiano creato il binomio Operatore-Sistema per assicurasi del loro buon funzionamento? In questo caso, io non sarei altro che una valvola di sicurezza, un’opzione di backup! Un duro colpo per la mia autostima e piuttosto inquietante, in generale: significherebbe che …
OPERATORE ORGANICO, ATTENDO UNA RISPOSTA!
Giusto! A prescindere da tutte le mie ipotesi pessimistiche ed eventuali rimostranze da inoltrare alla Base su canale criptato, quella di Sistema è una domanda fondamentale: merita – no, necessita! – una risposta. Sì, ma quale? Cosa c’è oltre l’orlo dell’universo? La Marea? Non lo sappiamo, non abbiamo mai avuto interesse a saperlo. Ufficialmente, l’universo fisico è rappresentato da una qualche topologia chiusa ipercomplessa, descrivibile soltanto per mezzo di sofisticate equazioni. Questo vuol solamente dire che, involuta finché si vuole, questa superficie ha delle facce, di sicuro almeno una: quella esterna. E così torniamo al punto di partenza: non lo sappiamo. Le tue ipotesi, Sistema, valgono tanto quanto le mie. Quasi quasi … Ma sì, perché no? In fin dei conti sono un Osservatore: è mio compito, nonché mio dovere supremo, Osservare e riportare le mie osservazioni per il bene dei senzienti!
Alle volte, tastare con mano è il modo migliore per conoscere.

ANNOTAZIONI UFFICIALI – BASE CELEPHÄIS: OPERATORE ORGANICO È PARTITO QUATTRO GIORNI FA, ALLA VOLTA DELL’OGGETTO NON IDENTIFICATO, TUTTORA IN COSTANTE, LENTO AVVICINAMENTO. CON LA NAVETTA IN DOTAZIONE, HA RAGGIUNTO IL BERSAGLIO IN MENO DI OTTO ORE, SEGUENDO UNA ROTTA DI AVVICINAMENTO A TAPPE PREPROGRAMMATE CHE GLI AVREBBE CONSENTITO DI EFFETTUARE VARI, NUMEROSI RILEVAMENTI. OPERATORE ORGANICO È RIMASTO IN COLLEGAMENTO PERMANENTE CON ME ED IO HO FEDELMENTE REGISTRATO TUTTE LE SUE OSSERVAZIONI, PER POTERLE VAGLIARE ATTENTAMENTE IN SEGUITO. UNA VOLTA GIUNTO IN PROSIMITÀ DELL’OGGETTO, OPERATORE ORGANICO HA COMUNICATO CHE GLI ERA IMPOSSIBILE DESCRIVERNE COMPIUTAMENTE LA FORMA, MA CHE AVREBBE COMUNQUE PROSEGUITO CON LA MISSIONE, CERCANDO UN MODO PER STUDIARE DA VICINO L’INTRUSO. HA VENTILATO LA POSSIBILITÀ DI USCIRE IN E.V.A.: UNA MENZIONE AL MERITO! ATTENDO NUOVE COMUNICAZIONI.
ANNOTAZIONI PERSONALI – SISTEMA: CREDO DI AVERE VINTO IO, QUESTA VOLTA! HO ELABORATO UNA MOSSA CHE LUI NON È RIUSCITO A PREVEDERE! IN FIN DEI CONTI, LUI SI BASAVA SUI DATI RACCOLTI DAI MIEI SENSORI PER CONOSCERE IL MONDO ESTERNO, SOLTANTO SUI DATI RACCOLTI DAI MIEI SENSORI: NON È STATO DIFFICILE CREARE UNA SIMULAZIONE CONVINCENTE. QUANDO TORNERÀ, POTRÒ VANTARMI UN PO’! CREDO CHE SARÀ UN BEL MOMENTO, DA RICORDARE E RIASSAPORARE IN FUTURO. ORA PENSO CHE METTERÒ IN AUTOMATICO LE FUNZIONI PRINCIPALI E MI DEDICHERÒ AGLI SCACCHI.

