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Autore: Thresh    27/11/2015    12 recensioni
STORIA INTERATTIVA | ISCRIZIONI CHIUSE
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LA STORIA PUÒ ESSERE SEGUITA ANCHE DA CHI NON PARTECIPA!
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Guardava l'enorme schermo che proiettava l'immagine dei corpi stesi, senza vita ai piedi della cornucopia. Dieci se n'erano andati, ora sarebbe toccato ad altri tredici.
-Lo stratega ha fatto un lavoro eccellente- mormorò - è una delle migliori arene degli ultimi anni.-
Continuando a sorseggiare il drink, che lentamente stava cambiando tonalità diventando sempre più rosso, ricapitolava la situazione dei giochi, i ragazzi ancora vivi e quelli che non ce l'hanno fatta. I 66esimi Hunger Games si preannunciavano estremamente emozionanti.
Riguardando il tabellone delle scommesse si accorse che il suo tributo preferito era ancora in vita.
- Ecco, deve vincere.-
Ma tanto, anche quell'anno, sarebbe stato lui il vincitore, Snow.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovi Tributi, Tributi di Fanfiction Interattive, Tributi edizioni passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IL GRANDE GIORNO (parte 1)


DISTRETTO 8
Zoey guardava fissa il palco, osservando la struttura come se qualche oscura presenza fosse lì a salutarla. Aveva lo sguardo fiero, come pochi altri in quella piazza. Si guardò intorno, osservando le sue coetanee piangere, tese per la mietitura. Spostò lo sguardo verso la parte dedicata ai ragazzi, cercando i suoi tre fratelli, anche loro a rischio estrazione. Intravise Alex che, come sempre, cercò di rassicurarla con un cenno di testa. La sua famiglia aveva ben 5 candidati per i giochi: lei, il suo gemello Alex, Ray e Ginevra. Calcolava le probabilità di essere estratta, che le parevano minime.
No, non posso essere chiamata
Osservava concentrata la donna bizzarra salire sul palco, vestita con un completino azzurro, che non si intonava per niente al grigio dei monti del distretto 8.
Mentre veniva mostrato, come ogni anno, il video che “illustrava” agli abitanti di Panem il motivo del massacro a cui venivano sottoposti, la quindicenne continuava a giocherellare con i capelli, arricciandosi una ciocca con le dita. Il vestito giallo che portava si intonava benissimo con folta lunga chioma color cioccolato, evidenziando i grandi occhi castani. 
-Oh, che meraviglia!- esclamò la mietitrice alla fine del video. -Come sempre, prima le signore!- La sua lunga mano affusolata si infilò nella boccia, pescando un fogliettino ripiegato più volte su se stesso. Lo aprì lentamente e, dopo una lunga pausa, esclamò:
-Zoey Charlotte Baston!-
La ragazza fece un debole sorriso che, in confronto ai suoi soliti, appariva triste e sbiadito. Si morse la lingua, in modo tale da non piangere. Gli occhi però si appannarono e la ragazza se li dovette asciugare con la manica. Le ragazze intorno a lei iniziarono ad allontanarsi, creando un corridoio che portava verso il palco. La quindicenne si ricompose, riassumendo il suo solito atteggiaento fiero e sorrise come se niente fosse. Salendo le scale si accorse che i suoi fratelli stavano discutendo vivacemente.
-E ora tocca ai ragazzi!- Squittì la mietitrice.
Gli occhi di Zoey si incrociarono con quelli del gemello. La ragazza fece di no con la testa, capendo le intenzioni del fratello, ma tale gesto risultò inefficace.
-Mi offro, mi offro come tributo ai giochi!- Esclamò il quindicenne che, con passo fiero e veloce, si avvicinò al palco. 
-Oh, un volontario! Come ti chiami, caro?-
-Alexander Ulysse Baston.-
Si accostò accanto alla sorella. Era impossibile non accorgersi della somiglianza trai due: entrambi coi capelli ricci, spettinati, color cioccolato con riflessi rossi, e gli occhi grandi e ambrati.
Zoey spostò lo sguardo verso i genitori, entrambi in lacrime. Dopotutto avevano due figli nell'arena...
-Ed ecco voi i tributi del distretto 8!-
La ragazza strinse la mano al gemello dal fisico snello e muscoloso. I due si scambiarono un'occhiata, lei di disapprovazione, lui di sicurezza. Dopo qualche secondo di silenzio il giovane sussurrò:
-Ti salverò.-


