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Autore: Triela_Rico    28/02/2009    0 recensioni
Altra fanfiction su Gunsligner Girl. Rico scopre che alcune cose stanno cambiando e una missione prenderà una piega diversa da quanto previsto da Jean che si farà mille domande....
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Henrietta entra in camera, tornata da una missione di pedinamento con Jose non vede l'ora di andare a letto. Felice della cena col fratello, prende il diario per scrivere. Rico è a letto, non dorme ancora e gioca cn le carte sul cuscino.

Henrietta:"Rico, sei già a letto?"

Rico:"Si, Henrietta. Domani mattina devo partire presto con Jean."

Etta:" E dove andate? Jose non ci sarà questa settimana, sarò sola"
facendo il broncio mentre scrive

Rico:" Vado a Firenze, cè un lavoro e partiamo domani. Non so quando torno. Puoi chidere a Triela di stare qui mentre non ci sono"

Henrietta rimane a riflettere, sarebbe bello avere qualcuno con cui dormire mentre Rico è via però sa che Triela non ama dormire in altri posti se non nel suo letto quando è al dormitorio. Si volta verso l'amica, sta continuando a giocare con le carte e letto. Non avendo mai ricevuto regali da Jean, Rico non ha niente con cui passare il tempo tra un amissione l 'altra e quando ha trovato le carte in una missione a Genova nel covo di terroristi, le usa per divertirsi. Si, le ha prese dal tavolo mentre Jean non vedeva ma infondo i terroristi erano morti, che se ne facevano?

Rico:"Henrietta, ti capita mai di fare brutti sogni?"

Henrietta alza gli occhi dal diario
Henrietta:" Bè solitamente sogno Jose, brutti sogni qualche volta ma sono ricordi delle missioni. Perchè"

A Rico cade il castello di carte appena fatto, non riesce mai a finirlo fino in cima. Le sistema e poggia la testa sul cuscino, Henrietta sogna raramente incubi mentre lei spesso. Jean pareva sorpreso quando glielo ha detto.

Henrietta:" Rico mi fai un favore?"

Rico si volta verso Henrietta, non ha sentito l'amica perchè sovrapensiero.
Henrietta:"Potresti farmi un favore?"

Rico si siede nel letto
Henrietta:"Sai, vorrei tanto un braccialetto. Jose mi ha detto che me ne comprerà uno però mi ha anche detto che a FIrenze ci sono dei negozi che vedono gioielli sul ponte Vecchio. Dice che sono i migliori di Firenze. Se puoi me porti uno?"

Rico:"Va bene, lo chiederò a Jean domani"

Henrietta:"Vedi se puoi, mi piacerebbe tanto averlo con i fiori d'oro"

Rico:"Certo, domani convinco Jean"
sorridendo

Bussano alla porta e Triela entra incavolata

Triela:"Rico, è vero che domani parti?"

Rico:"Si Triela, vado a Firenze presto..."

triela:"E non potevi avvisare anche noi? Se non venivoo tu partivi senza dire nulla"
con voce offesa

Rico:"Scusa, Jean mi ha detto di andare a letto presto e così mi sono coricata"

Triela:"Vabene, ma perchè centra Jean!!!!"

Rico:"Ok"
ridendo

Triela:"Quando torni? Spero non starai via molto. Domenica ho chiesto se possiamo fare un picnic sul prato a ridosso del campo di addestramento. Dove abbiamo visto la pioggia di meteoriti mesi fa"

Rico:"Che bello, spero davvero di esserci. Jean non mi ha detto niente."

Triela:"Possiamo spostarla, non cè problema. Intanto avvisaci con una telefonata appena sai quando tornate"

Rico:" Va bene"

Triela:"Henrietta che hai fatto oggi?"
sedendosi al tavolo con l'amica che ancora scrive nel diario

Henrietta racconta a Triela tutto quello che ha fatto con Jose senza riprendere fiato tanto che, Triela cerca di calmarla perchè semra una locomotiva..

Rico si rimette a letto, è stanca ma non riesce a dormire perchè le amiche fanno baccano. Allora mentre loro sono messe a scherzare senza vederla, prende il cuscino e lo tira ma becca in pieno Triela.

Rico:"Basta voglio dormire"

La prende nella guancia sinistra e nel colpo i capelli le si sciolgono. Henreitta resta scioccata e impassibile, Triela non si muove per qualche secondo. Rico fissa le amiche senza muovere un muscolo.

