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Autore: Mikadoro    24/11/2015    2 recensioni
Terza di una serie di SasuNaru
Oneshot ispirate da parole assolutamente casuali, alla fine di ognuna scriverò la parola che darà origine alla prossima storia!
dal testo:
«Hei… ti sei incantato a fissarmi?» Lo guardo sorpreso e cotto sul misfatto sento le mie guance scaldarsi. Ecco… bella figura… sono pure arrossito! Incrocio il suo sguardo e rimango incatenato ai suoi occhi leggermente a mandorla, profondissimi occhi neri come la notte, e non riesco più a connettere il cervello. «Chiudi la bocca, ci entrano le mosche…» mi prende in giro lui ridacchiando mentre piano e con eleganza si alza avanzando con fare felino verso di me.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Un Amore in Pillole [NARUSASU]'
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Ciao a tutti! Ecco la terza One-shot NaruSasu della mia serie! La parola di questa fic era INSEGANTE.
Se volete leggere le altre trovate nella serie http://www.efpfanfic.net/viewseries.php?ssid=14899&i=1
Buona lettura! Baci MIKA

Subdolo Insegnante

 

Oggi sarebbe stata una giornata diversa dal solito. Avrei conosciuto il mio nuovo insegnante di canto. Ebbene si, sono un ragazzo di diciassette anni e ho un insegnate di canto privato. Il fatto è che la mia famiglia è sempre stata molto affermata nel mondo dello spettacolo. Mio padre Namikaze è un regista di fama internazionale, mia madre una famosa cantante lirica. È ovvio che ogni membro della famiglia Uzumaki deve ricevere un’istruzione di base di tutte le arti, dal canto, alla recitazione, a uno strumento musicale. Io mi sono dimostrato molto portato per il canto e così ho scelto di concentrarmi in questo lasciando da parte la recitazione. Io non so mentire o fingere, non era proprio il più adatto a me!

Prendo lezioni di canto da quando avevo sette anni da un vecchio pervertito amico di famiglia, Jiraya. Quel vecchio era davvero una forza della natura, non faceva altro che correre dietro alle gonne di ogni donna della casa (esclusa mia madre, ovviamente) ma era davvero un buon maestro. Qualche giorno fa però ha deciso di lasciare l’insegnamento per dedicarsi alla sua vera vocazione: la scrittura di libri pornografici. Non discuto la sua scelta, se ciò lo rende felice… ma dovrò prendere un nuovo insegnante e non mi ispira per nulla l’idea. Il vecchio ha detto che aveva già trovato un sostituto: un ex allievo di un suo vecchio amico di conservatorio, un certo Orochi-qualcosa. Mi ha detto che questo ragazzo ha circa venticinque anni ed è un vero talento ma molto severo. Sospiro affranto all’idea dei pomeriggi che mi attendono sotto il comando di un ragazzo pomposo e orgoglioso che mi sgrida per ogni errore e distrazione. Spero non mi faccia odiare il canto perché è praticamente la mia vita ormai! Arrivo finalmente a casa da scuola e, passando per il grande e curato giardino entro nella villa di famiglia. Beh… potevate immaginarlo che i soldi non ci mancano!

