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Autore: Ciulla    24/11/2015    0 recensioni
[Doom & Destiny]
Fanfiction sul gioco di ruolo Doom & Destiny. I nostri quattro protagonisti non sono ancora tornati a casa, ma in due di loro stanno nascendo delle inquietudini...
"Faticosamente, Francis si alzò dal suo giaciglio e a carponi si mosse fino a sedersi accanto al suo amico. Lo osservò in volto: una luce davvero strana lo illuminava le poche volte in cui era serio e non tentava di contagiarli con la sua follia. Un cipiglio severo ma allo stesso tempo rilassante, uno sguardo preoccupato e bonario che incoraggiava alla confidenza. I suoi capelli si muovevano appena, forse un’impressione dovuta ai riflessi del fuoco che si confondevano, rosso su rosso."
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il buio era pressoché totale quando Francis, udito un ululato lontano, si riscosse con un sussulto dal suo stato di dormiveglia. Diverse notti ormai erano passate senza che lui riuscisse a dormire serenamente, diverse notti trascorse in compagnia di versi cupi e pensieri molesti. I suoi amici non avevano potuto fare a meno di accorgersene: la stanchezza influiva sul suo rendimento in battaglia e la sua furtività, che diverse volte li aveva salvati concedendo loro una fuga vile ma necessaria, era venuta a mancare. Oramai erano costretti ad aggirarsi solo per luoghi popolati da deboli bestie, o avrebbero messo in serio rischio la loro stessa sopravvivenza; eppure, nessuno glielo faceva pesare. Rispettosi del suo silenzio e del suo malumore, lo consolavano senza fargli domande: pacche sulla schiena, sorrisi fugaci, questo era tutto ciò che otteneva dai suoi amici. Eppure avrebbe tanto voluto che qualcuno gli chiedesse cosa ci fosse che non andava, perché non dormiva, perché era così assente; voleva immensamente che qualcuno si interessasse a lui, forse nella speranza di riuscire a far chiarezza nelle proprie inquietudini esponendole ad alta voce.
“Va tutto bene, Francis?” Voltandosi di scatto, il ragazzo si accorse che Mike era sveglio come lui, addossato al falò, intento ad arrostire delle gommoselle. Gli sorrise piano. “Che ci fai sveglio? Non c’è bisogno di fare la guardia in questi luoghi.”
Mike abbassò lo sguardo. “Aspettavo te, a dire il vero.” Confessò. “Immaginavo ti saresti svegliato anche stavolta, e speravo di riuscire a parlarti.”
Faticosamente, Francis si alzò dal suo giaciglio e a carponi si mosse fino a sedersi accanto al suo amico. Lo osservò in volto: una luce davvero strana lo illuminava le poche volte in cui era serio e non tentava di contagiarli con la sua follia. Un cipiglio severo ma allo stesso tempo rilassante, uno sguardo preoccupato e bonario che incoraggiava alla confidenza. I suoi capelli si muovevano appena, forse un’impressione dovuta ai riflessi del fuoco che si confondevano, rosso su rosso.
“Parlarmi, Mikey? E di cosa?” domandò a bassa voce.
L’amico era chiaramente a disagio. Non era abituato a situazioni così serie ed impegnative, e la vicinanza dell’altro ricoperto solo da un pigiamino verde lo imbarazzava un po’. “Non saprei”, ammise. “Negli ultimi tempi mi sei sembrato perso... Ho pensato che magari condividessi quello che sento io, e che potevamo parlarne.”
“Cosa senti tu?” Chiese Francis incuriosito.
“Sento che mi manca casa mia. Qui è tutto così bello, ma... Cosa penseranno i nostri genitori? Ci staranno cercando? E la tua sorellina, non pensi mai a come si potrebbe sentire persa senza di te? Con chi può litigare adesso per chi ha il diritto di usare il computer dopo pranzo? Con chi può dividere l’ultimo cioccolatino? Io non posso fare a meno di pensare a tutte le nostre famiglie. La nonna di Johnny ha rischiato un infarto quando ha scoperto che uno degli amici di suo nipote portava il codino, pensa come starà adesso che è fuggito, per di più in compagnia di quell’amico!” Francis si accarezzò il codino, punto sul vivo. “E il cagnolino di Nigel? Che geme ed uggiola quando lui esce di casa per andare a scuola? Adesso sarà fermo sulla porta, a grattare il legno e sognare il suo ritorno...” Qui la sua voce si spezzò. Ricompostosi, cercò di concludere il suo discorso, giunto alla parte che gli premeva di più. “E mia madre? Da quando papà l’ha abbandonata fa affidamento solo su di me. Ed ora anche io...” Lasciò la frase in sospeso, poi sospirò.
Francis gli passò un braccio attorno alle spalle. “Capisco i tuoi pensieri, e ammetto che anche a me è capitato di desiderare il ritorno. Ma questo è un mondo interamente nuovo Mikey, è la nostra avventura, e capisco il desiderio degli altri di godercela appieno. Poi, chi lo sa? Magari in questi due universi il tempo trascorre in modo diverso, come a Narnia, e quando torneremo non sarà trascorso nemmeno un istante!”
“Oppure saranno trascorsi centinaia di anni, e non troveremo più nessuno ad aspettarci.” Ribatté Mike.
“In tal caso, è già troppo tardi. Non fasciarti adesso la testa. Ti prometto che parlerò con gli altri, e torneremo presto a casa... Tutti insieme.”
Mike annuì, passandosi una mano sugli occhi che avevano rischiato di tradire la sua compostezza. “Se non è questo che affligge anche te, Francis, cosa ti turba?”
“Non lo so” ammise lui. “Ma ti dirò che sto molto meglio adesso. Forse era questo che mi mancava... Un po’ di confidenze, di problemi quotidiani... Di normalità. Del resto nessuno ormai ha più i suoi spazi, nessuno ha un po’ di tempo per se stesso. Vorrei tanto potermi rilassare un po’! Da quando siamo qui non facciamo altro che combattere, combattere... Ammetto che la cosa sta cominciando a diventare noiosa.”
Mike gli sorrise. “Allora basta battaglie! Domani andiamo a fare una gita in mongolfiera sopra il monte Morte! Magari con un po’ di fortuna riusciremo a ripescare il cadavere del povero Giuda. Senti, ma solo a me sembrava che assomigliasse un po’ a Gollum del signore degli anelli?”
“Chi lo sa?” Ribatté Francis. “Magari anche Tolkien è arrivato in questo universo, e ha preso l’idea da lui.”
“Dici che se scriviamo un libro sulle nostre avventure guadagniamo anche noi un sacco di soldi?”
“Forse no” rispose l’amico dopo una breve riflessione. “I sette nani, Giuda che sembra Gollum, i funghi di super Mario... Riceveremmo un sacco di denunce per plagio. Tutt’al più potremmo creare un gioco di ruolo parodico.” Ridacchiò. “Su, torniamo a dormire.”
“Un’ultima cosa” lo bloccò timoroso Mike. Francis temeva di sapere di cosa volesse parlargli il rosso, e si voltò col cuore che gli galoppava nel petto. “Già che siamo soli... E possiamo parlarne...”
“Non voglio parlarne” Francis non gli diede il tempo di finire. “Non sono ancora pronto.”
Seguì un lungo silenzio, accompagnato da un imbarazzato sfuggirsi di sguardi.

“Buonanotte, Mikey.”
“Buonanotte, Francis.”

   
 
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