Triela si ritrova tutta scompigliata, Henrietta non sa che fare e guarda ora Triela ora RIco. Triela si gira verso Rico, corre vicino il letto e prende il cuscino di Etta per picchiare Rico, Etta prende il cuscino di Rico e picchia Triela

Etta:"E' il mio cuscino quello"

Continuano a darsele per un pò finchè Triela non si accascia al suolo esausta

Triela:"Basta, torni in camera. mi sono vendicata abbastanza"

Rico:"E' stato divertente, al mio ritorno lo facciamo di nuovo?"

Triela non crede alle sue orecchie, tutto questo tempo aveva fatto divertire Rico mentre lei non riesce a stare in piedi

Triela:"Torno in camera"
scioccata

Henrietta:"Il mio cuscino!!!"

Triela tiene ancora il cuscino di Etta in mano

Triela:"Oh Scusa"

tirandolo in faccia a Etta

Rico si siede nel le letto, Etta rincorre Triela fuori. Lei si sente bene, adora scherzare con le altre e ora che va a Firenze senza vederle cosa farà la sera?



Sono le sette di mattina e Rico viene svegliata dall'abbiare di un cane e le urla di un uomo. La finestra è chiusa ma si sentono bene, si alza e apre la finestra. Viene investita dalla brezza mattutina, fresca e frizzante che lasveglia definitivamente. A fare baccano di prima mattian non sono altri che il cane del Capo e il giardiniere che poverino viene presto a sistemare le aiuole.

Giardiniere:" Dannato cane, lasciami. La tuta mi strappi. Accidenti"

Rico si mette a ridere divertita e si appoggia per vedere meglio, Henrietta si sveglia pure per il frastuono

Henrietta:"Rico, chi è che fa baccano"

Rico:"Il cne del capo e il giardiniere. Torna a dormire, io devo vestirmi"
chiudendo la finestra

Henrietta:"Di già?"
strofinando gli occhi

Rico:"Devo essere puntuale, dobbiamo prendere l'aereo per Firenze e Jean preferisce andare presto."

Henrietta torna a dormire abbracciando il suo diario mentre Rico si veste, prende il giubetto ed esce


Arriva nell'ufficio di Jean, bussa ed entra. Lui non cè però, lo attende sedendosi nel divanetto di pelle. Dalle tende filtrano sottilissimi raggi di sole che ancora sta timidamente comparendo in cielo. La stanza è un fredda e mette un pò paura. Silenzo, solo silenzio si sente tutt'intorno. L'ente come orario apre alle 8:00 anche se ci sono le guerdie di notte e qualcuno che lavora ancora, aspettando le otto per tornare a casa.

Passi, pesanti e ritmati. Rico sa di chi sono. Jean cammina semrpe allo stesso modo e lei che è marionetta con l'udito sviluppato riconosce tra mille suo fratello. Solo dal rumore di passi. Jean entra in ufficio e trova Rico che aspetta sorridendo

Jean:"Sei già qui?. Fra mezz'ora andiamo all'aereoporto."

Rico annuisce e resta seduta, Jean si mette al portatile e inizia a stampare dei documenti. Mentre lavora al pc ogni tanto osserva Rico. Lei è sempre tranquilla, sorridente e piena di energia. In quel momento la osserva mentre lei guarda la stanza. Poi le chiede

Jean:"Stanotte hai sognato?"

Rico:"No"

Jean:"Capisco."

Chiude il portatile e si alza, si prepara le cose e seguito da Rico scende nell'atrio per aspettare il taxi che arriva dopo cinque minuti.
Durante il tragitto non dicono nietne, scendono all'aereoporto e si siedono per attendere di essere chiamati.

Jean:"Prendo le sigarette, sto venendo. Tu vuoi qualcosa?"
girandosi verso Rico che fissa incuriosita una signora con un braccio un cagnolino, la donna dorme e il cagnolino guarda Rico girando la testa

Rico:"No"

Jean:"Sicuro?"

