Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |      
Autore: Cecile Balandier    26/11/2015    21 recensioni
Una svolta inaspettata del momento che ho sempre amato dell'episodio 37, in cui Oscar chiede ad André di riaccompagnarla a casa...
"È sale sulle labbra, le tue.
Lacrime dolci, come te.
Lacrime che voglio toccare, possedere, prima che sia troppo tardi."
(Contest Bivio)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


È SALE SULLE LABBRA

Ti ho fatto chiamare, perché voglio sapere, voglio la conferma che ciò che ha detto il dottore sia vero. 
Ti ho fatto chiamare, perché ho voglia di te. Della tua risata, che ora vibra, sincera, aperta come un cielo di primavera. 
E io mi sento ancora più oscura, in quest'angolo, alle tue spalle. Ti sto mettendo alla prova, ma solo perché ormai, l'amore che nutro per te, domina ogni mio pensiero, ogni singola azione, ogni respiro, ogni desiderio. 
Vivere... Libera... Amarti...
Ti ho fatto chiamare.
Tu non mi hai vista André. Sei uscito dal mio ufficio ancora agile nel muoverti. 
Sei abituato vero?
Sei così da tanto, allora?
Vorrei piangere ancora, come questa mattina, seduta sul mio letto a supplicare Dio di concedermi più tempo. Dopo che ogni mio respiro agitato e malato ha chiamato te nella notte. 
Mio amato.
Ho soltanto sei mesi André. Soltanto sei... Una clessidra scorre lenta, conta i giorni della mia vita che sta per vuotarsi. 
Tu lo hai capito, che ti nascondo qualcosa. Un segreto, si... 
Un segreto che sta in bilico tra la morte e l'amore. E l'amore per te... oh... quanto è grande André! 
Quanto mi morde dentro...
Ecco il segreto. 
Sono innamorata di te. 
Ma un morbo vuole nutrirsi di me, del mio petto, e farmi lentamente perire. 
Ma sono innamorata...
E voglio amare... 
Voglio rendere questa donna finalmente libera, che non può non ascoltare il suo cuore, non può fare a meno di correre come una pazza fuori dal suo ufficio, nella piazza d'armi, e arrivare prima di te.
Ti aspetta André.
- André.. mi avrai cercata...mi sono dovuta allontanare un attimo, scusa! -
Forse... sono un po' nervosa, inizio a sudare, non sono abituata a far prevalere la donna, i sentimenti. 
- Non preoccuparti Oscar... -
Sei su due gradini sopra di me.
Il sole di luglio è tutto fulgore e calore. E tu... tu André sei bellissimo... 
Il cuore mi batte forte... Forte!
- Siamo in attesa di notizie...Pensavo ...di ritornare a casa con te... -
Solo uno scalino a dividerci adesso. 
Non ti accorgi André? Che ho ridotto le distanze tra noi?
Per quello che puoi, guardami bene adesso. Guarda nei miei occhi. Leggi tutto l'amore che non riesco più a trattenere. Leggilo, ti supplico.
- So a quali notizie ti riferisci e preferisco rimanere qui con i miei compagni. -
No... André. Sento il cuore scoppiare. 
Ma come? 
Un impulso appassionato, lo seguo. 
Prendo la tua mano tra le mie e modulo la mia voce. 
- No, André... stavolta... voglio che tu venga a casa con me... -
Una voce dolce la mia, forse non la conosci vero? Anch'io sai... vorrei quasi ridere...
La mia presa è sicura, non ti lascia, attende una tua risposta.
Ti vedo sorpreso, sgrani gli occhi, solo il tempo di un battito di ciglia, le mie, così stupide, troppo nervose. 
Dimmi qualcosa..
Il tuo sguardo è dolce, così pieno di me.
La tua donna... 
sono la tua donna...
- Oscar... -
Un piccolo soffio questo nome. 
Hai capito... tu hai capito.
Mi rendo conto di non riuscire a rinunciare a questo tocco. 
Caldo tocco tra le nostre mani.
Mani che sudano, labbra arse, sanno di sale. Sale che brucia su una ferita. Nella mia gola asciutta. 
Sulle labbra che sognano le tue, così piene, disegnate da un angelo, schiuse... 
Le guardo. 
Poi i tuoi occhi, prati di Marzo, bagnati da troppa pioggia. Li guarderesti per ore.
Ecco cos'è la morte! La tua bellezza, la tua dolcezza.... che adesso, proprio adesso, in mezzo a questa piazza, mi travolgono. 
Cosa devo dire adesso?
Dillo tu per me André... 
- Parliamo nel tuo ufficio... forse... forse è meglio... -
Sei frastornato. Tutto quello che accade attorno a noi, ora non esiste, non è vero?
Ora che la tua mano è in trappola, lo senti che ti amo? 
Riuscirò a dirtelo? 
Ho bisogno di tossire. Resisto. Apro la bocca, l'aria entra e calma il mio petto. 
