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Autore: Raven Callen    26/11/2015    4 recensioni
[Roxanne!
You don’t have to wear that dress tonight.
Roxanne…
You don’t have to sell your body to the night…]
***
Quello che prova Gouenji-sama per te non è amore.
Non che ti stia solo usando; prova qualcosa che è una mistura strana di emozioni, ma nessuna di queste è amore.
***
Tanti auguri a _Kiiko Kyah! Ti meriteresti molto di meglio, ma questo è tutto ciò che la mia mente bacata è riuscita a creare. Perdono!
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel/Shuuya, Mark/Mamoru, Nathan/Ichirouta
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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[Roxanne!
You don’t have to put on that red light…
Walk the streets for money,
You don’t care if it’s wrong, or if it’s right.]
 
 
 
 
- Che bei capelli che hai, Kaze-chan. - commenta Gouenji-sama, passandoci le dita attraverso.
Gli piacciono molto i tuoi capelli, lo sai bene.
Gli piace vederti arrivare acconciato con pettinature stravaganti solo per poterle poi sciogliere da spilli e nastri personalmente, per poi accarezzarti i capelli con le dita proprio come sta facendo ora.
Gouenji-sama adora quella “cascata turchina di seta” – come li ha giocosamente definiti una volta – e il modo in cui ti ricade addosso, nascondendoti il viso e le spalle.
Sorridi e nascondi il volto per pudore, un pudore che non hai, come d’abitudine ai suoi complimenti.
Il tuo kimono è già slacciato e ti scopre buona parte del petto candido ed esile.
- Sembri proprio un angelo, Kaze-chan… - ti sussurra, passandoti il dorso della mano sulla guancia e aprendo uno spiraglio verso il tuo viso. – oppure una qualche creatura soprannaturale, perché sei troppo bello per essere vero. -
 
Dovresti arrossire, davvero, perché la situazione lo richiede, ma non ce la fai.
Non ti imbarazzi per tutti quei complimenti che, seppur esagerati, sono sinceri e pieni di tenerezza.
Tu non sei un angelo, Kazemaru: sei quanto di più lontano ci possa essere.
Un accompagnatore a pagamento, ecco cosa sei.
Un ragazzo con il cuore da puttana, cosi ti apostrofano. Può darsi, può darsi che sia così, ma del parere della gente non ti importa affatto.
E’ vero, ti sei venduto. Ti sei venduto così tante volte che ne hai perso il conto.  Non hai più vergogna, tu, non riesci più ad arrossire. Non senti niente.
 
L’albino è in attesa. Ti limiti solo a scuotere il capo, sorridendo in un modo che speri non risulti troppo triste. Ma Gouenji-sama se ne accorge lo stesso. Vede sempre tutto, con quei suoi profondi occhi neri. - Si, lo sei. Sei bellissimo. Troppo per questo mondo. – e ti scosta il kimono dalle spalle, facendotelo ricadere attorno ai fianchi.
Si china con lentezza su di te, facendoti sdraiare tra le coltri bianche del suo letto.
- Potrei portarti via da qui, sai? Riscattarti. – fa una pausa. -  Potrei farlo, se tu me lo chiedessi. Tutto ciò che desideri. -
(Potrei – condizionale, possibilità. )
Chiudi gli occhi per non lasciargli intravedere la tua triste rassegnazione, il tuo sguardo sconsolato da animale vecchio e stanco.
Gli circondi il collo con le braccia e ridendo con leggerezza – il palato ti si impasta di un sapore terribilmente amaro… - lo avvicini di più al tuo corpo.
- Dopo, Gouenji-sama. – proponi, chiudendo la conversazione. – ci penseremo dopo, vuoi? -
- Shuuya. Chiamami Shuuya. –
E il tempo delle parole si esaurisce insieme a quella sua richiesta che non esaudirai.
In cuor tuo, mentre le sue labbra scendono sul tuo collo, sai che non potrai mai accettare la sua offerta…
 