Rico:"Si"
tornando a fissare il cane

Jean guarda il cagnetto, piccolissimo tipo Chiwawa ma con del pelo e tutto specchiato. Il muso finissimo e due occhi che sembrano i vetri che mettono agli orsacchiotti per occhi

Jean si alza, si avvicina al cagnetto e gli fa

Jean:"Buwhau"
non urlando ma quasi e si allontana come se nietne fosse

Il cagnetto si spaventa e inizia ad abbaiare come un matto, la padrona si sveglia spaventata ma vedendo Jean che si allontana dice

Signora: No, tesorino. Il signore si è alzato, non ti ha fatto niente. Sei prorpio pauroso di tutto, no. No."
baciandolo tutto mentre ringhia istericamente

Rico sorride nel vedere la scena e Jean, mentre compra le sigarette osserva lei

Una voce risuona per tutto l'aereoporto per chiamare i clienti del volo, Jean prende il giornale e torna da Rico per imbarcarsi.

Jean:"Vieni è il nostro volo"

Rico segue Jean sull'aereo. La hostess li accompagna ai posti e dopo dieci minuti decollano. Jean legge il giornale, le persone chiacchierano mentre le hostess portano bevande e noccioline per i passegeri. Mentre tocca a loro la hostess chiede a Jean cosa può dare alla bambina.

Non si era accorto che dormiva sul sedile mentre guardava fuori. Solitamente stava sempre appiccicata al finestrino per vedere fuori.

Jean:"Li lasci a me per quando si sveglia"

La hostess avanza col carrello ma gli dice

Hostess:" E' sua figlia?"

Jean:"Mia sorella"

Hostesso:"Davvero? Oh, è così bella. Coplimenti davvero, è davvero molto dolce"

Jean:"Già....."

fissando Rico che dorme. uno scossone coglie i passeggeri ma per fortuna non è molto forte. Jean si sistema le cinture per ordine del pilota e mentre le allaccia a Rico si accorge che lei continua a dormire e delle lacrime scendono per le guance. Il volo procede tranquillo senza altri scossoni e problemi. Jean continua la lettura del giornale noncurante del vociare dei passeggeri che conversano attorno a lui.


RIco:"Jean...siamo arrivati?"

Jean alza gli occhi dalla pagina sportiva e si volta verso la sorella. Assonnata e coi capelli per aria si guarda intorno spaesata.

Jean:"Siamo in viaggio, arriamo tra 20 minuti. Hai sognato?"
tornando a leggere

Rico:"si...ho fame..."

Lui si infila una mano in tasca e porge a Rico un sacchetto di noccioline

Jean:"Hai dormito st'anotte?"

Rico:"Si, ma il cane del Capo e il giardiniere hanno litigato molto presto stamattina e non ho dormito più"

Jean:"capisco"
fissando un signore che ride sguaiatamente pochi posti più avanti


Finalmente arrivano all'aereoporto, prendono i bagagli e si apprestano ad uscire quando la hostess di prima li ferma

Hostess:" Aspetta signorina, eccoti delle noccioline. Prima dormivi e non ti ho dato niente. Sei davvero carina lo sai?"

Rico:"Grazie"
sorridendo

Hostess:"Oh, sei un amore. Ciao e buona permanenza a Firenze"

Rico annuisce e Jean le tocca la spalla per avviarsi


Mentre camminano per il centro storico Jean riceve una telefonata

"Jean:"Pronto...si sono arrivato...certo veniamo subito...a dopo!"

Rico guarda Jean aspettando istruzioni

Jean:"Azo ha chiamato, ci aspetta in un appartamento"

si incamminano fianco a fianco cercando la via data dall'informatore finchè non arrivano, entrano nell'edificio e bussano alla porta dell'appartamento

Apre un uomo magro e slanciato, occhi incavati e bocca sottile, vestito di nero e molto semplice.

I due fratelli si accomodano e l'uomo dice a Jean

Azo:"Cosa vi do, dobbiamo parlare con calma non cè di meglio che un buon bicchiere. Signorina, a te cosa dò?"

Rico:"Un succo di frutta"

Jean:"A me uno scoatch"

L'uomo si avvicina a un vecchio piccolo frigorifero come l'appartamento, piccolo e mal ridotto.Ovunque crepe, ragnatele e odore di chiuso.

