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Autore: vanessie    27/11/2015    5 recensioni
Questa FanFiction è il continuo di Sunlight's ray...non l'avete letta? Era la mia prima storia pubblicata qualche anno fa, quindi correte a cercarla!
Avevamo lasciato Jacob e Renesmee ormai adulti, felici e contenti, ma nuove avventure aspettano loro, Jessie, Sarah e Jeremy, nonchè tutti gli altri personaggi della Saga di Twilight.
Una storia fantasy e romantica in cui tutte le ragazze possono riconoscersi, ma che non mancherà di stupirvi!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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SUNLIGHT'S RAY PART 3 FANFICTION

 

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Capitolo 164

“Affondare”

 

 

POV Allison

“Ciao” dissi per salutare Jeremy con un sorriso enorme. Ero felice di vederlo, era un po’ in anticipo quella mattina e quindi potevo approfittarne per invitarlo ad entrare, mentre i gemelli finivano di vestirsi. “Ciao Allison” “I bambini sono quasi pronti, ti va di entrare?” gli proposi. Lui restò un po’ titubante, lo vidi dalla sua espressione “Va bene” disse poi. Entrò in casa e mi seguì in cucina. “Hai già fatto colazione?” domandai “Sì” “Posso offrirti qualcosa?” chiesi. I miei figli avevano ragione, dovevo piantarla di essere tanto cattiva con lui. Volevo essere gentile, lui lo era sempre e comunque con me. “Sto bene così grazie” rispose. Notai il suo sguardo sulla mia vestaglia corta di seta. Avevo i capelli in disordine e la vestaglia messa un po’ a casaccio, con una spalla che costantemente mi usciva fuori. Risistemai la vestaglia coprendomi meglio “È che stamani non mi è suonata la sveglia e quindi…ci siamo alzati tardi” spiegai.

 

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Lui annuì nascondendo un sorriso. I bambini scesero ed andarono ad abbracciarlo. Andarono a giocare in salotto, facendo la lotta sul tappeto. Rimasi in cucina a pulire. Li guardavo di nascosto, mentre strillavano e si lanciavano i cuscini, mettendo la stanza a soqquadro. Sorridevo  guardando quanto fossero carini insieme. Jeremy era sempre stato un papà perfetto e tutti e tre i nostri figli avevano per lui un’adorazione assoluta. Smisero di fare la lotta e Jeremy si mise a sistemare un robot di Kevin. Amy li guardava e nel mentre giocava con le bambole insieme a Nicole. Rimasi per interminabili minuti a sfregare la spugna per pulire l’acquaio, mentre ero assorta a osservare l’espressione felice di Jeremy e a fantasticare sulle sue spalle e sulla sua schiena muscolosa, quando si mise in ginocchio un po’ piegato in avanti. Indossava una maglia aderente e mi sarebbe tanto piaciuto andare lì e alzargliela per toccare la sua pelle abbronzata. Dio quant’era bello! Forse erano solo i miei estrogeni ad urlare…del resto non facevo sesso da 6 mesi, ma mi era venuto un caldo…poi portò i gemelli in giardino. Aveva nevicato nei giorni precedenti. Si misero a giocare a hockey e ben presto fui attirata a dare una sbirciatina dalla finestra, poiché mi arrivarono alle orecchie delle grandi risate e i loro soliti schiamazzi.

 

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Erano carini da morire, adoravo vederli insieme, adoravo vedere i miei figli tanto felici e spensierati. Ricominciai a pulire dedicandomi al piano della cucina senza staccare gli occhi da loro. Mi ci incantai, notai solo che Nicole ad un certo punto si allontanò. “Mamma credo che quel ripiano sia pulito, dopo 10 minuti che sei lì a sfregarci la spugna” sentii dire dalla voce di Nicole appena entrata in cucina, che di sicuro aveva notato che ero lì a pulire mentre il mio sguardo era fisso fuori dalla finestra. Mi fece sorridere, aveva ragione. “Sì è che…c’era una macchia…” dissi per giustificarmi “Una macchia eh?!?! Ma per favore!” disse lei prendendo il succo di frutta e tornando in giardino. Per oggi la mia dose di figure di merda era raggiunta e superata abbondantemente!