Lascio la tua mano e annuisco.
In silenzio, camminando fianco a fianco, senza guardarci, rientriamo nel mio ufficio.
Chiudi la porta alle tue spalle. 
Io poggio le mani sullo schienale della sedia. 
Sento ancora la voce della libertà, André. 
Tu la senti amore mio? 
Ha quasi il suono di un violino, di tanti violini... di archi e cembali... Di note celestiali... divine... che riempiono la stanza di colorate gemme preziose, che avvolgono le nostre anime e le fanno librare in alto, a danzare, libere, fino a legarsi per l'eternità. 
Ti guardo adesso...
Ti avvicini, solo un passo, ad accorciare la distanza tra noi. Mi sorridi, allora un po' forse mi vedi...
- Cosa devi dirmi Oscar? -
Mi avvicino anch'io. 
È sale sulle mie labbra, le lacrime sono impazienti, sono stanche, sono per te. Questo devo dirti, ma non ne sono capace...
Lacrime di amore, bisogno di te, come l'aria, come una carezza, come la vita.
- Questo André...-
Dico solamente, la voce non più sicura, chiudo gli occhi. 
Le tue dita, un tocco delicato, si bagnano sulle mie guance e tra i miei capelli si fermano, con tutta la mano. È sale sulle labbra, le tue.
Lacrime dolci, come te.
Lacrime che voglio toccare, possedere, prima che sia troppo tardi. Le mie mani le accarezzano, insieme al tuo viso, accaldato, sorpreso, commosso.
- Ti amo... -
Ho ancora gli occhi chiusi, quando trovo il coraggio e ti affido il mio cuore. 
Mi attiri a te, piano, con entrambe le mani sul mio viso. Riapro gli occhi solo in istante, per capire, perché sto impazzendo...
E poi è il tuo sale a bagnare le mie labbra. Entra, pizzica, si disperde nella mia bocca, che ora ti accoglie, gonfia di desiderio. 
Mi aggrappo ai tuoi capelli, tu mi stringi tra le braccia. Hai il respiro corto, nel mio, febbrile, innamorato. 
- Ti amo... da sempre... da sempre... -
Sussurri sul mio viso, ripeti in un delirio, e poi sorridi e torni a riprenderti il mio sapore.
Continuo a piangere, a baciarti, non posso crederci... 
Non ci lasciamo, non ci sleghiamo ma camminiamo, a passi incrociati tra loro, come i nostri capelli, le mani, le lacrime, i respiri...
Senza accorgerci arriviamo alla porta della buia, sempre chiusa, vuota, solitaria, piccola stanza da comandante. 
La apro e una volta entrati, giro la chiave. Siamo ancora in piedi, abbracciati, commossi, tremanti e confusi per l'emozione. 
Ci guardiamo, la mia fronte sulla tua... 
Un tuo sorriso a chiedermi di non piangere più.
- Perdonami André... -
Gemo.
- Ci amiamo Oscar... solo questo... solo questo conta adesso... -
Scopro le tue spalle, la tua fronte, seguendo le onde nere dei tuoi capelli. 
Ti sorrido. Ho bisogno di amarti adesso e mi sento strana, come se il mio corpo non bastasse più a se stesso... 
Mi baci e sento che posso completarmi solo con te, che sei l'uomo che io amo.
- Sei il mio uomo... -
Strappo queste parole alla gola. La tua bocca è sul mio collo.
Inizio a spogliarmi, voglio che tu mi veda. 
Nuda... tua...
Il tuo respiro cresce di desiderio, i nostri baci si fanno ardenti, le lingue si bagnano di sale e voglia. 
- Amore mio... -
Sussurri piano, dolce ed esigente al mio orecchio. Poi ti liberi della giubba, della maglia, rimani a torso nudo e prendi le mie mani. 
Mi torturi con le carezze che ti regali. Ma io le voglio. 
Voglio toccarti, premere le dita attorno ai tuoi capezzoli di uomo. Percorrere il tuo petto che pulsa di vigore, di amore per me. 
Sei bellissimo André. 
Voglio sentirmi anch'io bella... 
E tu mi ci fai sentire davvero, ora che fai scivolare via la mia camicia e il fiato ti si spezza per il piacere di guardare la tua donna, di toccarle il seno, di bearti del suo sapore. 
È sale André. 
Sale sulle tue labbra, sale del mare, succhiato dal seno di una sirena. 
Sono metà donna, metà ignoto.
Quell'ignoto che ami, che vuoi, che veneri, ora che sei in me e bruci dentro.
Ora che le tue spinte liberano il nostro amore, trasformandolo in piacere caldo, puro, assoluto. 
Ora che le nostre bocche sono l'una sull'altra, si sfiorano soltanto, si sussurrano l'amore eterno, ardono di gioia, si bagnano di sale. 
   
 
Leggi le 21 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Cecile Balandier