Azo posa le cose sul tavolo e si siede copiato dai fratelli

Azo:"innanziutto mi scuso davvero per il posto ma è uno dei miei "uffici", come informatore devo tenere celata la mia identità...dunque...Jean...quanto tempo"

Jean:"Si, da quando sei venuto a vivere qui"
mentre Rico sorseggia il suo succo

Azo si volta verso Rico, si avvicina e le dice

Azo:"Questo ragazzo è il più schifoso esperto militare che conosca...cara signorina sei fortunata ade aver lui come fratello credimi...non cè nessuno che possa eguagliaro...se penso che è stato l'unico ad avermi a avermi dato del filo da torcere...è il miglior carabiniere e agente del mondo..."
bevendo whisky

Rico:"Si, sono fortunata"
sorridendo all'uomo, Jean si toglie gli occhiali e chiede

Jean:"Azo...cosa sai dirmi su Piriazzi"

Azo:"Quell'uomo è un vero bast****, senti a me...ha fatto fuori più persone di quante immagini. Non guarda in faccia neanche donne e bambini...pare che lui stia cercando il tuo protetto e sappia che è a Roma. Ovviamente lui è qui per ora e parte nel pomeriggio. Se vuoi prenderlo devi andare là e...."

Il bussare alla porta blocca Azo

Azo:"Chi diavolo è..."
alzandosi spaventato

Jean:"NOn aspetti nessuno?"

Azo:"non dico mai a nessuno dove vado coi miei clienti"

Continuiano i colpi alla porta finchè qualcuno non dice

Voce:"Azo...sappiamo che sei lì...Piriazzi ha scoperto che spifferi cose all'Ente e vuole parlarti"

Azo:"VIa...via..."

correndo verso una porta. Jean trascina Rico con se seguendo l'informatore

Voce:"Azo...cavolo apri...non farci arrabbiare"

Azo chiude la porta e batte sul muro di fornte la porta,finchè non trova il punto giusto

Si apre una porticina dietro la porta, Azo passa e dice a Jean di seguirlo, lui passa e chiama Rico

Intanto gli uomini di Piriazzi hanno sfondato la porta e corrono verso la porta chiusa prendendola a spallate

Rico passa e Azo gira una manovella per chiudere la porta ma gli uomini aprono la porta sparando alla serratura e entrano, il rumore del meccanismo li fa girare verso la porticina e scoprono dove sono

Azo:"NIente, scappiamo..."
iniziando a correre seguito dai fratelli

Jean estrae la pistola e RIco fa altrettanto per proteggere Jean

Gli uomini iniziano a sparare contro i tre che scappano per un passaggio che conduce al palazzo affianco, entrano per la zona caldaia e corrono su per il terrazzo

Mentre escono fuori in terrazzo partono dei colpi che li costringono a nascondersi in posti diversi, Jean e Azo e Rico da sola dall'altra parte

Jean:"Rico, vieni qui"

Mentre RIco cerca di avvicinarsi dei colpoi la costringono a rispondere al fuoco e spostarsi, Jean spara ma un uomo segue lei fin sul cornicione. Rico si volta el'uomo si ferma puntandole la pistola

UOmo:"tu sei una delle bambine killer vero?"

Rico spara un colpo dritto al cuore dell'uomo che spara prima di venir colpito, il proiettile colpisce il cornicione sotto i piedi di Rico causando il decimento dello stesso,mentre lei si voltava spaventata da un colombo.

L'altro uomo spara verso di lei colpendola di striscio a una guancia

Jean che l'ha seguita vede Rico che sta cadendo indietro e cerca di prenderla, le afferra le dita per tirarla su

Alle sue spalle l'uomo gli dice di fermarsi mentre Rico appoggia il piede sul sottocornicione ma questo si sgretola e lei scivola di più mentre Jean non riesce a tenerla bene.

Rico:"Jean, attento dietro di te"

Jean:"Zitta che ora ti tiro su"
mentre gli occhiali cadono nel vuoto

Rico vede cadere gli occhiali ma guardando in alto vede l'uomo che tenta di stordire Jean col calcio della pistola, lei punta la pistola e spara

L'uomo colpito cade su Jean che perde le dita della sorella e la vede scivolare giù, cerca di sporgersi ma l'uomo ancora vivo cerca di strangolarlo

Azo gli spara in testa e libera l'amico e lo aiuta a trascinarlo verso l'altro

Azo:"Dovè la ragazzina"
improvvisamente

Jean si sporge da un cornicione per cercare Rico

Jean:"E' caduta...è caduta..."

Azo:"Dove...questo è un palazzo di 10 piani...non sarà sopravvissuta...dove è caduta...quale lato del palazzo era..."

