La goccia vermiglia esulta mentre scivola sulla sua lingua tagliente, danzando contro le papille gustative inattive, scivolando poi giù per la gola, attraversando l’epiglottide amara e lasciando dietro di sé l’agrodolce aroma metallico tra le pareti della bocca regale. Vegeta ingoia il proprio sangue con un ghigno quanto mai simile a quello del proprio incubo vivente, saggiando la consistenza dell’emoglobina con la lingua e stringendo i pugni con onnipotenza, immaginando che al posto dei suoi guanti immacolati ci sia la testa aliena di Freezer.
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Vegeta's childood