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Autore: Lois Lane 89    25/11/2015    0 recensioni
Bella cerca di mantenere la pace tra i Cullen e il branco, ma non è una cosa facile. E le cose si complicano quando la famiglia di Edward riceve ospiti e la vita di Bella viene sconvolta da una terribile notizia.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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Il giorno dopo, tornammo a Forks e naturalmente Alice mi stritolò nel suo abbraccio non appena mi vide.
Tornai a casa mia e mi sembrava più piccola di come l'avevo lasciata: così vuota, senza mio padre, mi sentivo più sola del normale.
Il mio pick-up era nel vialetto: qui c'era senza dubbio lo zampino di uno dei Cullen.
Mi accorsi che la casa difronte alla mia era stata messa in vendita e c'era un camion dei traslochi.
Una settimana dopo il mio arrivo, vidi che era arrivata una persona in quella casa, probabilmente il nuovo proprietario.
Era un ragazzo abbastanza robusto con i capelli neri, e anche da lontano lo riconobbi: era Lucas, quello che voleva essermi amico a Jacksonville.
Stava per venirmi incontro quando una moto si fermò proprio davanti a me: era Jake.
Smontò e mi strinse tra le sue braccia, così forte che quasi mi spezzò la spina dorsale.
"Jake, allenta la presa. Non riesco a respirare."
La mia richiesta fu esaudita, dato che lui allentò la presa permettendomi di allontanarmi da lui.
"Scusa. Mi sei mancata Bella."
"Quella che dovrebbe scusarsi sono io. Credevo che nessuno mi volesse più e pensavo che la cosa giusta da fare fosse andarmene. Come stai? E tuo padre?"
"Bene. Ma ora che sei tornata sto ancora meglio. Lui è ancora un pò giù. Era il suo migliore amico. Tu invece? Come ti senti?"
"Ancora non riesco a crederci di essere rimasta sola."
Avrei voluto dirgli che presto sarei diventata un vampiro, ma Lucas mi stava ancora guardando, e Jake sarebbe diventato una furia (quasi sicuramente si sarebbe trasformato).
"Ora devo andare. Ci risentiamo presto."
Jake ripartì, e non appena scomparve dietro la curva Lucas attraversò la strada e me lo trovai davanti.
"Bella? Il tuo nome è Marie."
"Marie è il mio secondo nome. Il mio nome di battesimo è Isabella, ma chi mi conosce mi chiama Bella."
"Quello era il tuo ragazzo? Non l'avevi lasciato?"
"E' il mio migliore amico. E con il mio ragazzo abbiamo risolto. E' stato tutto un brutto malinteso. E comunque non mi sembra che siano affari tuoi."
Entrai in casa chiudendomi la porta alle spalle: mi chiesi per quale motivo fosse venuto qui, ma poi decisi che non mi interessava.
Quella sera, quando andai in camera, vidi Lucas salutarmi dalla finestra della sua stanza.
"Che ci fa lui qui? Non pensavo che ti sarebbe venuto dietro."
"Non ne ho idea. E comunque devi smetterla di arrivarmi così alle spalle. O l'infarto mi verrà davvero una di queste volte. Credo che tu ti ricorda come si usa una porta."
Edward mi abbracciò da dietro e le sue labbra mi sfiorarono la guancia.
"Che divertimento ci sarebbe altrimenti? Adori le mie entrate spettacolari. E' meglio che tu vada a letto. Domani dobbiamo andare a scuola."
"Ho ritirato la mia iscrizione. Dovrai andare da solo."
"Secondo te non ho già sistemato tutto?"
Prima ancora che potessi rispondere mi ritrovai in braccio a lui e poi sul letto; cantò la mia ninna nanna e mi addormentai.
Il giorno dopo, quando arrivammo a scuola vidi Lucas: non me lo sarei tolto dai piedi molto in fretta.
"Ma i vostri ospiti ci sono ancora o sono tornati a casa?"
"Sono tutti qui."
"E quel discorso che abbiamo lasciato in sospeso in Florida? Quando mi darai ciò che mi hai promesso?"
"Dopo il diploma."
"Non voglio arrivare al mio compleanno ancora umana. E Jake? Non la prenderà affatto bene."
"Al cagnolino ci penseremo. Andiamo in classe."
Purtroppo mi trovai Lucas a lezione d'inglese, trigonometria, ginnastica e biologia.
L'insegante lo mise in un posto accanto a me e Edward, che come immaginavo non ne fu felice.
L'ultima ora avevo inglese e me lo trovai accanto.
"Quindi il tuo compagno a biologia è il tuo ragazzo?"