Jean:"Sono tutti rotti, dove cavolo è..."

Jean si precipita di sotto, scende le scale a perdifiato mentre l'informatore cerca di fermarlo

Azo:"Fermo, non saranno gli unici che Piriazzi ha mandato, siamo in pericolo"

Jean:"RIco è caduta, devo trovarla"
continuando a scendere le scale

Finalemtne escono ma Jean non ricorda che lato del palazzo fosse

Jean:"L'ho persa!!!!"
correndo com eun pazzo

Di Rico nessuna traccia, da nessun lato del palazzo, disperati i due uomini inziano a chiedere in giro

Uomo:"una bambina bionda?..si lho vista... prima cèra un mucchio di poltrone, divani e letti vecchi in quel punto...vedete?...una bambina bionda ci è caduta di sopra...ho visto solo il momento in cui cadeva sui mobili...un tonfo, davvero, è caduta non davanti ma dietro....un divano copriva il punto in cui è caduta...quando ho telefnato
alla polizia non cèra più niente...qualcuno è venuto a prendere quel vecchiume...mi spiace...."

Jean:"Sa se stava bene, si è alzata...."

UOmo:"No, come ho detto telefonato subito...ho visto solo che è caduta suldivanetto a due posti...bè, qualcosa mi interessava ma non a vevo preso niente...dietro cèra un divanetto e lei lo ha preso in pieno,pensavo fosse caduta da qualche piano....sta casa è pericolante...ho visto solo che i due lati del divanetto si sono alzati insieme e poi polvere...."

Jean corre per la strada sperando di vedere un camoion che potrebbe aver preso i mobili ma l'uomo gli dice che i mobili li hanon presi mentre era al telefono ed è rimasto 5 minuti buoni per rispondere alle domande degli agenti.

Uomo:" E' raro che passa un camion, la gente di solito si porta i mobili"

Azo intravede altri uomini di piriazzi

Azo:"Jean, andiamo. Ci sono altri uomini del boss, la troveremo ma ora andiamo"

Jean e Azo scappano a piedi finchè possono, poi Azo chiama qualcuno e una machcina arriva poco dopo per portarli via

Jean è nervoso, Azo cerca di calmarlo e chiama i suoi amici per trovare la bambina

Azo:"Avrò bisogno di una foto della bambina per poterla trovare."

Jean:"NOn ne ho ma posso procurartela"

Jean prende il cellulare sudando tantissimo e chiama la sede

Jean:"Jose sono io, vieni subito a Firenze è successo un problema e ho bisogno della foto di Rico..."

Jose:"Jean cosa è successo, sei strano...va tutto bene?...a cosa ti serve la foto di Rico"

Hillshire e Marco nella stanza con Jose guardano il ragazzo chiedendosi cosa è successo

Jean:" Cè stata una sparatoria...Rico è caduta dal decimo piano...e lho persa..."

Jose:"L'hai...persa....ma come....Si va bene...sarò lì tra un'ora tu cerca di stare calmo...porto qualcuno?, va bene....porterò Hillhire e Marco tu cerca di stare tranquillo, la toveremo..."

Jose chiude il telefono, scosso e incredulo

Hillshire:"Jose...cosa è successo"

Jose:"hanno avuto un'imboscata e ....Rico è...caduta dal decimo piano e non la trovano più...jean è nervoso..."

i due colleghi sono sconvolti e siguardano perplessi

Marco:"Come ha fatto a perderla e come è caduta"

Jose:"non lo so ma se è accaduto è colpta di Piriazzi,mio fratello è sconvolto e devo andare ad aiutarlo. Venite a darmi una mano"

I due uomini accettano e corrono a prepararsi e si avviano all'aereoporto


Jean intanto si trova in casa di un amico di Azo e fissa fuori dalla finestra sentendosi responsabile della cosa

Azo:"Amico...per favore non fare così...non potevi fare molto in quella situazione...tieni molto a quel cyborg vero?"

Jean non risponde anche se lo guarda negli occhi

Azo:"Senti, dopo le morti che hai avuto capisco che non vuoi afezzionarti a nessuno ma se tieni a quella bambina non puoi negarlo, non ne ricavi niente...è viva ma non buttarti giù...puoi semrpe comunque sceglierne un'altra tornato a casa..."