 
[Roxanne!
You don’t have to wear that dress tonight.
Roxanne…
You don’t have to sell your body to the night…]
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quello che prova Gouenji-sama per te non è amore.
Non che ti stia solo usando; prova qualcosa che è una mistura strana di emozioni, ma nessuna di queste è amore.
E in un certo senso ne sei sollevato, perché tu non lo ami e questo rende tutto molto più semplice.
Più semplice sorridergli al mattino, dopo una notte nelle sue stanze.
Più semplice lasciarsi sfiorare e guardare e spogliare.
Più semplice ascoltarlo mentre ti promette la luna, il sole, le stelle e l’amore.
E infine, quando sarà giunto il momento, ti renderà ancora più semplice scivolare via dal suo letto e dalla sua vita.
Gouenji-sama è un uomo buono, ma non ti ama. Vorresti sfatare un mito, dire che tra prostitute e clienti non ci può essere l’amore. e anche se così fosse, non avrebbe alcuna importanza, perché sono poche le storie destinate ad avere lieto fine. La tua non è compresa fra queste.
A questo pensi, mentre lo osservi dormire ancora un po’ e i suoi capelli scarmigliati lo fanno sembrare ad una specie di fiero e sonnacchioso leone.
Ti vuole sempre più al suo fianco – a suo modo tiene a te – ma sai già che prima o poi finirà per stancarsi.
Già ieri l’hai visto discutere energicamente con la nuova segretaria, una briosa ragazza dai capelli corvini e il carattere deciso. E tu hai già capito, Kazemaru, hai occhio per queste cose.
Gouenji-sama ancora non lo sa, però gli brillano gli occhi di un sentimento che per te non proverà mai. Ma lui è un uomo d’onore, non ti abbandonerebbe mai, neppure per l’amore vero.
Non puoi permetterglielo. Per questo un giorno sparirai.
Ti rivesti in silenzio, con calma, poi scivoli via da quel luogo mentre il leone ti sorride, ancora mezzo addormentato. Rispondi al saluto, sorridendo a tua volta.
Oggi non è ancora quel giorno.
 
 
Cammini in silenzio per i corridoi di casa Gouenji, il compenso in una busta stretta in mano, ed esci silenziosamente dalla porta sul retro.
Te la chiudi alle spalle e prendi un profondo respiro.
Guardi la strada davanti a te, già sapendo che non troverai chi ti aspetti di vedere.
Sospiri.
 
 
 
 
 
Anche tu hai conosciuto l’amore, una volta.
Non per qualcuno conosciuto sul lavoro, ma per un ragazzo qualsiasi incontrato per strada.
Un ragazzo dal viso pulito, senza alcuna traccia di malizia, con due occhi buoni e una zazzera spettinata.
Ti aveva preso per mano, in un giorno ormai lontano nel passato, e ti aveva portato nella sua vita.
Con lui sorridevi e ti imbronciavi, scherzavi e ti indispettivi. Non eri mai triste, non fingevi.
È stato l’unico capace di farti arrossire di nuovo, a farti riscoprire cosa fosse il pudore. Quando – più rosso che mai – ti risistemava quella maglia un po’ troppo grande che ti era scivolata lungo una spalla. Buffo, ti insegnava l’imbarazzo rivestendoti…
 
- Andremo via insieme. – ti aveva promesso. – Quando avrò messo da parte i soldi, partiremo per una città lontana, tu ed io, e vivremo il resto della nostra vita insieme! -
 
(Futuro semplice: promessa.) Non l’hai mantenuta! Hai mentito, hai mentito!
 
Poi, come un bel sogno, quel ragazzo se n’era andato. Era partito per un viaggio importante con suo nonno, per occuparsi di alcuni affari – la sua famiglia non era affatto agiata – e tu non l’avevi più visto per mesi.
Ti eri consumato dalla preoccupazione, aspettandolo. Rifiutando di vedere, toccare, baciare altri che non fosse lui.
E infine lui era tornato, con lo sguardo affranto. E una moglie.
E il tuo cuore si era spezzato.
 
 
 
***
 
 
 
Lo incontri qualche settimana dopo il suo ritorno, dopo l’aver appreso la notizia, dopo averlo visto con lei.
Tu stai uscendo in silenzio dalla casa di Gouenji-sama per quella che è la prima volta, mentre fuori comincia ad albeggiare e il tuo cuore non sente più niente.
Lo vedi là, dall’altra parte della strada, le mani affondate nle cappotto e quell’espressione addolorata che serve solo a fomentare la tua ira.
Gli vai incontro con un’espressione mesta, finchè non è proprio di fronte a te.
 
- Ichirouta… -
- Endou-kun… -
 
[His eyes upon your face,
His hand upon your hand,
His lips caress your skin,
It’s MORE than I can stand!]