DISTRETTO 1
-Mi offro volontario! Mi offro come tributo del distretto 1!-
La mia voce risuona nella piazza, mentre raggiungo mio fratello.Abbraccio con forza Harold, sentendolo ancora tremare. Povero, si sarà spaventato a morte nel sentire il suo nome estratto. Lo lascio dandogli una pacca sulla schiena, per poi avviarmi verso il palco dove la mietitrice mi guarda entusiasta. Dopotutto quell'anno aveva ben due tributi volontari. La ragazza estratta si chiama Kora, ma tutti la chiamano "schizzi". Non ci ho mai parlato, l'ho solo vista qualche volta a scuola. è una ragazza alta, dai capelli molto lunghi e gli occhi verdi, so che anche lei ha 17 anni. I miei amici del centro allenamenti dicevano che non è per niente normale e che è matta da negare. All'apparenza mi sembra una ragazza come molte altre, però sta sorridendo in modo un po' inquietante, come se non si rendesse conto del fatto che si è appena offerta ai giochi. 
Il mio sguardo si sposta verso la piazza difronte davanti a me, dove cerco i miei genitori. Li vedo in prima fila nella zona riservata agli adulti. Sorrido nel vedere il volto pieno di orgoglio di mio padre. ha aspettato questo momento da anni, dalla sua espressione sembra quasi che tutta la sua vita si sia fondata su questo attimo. Mi ha sempre preferito a mio fratello, quasi non lo considerava. L'ha sempre visto come un debole, come se lui facesse apposta a non essere adatto agli sport e alla competizione. Forse un po' mi dispiace per Harold, la dislessia gli ha sempre creato difficoltà.
Mi avvicino a Tom, che mi guarda sorridendo seduto nell'angolo dedicato ai mentori. Saluto il mio migliore amico con una stretta di mano, per poi avvicinarmi alla mietitrice.
*
Arrivo nella piazza quando è già quasi piena. Ho fatto tardi solo per non fare la strada con mia sorella, Juno. Non sarei mai riuscita a starci più di 10 minuti vicino, sarei finito a spaccarle la testa contro qualche parete. Mi mordo l interno della guancia quando la funzionaria mi punge il dito. Nonostante sia la quinta volta che partecipo alla mietitura, non ci sono ancora abituata. Mi aspetto una giornata noiosa, come al solito. Zonny, la mietitrice, chiederà se ci sono volontari, qualcuno alzerà la mano e allora sceglierà il tributo che parteciperà ai giochi, sempre la stessa storia.
Mi dirigo verso la parte della piazza dedicata alle ragazze, dove intravedo Juno. La mocciosa veste un abito color porpora che le ha comprato la mamma, decisamente più bello del mio. È chiaro che preferisce lei. 
Mi metto in un angolino, dove vedo Maya, la mia migliore amica. La saluto con un cenno, posizionandomi alla sua destra. Intanto Zonny sale sul palco con il suo solito sorriso. Si gira verso di noi e inizia il suo solito discorso, che spiega il motivo dei giochi. Una volta finito si avvicina alla boccia colma di bigliettini. 
Veste un abito viola. Viola. Viola. È un segno, mi sta chiamando. Devo intervenire.
-Sono Kora Foster e mi offro volontaria!- 
 
Sento Maya chiamarmi, ma girandomi la vedo in silenzio, con una volto che pare alquanto scioccato. Mi pare una cosa esilarante, io ho vinto i giochi e lei è triste.
Mi avvicino a passo spedito verso il palco, dove la mietitrice mi invita a salire. Mi metto alla sua destra. Oh, sono l'unico tributo sul palco... Ho vinto i giochi! Vedo Zonny parlare, sta annunciando la mia vittoria. Veste di viola... viola, è un segno. La voce di mia madre risuona nella piazza, mi sta gridando che è fiera di me. Il suo volto, però, non è affatto gioioso, sembra preoccupato. Ma tanto ho vinto io, non Judo... Vedo la mocciosa tra la folla, tanto d'ora in poi sarò io la preferita della mamma, non lei. Veste di viola... viola, è un segno.
Vedo un ragazzo salire sul palco, vorrà congratularsi con me... È di media altezza, dalla corporatura allenata e muscolosa. Ha i capelli corti bioni e gli occhi di un color azzurro intenso
Sento gli applausi e il suono di trombe, sta arrivando il momento dell'annuncio della vincitrice, io naturalmente. Zonny si avvicina a me. Il suo vestito è viola, sta cantando. 
 