"Sì. Quello che mi chiedo io è: che cosa ci fai qui?"
"Sono venuto ad abitare qui. Mi sembra semplice. Che ne dici di uscire insieme stasera?"
"No. Edward non ne sarebbe contento. E' lui il mio ragazzo."
Dopo la scuola, Edward mi riaccompagnò a casa, e vedevo benissimo dalla sua faccia che sapeva già di Lucas.
"Sai già tutto vero? Ma non ti devi preoccupare. Sei tu l'unico con cui voglio uscire la sera."
"Così va meglio. Sei solo e unicamente mia."
Edward rimase con me mentre studiavo, anche se non fu facile con lui accanto.
Prima di cena, lo accompagnai alla macchina e vidi Lucas in piedi sulla porta.
"Chiuditi dentro e non aprire a nessuno."
"D'accordo. Torni da me dopo?"
"Ma certo. A dopo."
Mi baciò con delicatezza, salì in macchina e sparì.
Seguendo il suo consiglio, chiusi a chiave tutte le porte e andai in cucina a mangiare qualcosa.
Stavo leggendo un libro in camera mia quando lo vidi accanto alla finestra: la perfezione assoluta.
"Che ne dici domani di starcene un pò per conto nostro? Magari nella nostra radura."
"Sì. E' tanto tempo che non stiamo un pò da soli. Almeno mi levo quel rompiscatole dai piedi per un pò."
Edward capì subito che mi stavo riferendo a Lucas, e sfoderò il suo sorriso sghembo.
"E poi potresti dormire da me. Alice ha bisogno di te per una cosa."
"Sinceramente preferirei passare la serata con te. Stare tutta la sera chiusa in bagno a fare da cavia a tua sorella non mi entusiasma."
"Lo so. Ma se non lo fai, mi distruggerà la mia collezione di dischi."
Edward ci teneva troppo alla sua musica, così a malincuore dovetti accettare la serata con Alice.
Ma almeno avrei passato tutto il resto della giornata con lui, e mi addormentai tra le sue braccia.
Il giorno seguente, dopo colazione, uscimmo dalla porta sul retro: Edward mi prese in spalla e a tutta velocità, iniziò a correre nel bosco per poi fermarsi nella nostra radura.
Quella sera la passai con Alice chiusa in bagno, e alla fine riuscì a tornare da Edward.
Il giorno dopo, mi riaccompagnò a casa e mi lasciò sola: per occupare il  tempo iniziai a pulire un pò.
Nel pomeriggio ero andata a prendere della legna nel boschetto dietro casa, e mi trovai Jake davanti.
"Ciao. Come va?"
Non rispose e notai subito che era arrabbiato: che cosa gli è preso adesso?
"Che ti è successo?"
"Non dovresti passare così tanto tempo con i Cullen. Quando te lo metterai in quella testa che sono pericolosi? E con quelli in giro lo sono mille volte di più."
"Edward non permetterebbe mai che mi succedesse qualcosa. Non capisco perchè sei così paranoico."
"Perchè io ti amo Bella. Non hai idea di quanto tenga a te."
"Non sai quello che dici. Io amo Edward, e il sentimento è ricambiato. Non sono io la persona giusta per te. Non hai avuto l'imprinting con me."
"Questo non ha niente a che vedere con l'imprinting. Cerca di capire: con lui  rischi la vita ogni secondo. Con me sarebbe diverso. Ti renderei felice."
"Non sarei mai felice senza Edward. E' meglio se te ne vai Jake."
Feci per voltarmi a prendere la legna, ma fui costretta a voltarmi di scatto: Jake stava letteralmente fumando.
Infatti si trasformò in un lupo dal pelo rossiccio e mi piombò addosso schiacciandomi sul terreno: i suoi artigli ferirono il mio braccio sinistro.
"Vuoi uccidermi? Se lo fai puoi considerarti morto. Non ci sarà nulla che tratterrà Edward dal romperti il collo."
Ringhiò e s'allontanò da me, per poi scomparire nel bosco: tornai in casa senza la legna e serrai porte e finestre, compresa quella della mia camera.
Dopo essermi medicata il braccio (chiamare Carlisle era fuori discussione, dato che Edward l'avrebbe scoperto in pochi istanti) mi gettai di traverso sul letto e non riuscì a trattenere le lacrime.
Perchè Jake si era comportato così? Non avevamo mai litigato in quel modo.
Adesso la domanda era un'altra: come avrei fatto a tenere i Cullen e specialmente Edward all'oscuro di tutto?
Quella notte Edward non venne da me, e fu un bene; ma non riuscì a dormire.

TO BE CONTINUED...
   
 
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