Per fare a meno di te
non so dove me ne andrò che cosa inventerò
Per fare a meno di te
Io no, non mi sveglierò non ti ricorderò

 

Morto. Sei morto, Shu. Te ne sei andato per sempre, non potrai più tornare. Non riesco a crederci, nonostante l'agente di polizia mi abbia spiegato chiaramente che le impronte rinvenute sul cellulare di Conan corrispondono perfettamente a quelle del cadavere trovato carbonizzato. Ho fatto finta di niente, anche se la mia espressione deve essere mutata di colpo. Non volevo insospettirlo, dato che gli avevo raccontato che era stato uno sconosciuto a toccare casualmente quel telefono. Solo quando mi sono ritrovata nella mia macchina insieme a James, e ho sentito le sue parole, crudeli, impietose, ingiuste, sono scoppiata in un pianto disperato, accovacciata sul volante, urlando il tuo nome.
"Non ci sono dubbi, il corpo trovato nel'auto è di Akai." James doveva averlo intuito dalla mia espressione sconvolta, lacerata, e aveva espresso con chiarezza quella verità che io ancora non riuscivo ad accettare.
Non posso accettarlo, non voglio accettarlo. Mi sembra tutto così impossibile, assurdo, irreale. Tutto accaduto troppo in fretta, come in una terribile guerra, dove un giorno ci sei, e sorridi, e tendi la mano all'altro con energia offrendoti di dargli una mano, e il giorno dopo il tuo corpo coperto di sangue è abbandonato tra mille altre vittime a cui non verrà mai riconosciuta la giusta gloria.
E tu, ma in fondo anche tutti noi, abbiamo perso in questa battaglia, Shu. Io ti ho perso, per sempre. E mi sento persa senza il tuo appoggio, mi sento persa pensando che d'ora in poi non potrò più contare su di te, sul tuo sorriso, sulla tua confortante vicinanza. Continuo a blancolare affannosamente nel buio, piangendo, respingendo la realtà con tutte le tue forze. Una vita senza di te, interminabili ore vuote senza di te. Chi potrà scaldarmi il cuore quando sarò triste? Chi potrà strapparmi un sorriso con un semplice gesto o una parola? Chi potrà infondermi coraggio e fiducia in me stessa quando sarò spaventata e sicura? Chi, se non tu?
Cosa faccio, come potrò andare avanti senza di te? E mi getto nella più cupa disperazione, singhiozzando, piangendo tutte le mie lacrime. Ma non credo di esauriranno molto presto.

 

 

 

Quando guardo il cielo cerco te
Distrattamente guardo il cielo e cerco te
E mi sollevo

 

 

 

 

Sulle circostanze il tempo scivola,sopra di noi
L’infinito sceglie la sua lacrima
Dove cercare qualcosa di più, ancora, ancora
E fare a meno di te
Quando guardo il cielo cerco te
Distrattamente guardo il cielo e cerco te
E scioccamente mi sollevo… su con te

 

 

 

C'eri sempre, Shu, quando avevo bisogno di te. Ed io, come una stupida ingenua, ho continuato a pensare che ci saresti sempre stato. Anche se non mi amavi più, non importava. Anche se io soffrivo in silenzio e ti amavo di nascosto, con pazienza, con dolcezza, con piccoli gesti quotidiani, e tu non mi prestavi la minima attenzione, non importava.
Mi andava bene anche essere considerata solo un'amica, o peggio ancora, una collega. Essere al tuo fianco durante ogni genere di incarichi, bere un caffè insieme, scherzare, inseguire in auto a velocità folle qualche pericoloso criminale.
Collaborare con complicità, con un sorriso stanco, con un dolce tocco sulla spalla. Sentire la tua essenza accanto a me.
Sentirti semplicemente vicino, amarti in silenzio, coccolarmi in quella splendida illusione.
Ma te ne sei andato troppo presto, troppo in fretta, senza che io potessi dirti addio. Senza che potessi ascolatre il tuo ultimo respiro, senza che potessi stringerti la mano mentre chiudevi gli occhi per incoraggiarti.
Ma non tu non hai avuto paura, ne sono certa. Sono io la bambina smarrita, che continuava a chiamare il tuo nome, che continua a cercarti in mezzo alla follla senza più trovarti.
Mi pare di vederlo, il tuo sorriso canzonatorio, sicuro, beffardo. Ma in fondo, tanto dolce.
Cosa c'è, Jodie? Hai ancora paura del buio?
Sì, ho tanta paura. Lascia che mi aggrappi piangendo al tuo maglione, lascia che ti afferri e ti trattenga ancora un po', Shu. Ho paura, sono terrorizzata dall'abisso buio e tetro senza uscite che è diventata la mia vita da quando non ci sei più.
Lascia che mi stringa nel tuo abbraccio, che respiri il tuo rassicurante profumo ancora una volta.
E che ti sussurri all'orecchio, con tutta la mia dolcezza, il mio amore, il mio dolore, un'ultimo "ti amo".