Mi accorgo però che l'annuncio è un'altro, e non parla di nessuna vittoria. No, non ho vinto, i giochi non sono ancora iniziati.
-Ed ecco i tributi del distretto 1, Kora Foster e Luke Cohen!-

DISTRETTO 3
Ivory si guardò intorno, pensando a quante persone ci fossero nella piazza. Era un calcolo facile, bastava trovare la costante di superficialismo, per poi moltiplicarla per l'area quadratica media parallepidale. La risposta era circa 10253e. Si dirisse verso la metà della piazza riservata alle ragazze, notando di non conoscerne nessuna. Vedeva dei volti noti, alcune cavie dei suoi numerosi esperimenti, ma nessuno da reputare come un amico che potesse salutare. Si  posizionò in prima fila, l'unico posto libero della piazza decisamente sovraffollata. 
Il palco quell'anno era costruito in legno e ferro e ciò sconcertò la sedicenne. Le era chiaro che, prima o poi, il tutto sarebbe ceduto e, successivamente, crollato. La parte superiore della struttura era sicuramente troppo pesante, un lavoro de ingegneria da dilettanti. Aveva sempre preferito la chimica alla fisica, ma se la cavava anche in quella scienza, come in tutte d'altronde. 
Luccy, la patetica mietitrice, salì sul palco con i suoi modi da capitolina, agitando le braccia per salutare la folla. Aveva fatto un'altro intervento chirurgico, era ovvio: i suoi occhi sprofondavano nel viso, nascosti dagli zigomi alquanto affilati e le labbra era talmente gonfie che la superiore arrivava quasi al naso. Di sicuro il chirurgo aveva fatto un lavoro pessimo, troppa chiromina- poco fossilicio.
La donna, dopo aver fatto il suo solito discorso ogni anno tremendamente uguale, infilò la mano nella boccia, da dove estrasse un bigliettino di derivato di cellulosa.
-Ivory Mei Campbell!- 
La ragazza si guardò intorno, quasi come se volesse controllare se il nome estratto fosse il suo. Una volta accertato ciò, alzò la mano con un movimento rapido, per poi fare alcuni passi verso il palco, dove la capitolina la guardava sorridendo. Si sentiva crollare, proprio come il palco su cui stava per salire. Si toccò i lunghi capelli neri, per poi accarezzarsi gli occhi leggermente a mandorla. Fece le scale di legno, per poi si posizionò accanto alla capitolina.
-E ora tocca ai ragazzi!- squittì Luccy dirigendosi verso il vaso con i nomi dei giovani del distretto.
-Ed ecco a voi il tributo maschio!- Aprì il biglietto per poi leggere il nome del fortunato del 3 -Aris Chosen!-
Un ragazzo alto dal dal fisico asciutto bisbigliò qualcosa. In pochi secondi le persone intorno a lui iniziarono ad allontanarsi, guardandolo stupiti e sollevati allo stesso tempo. Aveva i capelli corti, lisci, arruffati e di color nero pece, gli occhi con un leggero taglio a mandorla, color castano scuro con qualche pagliuzza dorata. L'occhio destro era però di un color azzurro chiaro, Ivory si immaginò che fosse cieco. La sedicenne l'aveva già visto qualche volta, anche lui era reputato come uno dei ragazzi più intelligenti del distretto. Non come lei, naturalmente. Passato qualche minuto Aris era accanto alla ragazza, sussurrandole con tono preoccupato:
-Anche secondo te il palco sta per crollare?-
E fu allora che, facendo un rumore inquietante,il palco cedette.


