My little story of DoubleGlimmer:

 Il vento dei ricordi

“É sparita ormai, scomparsa nel buio di quelle grotte infinite... Dopo averci preso tutti in giro…” pensò il pony dalla sciarpa viola.

Double Diamond prese carta e penna, si distese a terra, sulla neve gelida e cominciò a scrivere l’ultima lettera che le avrebbe dedicato:

“Adesso sono ritornato qui, per ricordarti un ultima volta, questo è il luogo dove ci siamo conosciuti... Dove mi hai rubato il cuore, mi hai conquistato fin da subito. Lo ricordo come se fosse ieri, sciavo tranquillo per le montagne innevate, quando ad un tratto vedo proprio sopra la mia testa una valanga, mi avrebbe sommerso, se non fosse stato per quella barriera rosa che mi proteggeva. E poi vedo la mia salvatrice su una sporgenza un po' più in alto che faticava per avere il pieno controllo della magia che mi stava salvando. Eri bellissima, fiera, audace, coraggiosa... Sembravi una dea.”

Erano tanti i pensieri, le emozioni, i ricordi, che si affollavano nella sua testa… Certi erano piacevoli, altri no. Improvvisamente, qualche mese fa, Starlight era iniziata a diventare sempre più strana, aveva cominciato a escluderlo, a metterlo da parte, e lui sopportava tutto in silenzio, perché la amava..

-Un giorno mentre stavo andando alla grotta, sentii qualcuno piangere, era lei. Appena si accorse di me andò su tutte le furie, non capii il perché.. Ma cercai lo stesso di mantenere la calma e tranquillamente le spiegai che ero suo amico e non c’era motivo di trattarmi in quel modo, potevo aiutarla. Lei si arrabbiò ancora di più urlandomi contro: “MA CHE COSA STAI DICENDO?! Credi forse che una come me abbia bisogno di amici?!? Ti Sbagli di grosso non ne ho affatto bisogno!!! E sai di cos’altro non ho bisogno?! DI STUPIDI STALLONI CHE MI RONZANO INTORNO CERCANDO DI SEDURMI CON QUALCHE CARINERIA!!!” Io rimasi a fissarla stupito, probabilmente dovevo avere un espressione da scemo di prima categoria, (la sera capii che non ci stava con la testa e ci riappacificammo), ma in quel momento persi del tutto la pazienza: ”MA SEI FORSE IMPAZZITA!? Senza di me non combineresti nulla!! Sono io che mantengo l’ordine in questa città, tu sarai pure il capo ma… NON HAI ALCUN DIRITTO DI TRATTARMI COSI’… Anche perché.. Io..” Prima di finire la frase ti guardai, avevi gli occhi lucidi, eri stanca e distrutta dallo sfogo.. Ma questo non ti impedì di rispondermi: “TU COSA!? Non sai nemmeno lontanamente cosa… ..cosa sto passando!!” Detto questo corse via in lacrime… Dissi sottovoce: ”Io… io ti amo..” . Il povero Diamond rimase da solo, nel buio di quella grotta desolata, ancora qualche ora, per avere la forza di affrontarla più tardi.

Ripensando a quel episodio gli scese, ancora oggi qualche lacrima, Sentì le guance bagnate, ma ormai era tutto passato, lei non sarebbe più tornata e quelle lacrime sarebbero state, per l’ennesima volta, sprecate al vento. O almeno questo era quello che credeva lui..

Prese la sua lettera e aggiunse un ultima riga:

“Non ho smesso di amarti allora, non smetterò adesso, non smetterò mai..

 Per Sempre Tuo Double Diamond”

Lentamente si alzò, si scrollò la neve di dosso, mise la lettera in un cofanetto, dove ce ne erano molte altre, chiuse il coperchio. Double si diresse su un cumolo di neve un po’ più alto degli altri. Da lì, si vedeva tutta la valle, c’era un venticello piacevole che gli scompigliava la criniera, ormai era giunto il momento, dopo anni di attesa lo avrebbe fatto:
Aprì il cofanetto e rovesciò le lettere al vento..
Questo gesto, significava tutto per lui, avrebbe lasciato andare il suo amore… Ormai era una cosa che non gli apparteneva più.