 

POV Jeremy

Era martedì. Uscii dal lavoro e andai a prendere i gemelli a scuola. Amy aveva la febbre e quindi Allison mi aveva detto che avrebbe preferito tenerla a casa con lei, ovviamente ero stato d’accordo. Parcheggiai davanti alla scuola e mi avviai all’entrata. Trovai i genitori di alcuni compagni di classe dei miei figli lungo il cammino, i bambini erano tutti sconvolti. “Che è successo?” chiesi alla madre di un bambino della loro classe “Oggi hanno spiegato come nascono i bambini!” esclamò imbarazzata. Un’altra madre si avvicinò “Sì mia figlia dice che insieme alla maestra c’era un esperto per un progetto di educazione sessuale” disse. Educazione sessuale? In seconda elementare? Dio, i tempi erano cambiati parecchio! Sperai che i gemelli non avessero la stessa espressione scandalizzata degli altri bambini.

 

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Quando incrociai i loro sguardi mi sorrisero e vennero a salutarmi. “Ciao papà” “Ciao ragazzi. Come state?” “Bene” “A scuola tutto ok?” “Sì” risposero. Li guardai titubante…forse erano rimasti male all’idea di come si concepisse un bambino. “Quindi papà…la storia delle api e del polline era una bugia!” esclamò Nicole “No. Non è una bugia è che…vale per le piante” spiegai “E quando ti abbiamo chiesto di spiegarci come nascono i bambini, tu e la mamma avete preferito dirci come nasce una pianta?” aggiunse Kevin. “Il fatto è che…non è facile parlare di queste cose con dei bambini della vostra età” mi giustificai. “Non è difficile, guarda che oggi in classe l’abbiamo capito tutti!” esclamò Nicole. Kevin aggiunse “Infatti è semplice. Per fare un bambino servono un uomo e una donna. L’uomo affonda il suo” “Nooooo ho capito! Sono sicuro che avete compreso esattamente!” mi affrettai a dire per bloccare Kevin e la sua descrizione dell’atto sessuale. Cazzo, perché mi vergognavo ad affrontare quell’argomento con i miei figli? Solo adesso capivo mia madre e la sua timidezza sulla questione sesso.

“Papà? Quindi…per fare me e Kevin e poi per fare Amy…tu hai affondato il tuo…nella mamma?” mi chiese Nicole mezza schifata. “Ehm…io credo…sì, credo di…aver fatto così” risposi.

 

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I gemelli si scambiarono un’occhiata di disgusto. Si misero seduti sul seggiolino posteriore dell’auto in silenzio. Mi girai a guardarli. Probabilmente c’erano rimasti male all’idea che io potessi aver fatto una cosa simile a Allison. “Kevin…Nicole…la considerate una cosa molto…grave?” chiesi. Mi guardarono negli occhi “No” dissero in coro “Però spiegaci una cosa. Alcuni genitori dicono che non volevano i bambini, che sono venuti per caso” disse Nicole “Sì può succedere” risposi. “Ma papà scusa, come fa a succedere per caso? Cioè…uno scivola su una buccia di banana e affonda il suo coso? È strano!” esclamò Kevin. Mi fece ridere un sacco. Io ero proprio uno di quei bambini nati per caso e quindi immaginai la scena di mio padre che scivolava su una buccia di banana e mia madre restava incinta. “No bambini. Non è che uno cade sulla buccia di banana e la donna resta incinta. No, è che magari l’uomo e la donna hanno fatto…fatto l’amore, ma non volevano avere figli in quel momento della loro vita, quindi si dice che è successo per sbaglio” spiegai. Mi guardarono pensierosi “Scusa ma se non volevano bambini perché facevano l’amore?” chiese Nicole “Lo facevano…per…allenarsi” dissi. “Te e la mamma ci avete fatto per sbaglio?” domandò Kevin “No” “Dai diccelo se siamo stati un errore” “No bambini, no. Noi vi abbiamo voluti” “Davvero?” chiese Nikki “Certo, sapevamo cosa stavamo facendo” li consolai. Mi sorrisero e così li portai a fare merenda in un bar. Non fecero che parlare del concepimento dei bambini, farmi mille domande imbarazzanti e ripetere quella parola che avevo appena cominciato ad odiare: affondare.

