Film > The Avengers
Ricorda la storia  |      
Autore: Nana_Hale    26/11/2015    5 recensioni
La guerra ha spinto entrambi a fare cose orrende, a combattersi a ferirsi per difendere quello che entrambi ritenevano giusto. Ma quando due persone che si amano si scontrano... nessuno ne esce vincitore.
After Civil War, Cinematic Universe. Steve/Tony
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, James 'Rhodey' Rhodes/War Machine, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
That is How Everything Ends

 
L'eco dei passi nei corridoi degli ospedali sembra sempre più rumorosa del normale. Specialmente per qualcuno che è ancora ricercato dal governo.
Il cappellino calato sulla testa, la felpa e gli occhiali da sole sembrano sempre una buona idea fino a quando non viene il dubbio che sia una grandissima idiozia e che nessuno si lascerà fregare da così poco.
Il vantaggio invece era proprio quello: nessuno si aspettava di vederlo lì. Tutti davano già per scontato che fosse a mille chilometri di distanza.
E, in effetti, avrebbe dovuto.
Ma non poteva.
Le infermiere non gli prestavano attenzione passandogli accanto prese dal loro lavoro, e la gente in visita ai malati era troppo impegnata a preoccuparsi per notare qualcuno che somigliava a Captain America passare per il corridoio.
Trovare il numero della stanza era stato facile: l'archiviazione dell'ospedale era decisamente più pratica della segretezza. Ora doveva solo arrivarci.
Girò l'angolo e si trovò davanti al colonnello Rhodes.
Rhodey.
Fortunatamente era voltato di spalle e parlava al cellulare, dandogli così il tempo di fare un agile balzo all'indietro e nascondersi dietro al muro.
Mise il naso fuori per controllare giusto il tempo di notare lo sguardo nervoso e carico di rabbia di Rhodey, ancora ferito in volto, con qualche sutura in vista e livido non ancora riassorbito.
Un sospiro affranto gli uscì dalle labbra poi, improvvisamente, una mano si posò sulla sua spalla facendolo sobbalzare e voltarsi.
"Ci penso io."
Natasha.
Rimase sbigottito, immobile, sconvolto nel vederla lì, così tranquilla davanti a lui.
Anche lei aveva qualche piccola ferita in viso ma il suo sguardo non era carico di rabbia, ma di qualcos'altro.
Lo voleva aiutare? Dopo tutto quello che le aveva fatto? Dopo che l'aveva tradita? Perchè?
Sentì le dita di lei stringere leggermente la presa sulla sua spalla prima di lasciarla andare, superarlo, e uscire nel corridoio, dirigendosi verso Rhodey con un dolce sorriso sul viso.
Natasha.
Un angelo. La sua salvezza. La sua migliore amica.
In un paio di minuti lei e Rhodey si diressero dall'altra parte del corridoio, verso le macchinette del caffè lasciando completamente sgombra la via.
Aspettò qualche secondo poi uscì dal suo angolo con calma, sapendo che potevano esserci telecamere o altre guardia appostate da qualche parte. Non rallentò davanti alla porta della camera ma, all'ultimo istante, si gettò all'interno aprendo la porta e richiudendola con una velocità impressionante.
Sospirò profondamente e rimase con il viso rivolto alla porta sentendo il bip intermittente dei monitor farsi immediatamente più forte ed entrargli nelle orecchie come un martello.
Passò un'eternità prima che riuscisse a girarsi molto lentamente non accorgendosi di aver involontariamente smesso di respirare.
E quando vide ciò che stava davanti ai suoi occhi sentì la gola chiudersi di scatto come se gli avessero dato un pugno in piena pancia.
Niente gli sembrava reale, ma sono un tremendo incubo dl quale non aveva nessuna via di scampo.
Immagini presenti e passate si mischiarono nella sua testa come un orribile tortura.
Colpi violenti e stridii metallici diventarono fasciature macchiate di sangue, perso dalla cicatrice riaperta in mezzo al petto.
Gemiti di dolore si trasformarono in un braccio bloccato dall'ingessatura e una lunga sutura di almeno 30 punti sotto le costole.
Parole sussurrate con dolore, con fatica e colpa, divennero lividi, graffi, sangue, sul viso di un uomo steso in un letto di ospedale, inerme, ferito ed esanime.
Un uomo che lui aveva messo lì.
Tony.
Si sentì quasi mancare i sensi e il suo sguardo non riusciva a staccarsi dal volto addormentato e stanco di Tony mentre le mani avevano iniziato a tremargli.
Non capì come ma riuscì a fare un passo in avanti e, non appena fu abbastanza vicino al letto, qualcosa attirò la sua attenzione sul comodino.
Una lettera non ancora chiusa indirizzata a S.G.R.
Sussultò lanciando un'altra occhiata verso l'uomo steso nel letto.
S.G.R. Steven Grant Rogers.
Nessuno avrebbe mai potuto consegnarla se non avesse saputo il suo secondo nome e, di conseguenza, a chi era destinata.
Ecco perchè Natasha era qui.
La sua mano si allungò inconsciamente afferrando la busta.
Cosa poteva volergli dire dopo quello che si erano fatti? Quanto odio poteva essersi riversato nelle parole scritte su quel foglio?
La paura scivolò lungo la sua schiena come una fredda goccia di sudore ma il senso di colpa e il desiderio di punirsi, la sensazione di meritare l'odio che si aspettava di trovare nella lettera furono troppo forti da sopprimere.
La aprì senza riflettere oltre.

