Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Sakura___    25/11/2015    2 recensioni
Questa mia prima fanficion è un continuo della storia diverso da quello che tutti si aspettavano, spero vivamente possa piacervi!
Il vento quel giorno soffiava forte, tanto che attraversando i fioriti rami degli alberi, di quello che un tempo veniva chiamato il bosco di Inuyasha, ne spostava le punte meno robuste.
Il mezzo-demone carezzo per un'ultima volta il Boshingoku, beandosi del profumo che i suoi fiori rosati liberavano nell'aria. «Avanti Kaede». La donna, che in quei minuti era rimasta in silenzio, lasciò che la piccola Rin si andasse a rifugiare dietro alla sua sacrale veste, prima di tender ancor una volta l'arco e scoccare quella freccia che era sicura le sarebbe costata la vita.
Così quella freccia imprigionante andò a colpire la spalla del mezzo-demone, che un tempo la sorella della sacerdotessa, e la sua reincarnazione avevano amato, costringendolo all'albero sacro, proprio come cinquantatré anni or sono, questa volta per l'eternità.
«Kagome». Sussurrò esalando l'ultimo respiro.

~
«Ka-Kagome...». Sussurrò il mezzo-demone.
«Sbagliato! -Esclamò la ragazza, ad un palmo dal suo naso- Mi chiamo Kaori!».
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic



IV
Capitolo Quarto




«Voglio venire anche io! Voglio venire anche io! ». Lagnava la piccola Reiko che, affascinata dal racconto della sorelle, avrebbe voluto vedere coi suoi occhi quell'epoca così lontana negli anni da quella in cui era nata.
«Ti ho detto di no. Tu starai qui con la mamma, e poi non è detto che io voglia tornare in quel luogo! ». Esclamò scocciata la ragazza, emettendo con la bocca un brivido sinistro, lo stesso che aveva percosso la sua schiena al pensiero di ritrovarsi ancora così lontana da casa. «Reiko, lascia in pace tua sorella. Ha affrontato un lungo viaggio». La ripresa la madre delle due, prendendo l'ultima delle figlie per mano e portandola a letto, solo dopo avergli rimboccato le coperte e baciato la fronte.
Kaori pensava, rifletteva su ciò che le era successo e non credeva possibile ciò che aveva passato. Spesso le era stato raccontato di demoni maligni che infestavano città e villaggi interi, ma era risaputo si trattasse solo di leggende, mentre invece coi suoi stessi occhi color del miele aveva potuto constatare quanto quelle leggende potessero essere vere. Provò anche lei ad andar a dormire, nella speranza che quei brutti pensieri la lasciassero libera.
Era buio, pesto, non sapeva che altro fare se non respirare profondamente eppure nemmeno quello riusciva a calmarla. Si sentiva in trappola, preda di quelle tenebre che l'attanagliavano. I suoi puntavano all'orizzonte, ma nulla vedeva, nemmeno l'ombra di se stessa. Fu quando si abbandonò definitivamente a quel buio che la vide. Scorse una luce fioca in lontananza, che pian piano si avvicinava, irradiando di luce tutto intorno a lei, ed il calore pervase il suo corpo. Una mano afferrò la sua, finalmente riusciva a vedersi, a vedere a chi appartenesse quella stretta così forte e salda su di lei.
«Inuyasha!». Urlò svegliandosi di soprassalto la ragazza, spaventata da quell'incubo. Era sudata dalla testa ai piedi e la sua mente era offuscata dalla paura. Si alzò di scatto da letto, scaraventando le coperte giù dal letto, accese brusca la luce e cominciò a rovistare nel suo armadio. Erano ormai tre giorni che era tornata a casa, e mai un secondo aveva smesso di pensare alla sua avventura nell'epoca Sengoku, ma quel sogno era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Indossò la divisa scolastica e di corsa scese le scale, diretta al tempio che custodiva la sua famiglia. Era notte fonda, il buio era pesto, proprio come nel suo sogno, e ancor più angosciata da quelle tenebre si gettò senza remore nel pozzo, passaggio fra il suo mondo e quell'epoca cinquecento anni prima.

«Inuyasha!». Aveva esclamato la ragazza, di cui solo la testa sbucava al di fuori del pozzo, ma le sue parole non arrivarono alle orecchie del mezzo-demone, bensì a quelle di un cucciolo che girava da quelle parti. Il bimbo sobbalzò dallo spavento, e la sua coda cercò rifugio fra le due zampette, forse ancor più spaventata del bambino. «E... E... E tu chi sei..? ». Domandò titubante il piccolo, che ancora tremava di paura. «Mi chiamo Kaori, e tu chi sei?». Domandò la ragazza, spaesata dalla fifoneria di quel cuccioletto. « Il mio nome è Shippo e sono un potente demone volpe!». Esclamò con fierezza il volpacchiotto, sfoggiando un’aria altezzosa. «Tu?». Domandò la ragazza. «Ma se sei solo un bambino!». Disse lei, tenendo a penzoloni il piccolo Shippo per la coda. «Mettimi giù! Guarda che chiamo Inuyasha se non la smetti! Mettimi giù!». Kaori a quelle parole mise giù la piccola volpe e, abbassandosi alla sua altezza gli posò l'indice sulla fronte, cominciando a spintonarla. «Tu conosci Inuyasha?». Domandò curiosa lei, con un aria ingenua sul viso. «Sì, e se non mi lasci in pace e chiedi scusa assaggerai i suoi artigli!». Esclamò frignando il piccolo demone, che da un momento all'altro avrebbe sfruttato la sua arte illusoria pur di farla pagare a quella fastidiosa ragazza. Ciò non fu necessario, Kaori prese in braccio il demone volpe, e con dolcezza gli chiese. «Puoi portarmi da lui?». Il bambino, spaesato dal repentino cambio di umore della ragazza, acconsentì con la testa, indicandole la via, ancora fra le sue braccia.

