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Autore: _Without_A_Soul_    01/03/2009    1 recensioni
Non era riuscito a riportarlo indietro né allora, né tre anni dopo. Da allora si era allenato come un pazzo, per raggiungere il suo livello. Nella testa aveva in mente solo quello. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per farlo ragionare. E se non fosse servito l’avrebbe riportato a Konoha con la forza. Eppure più si allenava, più si sentiva debole. Tutto gli sfuggiva dalle mani come granelli di sabbia. Tutto pareva inafferrabile, gli sfrecciava davanti senza che potesse avere il tempo di raggiungerlo. Perché lui era tutto. E senza di lui, Naruto era niente.
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Konan, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tobi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. Capitolo

La Valle della Fine. Un ragazzo era in piedi sul capo della prominente statua del primo Hokage. La brezza leggera della sera gli scompigliava i capelli biondi e gli accarezzava il viso solcato da dei strani baffi neri, tre per guancia. Stringeva i pugni, per evitare con tutto sé stesso di piangere come un idiota. Nella sua mente sfrecciavano fulminei i ricordi di quel giorno, vividi come se fosse solo qualche ora prima, graffiandogli il cuore più di quanto il mostro che aveva in corpo fosse capace.
Non era riuscito a riportarlo indietro né allora, né tre anni dopo. Da allora si era allenato come un pazzo, per raggiungere il suo livello. Nella testa aveva in mente solo quello. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per farlo ragionare. E se non fosse servito l’avrebbe riportato a Konoha con la forza.
Eppure più si allenava, più si sentiva debole. Tutto gli sfuggiva dalle mani come granelli di sabbia. Tutto pareva inafferrabile, gli sfrecciava davanti senza che potesse avere il tempo di raggiungerlo. Perché lui era tutto. E senza di lui, Naruto era niente.
Voltò il capo. Lui era lì, in piedi sul capo della statua di Madara Uchiha, e lo fissava con la sua espressione indecifrabile. Naruto ricambiò il suo sguardo, nei suoi occhi celesti era celata una devastante disperazione. Lo guardava come se potesse scomparire da un momento all’altro, come polvere nel vento, mentre lui rimaneva lì, immobile, irraggiungibile, i capelli neri che gli velavano gli occhi scuri come la notte.
Un urlo e Naruto aprì gli occhi, sbattendo le palpebre nell’oscurità più totale.
Ancora lo stesso sogno.
Si asciugò la fronte madida di sudore con il dorso della mano, e si alzò dal letto. Rimase così per qualche secondo, per far smettere alla testa di girare. Poi tirò un pugno al muro.
«Dannazione!»
Perché era così debole? Persino la sua mente gli si metteva contro ora, come dimostrazione della sua debolezza. Quel sogno, quello stramaledettissimo sogno. Si era detto che avrebbe dovuto imparare ad ignorarlo. Ma come faceva? Lui era lì, davanti a lui, tanto reale che Naruto credeva di rivivere davvero quel momento, centinaia di volte. Camminò lentamente verso la finestra, lasciandosi trapassare dal vento freddo che entrava nella stanza. Guardò fuori, sporgendosi per osservare le vie buie e desolate del villaggio. Soffermandosi, notò che tutto era stranamente silenzioso. Nessuna risata sguaiata di qualche ubriaco, né il borbottio sommesso di qualche passante. Niente di niente.
Si sporse ancora di più e quello che vide lo raggelò.
Corpi. C’erano corpi per terra, ricoperti e circondati da un liquido che luccicava alla luce della luna.
Si vestì in fretta e furia e saltò giù dalla finestra.
Ovunque guardasse trovava solo cadaveri. Le strade erano allagate da un fiume di sangue. Camminava come un fantasma per le vie del villaggio.
Che cos’era successo? Chi così abile e silenzioso poteva aver fatto quella strage? Il cuore gli si fermò quando per terra vide la schiena di una ragazza dai capelli rosa.
«Sakura!» urlò, in preda alla disperazione. Gli si gettò al suo fianco e la voltò. Respirava ancora. Lei socchiuse gli occhi e abbozzò un sorriso quando vide il ragazzo. «Stupido Naruto… Sto bene…» mormorò, ma il tremolio nella sua voce e il suo corpo tumefatto dimostravano il contrario.
«Sakura… Sakura…»
La ragazza allungò lentamente una mano e la posò sulla guancia di Naruto, asciugandogli una lacrima con il pollice.
«Te l’avevo detto io che non ci saremmo dovuti scomodare. Visto che il Kyuubi è venuto tranquillamente da noi?»
Naruto voltò di scatto il capo. Due alte figure dai lunghi mantelli, con delle nuvole rosse disegnate sul tessuto nero, lo fissavano. Uno di loro aveva una maschera a spirale, di colore arancione, sul volto. L’altro era una donna, i lineamenti perfetti come quelli di una dea, un fiore tra i capelli scuri. Naruto sentì la rabbia montare. Ogni cellula del suo corpo si riempiva di un odio innato.
«Naru… to…» sospirò Sakura, terrorizzata. Il ragazzo la prese in braccio e la portò a casa sua, posandola sul letto. Sakura lo guardò atterrita, mentre Naruto si strappava la collana del primo Hokage dal collo e la metteva nella mano della ragazza. La guardò intensamente negli occhi un ultimo istante.
«NO!» urlò Sakura. Ma Naruto era già sparito.

  
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