“Ma prima della mamma tu avevi già affondato il” “La smettiamo con questo affondare?” dissi scocciato “Ma vogliamo sapere com’eravate te e la mamma da giovani!” “Vi racconterò ciò che volete se smettete di dire affondare. Si dice fare l’amore” “Io affondo, tu affondi, egli affonda” mi prese in giro Kevin, mentre Nicole rideva come una pazza. “Ok, ci rinuncio” dissi sconsolato. “Dai papà davvero, ma te prima della mamma avevi mai…fatto l’amore con un'altra ragazza?” domandò Nicole “Sì” “Con quante ragazze avevi fatto l’amore?” chiese Kevin “Beh io…non le ho contate” mentii per non dover rispondere “Più di…tre?” propose Nicole ed io annuii “Più di cinque?” propose Kevin ed io annuii di nuovo. Mi guardarono scandalizzati “Qual è il maschile di sgualdrina?” mi chiesero, mi sentii un po’ in imbarazzo “Non credo che lo abbiano ancora inventato” risposi. “Non posso crederci che da giovane eri così papà” disse Nicole “Hai ragione amore. Ero giovane e sciocco” risposi “Io ti voglio bene anche se da giovane eri così, sei sempre il mio papà” disse lei. La accarezzai e diedi un bacio per uno ai gemelli. “E la mamma prima di te aveva mai fatto l’amore con un ragazzo?” chiese Kevin “Chiedetelo a lei. Io vi ho raccontato la mia vita, non posso dirvi nulla sulla sua. È lei che deve scegliere cosa raccontarvi” spiegai. Alle 21.30 li riportai a casa. Suonai alla porta e Ally venne ad aprire. “Ciao” “Ciao” rispose. I bambini si fiondarono su per le scale, lasciandoci soli. “Amy come sta?” le chiesi “Meglio, le ho dato le medicine e la febbre si è abbassata. Adesso dorme” “Mi fa piacere, dalle un bacio da parte mia domani” “Lo farò. Jeremy…ti va…una fetta di torta?” mi propose “Sì” dissi istintivamente. Nelle ultime settimane Allison aveva cominciato a parlarmi un po’ di più del solito. Avevo voglia di stare con lei, mi mancava da morire. Entrai in casa e la seguii in cucina. Mi misi a sedere e mangiai la fetta che mi aveva portato. “Ti avverto oggi i gemelli a scuola hanno scoperto come nascono i bambini e” “Oh fantastico!” esclamò lei ironicamente.

 

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Mi fece ridere “Non hanno fatto che tartassarmi oggi, credo che lo faranno anche con te” le spiegai. Non feci in tempo a finire la frase che…eccoli, erano arrivati in cucina come due uragani e avevano sentito quello che stavo dicendo. Ci trascinarono in salotto “Sì mamma. La storia delle api e del polline non è stata divertente per nulla. Papà ha ammesso che vale solo per le piante” disse Nicole, ed ecco Kevin con l’aria da saggio uomo cinquantenne sfoderare il suo nuovo verbo preferito con Allison “Mamma, per fare i bambini un uomo e una donna devono fare l’amore. L’uomo deve affondare il suo” “Sì ok. È tutto chiaro!” esclamò Allison alzandosi dal divano. Si voltò di spalle ma avevo notato le sue guanciotte rosse. “E abbiamo scoperto anche che papà odia il verbo affondare” disse Nicole scoppiando a ridere seguita da suo fratello. Anche Allison rise “Cerco di fargli smettere di dire quella parola da tutto il pomeriggio. Provaci tu se ti danno retta!” dissi a Ally. Lei annuì divertita. “Noi abbiamo da fare ora! Ciao ciao papà, a venerdì. Buonanotte” disse Kevin “Buonanotte, voi restate pure qui a parlare, anche tutta la notte se volete, tanto non ci disturbate!” aggiunse Nicole. Che diavolo stavano facendo? Volevano che io e Allison restassimo a parlare da soli? Beh non era difficile capire che volevano darci una spinta a chiarirci e speravano che stando insieme da soli facessimo pace…forse Kevin avrebbe voluto sfoderare il suo verbo preferito, affondare…e sinceramente avrei davvero voluto farlo con Allison. I gemelli sparirono e io restai lì con lei. Dio, era favolosa. Mi guardò negli occhi e io…quanto la volevo…