Inuyasha riposava sulla cima di un albero, sorretto da un forte ramo. Le braccia erano incrociate, l'espressione imbronciata e le suo folte sopracciglia eran ancor più corrucciate di quanto potessero esser state quel giorno, quando cruento aveva affondato i suoi artigli nella carne di quel demone ragno. A quel pensiero la ragazza rabbrividì, ed il mezzo-demone si svegliò all'odore della paura di lei e del vecchio compagno di avventura.
«Kaori. Cosa ci fai qua?». Domandò sorpreso lui, mentre la ragazza sorrideva, grata per averlo ritrovato. « Inuyasha! Questa ragazza è uscita dal pozzo!». Aveva urlato il piccolo demone volpe, liberandosi dall'abbraccio della ragazza e correndo su per l'albero raggiungendo il mezzo-demone. «È... È... Uscita dal pozzo! Come... Come Kagome! P-perché? C-come ha fatto..?». Continuava a sbraitare, dimenandosi di fronte al ragazzo che, scocciato, lo fece cadere con un pugno sul capo. Cadde fra le braccia di Kaori, ma l'attutita caduta non aveva fermato il volpino che, con rabbia cominciò a gettare addosso al mezzo-demone il suo innocuo fuoco di volpe. «Prendi questo! Ed anche questo! Razza di scemo!». Il ragazzo schivò ogni colpo, balzando da un ramo all'altro per andare dalla ragazza. «Inuyasha». Sussurrò lei, una volta l'uno di fronte all'altra. «Ka...Kaori». Ripeté lui. «Come mai sei qui?». Domandò poi. «Ho fatto un brutto sogno, non sapevo cosa fare e son venuta qui». Ammise ingenuamente lei, sorprendendo il ragazzo, che mai si sarebbe aspettato di rivederla. «Ehi ma, voi due vi conoscete?». Domando d'un tratto il piccolo Shippo, confuso, fra gli sguardi dei due.
«E così sei riuscita a tornare». Esclamò Sango sorridente, mentre il marito meditava sugli avvenimenti in attesa di una risposta dalla sacerdotessa, risposta che non tardò ad arrivare. «Dunque sei destinata a questo mondo, non ci resta che capire per cosa». Miroku fece un respiro, poi prese a parlare. «Se la mie età mi ha insegnato qualcosa in questi anni è che il destino non tarda ad arrivare. Dobbiamo solo aspettare». Inuyasha, che tutto sembrava meno che intenzionato a far parte di quella discussione sbottò alle parole del monaco. «E nel frattempo cosa facciamo? Aspettiamo anche che si faccia uccidere?! Questo non è il suo mondo, non resisterebbe lì fuori!». Kaori si sentì quasi ferita da quelle parole e nei suoi occhi i presenti lo videro, tutto voleva meno che esser un peso. «Andiamo Inuyasha da quanti mesi è che un demone non si presenta qui? È un villaggio tranquillo». Esclamò Sango, e subito il mezzo demone controbatté. «È stata attaccata poco fa! Appena uscita dal pozzo. Pensi che non accadrà ancora? Io non ho intenzione di farle da balia e tantomeno voglio correr dietro alle tracce del suo sangue quando la faranno fuori!». Ringhiò il ragazzo, incrociando le braccia e mettendo su un’espressione imbronciata degno di un bambino. «Inuyasha esageri!». S’intromise anche Miroku, zittito dalla giovane Kaori. «No, ha ragione. Non voglio essere d’intralcio a nessuno». Disse impassibile con la frangia a coprirle gli occhi. «Se è ciò che vuoi domani farai ritorno nella tua epoca, adesso è tardi riposati qui». Sussurrò la venerabile Rin, congedandosi, ponendo così fine al discorso.
«Un odore ripugnante, più del mezzo demone. Il sangue di quell’umana è sporco». Furono le dure parole di Sesshomaru al servitore Jaken, incapace di comprendere.


 

 



 

Abbiate pena di me, della mia misera vita impegnata e di questa storia! ^^"
Scherzi a parte scusate la grande attesa e la velocità con cui scrivo queste parole, ma non ho davvero tempo T.T
Vi invito a farmi sapere, come sempre, cosa ne pensate della storia e cosa vi aspettate soprtutto! Io vi tengo sulle spine... Ma ancora per poco, promesso! :)

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Sakura___