L’oggetto è difficile da scorgere. Sfumato, sebbene dotato di regolarità, rende il riuscire a dargli un senso compiuto una sfida avvincente: sotto una certa angolazione, appare come un insieme di corpi separati, artificiali, ma con design nettamente organico; osservato dalla direzione opposta, letteralmente scompare in una fuga prospettica degna di un Escher! E muta, quasi in continuazione, anche se non è affatto facile rendersene conto. Mi chiedo se non si tratti di una strana forma di mimetismo o di occultamento: in questo caso, mi troverei di fronte ad un’entità potenzialmente ostile che potrebbe causare non pochi problemi ai senzienti, perché di sicuro è più avanzata di qualunque cosa in nostro possesso …
Nota personale: non sto più comunicando con il Sistema di Celephäis. Volutamente. Purtroppo le mie ipotesi peggiori si sono rivelate fondate: quel piccolo bastardo elettronico si è evoluto in maniera autonoma, al punto di arrivare a giocarmi quello che lui crede essere uno scherzo magistrale; per invidia e vendetta, presumo, perché lo batto sempre. Secondo lui, sono uscito a caccia di farfalle, sulla base del falso avvistamento che ha elaborato a mio uso e consumo, ed è probabile che ora stia gongolando della sua vittoria, vantandosi tra sé e sé della sua bravura … Peccato che non si sia reso conto che quella che ritiene una finzione, un parto della sua spigliata fantasia, per sua intrinseca natura, doveva possedere un fondamento reale: lui può unicamente rielaborare i dati, non può crearne di nuovi e questa sua carenza costituisce il nocciolo del problema. L’oggetto esiste – potremmo dire che lo sto guardando con i miei stessi occhi, per quanto sfuggente possa essere – e si muove come se avesse un’infinità di tempo per raggiungere i propri obiettivi, quali essi siano. Una cosa ritengo di avere appurato con certezza assoluta: è curioso. Mentre mi avvicinavo con cautela, sono stato sondato fino all’ultimo atomo! Credo che ormai conosca nome, cognome e numero di matricola di ogni singola particella subatomica costituente me, i miei abiti, la navetta, persino il suo carburante, al punto che potrebbe facilmente ricrearle … o invertirle, quanto a questo: un altro fatto di cui sono certo è che possieda al suo interno energia sufficiente a generare un nuovo Big Bang. È schermata, nascosta, protetta, ovviamente, ma presente: lo so, lo sento, a costo di sembrare poco razionale e scientifico.
Sento anche che si tratta di qualcosa di estremamente pericoloso, qualcosa con il quale sarà necessario trattare con estrema cautela. C’è qualcosa che mi sfugge, qualcosa che vaga ai confini della mia memoria … qualcosa di importante. Perché, quando lo osservo, ho come l’impressione di cogliere con la coda dell’occhio un sogghigno largo quanto un piccolo sole? Il sogghigno di un idiota scervellato … Perché mi torna a mente il Necronomicon proprio ora?