Jean:"Non dire cretinate, Rico è il mio cyborg e non lo cambio"
girandosi adirato verso l'uomo

Azo sorride, si alza dalla sedia e dà una pacca sulla spalla di Jean

Azo:"Non negare ciò che sai di sentire..."
uscendo salla stanza

Jean resta a fissare la città per poi portarsi la mano sugli occhi Jose, Hillshire e Marco arrivano all'aereoporto un'ora e 25 minuti dopo la chiamata di Jean.

Azo li attende per farli entrare velocemente in macchina sperando che Piriazzi non controlli l'aereoporto.

Giungono in un parcheggio sotterraneo per cambiare macchina, ripartono per arrivare alla casa di un amico di Azo dove Jean li attende. I tre uomini scendono dalla macchina,prendono le valigie e entrano in casa da una porta nel garage.

Azo fa posare le loro valigie nell'atrio

Azo:" Lasciatele pure qui, adesso i miei uomini ve le porteranno su nelle vostre stanze. Intanto vi accompagno da Jean"

La casa è parecchio grande, salgono al terzo piano e attraversano vari corridoi per arrivare nella sala da giorno del piano

Hillshire:"Cè una sala da giorno per ogni piano?"

Azo:"Eh, si. Il mio amico ha voluto fare piani a se stanti. Ogni piano ha gli stessi servizi, comodità, stanze solo arredate diversamente."

I tre rimangono scioccati

Azo apre una porta e entrano, Jean è seduto su una poltroncina di pelle con i gomiti sulle ginocchia, con una mano tiene la sigaretta. Appena li vede si alza e va loro incontro

Jean:"Jose, hai portato la foto?"

Jose prende una fototessera dalla tasca del giubotto e la consegna al fratello

Jose:"pensi di riuscire a trovarla con la foto?"

Marco:"Ma come lhai persa"

Jean:"Eravamo inseguiti, siamo saliti sul tetto e per cercare di fermarli lei è caduta dal decimo piano..."
sistemandosi gli occhiali

Hiilshire:"E non l'avete trovata?"

Azo:"Abbiamo cercato in tutta la zona ma niente..."

Jose:"Siamo venuti per aitarti Jean....la troveremo"

sedendosi tutti per discutere mentre una cameriera porta del caffè



Nella periferia di Firenze, in una casetta con pian terreno e primo piano cè del movimento in cucina

Letizia: Mamma, mammà...è pronto???"

MAdre:" Calmati Letizia, ancora non si è svegliata"

Letizia:"Lo so, però vorrei portarle qualcosa su quando si sveglia"
sorridendo

Madre:"Ma ancora non si è svegliata, aspetta un pò"

Letizia:"Si, mamma...."
uscendo in strada col cagnolino



"....cosè questo rumore....vociare....tante persone....cani.....uccelli...gabbiani????"

Rico apre gli occhi, tutti i rumori che sente le danno un senso di tristezza

si volta e stropicciandosi gli occhi cerca di capire dove si trova, muri crepati e qualche chiazza di umidità punteggiano le pareti bianco sporco

La stanza è un pò scarna, un comodino e una cassettiera di legno scuro; una sedia e un armadio di colore diverso al resto del poco mobilio. Si siede nel letto, guarda di nuovo la stanza e si gira verso la finestra dietro di lei da dove vengono le voci

Di fonte cè una casa popolare molto alta color senape con rigate nere da pioggia, delle signore gridano dai balconi

Scende dal letto sul legno gelato e scricchiolante del pavimento, si affaccia e vede una strada piena di gente, bancarelle e negozianti da un lato e una piazzetta con dei bambini che giocano dall'altro lato. Davanti la casetta cè solo una bambina che gioca col cane che appena si accorge di lei corre dentro casa

Rico si gira, la stanza rimbomba dei rumori della strada a causa dell'eco, la porta si apre ed entra quella bambina

Letizia:"Ciao!!!Ben svegliata....come ti senti?"

Rico spaesata la saluta ma la bambina le prende la mano e gliela stringe contenta, entra anche la madre che porta a Rico del brodo caldo

Madre:"Ciao, spero che tu stia bene, ti ho portato qualcosa..."
posando il piatto fumante sul cassettone

Rico si guarda, ha una camicetta da notte a maniche lunghe color sabbia, abbottonata al collo

Madre:"I tuoi vestiti erano tutti strappati così quando sei stata portata qui ti ho cambiata"

Rico:"Portata qui?"

