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Autore: Himeno    26/11/2015    2 recensioni
Due ragazzi che non conoscono ancora l'amore e che sono uno il contrario dell'altro, possono innamorarsi? Angelo e Diavolo. Il loro amore potrebbe nascere a causa di un gioco? la mia prima ff su questo cartone favoloso! Leggete e ditemi che ne pensate^^ kiss
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love Game'
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Capitolo 37



Una volta che Sulfus chiuse la porta, mi alzai a fatica dal pavimento e mi rivestii. Mi sentivo piuttosto indolenzita ancora per le forti spinte di Sulfus che non mi facevano stare in piedi come si deve. Finito di rimettermi i vestiti, rimasi per qualche minuto seduta sul letto a pensare.

L'uomo che amo sta soffrendo. E' combattuto tra il rimpianto e l'odio che prova verso sua madre. Io non potevo capire veramente. Mia madre è morta nel mettermi al mondo e ciò che rimpiango è che se fosse stata viva, mio padre non sarebbe diventato così e saremmo stati una famiglia meravigliosa. Non odio mio padre per ciò che mi ha fatto, è comunque mio padre e gli voglio bene e non riesco a immaginarmi al posto di Sulfus. La sua non è stata una famiglia. Un nonno malvagio che ha ucciso il padre, una madre psicopatica e un nonno che non ha potuto dargli l'amore che meritava.

Era ancora presto, dopotutto eravamo ancora troppo giovani, ma in futuro io e lui formeremo una famiglia nostra. Mi divertiva pensare a Sulfus padre. All'inizio sono sicura che avrà paura di non essere all'altezza ma poi si rivelerà migliore di quello che pensa. Lui non è Temptel o Paul. Portare il cognome Zolfanelli non significa avere sangue cattivo e cuore di pietra. Lui stesso è la dimostrazione di ciò e anche il suo prozio era stato un uomo buono.

I nostri figli saranno fortunati ad averlo come padre e insieme gli insegneremo cosa sia l'amore. L'amore vero che ti fa battere il cuore all'impazzata e che ti occupa la mente in continuazione. Ciò che provi solo con la persona di cui non puoi fare a meno nella tua vita.

Mi alzai dal letto sentendomi già abbastanza stabile sulle mie gambe e andai a farei i compiti nella libreria. Era il posto che preferivo di più in tutta la villa e poi veniva la stanza stellata e il giardino. Mi trovavo a mio agio in mezzo ai libri e poi era perfetto per studiare in completa pace.

Mi misi comoda sulla scrivania e con il mio fidato mp3 cominciai a immergermi nello studio. La musica mi aiutava a concentrarmi ma qualcosa alle mie spalle mi fece irrigidire dalla paura. Qualcosa di duro e freddo mi premeva sulla testa. Tolsi lentamente gli auricolari.

-Ma che brava studentessa modello. Non credevo che al mio diavolaccio piacessero le secchione. Deve aver cambiato gusti, tu che ne dici, Temptel?-

Mi girai piano così che mi trovai la pistola puntata in fronte. A tenerla era una Kabalè piuttosto compiaciuta. Temptel al suo fianco mi guardava con sguardo divertito. Decisamente non era in fin di vita. Era stata tutta una messinscena per allontanare Sulfus da qui e dare il tempo a queste due di agire. Sentii il freddo della paura e del panico espandersi su tutto il mio corpo. Ero allo loro mercè e sicuro non avevano intenzioni buone.

-Sono d'accordo- ridacchiò l'arpia più grande per poi rivolgersi a me. -Cos'è quella faccia? Pensavi davvero che fossi con un piede nella fossa? Ahahahah mi dispiace deluderti ma, come vedi, sono più viva che mai, cosa che presto non potranno dire di te-

-Voi siete completamente pazze. Non vi ho fatto nulla di grave da volermi morta!- non so da dove mi usciva il coraggio ma ero riuscita a trovare la voce anche se inclinata dal terrore. Che ti saltava in mente, Raf? Avevo una psicopatica che ti puntava la pistola in testa e le davo della pazza. Mi sa che ero più pazza io di lei. Stavo giocando con il fuoco.

-Tu maledetta puttana, me l'hai portato via! LUI ERA MIO! Prima che arrivassi tu, Sulfus non era uno smidollato sentimentale. Io e lui saremmo stati una coppia perfetta e tu ti sei intromessa- ringhiò Kabalè premendo ancora di più l'arma su di me.

-Calmati Kabalè. Comunque da parte mia, niente di personale, ma odio il fatto che quel marmocchio sia felice. Per colpa sua avevo perso l'amore di Claud e sempre per colpa sua mio padre mi opprimeva ancora di più. Se non fosse nato la mia vita sarebbe stata migliore- disse con un tale astio che mi fece rabbrividire. E Sulfus è andato anche da lei pensando che stesse morendo. Questa donna non si meritava un figlio come lui. Non si meritava niente.