-Cap... Steve... tra poche ore verrò operato di nuovo al cuore e i medici non sono proprio ottimisti dato tutto quello che ha subito in passato quindi, non riuscendo a rintracciarti ho preferito usare un mezzo più... dei tuoi tempi.
Prima di tutto ho predisposto che l'atto di registrazione venga cancellato dagli archivi e che solo chi lo riterrà necessario potrà venire inserito nel database con la sua vera identità. Natasha se ne sta occupando personalmente. E' stata lei a suggerirmi questa soluzione.
Avrei dovuto ascoltarla prima.
Avrei dovuto ascoltare anche te.
Forse questa mossa non rimedierà a quello che è successo, ma farà sicuramente del bene in futuro e proteggerà molte persone innocenti. E questo, come hai detto tu, conta più di ogni cosa.
Secondo, ho reintegrato tutti nel programma Avengers, vecchi e nuovi membri che verranno addestrati, riformati e posti a difesa del pianeta. Ci sono ancora molti di noi che vogliono aiutare, vogliono essere utili e usare i loro poteri per il bene. Ed è giusto che lo facciano e che vengano presi sotto la custodia dei migliori per poterlo fare al meglio.
Per questo motivo ho chiesto a Fury di permetterti di riprendere il tuo ruolo alla base dei Nuovi Avengers, se lo vorrai, e lui ha accettato senza fare domande. Cioè, ha fatto mille domande, e ha detto che dovrai fare qualche dichiarazione pubblica, ma alla fine l'ho convinto.
Terzo. Tutti quanti sono stati inseriti nel programma, Steve.
Tutti.
Anche lui.
So quanto questo sia importante per te e ho volut-

La lettera gli cadde dalle mani come se tutta la forza nelle sue dita fosse svanita improvvisamente.
Si sentì aggrovigliare lo stomaco e la testa gli faceva così male da costringerlo a chiudere gli occhi.
Distruggere l'atto di registrazione? Reintegrare lui? Reintegrare Bucky? Dopo quella orribile guerra? Dopo averlo ridotto così in un letto d'ospedale?
Si voltò lanciandosi verso la porta con la mano pronta ad afferrare la maniglia e farlo scappare il più lontano possibile da quel'orrore, da quel disagio.
"Cap..."
I don't want this moment to ever end, where everything is nothing without you...