In cucina trovo mia madre che prepara un thè e quando mi vede mi saluta con un gran sorriso. Le corro incontro e le stampo un bacio sulla guancia per poi guardare interrogativo il vassoio che sta preparando. «Ci sono ospiti?» chiedo curioso? Lei annuisce e ne approfitta per porgermi il vassoio con sopra tazzine e teiera, zucchero e qualche biscotto. Poi mi spinge verso le scale e mi spiega nel frattempo «È arrivato il tuo nuovo maestro!» «COSA?» esclamo sconvolto. «MA… ma doveva arrivare domani!!» «Su su, non fare storie.. è nella sala prove. Dai, vai a conoscerlo! E mi raccomando… sii educato!» mi rimprovera con fare severo picchiettandomi il dito sulla fronte. «Uff… va bene, mamma…» metto su un simpatico broncio che so la fa sciogliere e infatti subito mi sorride per poi voltarsi e tornare in cucina. Prendo un bel respiro e salgo le scale fino ad arrivare di fronte alla porto dalla sala. Sento le dolci note del pianoforte arrivare dall’interno e mi perdo qualche istante, travolto dalla musica. Poi mi riprendo e senza bussare apro la porta. Seduto al pianoforte nero a coda siede l’uomo più bello che io abbia mai visto. Alto, fisico asciutto e muscoloso, le mani eleganti e le dita lunghe, le spalle larghe e i fianchi stretti, i capelli neri come la pece e gli occhi chiusi dalla concentrazione, i lineamenti affilati ma mascolini al tempo stesso. Un  ragazzo maturo, o un uomo giovane, non saprei dirlo, ma è affascinante, molto. Devo essere rimasto incantato a fissarlo come un idiota perché mi accorgo che ha finito di suonare e che mi sta guardando solo quando sento la sua voce profonda e melodiosa riprendermi «Hei… ti sei incantato a fissarmi?» Lo guardo sorpreso e cotto sul misfatto sento le mie guance scaldarsi. Ecco… bella figura… sono pure arrossito! Incrocio il suo sguardo e rimango incatenato ai suoi occhi leggermente a mandorla, profondissimi occhi neri come la notte, e non riesco più a connettere il cervello. «Chiudi la bocca, ci entrano le mosche…» mi prende in giro lui ridacchiando mentre piano e con eleganza si alza avanzando con fare felino verso di me. Lo fisso sconvolto mentre si avvicina e quando arriva a mezzo metro da me vengo avvolto dal profumo del suo dopobarba, dal suo odore così maschio… i brividi mi corrono lungo la schiena e mi rovescerei il te bollente addosso pur di riprendermi. Dio, non ci capisco più niente! Trattengo il respiro quando le sue mani sfiorano le mie mentre prende il vassoio dalla mia presa diventata ormai di burro e avvicinandosi pericolosamente al mio viso mi soffia quasi sulle labbra «Respira, moccioso…» e deridendomi si allontana da me fino a poggiare il vassoio su un tavolino da caffè per poi sedersi con eleganza sulla poltroncina di fronte. «Su… siediti con me… facciamo conoscenza…» deglutisco e prendendo fiato mi avvicino al divanetto affianco alla sua poltrona come se fossi diretto al patibolo. “Sono morto!” penso sconfortato prima di sedermi rigido e agitato sul comodo divano.  

***

Prendo lezioni da Sasuke (ho scoperto si chiama Sasuke Uchiha) ormai da più di un mese e sto davvero per impazzire! Lui… lui è così… così bello, elegante, di classe e… sexy… che ogni volta mi è vicino mi sembra di impazzire! Poi sembra lo faccia apposta, mi sfiora, mi parla con quella voce bassa e provocante, a volta mi parla dritto nell’orecchio e il suo respiro caldo nel padiglione auricolare e sul collo mi fanno venire una marea di brividi… e non solo quello… lo ammetto! Mi piace, mi eccita! Solo che ovviamente non posso mica dirglielo! Che poi… insomma! Che figura ci farei?! A parte che ormai ho già fatto così tanto figure di merda con lui incantandomi a fissarlo o arrossendo come una signorinella che una in più non farebbe differenza. Il suo modo di fare, poi… mi tratta con distacco, a volte mi prende anche in giro, come se fossi un moccioso… ma questo non fa che eccitarmi ancora di più… e faccio il possibile per attirare la sua attenzione. 

Appena sento suonare il campanello corro come un pazzo per aprire la porta. «Buon giorno, Sas’ke-san» lo saluto sorridente e con il fiatone. Lui mi guarda con fare critico ma vedo anche una nota di divertimento nei suoi occhi. «Sensei… Uchiha-sensei…» mi corregge lui con fare severo mentre entra e si toglie il soprabito nero. Oggi indossa un maglione nero a collo alto che gli fascia stretto il torace mettendo in mostra tutti i muscoli e le spalle ampie e un paio di pantaloni, sempre neri, che gli si poggiano in modo magnifico sul sedere sodo e le gambe lunghe e muscolose. Trattengo il respiro e cerco di distogliere lo sguardo ma so di essere già diventato rosso. «E’ troppo formale… non mi piace!» brontolo facendo il broncio più tenero che mi riesce. Vedo i suoi occhi brillare per un secondo ma non so per quale motivo poi piano mi si avvicina e colpendomi con due dita sulla fronte mi sgrida con fare giocoso. «Che ti piaccia o no… il maestro qui sono io… e decido io! Quindi usa il sensei!» sottolinea l’ultima parola con un altro colpo, poi, con un piccolo sorriso in risposta al mio ennesimo broncio si avvia lungo le scale per raggiungere la sala prove. 