Letizia:"Si, mio padre ha preso per strada dei mobili vecchi e quando sono andati in magazzino ti hanno trovata dentro un divano"

Rico non capisce, la testa le duole tremendamente e il continuo vociare da fuori la confonde ulteriormente

Letizia:"Qualè il tuo nome?"

Rico:"Il...mio nome?"

Letizia:Si, io mi chiamo Letizia...piacere..:"

Rico:"Letizia? che strano nome...."
riflettendo

Letizia:"E' un nome strano ma usato ed è molto bello"

Madre:"Allora, come ti chiami e come sei finita in mezzo al divano"

Rico si siede sul letto, si volta verso la finestra a pensare, ha solo vuoto in testa

Rico:"Non lo so...."
in modo impercettibile

Letizia si avvicina a lei

Letizia:"Davvero non lo ricordi?"

Rico scuote la testa triste, non riesce a ricordare niente di niente ma si sente leggera

Letizia:"Non ricordi niente di niente????"

Rico:"Ricordo...solo le onde del mare....della Sicilia...."

Letizia:""Sicilia...., ti chiameremo Sicilia finchè non ricorderai chi sei"

MAdre:"Sicilia? Che nome è, Letizia"

Letizia:"E' molto bello, se lei ricorda solo questo che nome vorresti metterle???"

Madre:"Si ma...Sicilia!"

Letizia:"A te va bene?"
voltandosi verso Rico

Rico:"Sicilia....va bene!"

Letizia:"Allora sarai Sicilia"
abbracciando una Rico incredula



Jose:"Azo, hanno notizie?"
chiedendo all'uomo mentre entra da una telefonata

Azo:"Purtroppo no. Pare che non era previsto nessun ritiro di mobili però, sembra che ci siano degli uomini che ogni tanto passano per le strade a cercare mobili o oggetti buttati per metterli in una discarica o qualcosa del genere. Potrebbe essere una pista"

Jean fuma una sigaretta dietro l'altra senza levarsi mai gli occhiali, dice solo qualche parola e fissa sempre la finestra

Hillshire:"Forse dovremmo cercare tutte le discariche, magari è lì"

Marco:"Ma non sappiamo se è una discarica o no"

Jose:"Iniziamo a telefonare chiedendo se hanno ritirato cose in quella via. Potremo così scartarle"

Messi d'accordo prendono un portatile, iniziano a cercare tutte le discariche della città. Jose telefona mentre Hillshire cerca con Marco

Jean continua a fumare, non si capisce bene cosa fissa ma Jose è sicuro che sta fissando lo schermo del portatile di scorcio, non sa cosa il fratello sta pensando per ora ma è sicuro che è preoccupato

Jean improvvisamente si avvicina al tavolino, spegne la sigaretta e si alza

Jean:"Sono stanco, vado a letto"

I tre colleghi lo salutano quasi in coro mentre lo guardano uscire dalla stanza a passo lento, Azo si siede sulla stessa poltrona dove era Jean e chiede ai tre una cosa

Azo:" Cosa credete che farà Jean s e non troviamo la sua ragazza?"

I tre si guardano, Marco è perplesso e si appoggia allo schienale a braccia conserte, Hillshire si volta verso Jose che sta cercando di riflettere

Jose:"Credo....si credo che lui alla fine ne sceglierà un'altra anche se la cerca nello stesso tempo. Ha scelto Rico per un determinato motivo, non so quale sia ma finchè può non si fermerà nel cercarla. In questi 3 anni ha addestrato la sua marionetta con dedizione. E' un delle migliori per l'ente. E lui sa che perderla significa

perdere un ottimo elemento"

Azo:"A me non sembra che si molto attivo nel cercarla"
alzando gli occhi su Jose

Jose:"E' fatto così, non ammetterebbe mai che è preoccupato"

Azo:"Capisco"
fissando tutte le sigarette fumate dall'amico




Sul letto della sua stanza, Jean cerca di chiudere occhio invano. Dopo un pò finalemnte riesce a dormire ma inizia a fare un sogno


Si ritrova sul tetto, quel tetto. Vicino di lui passa Rico con la pistola in mano inseguita dall'uomo.

