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Autore: LuxITD    25/11/2015    2 recensioni
Elisa&Lorenzo.
La storia di un..qualcosa di più...il destino li aiuterà?
Scopriamolo,una tentazione,di sicuro,non è.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ed eccomi con la mia prima storia originale...spero vi piaccia...sono semplicemente Elisa&Lorenzo,occhi azzurri contro occhi color della terra,amore contro abitudine,emozioni vere,emozioni forti...potrebbe essere la biografia di due persone realmente esistenti,due miei amici,rivisitata da me.




Si apprestava a vivere un giorno qualunque, come tanti altri, sveglia puntata al solito orario, faccende
da sbrigare quando un pensiero si insinuò nei meandri vastissimi della sua mente…da quanto non si
vedevano? Le sembravano un’eternità quei mesi ma aveva deciso di non soffermarcisi per troppi
minuti, purtroppo lo scorrere del tempo arrivava come un treno in corsa e bussava…era già passato un
anno, esattamente quel giorno era il Trecentosessantaseiesimo in cui non poteva chiamarlo “Biondo”
da vicino, cielo, come le mancava.
Elisa, l’hai incrociato ieri e l’hai abbracciato, mentre era impegnato in una
telefonata, importante forse, gli hai gettato le braccia al collo e l’hai stretto forte, senti ancora il suo
profumo addosso…Testa-Elisa chiama Cuore-Elisa, non ti puoi mica ingannare da sola eh…Faceva
meno male in quel modo ma la sua assenza si faceva sentire e anche tanto.
Verso le tre del pomeriggio decise che aveva bisogno di un po’ d’ aria, la sua testa era così tanto
affollata che voleva un momento per lei, solo per lei, o almeno così credeva, povera illusa.
 
La notte era stata costellata da incubi ad occhi aperti, sentiva che qualcosa non andava, prese il
cellulare e si rese conto che era quel giorno…perché il tempo non passava mai?
Un anno lunghissimo che non aveva fine, forse perché non c’era niente d’aspettare e perché sapeva
che non l’avrebbe vista, almeno non da lì a breve…era impegnato quella mattina con lei, ma dentro il
cuore lo sentiva, avrebbe voluto trascorrere quelle ventiquattro ore solo con lei, come se fosse una
specie di anniversario, eppure loro non erano una coppia, o meglio lui era all’interno di una coppia, non
con lei, ma con sua moglie, non erano amici, non credeva all’amicizia uomo-donna, una voce interiore
risuonò:
”La friendzone è il rifugio dei non amati”…eh già, aveva sempre avuto ragione il suo tesoro…ma
loro…si amavano?
Si svegliò, camicia, jeans, occhiali da sole e giacca di pelle, alla guida della sua macchina e un’unica
direzione: Lei.   
Ti vengo a trovare...cielo, quanto vorrei poterti avere con me, sempre.

Ho paura, ma di cosa? Di te? No, macchè, di me ...ho paura, tanta e ti amo, di più...
Ho paura perchè ti amo...
Mi inganno autonomamente, ora basta.
Vorrei poter restare. Voglio potertelo dire.
Il viaggio era uno strazio, accelerava e poi diminuiva la velocità, ci mancava solo un incidente…voleva
arrivare solo il più presto possibile da lei e dirle che gli era mancata, come la luna guardata insieme a
lei.
 