Solo quando riaprì gli occhi sentendo quella voce, così familiare e cara, si accorse delle lacrime intrappolate nella rete delle sue ciglia.
Si voltò di scatto ritrovandosi immediatamente a guardare i caldi occhi scuri di Tony; la lucina del comodino faceva brillare i graffi sul suo viso di un color rubino acceso e un lieve sorriso segnò le sue labbra ferite facendo spezzare qualcosa dentro di lui
 
I'll wait here forever just to see you smile 'cause it's true, I'm nothing without you...

Le gambe gli cedettero di colpo facendolo cadere a terra con un tonfo con la schiena contro la porta: le mani raggiunsero immediatamente il suo viso coprendolo per la vergogna.
"Come... c-come ho potuto..."
Lacrime oramai inarrestabili scivolarono sulle sue mani, fra le sue dita, bagnandogli le labbra.
 
Through it all, I've made my mistakes, I stumble and fall but I mean these words...

Gemiti rochi e sospiri rapidi furono tutto ciò che sentì prima che un paio di mani si posassero sopra le sue.
"Smettila."
La voce era ferma e severa anche se segnata dal tremore dalla stanchezza.
"Guardami. Ora guardami."
Con una fatica tremenda si lasciò spostare le mani dal viso non riuscendo però a sollevare lo sguardo.
Sentì il corpo di Tony avvicinarsi al suo, le dita stringere le sue.
"Non hai fatto niente. Niente. Siamo stati due stupidi idioti. Io più di tutti. Ma è finita..."
Un tremolio nella voce di Tony lo spinse immediatamente ad aprire gli occhi.
Stava per cedere.
I suoi grandi occhi scuri erano lucidi, arrossati e tristi tanto da fagli desiderare di poter dre la vita per spazzare via quella guerra dai loro ricordi.
Sentì le sue stesse mani slegarsi dalla presa di Tony e andare a cercare la sua schiena, stringendola con forza.
 
I want you to know, with everything I won't let this go...

"E' finita..."
Sentì Tony ripetere, e finalmente le lacrime caddero anche sul suo viso che pian piano si calmava permettendo ad un piccolo malinconico sorriso di fare di nuovo capolino.
"P-perdonami..."
Bisbigliò tirandolo ancora più vicino a se non riuscendo a contenere il tremito nella sua voce segnata dal pianto.
 
These words are my heart and soul and I'll hold on to this moment you know...

"No... no..."
Tony scosse la testa afferrando il suo viso fra le mani e dandogli un improvviso, rapido bacio. Il primo.
"Tu perdona me... per non averti mai detto questo."
I sussurri e i respiri si confusero tra i loro volti così vicini mentre i loro occhi si incontravano un'ultima volta prima di chiudersi lasciando svanire ogni pensiero.
Si baciarono di nuovo, così intensamente da sentir bruciare le labbra, inclinando la testa per poter unire di più le loro bocche, stringendosi senza badare ne alle ferite ne al freddo pavimento, liberando finalmente il cuore da tutti quei lunghi mesi di brutale agonia.
 
'Cause I'll bleed my heart out to show that I won't let go...

Io ti amo.
Pensò, sentendo il dolore venire trascinato via dalla certezza che Tony sarebbe rimasto a baciarlo fino a quando le loro lacrime non si sarebbero asciugate.
_____________________________________________________________________________________________________

Dopo il dolore causato dal trailer di Civil War ho deciso che non volevo stare a guardare impassibile mentre la mia OTP del cuore soffriva le pene dell'inferno e ho fatto un luuuungo balzo in avanti nel futuro.
Sapendo che presumibilmente, dato il contratto di Chris Evans, Steve non morirà nella vesione cinematografica, ho sfruttato la cosa per scrivere una riconciliazione come si deve.
Spero vi sia piaciuta!!
Bacio
-Nana
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Nana_Hale