In un momento di pura adrenalina dovuta alla paura, sferrai un calcio a Kabalè che accusò il colpo e fece cadere la pistola poco lontana da lei. Approfittai di quell'attimo propizio e feci per scattare verso l'uscita ma un proiettile mi sfiorò l'orecchio. Mi bloccai e vidi Temptel con la pistola fumante in mano.

-Pensavi davvero che non fossi preparata a una simile evenienza? Non sono una stupida oca come questa qui- disse lanciando un'occhiata sprezzante alla sua complice che si stava rialzando per riprendere l'arma.

-Bastarda, me la pagherai!- esclamò fuori di sé dall'ira, la ragazza. Era pronta a colpirmi ma la voce di Temptel la bloccò.

-Fermati, idiota. Non è ancora il momento, dobbiamo portarla fuori di qui. Ricordi il piano, no?-

Lei si fermò esprimendo lo sguardo tutto il suo disappunto e invece di usare la pistola, mi diede un forte schiaffo.

Diavolo se faceva male! Ma non le avrei dato la soddisfazione di vedermi dolorante. Mantenni lo sguardo alto e cercai di ignorare il bruciore sulla guancia.

-Sei più forte di quanto pensassi. Sei da ammirare. Peccato che debba farti fuori- disse Temptel poi si fece guardinga. -Andiamo! I domestici staranno per arrivare dopo aver sentito il mio sparo-

Kabalè mi spingeva in avanti tenendomi puntata l'arma sulla schiena e tenendomi le mani dietro. Temptel ci stava davanti a sbarrarci il cammino.

Più ci avvicinavamo al garage e più le mie speranze stavano per affievolirsi.

A un tratto la presa su di me si indebolì fino a scomparire e sentii un gemito di dolore dalla mia aguzzina. Mi girai e vidi Marcus che dopo aver colpito Kabalè in testa, prese la sua arma dal suo corpo svenuto.

Lui mi mise dietro di sé come per farmi scudo per poi puntare a Temptel che ora ci stava guardando impassibile.

-Sei sempre stato un guastafeste, Marcus. Non è un mistero che mi odi e che il sentimento è reciproco. Sei sempre stato invidioso del rapporto che c'era tra me e Claud e ora tenti di fare l'eroe per tuo nipote. Quanto sei miserabile- sputò il suo veleno l'arpia.

-Invidioso? Neanche per sogno. Non era invidia la mia, era solo per proteggerlo da te e la tua disgustosa influenza. Lui continuava a dirmi che c'è del buono in te ma era solo un ingenuo. Non ti permetterò di distruggere anche Sulfus. Ho già fallito una volta, non lo farò di nuovo-

-Marcus...- lo richiamai timorosa. Non riuscivo a far smettere di tremare le mani e mi odiavo per questo. Volevo essere più forte.

-Davanti al portone principale, fuori troverai una moto. Scappa e vai a casa- mi sussurrò mantenendo lo sguardo e la pistola su Temptel.

-No... non posso lasciarti con queste due pazze- gli sussurrai di rimando.

-Devi salvarti, Raf! Sulfus sta arrivando e non se lo perdonerebbe mai se ti succedesse qualcosa. Vai!-

No. Anche se stavo morendo di paura, non volevo lasciarlo solo.

-Ti prego... fallo almeno per Sulfus- disse ancora come se leggesse la mia reticenza all'idea di abbandonarlo.

Strinsi gli occhi cercando di trattenere le lacrime poi acconsentii e scappai verso l'uscita principale della casa.

Stavo per varcare la porta quando sentii uno sparo e a quel punto, mi fermai.

Il mio cuore stava scoppiando.



************************

Forza, forza, manca poco ad arrivare.

Non mi sono mai sentito così spaventato in vita mia e anche così stupido. Come ho potuto credere a quella stronza? Se adesso fosse successo qualcosa a Raf non me lo sarei mai perdonato. NO! Non dovevo nemmeno pensarci.

-Ci siamo quasi. Sto andando il più veloce possibile- mi disse Gas.

Anche lui era fuori di sé dalla preoccupazione. Sembrava che ad entrambi ci fosse stato rubato di colpo tutto il sangue in circolo per quanto eravamo pallidi.

Al diavolo il rimorso, se Temptel aveva osato fare del male a Raf, l'avrei uccisa. Non me ne fotteva un cazzo se sarei finito in prigione né che avrei vissuto con la colpa per il resto della mia vita. Era Raf la mia vita ora.

Non avrei dovuto lasciarla sola. Mi sono sempre vantato di essere molto intelligente e un osso duro da fregare e guarda un po'! Oggi ho dimostrato il contrario.