 
Girava per la città, sempre gli stessi luoghi, ma nella mente era con lui, con le gambe che
penzolavano, lui che la teneva stretta e quelle mani intrecciate sulla nuca, sarebbe restata così
eternamente, ma purtroppo non si poteva, doveva tornare da lei, sempre lei, il loro ostacolo, o almeno
così sembrava, forse non avrebbe mai saputo se era davvero così o se il suo amore le faceva credere
ciò che era meno doloroso…sempre per quel famoso motto: ”Così voglio, così sia”…si domandava
perché, se lo voleva solo suo, non fosse la realtà…doveva rivedere i suoi incantesimi, qualche
ingrediente non funzionava forse. Come fai a restarmi addosso se non ci sei mai...?Solo tu puoi saperlo
e, maledizione, non posso ricordarmi di non ricordarti, anche volendo non sprofonderesti mai...perchè
tu...riaffiori sempre, se non nel mio cuore, nella mia mente. Era talmente presa dai suoi pensieri che
non si accorse del cellulare che squillava incessantemente.
Il display lampeggiava e il suo nome appariva…
Dea, dimmi che non sto facendo uno dei miei  poco frequenti, sogni in cui lo bacio e poi mi
sveglio dicendomi che anche se mi sveglio tornerà...rispondo, all’ultimo squillo, non si merita questa
prontezza come se non potessi respirare senza di lui…
“Tuu ?!” Come dia… -non mi lascia terminare, niente sorrido da sola, non cambierà mai, anche se  vorrei seriamente ucciderlo-
“Non sei contenta di sentirmi, deduco” -come mi è mancata la sua voce
“Dovrei? -e no, troppo facile così-
“Dimmelo tu, tesoro” - è delusa ed arrabbiata-
“Ti lascio con il dubbio” - due a zero per me-
“Allora, che mi racconti?
“Ah, adesso ti interessa?!E negli scorsi 365 giorni, dimmi, ti interessava?”
“Ma è successo qualcosa”
Quel profumo lo riconoscerei tra mille...non può essere...non puoi essere qui
“Ma ci sei ancora?”
“Eh? No, cioè si, dove dovrei andare?”
Sento la sua risata, devo essere impazzita seriamente…
Chiudo gli occhi, le mani tremano...mi volto...mi prendi la mano, sogno o son desta?
“Non mi guardi nemmeno?”
Apro gli occhi, non posso essermi sognata anche la sua voce e il suo respiro sulla pelle…
“E tu che ci fai qui?” –non riesco a restare calma-
“Poi sono io quello poco espansivo…non sei contenta di vedermi? E’ una specie di anniversario il nostro…”
 
 
Ma al diavolo tutto, lo abbraccio e ho un dejavu…mani sul collo, modalità koala, le sue mani che
vagano sulla schiena, le braccia strette intorno alla vita…se l’inferno è questo, ci resto volentieri.
“Ma allora ti sono mancato”- un soffio nell’orecchio e una risatine che rimbomba e solo adesso mi
chiedo come ci sia riuscita in questi giorni infiniti a stare lontano da lui.
“Io a te no eh?”
Dopo attimi eterni ci stacchiamo, anzi mi allontana tenendo comunque ben salda la sua presa sulle mie spalle…
“E questo chi l’ha detto?”
“Io e ho…”
“Si hai sempre ragione te, lo so” -sempre la stessa la mia Elisa eh-
“Hai pure il coraggio di ridere? Non ti fai vedere per un anno e poi questa è l’accoglienza, se l’avessi
saputo prima avrei pensato che fosse uno scherzo ”
“Veramente dovrei parlare io di accoglienza”
Un dito sulla punta del naso…vuole giocare col fuoco il biondo qui presente e allora giochiamo.
“Sentiamo, cosa desidereresti ?”
“Un muretto, la luna nel cielo, io e te seduti a chiacchierare come al solito…ti piace come programma?”
“Ma non è notte…la luna dove la trovi?”
“Ti vuoi liberare di me così velocemente?”
“Beh, un po’ come ti liberi di me” -le confessioni mi sono sempre piaciute in fondo-
Silenzio.
Il maledetto silenzio che mi accompagna ogni volta che ti provoco o ti metto con le spalle al
muro, metaforicamente(perché praticamente succede solo nei miei sogni), la solita storia, un passo
avanti, sei indietro, sono stanca, ma di te mai.
 
"Lo so a cosa stai pensando e no, tranquilla."
"Eh?"
"Non mi perderai...sai perché ?"
"Se dico no, cambia qualcosa? Non vorrei un altro silenzio"
"Shhh"  -un dito sulle labbra-sta zitta un secondo, dovrei parlare io ora...giusto?"
"Ma non lo farai, giusto?"-dissi inclinando la testa e sfidandolo con lo sguardo-
"Potrei non parlare"
Vorrei questo, le tue mani tra i miei capelli e le tue labbra sulle mie, ma per quanto sarebbe?
Un minuto, un’ora e poi? Poi un altro anno di lontananza, di mancanza, di assenza e tutto dimenticato e
no non mi sta bene, ora parli Lorè.
 