 
 
 
( - Ichi-kun! Che bei capelli che hai! Ma non ti danno fastidio, così sciolti? Non ti vanno davanti agli occhi? Ecco, tieni, legali con questo nastro! )
 
 
Rimanete così. Lui ti guarda sofferente. Tu hai il mento alzato e un sorriso beffardo e più affilato di una lama.
 
 
(- Te ne sei andato! Sei sparito e poi sei tornato con una moglie! –
- Non ho avuto scelta! Ho dovuto farlo per la mia famiglia! )
 
 
[(Roxanne!) Why does my heart cry?
(Roxanne!) Feelings I can’t fight!]

 
- Ti prego, Ichirouta… -
 
Scuoti il capo, sai già cosa vuole dirti.
Vuole non dover vederti tornare nella casa che hai appena lasciato, a fare quello che un tempo facevi con lui ma con un’altra persona.
Vuole che tu abbandoni questa vita.
 
 
 
(- Avevi promesso che saremmo partiti insieme! –
- Mi dispiace… - )
 
 
[You’re free to leave me,
And just don’t deceive me
And please…]

 
 
Lo oltrepassi senza dire niente. Te ne sei andato, Endou, non hai più il diritto di chiedere niente.
 
- Ichirouta… non dimenticare… -  ti dice, mentre continui a camminare.
 
Una fitta al cuore. Affretti il passo.
 
- Non dimenticarti che io… -
 
[Believe me when I say…]
 
Cerchi di fuggire, di sfuggirgli, ma non ne hai modo. Non ne hai mai avuto.
 
- Io ti amo! -
 
Il vento ti porta quelle parole, chiare e limpide nonostante la distanza. Ti fermi dove sei, il cuore sanguinante che minaccia di spaccarti ancora in due.
 
- Anche io… - sussurri. E in quel momenti hai la certezza di star piangendo.
Non dovresti, proprio no, perché questo non risolverà le cose. Non cancellerà il fatto che lui ora sia sposato, che ora dovrai andare avanti con la tua vita e non hai idea da che parte cominciare a rimettere insieme i pezzi.
Non dovresti sentirti così… orribilmente devastato.
Eppure…
 
 
- Ti amo anche io…  - confessi, singhiozzando.
 
 
 
***
 
 
Dall’altra parte della via non c’è più nessuno ora, Ichirouta.
Lui sarà probabilmente a casa, con la sua nuova famiglia.
Hai anche saputo che è in arrivo un bambino.
Fingi che non ti importi, ma il silenzio ora ti pesa e l’eco delle sue ultime parole non ti da pace.
 
 
- Anche io ti amo, Endou… ed è proprio questo il problema. -
Sussurri al vento, andandotene per la tua strada.
 
 
 
 
 
[… I love you!]
 
 
 




Angolo del Corvo:

Ok, ok, non so cosa sia di preciso questa... cosa.
Davvero, non immaginavo neanche lontanamente che il risultato sarebbe stato questo.
Cioè, cosa diavolo è, questo?
Intanto penso che sia OOC da far spavento, dubito di aver azzeccato qualcosa del vero carattere dei personaggi.
Non so come sia successo, stavo ascoltando "El tanto de Roxanne" (i cui versi, almeno per la parte inglese, sono riportati qui e fanno da colonna sonora a questo scempio) ed ero di umore tempestoso, quindi mi sono messa a scrivere di getto quando invece avrei dovuto continuare a studiare x.x
Non so nemmeno se questa fanfic si possa classificare come Angst o se vada dritta dritta verso il Nonsense.
Una cosa però è certa; con me Kazemaru va a finire sempre male.
Ma consoliamoci, almeno stavolta non è morto nessuno! E' un mezzo miracolo, consideranno che fine fanno i miei personaggi preferiti quando finiscono tra le mie grinfie.

Questa shot, almeno nell'intenzione, dovrebbe essere un regalo per _Kiiko Kyah, la mia adorata Ann-chan. che temo sia più incline a uccidermi, ora come ora. Perdonami, my dear, se il mio regalo per il tuo compleanno non è neanche lontanamente all'altezza! (ah, il riferimento alla ragazza corvina è un omaggio a Nana, ma so che l'avevi già colto)
Prometto che mi riprenderò da questo momento di ruggine e scriverò qualcosa degno di te!

A presto - e non linciatemi x.x

Kiss


 
The Raven
  
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