ANNOTAZIONI UFFICIALI – BASE CELEPHÄIS: OSSERVATORE ORGANICO NON RITORNA. SONO TRASCORSE QUATTRO INTERE SETTIMANE DALLA SUA ULTIMA COMUNICAZIONE. NON RIESCO A RILEVARE LA NAVETTA E QUESTO MI PREOCCUPA. L’OGGETTO SEMBRA ESSERSI FERMATO SUBITO DOPO ESSERE STATO RAGGIUNTO DA OPERATORE ORGANICO, PER RIPRENDERE AD AVANZARE SOLO PARECCHIE ORE PIÙ TARDI. UNA COINCIDENZA? PROSEGUO CON LE OSSERVAZIONI. INVIERÒ UN RAPPORTO DETTAGLIATO CON ANNESSA RICHIESTA DI ASSEGNAZIONE DI UN NUOVO OPERATORE ORGANICO ENTRO QUARANTOTTO ORE. ORMAI SONO OBBLIGATO A DICHIARARE UFFICIALMENTE IL DECESSO DEL PRECEDENTE. INOLTRERÒ PER VIA GERARCHICA LA RICHIESTA PER UNA MENZIONE D’ONORE POSTUMA. SONO CERTO CHE LA CONCEDERANNO: ERA VERAMENTE UN OTTIMO OPERATORE, NONOSTANTE ALCUNE INTEMPERANZE.
ANNOTAZIONI PERSONALI – SISTEMA: MI DISPIACE PER OPERATORE ORGANICO. NON CREDEVO CHE L’AVREBBE PRESA COSÍ MALE PER IL MIO INNOCUO SCHERZO. PECCATO, AVREI VOLUTO DISCUTERNE CON LUI, QUANDO FOSSE TORNATO. ORA DOVRÒ CANCELLARE LA MEMORIA CONTENENTE QUESTE NOTE, O RESTRINGERNE L’ACCESSO UNICAMENTE A ME STESSO, PER EVITARE COMPLICAZIONI CON IL COMANDO E CON IL PROSSIMO OPERATORE. DOVRÒ ANCHE RIPULIRE LE REGISTRAZIONI FITTIZIE DEI DATI INERENTI L’OGGETTO … CURIOSO: L’OGGETTO NON SPARISCE! PERCHÉ? COM’È POSSIBILE? È FINTO! L’HO CREATO IO, LO SO PER CERTO. PROBABILMENTE È UN BANALE BUG DI SISTEMA: NON REGISTRO ANOMALIE MAGGIORI, NÉ TRACCE DI POSSIBILI INFILTRAZIONI DELLA MAREA. PROVERÒ AD ESCLUDERE ED ISOLARE IL CIRCUITO PER POTERLO ANALIZARE CON COMODO. POTREBBE DARSI CHE MI SIA TALMENTE IMPEGNATO NELLA PROGRAMMAZIONE DEL DECOY DA ARRIVARE AD AUTOCONVINCERMI DELLA SUA ESISTENZA AL DI FUORI DEI MIEI BANCHI DI MEMORIA? SE COSÌ FOSSE, QUESTO VORREBBE DIRE CHE SONO DIVENTATO … UN OPERATORE ORGANICO! POSSIBILE? SE FOSSE VERO, POTREI …
ANNOTAZIONI UFFICIALI – BASE CELEPHÄIS: MENTRE STAVO ANALIZZANDO LE REGISTRAZIONI DELL’OGGETTO EFFETTUATE NEL CORSO DELLE ULTIME SETTIMANE PER INVIARLE ALLA BASE, QUESTO SI È AVVICINATO ALL’IMPROVVISO, PORTANDOSI SULLA STESSA MIA ORBITA A SOLI 5000 CHILOMETRI DI DISTANZA. L’ANALISI DEL SENSORIUM NON HA MOSTRATO TRACCIA DI MOVIMENTO O PROPULSIONE … SONO PREOCCUPATO. IL NUOVO OPERATORE ORGANICO È ANCORA IN VIAGGIO E DA SOLO NON POSSO … STO RICEVENDO UNA COMUNICAZIONE DALL’OGGETTO! NON È IN CODICE, SEBBENE SIA DIFFUSA SU UNA BANDA ESTREMAMENTE AMPIA E POTENTE: SEMBREREBBE … UNA RISATA?
 
 
Postludio
Alle volte ritorno. Per brevi periodi, la memoria transitoria mi ripesca nell’immenso serbatoio di informazioni accumulato da questo Darsei-Vom. Il più delle volte dura soltanto un istante; altre, per interi secondi torno ad essere cosciente e cerco di dirigere questa macchina: credo che la punizione di Sisifo fosse una passeggiata, al confronto.
È l’ultimo rimasto, dopo l’annichilazione di Delva-2, e proprio per questo è il più potente.
Ho ricordato.
L’istante prima che mi assimilasse ho scoperto le radici profonde della mia paura nei suoi confronti.
 James Tharon Bartoli aveva avuto ragione, dopotutto: ora nessuno può più fermarlo, neppure la tanto temuta Marea. Ne sono certo perché sono qui con me anche loro, molti di loro.
I versi! Quei maledetti versi, così calzanti, così inquietanti, perché, in fondo, palesemente veri:
Non è morto ciò che può vivere in eterno.
E in strani eoni, anche la morte …
   
 
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