Persino Matusalem, giunto alla ragguardevole età di 969 anni (un record imbattuto) aveva affermato che era troppo giovane e anche Abramo, che era stato pronto a sacrificare suo figlio, quando si era trattato della propria vita aveva avuto da ridire.
Adesso doveva convincere Mosé che, giunto all’età di 120 anni, non voleva saperne di seguirlo.
«Perché dovrei morire? Sono giusto, sono ret…»
«Perché tutti gli umani sono mortali ed è giunto il tuo momento!» gli replicò Michael interrompendo quella sfilza di autolodi.
«Ma io voglio entrare nella Terra Promessa!»
«Non puoi, te l’ho già detto!» rispose l’arcangelo.
«Allora trasformami in un uccello!» propose l’umano.
«Te lo scordi! Dopo voleresti subito lì.»
«Allora uccidimi, inceneriscimi e butta i miei resti in quel fiume.»
Michael rifletté un attimo poi esplose: «Assolutamente no! Questo fiume entra nella Terra Promessa e tu non ci puoi entrare, né da vivo né da morto!»
«Ed io mi rifiuto di morire, se prima non l’ho vista!» esclamò Mosé incrociando le braccia.
«E dopo verrai con me, senza fare altre storie?»
«Sì, te lo prometto» rispose il condottiero.
«Mi hai convinto, sarai accontentato!»
Mosé sorrise trionfante, Michael lo afferrò e lo portò in cima a un monte altissimo.
«E questa sarebbe la Terra Promessa?» chiese l’umano perplesso.
«Veramente no ma guarda in quella direzione… la vedi quella terra laggiù? Quella è la Terra Promessa, tu adesso l’hai vista, pertanto ora verrai con me!»
*****
Racconto collocabile nel capitolo 34 del “Deuteronomio”
Secondo una leggenda ebraica, l’arcangelo Michael doveva prelevare le anime dei giusti ma doveva prima convincerli.