-Che imbecille. Sono stato un vero e proprio imbecille a credere a una simile falsa- mi presi la testa tra le mani e sentivo crescere dentro di me l'istinto omicida che mi ha accompagnato nelle mie ribalte da Devil. Da quando sto con Raf non mi era più successo di sentirlo ma adesso era tornato più vivo che mai. Le stavo dando un'opportunità di redimersi all'ultimo ma lei mi aveva ingannato per farmi di nuovo male. Non era mai stata una madre, non era una persona, era un mostro.

-Stai calmo, Sulfus. Non è perdendo la testa che salveremo Raf-

-COME CAZZO PENSI CHE POSSA STARE CALMO IN UN MOMENTO DEL GENERE?- gli ringhiai forte. Mi sentivo una bestia pronta a sbranare.

-Anche a me importa di lei. E' una mia amica e farò di tutto per proteggerla ma, Sulfus, non è impazzendo che l'aiuteremo. Dobbiamo tenere sotto controllo la rabbia e agire nel modo giusto- mi rispose sommessamente. Aveva anche lui paura di me in questi momenti di furia ma stava coraggiosamente a tenermi testa.

Feci dei respiri profondi. Aveva ragione, impazzire non era di alcun aiuto adesso.

-Mio Dio, perdonami, Gas, ma quest'ansia mi sta davvero uccidendo. Non ho mai avuto così tanta paura come adesso. Era per questo che non volevo più amare, se non avessi incontrato Raf e non mi fossi innamorato di lei adesso non proverei tutto ciò-

-L'amore non porta solo gioie ma anche dolore e paura. Anche sapendo questo, al cuore non si comanda e una vita senza amore non è degna di essere vissuta. Quindi non dire stronzate e sentiti fortunato ad amare ed essere ricambiato. Se volevi un'esistenza tutta rosa e fiori non dovevi nascere in questo mondo, cazzo!-

Però! Mi ha sorpreso il suo sfogo e dopo un attimo di perplessità gli sorrisi lievemente. Aveva di nuovo ragione. Ok, per oggi stava avendo fin troppo ragione, Gas non è mai stato così “saggio”. Questa situazione stava facendo venir a galla molte cose.

Il piccolo sorriso che mi ero concesso sparì di nuovo nell'istante in cui vidi il cancello di casa mia. Si aprì subito ed entrammo senza nemmeno fermarci. Frenò di botto di fronte al portone e scesi di corsa andando verso la tragedia in corso.

Aprii la porta e vidi con sommo sconcerto la ragazza che amavo in ginocchio sul pavimento a fissare verso il corridoio che portava al garage.

-RAF!- la chiamai. Si girò di scatto verso di me ed io la raggiunsi abbracciandola forte. Era viva. Il mio angelo era salvo.

-Su-Sulfus...-

-Sì, amore mio. Sono qui- la strinsi ancora di più a me rischiando seriamente di soffocarla.

-Temptel... Kabalè... mi volevano uccidere... ma Marcus è... venuto in mio aiuto...- cercava di dire tra le lacrime che le stavano uscendo.

Kabalè? No... non poteva essere. Quella zoccola si era alleata con Temptel per privarmi della mia luce. Avrebbe pagato cara anche lei, non l'avrei risparmiata stavolta.

Si staccò di scatto dal mio abbraccio e mi mostrò il suo sguardo sconvolto e spaventato.

-Ho appena sentito uno sparo. Marcus è con Temptel e ho paura che...- la sua voce era un vero tormento e sentivo che stava tremando in maniera convulsiva.

Girai lo sguardo nella direzione in cui lei stava guardando prima e sgranai gli occhi. Stava uscendo del fumo da lì ora. Lo notò anche Raf che si strinse di più a me.

Mio nonno era in pericolo, non potevo lasciarlo solo. Gas arrivò alle mie spalle e gli affidai delicatamente Raf tra le braccia.

-Portala fuori al sicuro- gli dissi.

-NO!- protestò il mio angelo.

-Devo andare, Raf-

All'improvviso vidi il fuoco arrivare sempre più vicino. Non c'era più tempo. Dovevo andare da Marcus. Era l'unico rimasto della mia famiglia e non potevo abbandonarlo.

Mi strappai a malincuore dalla vicinanza di lei e con un ultimo sguardo carico di tormento, corsi verso le fiamme.

-SULFUS, NO!-

Ogni suo richiamo era una pugnalata ma io procedetti comunque verso l'Inferno.



Continua...



Che dite, sono stata brava a non avervi fatto aspettare tanto stavolta? A fare scene di sesso faccio schifo, a fare scene d'azione idem, ma allora... che cavolo scrivo a fare? X'''D Ne ho ancora tanta di strada da fare ma spero che voi abbiate la pazienza di sopportarmi ancora. L'incubo di Raf sta per diventare realtà e magari è la volta buona che ci facciamo una Temptel e una Kabalè allo brace. Come al solito spero di non avervi deluso e ci vediamo alla prossima. Fate i bravi e non lanciatemi maledizioni troppo dure, in fondo vi voglio bene XD Bacioni a tutti!

Himeno

   
 
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