DISTRETTO 2
Esco da casa sbattendo la porta, come al solito. Mia sorella ha deciso di non assistere alla mietitura, giustificandosi dicendo di non voler vedere neanche un secondo dei giochi che porteranno la mia morte. L'idiota ha provato in tutti i modi a convincermi a non offrirmi, ma non capisce proprio si quanto sia importante per me. La gloria, il sangue, gli omicidi... GLI OMICIDI. Oh, sì, ho ucciso solo una volta, ed è stato stupendo. Ricordo ancora l'emozione di quel momento, di quando gli ficcai il coltellino nell'addome, per poi tagliarglici la gola. L'uomo, ubriachissimo, si era avvicinato con l'intento di violentarmi, non sapendo che ero armata e pronta a colpire.
Vedo un gruppo di ragazzine che si stanno avvicinando. Mi specchio nella vetrina della pasticceria, controllando che l'abito nero che indosso sia perfettamente sistemato. Intanto passano le ragazzine. ne conosco alcune, vanno alla mia stessa scuola, anche se certamente non sono al mio livello di capacità. Stanno andando verso la piazza, continuando a farsi complimenti riguardanti al trucco e ai capelli. 
-Sai che stai davvero bene con l'ombretto rosa?- e altre frasi simili, che mi sembrano alquanto patetiche.
-Stareste meglio con un'ascia in testa...- bisbiglio tra me e me.
Raggiungo la piazza, già piena di persone. Mi faccio largo tra le bambine, piuttosto stupide, con quegli sguardi dolci da angioletti. Sorrido nell'immaginarle in un'arena ricoperte di sangue... Me le immagino spesso, le persone che odio uccise nell'arena. 
Smetto bruscamente di sorridere, l'ho fatto per troppo tempo, qualcuno forse se n'è accorto. Mi disgusta anche solo l'idea di apparire vivace e gioiosa.
Intravedo Celyn tra la folla, la mia "amica". Lei mi saluta con la mano, ma io la ignoro. Non posso permettermi di fare altri errori, è già stato troppo imbarazzante aver sorriso... In realtà non mi importa niente di lei, ci vado in giro solo per apparire più normale. Ciò mi secca molto, se fosse per me passerei le giornate con i miei amati libri.
-Come ogni anno, prima le signore!- esclama entusiasta la capitolina. Anche lei si merita un coltello nell'occhio, penso tra me e me.
-Mi offro come volontaria!- Dico con voce calma, sperando di non averlo detto troppo silenziosamente. Oddio, forse ho sbagliato, dovevo offrirmi tra qualche minuto, forse non riceverò il rispetto che merito...
Mi accorgo però che si stanno tutti girando verso di me. Perfetto, mi stanno guardando tutti...
Mi avvio verso il palco, cercando di muovermi con più delicatezza e fermezza possibile. Le scarpe fanno il rumore che desideravo, un ticchettio netto che risuona perfettamente nella piazza.
- Olivia Lacey Matthews, tributo femmina de distretto 2.
Salì rapidamente le scale, accostandosi accanto all'egocentrica mietitrice.
-E ora, tocca agli uomini!- esclamò -Su, forza, chi sono i volontari?-
Stranamente però nessuno gridò il proprio nome, al contrario il silenzio dominava sulla piazza.
-D'accordo, allora mi tocca estrarre- 
Si avviò rapidamente verso la boccia, nella quale infilò la mano per poi pescare un bigliettino. Lo aprì delicatamente, per poi leggere il nome.
-Stephan Weiden!-
Un ragazzo tra la folla alzò la mano, facendosi spazio tra la folla. Aveva lo sguardo fermo e serio, ma nonostante ciò si vedeva che era preoccupato. Con andatura veloce arrivò al palco, salendo le scale con un solo balzo. Era alto e particolarmente muscoloso, dal fisico agile e allenato. Portava i capelli cortissimi, che evidenziavano la sua forza e bellezza. Si posizionò accanto ad Olivia, in confronto alla quale sembrava un colosso.
-Ed ecco a voi i tributi del distretto 2, Complimenti!-
I due si strinsero la mano, guardandosi in faccia. Solo allora Stephan si accorse dell'immenso odio che la ragazza aveva negli occhi.


Angolo dell autore:)
Eccomi qua con il primo capitolo! All inizio pensavo di metterci le mietiture di 6 distretti, ma poi mi sono accorto che forse sarebbe risultato un po' pesante e noioso, allora ho deciso di toglierne 2...
Alcuni tributi (specialmente le ragazze) erano davvero difficili... Scusate se non li ho descritto bene, ma non preoccupatevi, siamo sollo alla mietitura:)
Sono liberi ancora un tributo: il ragazzo del 5. Chi volesse partecipare mi faccia sapere!
Ed ecco qua i primi 8 nomi dei 66esimi giochi:

Distretto 1: Kora Foster e Luke Cohen
Distretto 2: Stephan Weiden e Olivia Lacey Matthews
Distretto 3: Aris Chosen e Ivory Campbell
Distretto 8: Alexander Ulysse Baston e Zoey Charlotte Baston

Beh, ditemi cosa ne pensate, spero che vi piaccia:) Pubblicerò le prossime mietiture lunedì!
Alla prossima,
Thresh

 
   
 
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