"Rico"

grida verso di lei che è sul cornicione, lei si volta verso di lui e gli sorride dolcemente. Mentre è voltata, l'uomo le spara e lei per il colpo viene spinta indietro nel vuoto

L'uomo sparisce, tutto si fa buio tranne il cornicione, Rico sembra cadere a rallentatore, il viso abbassato non si vede coperto dai capelli

Jean corre verso di lei, mentre si avvicina il tempo sembra tornare e lei cade più velocemente, le afferra la mano ma sembra che pesi tantissimo, lei alza il viso e gli sorride

"Jean...io morirò?"

per poi venire risucchiata nel buoio, metnre la mano di Jean perde quella di lei e rimane a mezz'aria come se volesse prendere qualcosa

Jean è sconvolto, si avvicina ma vede solo buio

"RIco...Rico....!!!!"

Chiama inutilemnte, si volta e si passa una mano nei capelli mentre fa una smorfia col viso

Una folata di vento lo coglie, odore si salsedine e rumore di mare

Si ritrova in riva al mare, le onde che lambiscono le sue gambe e una calma straordinaria

Delle risate lo raggiungono, che si avvicinano

Un cane compare davanti a una ragazzina, vestita con un vestito azzurro, appena è più vicina Jean scopre che è lei,

Rico. A pochi passi da lei, cerca di fermarla con le braccia ma scompare, ricompare poco più in là, con le gambe in acqua e il viso a guardare il sole

Jean si avvicina, la fissa e le dice

"Ti piace così tanto il mare?"
guardandola con lo sguardo profondo e sorpreso come quella volta, dopo averla salvata in acqua

Lei si gira, inizia a parlare ma dalla sua bocca non escono parole. Cade a terra di colpo, senza avere il tempo di fare niente jean si vede Rico disintegrare. Tutto intorno inizia a girare vorticosamente finchè non si ritrova all'ente in un corridoio

La sala operatoria era piena di medici che lavoravano sopra un corpo

"La stiamo perdendo, presto..."

"Il sangue è arrivato, adesso arriva il fegato..."

Non capisce che succede, attraverso il vetro vede solo 10 persone nella sala che cercano di salvare qualcuno, un rumore sordo lo coglie d'improvviso

L'elettrocardiogramma iniziava a dare segni di battito assente, i medici prendono iniezioni ma si fermano subito, rimangono con le siringhe in mano

"E' morta...."

Un silenzio cala nella saletta, i medici posano le siringhe mentre un altro stende un lenzuolo bianco sul corpo.

Escono senza dire un a parola in fila indiana e con i camici sporchi di sangue, lo fissano senza dire una parola e scompaiono nei corridoi

Jean entra, sangue e arti artificiali sparsi per il pavimento, odore di sangue e disinfettante lo nauseano un poco. Il letto è di fronte a se, allunga la mano e alza il telo, Rico giace senza vita mentre la macchina continua a dare segno di battito assente in un rumore ormai snervante.

Gli occhi sgranati, respiro bloccato...Jean si sente un pezzo di marmo

"Jean..."

una voce lo chiama, sente che conosce quella voce

Dietro di lui cèra Rico, guarda davanti a se e Rico si trova ancora sul lettino morta, si volta e cè un'altra Rico nello stesso momento sulla soglia della porta vestita allo stesso modo

"Jean..."

"dimmi...Rico..."

"Perchè...perchè..."

"cosa..."

Lei lo guarda, da sotto i suoi piedi il pavimento inizia a diventare nero

"Rico...."
spaventadosi mentre la chiazza diventa più grande

"Non mi abbandonare, ora che ho un corpo voglio vivere"

dice forte mentre Jean si vede investire da un nero profondo e lei esplode in mille pezzi, una gamba finisce sui suoi piedi prima di venire risucchiato dalla chiazza nera

Nel buio profondo vede comparire lei, vestita di azzurro che gli porta le mani sul viso e gli dice

"Il mare mi emoziona sempre...come vedere il sole...non lo avevo mai visto...prima di essere il tuo cyborg"
in modo dolce come faceva sempre quando lui non era duro nei suoi confronti, gli viene in mente quando la salvò dopo esser caduta in laguna e tornando su, lei rimase per un pò a fissare il sole felice


Jean apre gli occhi, sente un caldo soffocante per la stanza e si ritrova sudato e ansimante

GUarda la sveglia, aveva dormito poco più di un'ora, si toglie la camicia sudata e si siede sul bordo del letto,chino su se stesso mentre una sirena della polizia echeggia dalla finestra aperta.
  
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