“Potrei voler sentire qualcosa invece”
Mi ero allontanata tanto da lui, ormai non sentivo più il suo calore addosso e il suo profumo nelle
narici, potevo ritornare ad essere lucida, magari solo un po’, perchè totalmente non lo ero mai,
nemmeno con chilometri di distanza a separarci.
"Sei come voglio che tu sia e ti adoro, non sai quanto"
"E se volessi saperlo?"
"Ti direi...certo, vieni qua"
"Perchè non lo fai?"
Elisa, Elisa, ma dove vuoi portarmi? Sempre così con te, non mi ci fai capire mai niente…certe volte mi
sembra di conoscerti da sempre ed altre invece penso di aver sognato una ragazza che non esiste in
realtà…eppure di certezze sul tuo amore per me non me sono mai mancate.
Sospiro, parla, per Giuda.
Dea, aiutami tu.
"Tu mi vorresti...ma hai paura." -netto e preciso, forse così capisce.
"No, io non ti vorrei...lo sai che il condizionale non mi piace"
"Non mi era mai capitato che una donna mi capisse e mi entrasse dentro con un solo sguardo"
"Ma io non sono una donna qualunque...io ho la magia che mi scorre nelle vene"
"Potremmo farne una insieme"
"Potrebbe essere pericoloso"
"Ma a te il pericolo attrae"
"E a te?"
"...non solo lui"
Questo è troppo anche per una cappellaia matta come me, ed io dovrei rimanere calma, tranquilla e
impassibile con questi due occhioni puntati sul mio viso, come due fari? Ma nemmeno con tutto
l’autocontrollo del mondo.
Su Elisa, proviamoci.
“Non c’è posto nella tua vita per me, perché mentire? Dovrebbe essere una specie di confessione
spontanea questa? Dottò, hai sbagliato tattica”
“Sai che è una bugia, sai che non posso…”
 
"E lo spazio per me dove sarebbe?"
"Qui" -disse indicando la testa- "e dove secondo te?"
Vorrei tanto cancellargli quel ghigno...ma mi distoglie dai miei pensieri
"Hai paura tu ora?"
“Io non ho paura, con te no”
 
Ti guardo...e l'ossigeno mi arriva dritto al cuore, non ho bisogno più di niente, mi basti TE.
"Mi basti te"
L'ho detto seriamente?
Lui sorride e io mi sento più coraggiosa…
Un avvicinamento pericoloso da parte mia e l’ennesimo passo indietro…una parte di me se l’è presa
completamente lui, l’ha sequestrata e non ha intenzione di ridarmela, forse la parte migliore di me, ho
tante debolezze, ma lui è il mio più grande tallone d’Achille.
Lorenzo mi dispiace, ma adesso o mai più.
"Hai preso tu la parte migliore di me?
Anzi no...non mi rispondere, non mi deve interessare più"
Fece per voltarsi e andarsene, via da tutto, ma soprattutto lontano da lui.
Lei si nascose sotto gli archi, non aveva più intenzione di stare male...
Lui l'aveva persa di vista, tra le teste delle persone e la cercava come un matto, gli occhi fuori dalle
orbite, era notte, aveva paura le potesse succedere qualcosa, dove diavolo si era cacciata?
Giunse verso gli archi ed iniziò ad ispezionare ogni singolo angolo, un lampo gli illuminò il viso ma
anche dei boccoli di un colore inconfondibile, almeno per lui.
Un tuono...pugni ai lati della testa...
"Ora non mi scappi"
Occhi contro occhi, terra contro oceano, non poteva farcela, non questa volta.
"Ma tu stai piangendo"
Un pollice sulla guancia...e..




Angolo autrice:
Alla prossima con Elisa&Lorenzo...chissà...forse ci sarà una tempesta lunare.A prestissimo.    I.
 
  
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