***

Pov Sasuke

Finisco di suonare le ultime note mentre la voce di Nuruto si spegne. Rimango qualche secondo con gli occhi chiusi per imprimere nella mia mente questa melodia praticamente perfetta quando la sua voce mi giunge alle orecchie. «…suke-sensei?… Sas’ke-sensei?» piano mi volto a guardalo e lo trovo seduto al mio fianco a qualche centimetro dalla mia faccia. Mi incanto per qualche secondo a guardare le piccole pagliuzze azzurro chiaro nei suoi grandi e luminosi occhi blu prima di rispondere. «Cosa ti ho detto del nome, moccioso? » Lui si ritrae leggermente da me per gonfiare le guance e far sporgere il labbro inferiore in modo oserei dire irresistibile.  «Ma è brutto! E troppo serio! Se ti chiamo Uchiha-sensei sembri un vecchio!» dentro di me rido per le sue uscite infantili e avvicino il viso al suo con fare minaccioso. «Ti sembro vecchio?» chiedo fingendomi offeso ed arrabbiato. Lo vedo andare in confusione e questo mi piace ancora di più.  «NO! No… assolutamente no! Anzi… sei… sei…» vedo quasi il fumo uscirgli dalle orecchie nel tentativo di tirarsi fuori dai guai. Che carino… si scava la fossa da solo! Decido di giocare un po’. «Sono cosa?» bisbiglio con voce bassa e volutamente seducente. Lui diventa rosso come un peperone e per smettere di fissare le mie labbra si alza di scatto dal seggiolino del pianoforte e scappa verso il divano. «Sei… sei normale!» soffia cercando di riprendere fiato rannicchiandosi sul divano. Mi alzo anche io e piano mi avvicino per poi chinarmi verso di lui e chiedergli il più seducente possibile «E così sarei normale, eh?» lui annuisce fissando incantato la mia bocca. Come diavolo faccio a trattenermi se fai così?? «Quindi… se… faccio così… non ti fa… nessun… effetto?» gli soffia sulle labbra prendendogli il mento con due dita ed avvicinandomi sempre di più fino a poter quasi sentire il calore delle sue labbra. I suoi occhi si spalancano dallo stupore ma quando vedo passare un lampo di lussuria di impeto mi si lancia sulle labbra con forza cercando una risposta dalle mie. Risposta che non arriva. Si stacca da me e si allontana cercando di dire qualcosa. Lo vedo ferito e deluso dal mio rifiuto. Sospiro ormai rassegnato e mi siedo al suo fianco. Naruto volta il capo dall’altra parte troppo imbarazzato. «Hei..» lo chiamo, forse con tono più dolce del previsto. Gli prendo nuovamente il mento facendolo voltare e subito chiudo la sua bocca con la mia. Gli lecco piano le labbra e dopo una prima esitazione schiude la sua bocca per permettermi di esplorare la sua cavità ed incontrare la sua lingua che timida risponde. È un po insicuro, forse perché è il suo primo bacio con un ragazzo… ma appena si abitua  e si scalda un po’ diventa più attivo e porta una mano dietro al mio collo per spingermi contro di lui mentre con l’altra mano scende ad accarezzarmi il petto. Mi lascio prendere un po’ la mano e spingo il suo corpo fino a farlo sdraiare sul divano per poi premere il mio corpo contro il suo. Sospira nel bacio e risponde con più impeto alla mia lingua. Quando manca l’aria ci separiamo e rimango incantato a guardare il i suoi occhi lucidi di piacere, le gote arrossate, la bocca ansimante leggermente aperta, le labbra gonfie e lucide di baci. E’ bellissimo.

«Lo sai, vero, che questo non dovrebbe accedere? E che io potrei finire nei guai? E che tutto questo è colpa tua?» gli chiedo sussurrandogli contro le labbra. Lui annuisce imbambolato, lo sguardo sognante e lucido. Credo di aver esagerato, ma ormai.. che si fottano tutti! Anzi, che io fotta Naruto!

«Sappi una cosa Naruto. Da ora tu sei mio, farò di te ciò che voglio, ti vizierò, ti adorerò, ti ucciderò di piacere. Se è quello che vuoi davvero… Dimmi di si, e sarai mio… altrimenti tirati indietro ora, e mi dimenticherò che tutto questo sia mai successo.» Mi sono allontanato da lui ora, perché voglio che sia lucido in questo momento, che capisca bene cosa gli sto offrendo e ne sia consapevole. Infondo ha 17 anni, è abbastanza grande per sapere cosa desidera davvero.

«Io… si, ti voglio… voglio essere tuo! Fammi quello che vuoi, ti prego!» mi chiede quali implorando, tirandomi a se. 

«Va bene Naru-chan… sei mio…» gli parlo nell’orecchio e vedo tutto di lui arrossire.  Ti farò provare tutti i piaceri di questo mondo Naruto.. hai appena firmato un contratto con un demone, ma tu ancora non lo sai. Sarai mio per sempre…

LA PROSSIMA PAROLA SARA' MARE
  
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