“Jeremy la Vigilia di Natale la passiamo insieme con i bambini?” “Sì se ti va” “Certo che mi va. A Natale che fai?” mi domandò “Lavoro la sera. Inizio il turno alle 18.00” spiegai “Ah, ti è toccato il turno per Natale?” “No a dire il vero mi sono proposto io. Tutti avevano voglia di stare con la famiglia e io…beh tanto ero solo” spiegai alzandomi in piedi. Lei mi venne vicina “Non voglio che dici così. Tu non sei solo” disse. Oh Dio ti prego! Stavo per cedere alla tentazione di baciarla! Avevo il cuore a tremila, le mani sudate. “Jeremy hai capito? Voglio che mi rispondi” “Sì” “Lo so che questa nostra situazione…non è delle migliori ma…tu non sei solo e non lo sarai mai e poi mai” affermò. Le sorrisi mantenendo lo sguardo basso, non volevo guardarla negli occhi e farle capire quanto le sue parole mi avessero colpito. I gemelli tornarono da noi e si misero seduti uno alla mia destra e uno alla mia sinistra. Allison lasciò loro il posto e si alzò allontanandosi per lasciarci un po’ soli. Avevano due faccini tristi e mi osservavano “Che avete?” chiesi “È che…fino alla Vigilia di Natale non ti vedremo!” esclamò Kevin “Sono triste papà!” aggiunse Nicole appoggiandosi alla mia spalla.

 

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La strinsi a me “Oh dai non fate così! Passeranno in fretta questi giorni” affermai e notai Ally che ci guardava facendo capolino dalla cucina. “Perché non resti a dormire qui papà?” propose Kevin “No, non è il caso ragazzi” “Dai dai dai papy” disse Nicole con aria supplichevole. “Magari un’altra volta” risposi. Allison venne da noi “Se vuoi…puoi restare” disse. Ero super tentato ad accettare il suo invito, ma…no…non potevo restare a dormire e rischiare di fare qualcosa che ad Allison non andava. “Domani mattina devo alzarmi presto! È meglio che vada” dissi costringendomi ad un enorme sforzo per controllare i miei reali desideri. Salutai i gemelli e mia moglie “Ci vediamo alla Vigilia di Natale a casa dei tuoi allora” disse lei “Sì, a venerdì sera Ally. Buonanotte” risposi.

 

NOTE:

Ciao a tutti! I progressi di riavvicinamento tra Allison e Jeremy continuano timidamente, nonostante Nicole e Kevin cerchino di spronarli a restare da soli. Vi avevo promesso un capitolo dialogato tra i gemelli e Jeremy...è il momento tanto atteso di scoprire come nascono i bambini e dell'imbarazzo dei genitori nell'affrontare la questione! La disinvoltura dei gemelli mette in difficoltà Jeremy, che tenta di rispondere alle loro domande come meglio può ^___^ spero che abbiate trovato divertente questo capitolo!

Non manca però un po' di malinconia sul finale, quando i bambini devono salutare il loro papà e manifestano tutta la loro nostalgia per quell'unità familiare che manca da tempo! Vi saluto dandovi appuntamentio a venerdì!!!!

Vanessie

   
 
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